Recensioni per
L'alba degli eroi senza nome
di Aimondev

Questa storia ha ottenuto 31 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Nuovo recensore
25/08/12, ore 18:36

Ciao!!
Prima di tutto, voglio dirti che la storia è molto coinvolgente, e mi piace davvero molto =)
Sei riuscito a immedesimarti davvero bene nei personaggi, e hai scritto nel tipico modo che usiamo chiamare "epico". Il linguaggio che si sente un po' nel film epici come Troy, Il gladiatore, Spartacus, 300...
Io adoro i film epici, e ora so che mi piacciono anche le storie di questo genere. L'idea di mettere colonne sonore e immagini è originale e bella: in questo modo il lettore può farsi un'idea chiara dei personaggi, senza bisogno di descrizioni che comunque non darebbero lo stesso effetto. 
Quindi, in quanto a stile, nulla da dire.
Solo ho notato alcuni errori di ortografia,  più o meno gravi, che puoi eliminare con più attenzione o un po' di ripasso.
Il più evidente è quando al posto di "li" metti "gli. Per farti capire meglio, ti faccio un esempio. Dici "Gli attaccò", quando la forma corretta è "Li attaccò". In quanto a grammatica sono pignola, lo ammetto.
L'ortografia in alcuni punti, dunque, lascia un po' desiderare, ed'è in contrasto con il linguaggio complesso che usi nello scrivere la storia.
Ho un solo dubbio... Usi alcuni termini, come "leva", "montacarichi" "sala comandi" "interruttore", o l'arma usata allinizio della storia, che, nel tipico periodo in cui solitamente sono ambientate queste storie, non esistono. 
Ma siccome non è specificato il periodo, non posso dirti che sia un vero e proprio errore.
Ultima cosa: Sono rimasta davvero affascinata dagli Innominati, mi ero fatta l'idea di questi uomini, che anche non avendo nome e dignità, riuscivano a terrorizzare tutti solo con la loro presenza.
Mi piaceva soprattutto Kyros, il poeta, e devo ammettere che quando le guardie lo hanno buttato dalla torre, ci sono rimasta male XD
Non ho capito bene l'ultima frase: "Morì sul colpo, ma sopravvisse". 
Ti confesso che speravo vincessero gli Innominati, anche se di Sideris non si sa poi molto. Non ho ben afferrato chi sia l'altro dio che complotta contro Ares insieme a Hera... Forse l'hai fatto di proposito, ma nonh hai scritto nomi.
Sono curiosa di vedere che fine faranno Klearcos, Gamacton, e soprattutto Varsos: La porta era avvelenata, ma la speranza è l'ultima a morire.
La storia è piena di intrighi, e io mi sono schierata con Ares e i suoi uomini... Anche se per loro le cose si mettono male... Sono curiosa di leggere i prossimi capitoli!
Credo di aver rotto le scatole a sufficienza... In sintesi, sei stato bravo con questa storia =)
A presto,
Mariii

Recensore Veterano
03/07/12, ore 22:53

ti rispondo qui anche alla mail perchè non ho sbatti di aprirla ( sono pessimo, lo so ). in breve: intendevo dire che di mio non sarei venuto mai spontaneamente in questa sezione e che tu mi hai dato lo spunto per farlo, non che leggo 'solo perchè sei tu, anche se mi fa schifo'. ahaha se mi farà schifo prometto di dirlo.
non starò qui a correggerti parola per parola ( altrimenti il testo non sarebbe più tuo ), ma provo a darti un paio di consigli - come al solito.

"i combattenti più spietati, i più freddi angeli della MORTE, dispensatori di MORTE e"

"La natura di questo potere e di come l'Innominato possa averlo ottenuto rimaneva un mistero."
_ potesse

"“SOTER. Viscida appestata merda di fogna mulatta! "
_ le fogne nell'antica grecia non esistevano..! userei..mh..latrina ( che tra l'altro hai usato anche tu, qualche riga dopo! ). tra le altre cose, mi pare di ricordare che tu abbia citato le fogne anche nel primo capitolo ( tipo 'passò nelle fogne per arrivare a blabla'. al massimo metti 'cunicoli sotterranei' e bona )

Non ne ho idea amico mio, sadico e bruto, spero che arrivi fra qualche minuto"
_ idem come sopra: c'erano gli orologi solari. niente ore e minuti

in linea generale il testo mi è piaciuto. alcuni personaggi sono stereotipati ( il bruto stupido ), ma risultano ugualmente piacevoli. nella loro follia risultano simpatici, le loro liti sembrano adolescenziali e grottesche, e forse questo serve un po' a stemperare il clima serioso imposto dal genere epico. carina l'idea delle rime, buffe e non troppo scontate ( la troisi nei suoi testi ha fatto rime ben peggiori, te lo assicuro ).
conoscendomi mi sarei perso in più chiacchiere a descrivere l'ingresso di ares, ma in fondo è ben reso anche così.

appena posso continuo la lettura. niente male..!
congrats!
ivan

Recensore Veterano
01/07/12, ore 23:13

ok, cominciamo questo nuovo viaggio nel genere epico. sappi che non sono un grande stimatore del genere e che sono qui solo per te. grande onore! ahah

sembra una bella storia e il tuo stile si riconosce, seppur qui il linguaggio sia mooooolto più pomposo, a volte addirittura anche troppo. nonostante questo, comunque, la narrazione - intesa come 'sequenza di avvenimenti' - non risulta troppo lenta, tanto che si trova già inserito nel giusto contesto storico/ambientale una scena di azione ben resa. non sto neppure qui a segnare i punti in cui avrei cambiato le virgole e altre inezie, tanto si è capito che abbiamo proprio un modo diverso di scrivere ( e forse è per questo che ci stimiamo l'un l'altro ). qui di seguito metto però dei punti che potresti voler prendere in considerazione:

_ nella primissima parte c'è la parola "roboato". ecco, credo esista "roboante", "boato" ma non "roboato".
_ a mio avviso "Un professionista era definito." non suona poetico, suona malissimo.
_ "Sul suo letto accaldato e madido di sudore. Da una finestra i pallidi  raggi d'un sole appena sorto gli battevano sulla fronte illuminando i rivoli di sudore freddo che gli solcavano il viso. "Sempre il solito, maledetto sogno" borbottò sudato" in due righe c'è scritto tre volte che è sudato..forse è un po' troppo.
_ "Si diceva che all'interno del Tempio, sotto le sue fondamenta fosse stato costruito un labirinto contorto nel quale vi ABITANO"
_ "scomparse" credo si dica scomparve.

magari ci sono altre cose che mi sono sfuggite, ma questo è comunque meglio di niente. ahah

detto ciò: non condivido la scelta dell'inserimento delle immagini raffiguranti i personaggi.
non sono un grande fan di questi espedienti, che a mio avviso tolgono molto alla narrazione, all'immaginazione e - soprattutto - reputo siano espedienti 'spicci' per scrittori che non hanno voglia di perdersi in chiacchiere. ad ogni modo..se proprio proprio devono restare..quanto meno le metterei tutte a fine racconto ( quelle della città comprese ), per non 'spezzare bruscamente' la lettura, e magari le taglierei con un programma tipo photoshop, così da dare a tutte loro la stessa grandezza ( magari un 400x300, non so ), rendendo così più pulita la pagina. ottima invece la scelta delle canzoni; hai davvero un bel repertorio!

voto positivo!
proseguirò SICURAMENTE con la lettura. complimentoni.
alla prossima,
ivan

Recensore Veterano
07/05/12, ore 14:30

Molto interessante il particolare delle testuggini carnivore, e ti ringrazio per le note che attestano che anche questo dettaglio della tua storia è mitologicamente esistente [se così lo possiamo definire].
Incomincio a capire meglio l'intricato piano che gli Innominati devono mettere in atto, e il pericolosissimo gioco di squadra al quale stanno partecipando: se uno di loro non ce la facesse, comprometterebbe il destino di tutti gli altri, e gli sforzi commessi fino a quel punto sarebbero stati vani. Ci sono delle volte che credo che uno di loro non ce la farà e altre, invece, in cui mi domando come facciano a sbrigarsela in così poco tempo. Stanno agendo con così tanta rapidità da non lasciare un attimo per rilfettere all'avversario.

Recensore Veterano
07/05/12, ore 14:20

Da sempre gli intrighi e i tradimenti hanno circondato la figura di Zeus, da tutti temuta ed odiata. E la prospettiva di riuscire a sostituire la figura di un dio così potente è molto allettante, allettante a tal punto da mobilitare divinità ed esseri umani. Questa nuova coppia che, parallelamente ad Ares ed Afrodite, vuole impadronirsi del potere assoluto, complica ancora questa situazione già complessa ed estremamente delicata. Eppure riesci lo stesso a rendere una narrazione fluida e comprensibile, nonostante gli aloni di mistero che aleggiano in ogni capitolo.
Mi piace l'ultima frase pronunciata dall'uomo: "Anche Zeus ha occhi." e aggiungerei, dapperttutto. Non a caso è da anni e anni che sia uomini che divinità cercano di strappargli il trono dell'Olimpo e non ci riescono. Sebbene queste parole siano state pronunciate con altri sentimenti, non posso fare a meno di pensare che esse svelino già il futuro fallimento di tutti questi complotti.

Recensore Veterano
05/05/12, ore 22:12

Un concilio divino in cui sono riunite quasi tutte le divinità al cospetto di Zeus. Tutte in lotta per le sue grazie. Quasi sempre, è quando c'è di mezzo la considerazione della persona che più stimiamo, o la persona più importante per noi , che siamo disposti a fare molto, qualsiasi cosa, talvolta anche andare contro le persone più care. E forse questo potrebbe anche accadere a questa grande "famiglia" di dei. Già prevedo molti scontri e molte accuse lanciate da divinità e divinità.
Ciò che più ha risvegliato il mio interesse per la tua storia è stato il particolare di Pandora: ho letto molte poche storie su di lei [di cui un libro di Anne Rice] perciò mi fa molto piacere trovarla anche qui. Come dire, da un pò di pepe alla tua storia. Non che il resto non lo avesse già fatto.
Sono invece un pò stupita di trovare la coppia Ares-Afrodite, non tanto per i due in sé, ma più che altro per il fatto che considero tutte le divinità come fratelli e sorelle. Mi dà l'idea di un incesto, per essere precisa. Inoltre, mi da un'immagine di un Ares "rammollito".

Recensore Veterano
05/05/12, ore 21:57

E l'azione continua, a stento mi ricordo ancora del piano complicatissimo che stanno via via mettendo in atto gli Innominati [solo qualche accenno vago su leve e su passaggi invalicabili... Già, che il posto fosse impenetrabile me lo ricordo... Ma impenetrabile solo per un banale e stupido essere umano, non per quattro quasi semi-dei].
Con questo capitolo si accenna alla figura di Varsos, ma non del tutto, come hai fatto per tutti gli altri personaggi; hai fornito le informazioni necessarie sui quattro, senza giocarti quelle più succulente ed interessanti. Dopotutto, hai ancora moltissimi capitoli dalla tua parte per dilungarti con queste descrizioni psicologiche.
Come ho ben potuto constatare, la maggior parte di questa storia si costruisce su combattimento e tanta, tantissima azione. Ovviamente, questo perchè il loro compito è proprio quello di agire e di mostrare la loro forza, e come dimostrarla se non combattendo?
Ti dirò che in mezzo a tutte quelle lotte mi è scappata qualche risata, più per la stupidità delle guardie e delle sentinelle, che per la situazione in sé.

Recensore Veterano
28/03/12, ore 18:16

Combattimenti troppo lunghi? No, non penso proprio. Nella tua storia le scene di battaglia sono, passami il termine, epiche. Inoltre, senza di esse non potresti risaltare al massimo l'invincibilità degli Innominati; sono uomini letali, alcuni di loro anche spietati, abilissimi a destreggiarsi con ogni tipo di arma e rappresentano gli esseri che più si possono avvicinare ad una divinità. Sì, l'azione ci vuole eccome! Dopotutto, è soprattutto grazie alle tue descrizioni vivide e dettagliate che riesco ad entrare in contatto con il mondo di questi guerrieri.
A differenza di ciò che hai scritto in merito a Soter, la storia di Klearcos è ancora avvolta dal mistero e, a quanto pare, non hai intenzione di rivelarci tutto in un solo capitolo. Sono molto curiosa di sapere il motivo che spinge quell'uomo a prendersi tanto a cuore la missione di Ares, quasi più degli altri. Diversamente da loro, infatti, Klearcos sembra costantemente preoccupato di non riuscire nei suoi intenti, apparendo quasi insicuro delle volte.
Cosa nasconde l'Innominato?

Recensore Veterano
20/03/12, ore 14:43

Molto bella la descrizione di Soter, si sentiva l'esigenza di focalizzare l'attenzione su un altro Innominato. Personalmente mi è piaciuta molto la definizione della sua maledizione come "una lama a doppio taglio", e per quanto Soter mi apparisse all'inzio come un animo indomabile e irrequieto, costantemente avverso agli altri, quasi antipatico, dopo aver letto questa sua storia personale non posso non rivaluturlo.
In ogni capitolo marchi sempre di più questa rivalità tra i 4 uomini e le loro ostilità dette e non dette; per quanto possano aiutarsi l'un l'altro ognuno combatterà sempre per se stesso.
Coinvolgente come al solito, sono curiosa di leggere il proseguimento!

Nuovo recensore
18/03/12, ore 15:01

tinta del colore del Dio. [dio, non Dio. Infatti Dio ha la connotazione religiosa tipica ebraica-cristiana]

Varsos che, a differenza sua, si era sbracato [sbracato? Assolutamente no.]


giullari della morte [davvero bello]

Klearcos era ben cosciente del suo potenziale [del proprio, non del suo. "Del suo" significa che il protagonista è cosciente del potenziale di un secondo uomo]
per il grande guerriero che é [è non "é"]

Bollati come pericoli pubblici [pericolo pubblico, non usare il plurale] 

stretto necessario per adempire i propri compiti [nostri, non propri] 

ma solo loro cinque sarebbero potuti diventare delle perfette macchine di morte grazie alle loro incrollabili RAGIONI [non hai ancora elencato chi siano questi cinque, perciò la frase più corretta e logica è: "ma solo cinque di loro sarebbero potuti (...)". Inoltre evita di scrivere una parola tutta in maiuscolo, per darle enfasi scrivila in grassetto o meglio ancora in corsivo. Il maiuscolo è poco adatto in un racconto perché poco elegante e fastidioso, inoltre viene interpretato come un "urlo scritto" più che come un'enfasi]


era stato informato di ogni nascondiglio dove avrebbe potuto occultarsi [non usare "occultarsi", è troppo pesante. Piuttosto usa "rifugiarsi"]


La conoscenza divenne la sua arma più terribile. [divenne o era diventata?]

rendendoli molte volte più letali di quanto non lo fossero realmente [no, questa frase non va bene. "Molte volte più letali" non va. Una cosa letale è letale, fine. Non può esserlo né poco, né molto. Una cosa che dà la morte, la dà. Inoltre "di quanto non lo fossero realmente" è sbagliato perché la frase fa capire che queste persone non sono affatto pericolose e lo SEMBRANO grazie al dono di Ares. Direi: "trasformandoli da pericolosi a letali ed infallibili". Oppure sostituisci e basta, al posto di "letali" metti "pericoloso" e al posto di "realmente" metti "normalmente".]


"Credo che stia arrivando Soter" proferì parola [disse]


La natura di questo potere e di come l'Innominato possa averlo ottenuto [consecutio temporum non rispettata: rimane un mistero ora come l'Innominato ha ricevuto il potere prima] 
L'unica cosa chiara era il fatto che lui stesso era incapace di controllarlo diventando quindi per lui un fardello. [non "diventando", il soggetto è l'Innominato non il potere. "Rimanendo vittima del suo stesso potere"]

"lurido menefreghista vigliacco bastardo!" [menefreghista? In Grecia? No, dai, cancellalo]





Il suo labbro inferiore iniziò a tremolare [tremare]per contenere uno spasmo [scoppio] di risa 


"Pfff" Klearcos ruppe il silenzio ridendogli in faccia. [senza "Pfff"]

Improvvisamente le grandi porte si spalancarono di schianto seguite da un urlo gutturale "UOOOOOOOOOOOOOAAAAAAAAAHH" [non mettere il verso, è ridicolo]

Dovette abbassare la testa per non sbatterla al muro. [sbatterla contro il muro]

un'arpa dorata per le mani [tra le mani]

“Buondì a tutti: Soter e Varsos!
ops...ho interrotto qualcosa con Klearcos?” [pessimo. Non usare "ops". Il saluto non va bene]

“Sta zitto!" ["sta' zitto" è imperativo, "sta zitto" è indicativo presente terza persona singolare]

Beh, scusatemi tanto ["beh" non esiste, sta per "bene" e si scrive be']

"DOV'è PADDDRRooNE, KYR?" [il maiuscolo in questo caso è giustificabile, ma non storpiare le parole, mantieni "PADRONE" senza aggiungere consonanti e vocali] 

L'uomo di tutta risposta [per tutta risposta] 

“Non e ho idea amico mio, sadico e bruto, [correggi l'errore di battitura, non NE ho idea]


"CANTA L'AQUA KYR" "AKKUA AKKUA AKKUA" [mantieni ACQUA]

intervenne imbufalito i suo unico ascoltatore [errore di battitura, IL]

“Perché già la tua faccia, da sola mette a dura prova il mio stomaco! Se ci si mette anche lui con le sue frescacce [frescacce? Non conosco questo termine ma non credo sia corretto, ha un suono molto dialettale, usa qualcosa di più formale]
Il mostro grugni [grugnì]. 
A Varsos bastò fare un passetto per evitare il proiettile [la libreria è un proiettile?]
Si formarono grosse crepe sul muro nel quale era esplosa [frantumata: le librerie non esplodono]

“FERMI, MALEDIZIONE AVETE INTENZIONE DI DISTRUGGERMI IL PALAZZO!?” [errore di punteggiatura in "!?", ed è in questo modo che parla Ares? Mi aspettavo qualcosa di più solenne e autorevole]

ognuno dei suoi cinque innominati [credevo fosse un nome proprio, Innominati] 

"Dovrete portarmi qui la testa di SIDERIS [non ha significato scriverlo tutto maiuscolo, in particolare l'ultimo periodo è davvero sgradevole scritto in quel modo, lascialo uguale al resto del testo]



Devo dire che questo secondo episodio è migliorato rispetto al primo, ho buone speranze.

Nuovo recensore
18/03/12, ore 13:49

La vista non trovava consolazione dal [CORREZIONE: NEL. Trovare consolazione in qualcosa, non da qualcosa] bagliore della luna e degli astri su cui v'erano sovrapposti dei colossali e paurosi nembi più neri della notte stessa. [CORREZIONE SPECIFICA: i nembi sono a quota veramente bassa rispetto alla Terra, non sono abbastanza vicini agli astri per poter dire "su cui v'erano sovrapposti"]
 
un' ombra tra le ombre scivolava lenta nella tormenta, [l'anafora in poliptoto e la rima erano volute? Potresti disporle in chiasmo] una tenebra avanzava di casa in casa e si arrestò davanti ad una di quelle fragili abitazioni. [Non articolare troppo, sostituisci il sinonimo con un pronome per alleggerire la frase]
 
La porta si aprì cigolate [Cigolando. CigolaNte avrebbe lo stesso significato, ma appesantisce] 
Se la lasciò socchiudere alle spalle [No, no, no. Lasciò che si socchiudesse alle sue spalle], e senza fare rumore, passo dopo passo incombette [So perché hai usato "incombere", ma la pesantezza che dà alla frase è maggiore della caratterizzazione del figuro] "E' giusto così..Gli dei sono clementi" [non usare E', usa È. Sistema, o tre puntini di sospensione e uno spazio o il punto fermo e lo spazio]
 
un attimo così breve che forse solo gli dei avrebbero potuto testimoniarlo [Mi sfugge il senso di questa frase] 
Un professionista era definito ["Un professionista" è soggetto o apposizione del soggetto sottinteso?]. Ogni colpo che sferrava colpiva un punto vitale assicurandosi una morte silenziosa, pulita [Pulita eppure pugnala le vittime diverse volte. Se è un professionista non ha bisogno di tutti quei colpi. Fa anche più effetto un singolo colpo mortale, non trovi?]
 
I suoi riflessi diedero l'allarme di una presenza alle sue spalle, si girò di scatto e vide...Un bambino [Devi separare il segno di interpunzione dalla parola seguente, in questo caso non sta male la lettera minuscola]
 
I soldati, forgiati da anni ed anni da [DI] severi allenamenti e proibizioni portavano il terrore assieme ai loro mantelli rossi.
 
Marte [Non è appropriato menzionare Marte parlando di Ares, ne è sì la copia, ma fa parte di un altro pantheon]
 
Si diceva che all'interno del Tempio, sotto le sue fondamenta fosse stato costruito un labirinto contorto nel quale vi abitano creature mostruose, e che solo i grandi sacerdoti e i due re della città, che impartivano comandi in nome di colui che li avrebbe colmato di gloria, ne fossero a conoscenza... [fossero a conoscenza di cosa? Di una cosa vociferata? Non puoi parlare di una diceria come se fosse un segreto custodito alla perfezione, semmai i sacerdoti e i re ne hanno il controllo]
 
Era molto presto ma Klearchos [Prima hai scritto Klearcos. Qual è il suo nome dunque?]
 
"non è leale usare uno di quei cosi in un duello…vecchio" ["cosi"... non è un lessico appropriato, cerca dei sinonimi più eleganti]
 
"Caro Klearchos...Ci vorranno ancora molti anni prima che tu possa superarmi" [Ancora il doppio nome]
 
"E poi non è da te farsi prendere così alla sprovvista, cos'è l'ultima missione ti ha reso più sprovveduto?" [La forma corretta è: "Cos'è, l'ultima missione ti ha reso più sprovveduto?"]
 
"Ah, adesso dai del codardo al tuo vecchio maestro, ormai troppo stanco per impugnare una spada!?" ["!?" non esiste "?" o "!" o al limite "?!"] 
"E' troppo facile..." [non usare E', usa È]
I due di incamminarono verso il posto dell’appuntamento. [luogo dell'appuntamento]
 
Chiese con volto interrogativo [il volto non può essere interrogativo, l'espressione lo è]
 
"Per inviarci tutti e 5, deve essere qualcosa di serio (...) I 2 arrivano (...)" [non è appropriato, specialmente in questo contesto arcaico-mitologico, l'uso dei caratteri numerici, usa solo quelli alfabetici]



Come da te richiesto, ecco la recensione. La parte superiore riguarda errori e sporadici commenti personali. Personalmente la storia, pur essendo al primo capitolo, non mi appassiona. Un tema così importante deve essere trattato con uno stile molto leggero e agile, così non è. Leggerò anche gli altri capitoli e anzi, mi scuso per il ritardo, sono impegnato nello sviluppo di un progetto dannatamente complicato. 





Nuovo recensore
06/03/12, ore 16:25

"L'alba degli eroi senza nome"...
Già dal titolo si capisce che hai stoffa. (Se non altro non è in inglese (odio i titoli in inglese)).

Scritto e descritto molto bene, questo lungo inizio di racconto è davvero una "figata" con la F maiuscola (concordo con questa definizione).

Se è lecito solo un piccolo appunto: stai attento a quei piccoli anacronismi che ricordano tragicamente a lettore di star leggendo e non vivendo quello che hai scritto: nei soliti racconti fantascientifici (scritti nel 9 milioni dopo Cristo) si possono usare tutte le parole che si voglio, ma per mantenere quel tono epico che dona tanto a questa tua storia, devi stare attento a parole come "iceberg" o "armi bianche" che non si sentivano spesso dire a Sparta, credo.

Per il resto sembri un esperto, e questo è un bene: credo che bisogna sempre conoscere a fondo ciò di cui si sta parlando.

Mi è piaciuto soprattutto il sogno , perché non è raccontato in quell'assurda dimensione onirica che piace tanto dove "le spade rimangono prigioniere del tempo" o "i movimenti sono rallentati come da un'aria stranamente solida" ecc. ecc.

Sei veramente bravissimo.
Proseguo!
Ginger

Recensore Veterano
05/03/12, ore 16:24

Anche in questo commento non posso mancare di farti i miei più sentiti complimenti. Come al solito sono rimasta incollata allo schermo, in trepidante attesa di arrivare sino alla fine del capitolo che, come i precedenti, non mi ha affatto delusa. Sono molto contenta, e su questo mi ero dimenticata di commentare, di vedere che non ti sei affidato al solito cliché di un Ares "brutto e cattivo", un'immagine che gli viene spesso attribuita, a mio parere, ingiustamente. Splendide le descrizioni, quelle le apprezzo sempre moltissimo. Inoltre mi piace come hai formato la "compagnia" di eroi, in cui non manca un possibile traditore, e le cui vicende promettono tanta azione, come hai potuto dimostrare, ed eroiche imprese.
Alla prossima!

Recensore Veterano
25/02/12, ore 14:36

"[...]giullari della morte[...]" : un'espressione davvero azzeccata. Sublime.
Non c'è alcun dubbio sul tuo grandissimo talento: usi un linguaggio molto ricercato e soprattutto impeccabile. Non c'è l'ombra di una sbavatura nel tuo testo e riesci sempre con grande abilità a dare un ritmo incalzante e ricco d'azione alla tua storia. Una cosa che ho particolarmente apprezzato è stata la parte iniziale del capitolo che, secondo me, racchiude in sè perfettamente il senso del genere epico. La descrizione della solennità con cui questi uomini assecondano il loro destino, e con cui affrontano imprese titaniche in nome del loro onore mi ha letteralmente rapita. Ancora complimenti!

Nuovo recensore
21/02/12, ore 22:25

Cavolo questa Sì che è una figata con la F maiuscola! I miei complimenti davvero!