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Autore: Armida    24/03/2012    1 recensioni
Come nel migliore degli Happy-Ending, la storia di Harry Potter si conclude con la pace. Ma mantenere la propria felicità nella vita reale, non è sempre facile come sembra. Anche i problemi apparentemente più insignificanti possono causare situazioni inaspettate, situazioni spinose. La vita reale è spinosa senza dubbio. Per questo a volte è bello perdersi in un libro... Guardava fuori la finestra della camera di Ron, alla Tana. Non poteva essere possibile, non poteva essere successo davvero tutto questo...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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"Non mi ha ucciso Lord Voldemort e ora... ti giuro che se muoio per questo divento fantasma solo per perseguitarti a vita!" digrignò Harry a denti stretti, immobilizzato come i due rossi che stavano nella stessa scomoda posizione alla sua destra e alla sua sinistra.
Raggiunto il capanno dove avrebbero dovuto acquistare la polvere di Mimbulus, aveano avuto dei problemi con quei maghi orientali che avevano cominciato a porrgli domande nella loro lingua. Ron, non capendo ciò che volessero dire aveva tirato fuori la bacchetta per evocare un dizionario, le sue idee erano così folli!, ma questi, spaventati, l'avevano immediatamente immobilizzati sequestrando le loro bacchette. Quando poi si erano accorti di aver catturato Harry Potter, avevano cominciato ad urlare come ossessi e a confabulare nella loro lingua. Ormai erano ore che i tre ragazzi erano bloccati nella stessa posizione, con i quattro maghi che li tenevano d'occhio ininterrottamente. Lo stomaco di Ron brontolava sempre più forte.
"Saranno almeno le cinque! Non mangio da ieri sera! Sono 21 ore che non mangio e io ho fame!" era chiaro che non ne poteva più: un digiuno così lungo era fuori dai suoi standard.
George brontolò: "E' inutile ripeterlo, ormai l'hanno capito anche i babilonesi!".
Harry cercava una via di fuga, ma non ne vedeva di plausibili: erano immobilizzati e non avrebbe avuto modo di chiamare aiuto finchè l'avessero controllati così strettamente.
Il diversivo che Harry attendeva con ansia arrivò pochi minuti dopo l'ultima lamentela di Ron: ci fu un boato fuori la capanna e i maghi, i volti improvvisamente terrei, si precipitarono fuori.
Harry chiamò immediatamente il proprio elfo domestico.
"Kreacher!"
Quellò apparve, inchinandosi ai suoi piedi.
"Puoi liberarci?"
"Subito signore!" l'elfo schioccò le dita e le membra dei tre ragazzi si rilassarono.
"Grazie!" esclamarono in coro George, Harry e Ron afferrando le loro bacchette.
"Andiamo" esclamò il più piccolo maschio Weasley imboccando già l'uscita.
"Aspetta!" Urlò il fratello "Accio Mimbulus Mimbletonia Acer!" un sacchetto schizzò fuori da una mensola e gli cadde in mano.
"Seguici Kreacher!".
Insieme spalancarono la porta e si trovarono davanti uno spettacolo che non avrebbero mai creduto possibile: Draco Malfoy veniva tenuto in aria con un incatensimo da uno dei maghi mentre un'altro stava per scagliargli contro un'anatema. Harry disarmò prontamente il secondo, mentre il primo mago lasciò cadere a terra il biondo.
"Porta Draco a Grimmauld!" urlò Harry sempre rivolto all'elfo quando vide l'ex compagno di scuola accasciarsi a terra.
"Hermione e Ginny sono a Grimmauld, signore lo porterò alla Tana!"
Harry annuì pietrificando un mago che si stava riprendendo: George e Ron avevano già sistemato gli altri tre.
"Miseriaccia!" esclamò Ron appena ebbe ripreso fiato "Cosa ci faceva Draco dietro di noi? Perchè quei quattro ci avevano bloccato? Perchè volevano ucciderci?"
"Come se conoscessimo ma risposta... Idiota!" esclamò George guardandolo storto. Si rivolse poi ad Harry "Dove è andato Kreacher?"
"Ha portato Draco alla Tana" il bruno si voltò verso il migliore amico "Hermione e Ginny sono passate a trovarci, sono a Grimmauld." Ron sbiancò terribilmente. Il fratello buttò gli occhi al cielo, li afferrò entrambi per le spalle e si smaterializzarono.

 *

Avvolte nei loro mantelli da viaggio, infreddolite per le temperature pungenti di quel 23 dicembre, Hermione e Ginny camminavano abbracciate per le vie semideserte di Diagon Alley: il vento forte aveva bloccato le spese folli dell'ultimo minuto prima di Natale.
Entrarono finalmente nel negozio del pozionista cercato e lo videro dietro il bancone intento a sistemare alcuni fogli.
La rossa tossicchiò per attirare l'attenzione dell'uomo, che vedendole sussultò appena.
"Come posso aiutarvi?" Domandò con tono melenso.
"Dobbiamo sapere dove avete indirizzato George Weasley per acquistare la Mimbulus Acer!" rispose Hermione scura in volto sfoderando la bacchetta. Ginny imitò il suo gesto assumendo un'espressione indecifrabile.
"Mi state minacciando?" domandò l'uomo con aria sdegnata.
"Forse non ci siamo spiegate" sentenziò la rossa avvicinandosi ancora di più "Non era una vera domanda..."
Hermione le fu dietro in un momento: "Purtroppo dobbiamo correre in soccorso del ragazzo; potrebbe essersi cacciato nei guai e sicuramente lei non vorrà che il Ministero sappia chi lo ha messo in questa brutta situazione..."
Il pozionista le guardò ancora per un istante, titubante. Poi si arrese e afferrò una piuma e un foglio. Scribacchiò qualcosa e piegò con cura la pergamena. Passando vicino le ragazze la infilò con un gesto fluido nella tasca del mantello di Ginny continuando poi a camminare verso la porta come se niente fosse.
"E' il caso che andiate." disse aprendola. Le ragazze si scambiarono un cenno d'intesa e imboccarono l'uscita.
Si allontanarono velocemente fermandosi in un vicolo poco lontano.
Lessero attentamente il foglio, in silenzio, poi si rimisero in cammino.
Raggiunsero il campo di girasoli che la luna brillava nel cielo.
Una donnola argentea danzò loro davanti: "E' di papà" disse Ginny "vorrà sapere dove mi sono cacciata"
Le ragazze si affrettarono verso la catapecchia abbandonata.
Hermione riconobbe subito i segni di una colluttazione magica e li indicò all'amica.
"Dobbiamo denunciare il fatto, non si sa dove siano..." Biascicò Ginny: improvvisamente si sentiva debolissima.
Hermione annuì.
"Devo passare ad avvisare assolutamente i miei o gli prenderà un colpo al cuore."
"Io passerò alla Tana, chiederò aiuto a mio padre..."
Le ragazze sparirono nel buio della notte, risucchiate dal vortice della smaterializzazione.

 

  
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