-Distinto pino.-, iniziò la pianta sconosciuta, -Sono un'edera, tanto debole e malata. Sono nata da poco, ma ho bisogno di sostegno per crescere...-, proseguì con voce rotta, e il pino s'intenerì subito.
-Il mio tronco è robusto e solido, e sei così piccina che ho paura non resisterai ancora un altro giorno da sola.-, le disse smuovendo le fronde e permettendole di avvolgersi su di lui.

La piccola però riuscì a staccarsi dalla madre e tornò dal generale.
-Tieni!-, gli disse porgendogli il palloncino, -Se sei un principe dovresti sempre averne con te, no? Sono bellissimi!-, e tornò trotterellando dalla madre preoccupata.

C'era una volta un insetto.
Questo era nato molto, molto lontano, ed aveva percorso un lungo cammino prima
di raggiungere un angolo confortevole e sicuro che poteva chiamare casa.
Un giorno vide qualcosa si strano: alla sua parete preferita era stato appoggiato un quadro.
-Che brutto!-, si lamentò l'insetto.
-E' così sgraziato ed incomprensibile...-
Per caso lo sentì una farfalla che svolazzava nella stanza.
-Non è vero, amico insetto. E' dipinto con maestria ed è davvero molto bello!-, disse la farfalla.
Lei, che grazie alle ali colorate riusciva a volare, poteva ammirare il quadro per intero e non dal basso.
-Allora sollevami perchè anch'io possa vederlo bene!-, chiese l'insetto alla farfalla.

Stava la bambola nella sua bolla di vetro.
-Salve, bella principessa-, la salutò una formichina
-Non ti annoi nella tua dimora?-, le chiese curiosa.