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Autore: supersara    24/03/2012    4 recensioni
Una storia ambientata ai giorni nostri in Giappone. Da un'amicizia che dura da una vita potrà mai nascere un amore? Sesshomaru e Rin non lo avevano mai calcolato, ma la loro vita cambierà radicalmente dopo l'arrivo di Inuyasha dall'Italia. Spero di avervi incuriosito un pò :)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Rin prestava decisamente poca attenzione alla lezione di storia, si sentiva in colpa per quello che era successo a Sesshomaru: il giorno in cui era uscita dall'ospedale era stato sempre con lei, non l'aveva lasciata un attimo, solo a fine giornata la ragazza si ricordò che l'amico aveva saltato un esame importantissimo che avrebbe dovuto sostenere proprio quella mattina.

Non mi avrebbero promosso comunque” le aveva detto. Lei sapeva che non era vero, da quando lo conosceva non l'aveva mai visto sbagliare un test o essere bocciato ad un esame, era di un talento esasperante quel ragazzo.

Finita la lezione aveva appuntamento con Kagome per andare a mangiare in un fast-food, quindi andò ad aspettarla nel cortile della scuola, e proprio in quel momento incontrò Bankotsu. Il ragazzo l'aveva vista da lontano e si era subito precipitato verso di lei.

-Rin! Sei tornata! Come ti senti?-

-Molto meglio, grazie.- rispose sorridendo.

-Ti avrò lasciato venti o trenta messaggi in questi tre giorni, senza contare le chiamate! Volevo anche venirti a trovare ma Inuyasha mi ha detto che era meglio di no. Come mai non hai risposto?-

La ragazza sorrise nervosamente, era vero, non aveva risposto ad un solo messaggio del povero Bankotsu, ma non perché non volesse farlo, semplicemente aveva lasciato il cellulare spento per tutto il tempo e lo aveva riacceso soltanto quella stessa mattina in cui era rientrata a scuola. In realtà non si era preoccupata minimamente di aggiornare il ragazzo sulle sue condizioni, ma non poteva certo dirglielo.

-Nella confusione avevo perso il cellulare, non ricordavo proprio dove fosse, l'ho trovato solo stamattina nella cartella- inventò una scusa poco plausibile ma alla quale il ragazzo sembrò credere.

In quel momento arrivarono Kagome e Inuyasha.

Rin sorrise, ormai quei due stavano sempre insieme. Dopo aver scambiato due chiacchiere sulle condizioni di salute di Rin per le quali sembravano preoccuparsi tutti, Kagome comunicò alla sua amica che aveva invitato anche Inuyasha ad andare con loro. Rin né fu felice e con un gesto quasi automatico chiese anche a Bankotsu di andare con loro. Ovviamente il ragazzo non si fece sfuggire l'occasione.

Solo qualche ora dopo i quattro ridevano di gusto mentre prendevano un caffè in un bar, sembravano due belle coppiette innamorate. Rin si accorse dell'impressione che davano e pur non essendone convinta si sforzò di esserne felice: aveva deciso di dare spazio a Bankotsu e assecondarlo.


 

Quasi nello stesso momento Sesshomaru era seduto nella sala d'attesa dello studio di un rinomato dottore di Tokyo: Hiroki Totosai. Finalmente era il suo turno, quindi entrò nella stanza delle visite e si sedette su una poltrona. Il vecchio psicologo lo salutò con simpatia, quel ragazzo lo conosceva da quando era piccolo e ancora adesso ogni tanto andava a fargli visita per parlare un po'. Ma questa volta Sesshomaru non era li per qualcosa che lo riguardava direttamente.

-Hai detto che ha avuto un attacco di panico?-

-Esatto, le hanno prescritto dei calmanti da prendere nel caso in cui se ne fosse presentato un altro. Per non farla preoccupare però non le ho detto che la cosa poteva ripetersi.-

-Ah! Per non metterle un'ansia inutile hai preferito tacere, hai fatto bene!- fece il medico annuendo.

-Si, ma è anche vero che se le capitasse di nuovo e non sapesse come comportarsi sarebbe anche peggio!- Fece Sesshomaru con una nota di preoccupazione.

-Ah! Quindi non saprebbe neanche cosa le succede, si spaventerebbe sempre di più e non sarebbe neanche al corrente del fatto che deve prendere un calmante, hai fatto male!- rispose il medico annuendo allo stesso modo di prima.

Sesshomaru mandò un piccolo ghigno isterico, guardava Totosai in faccia e gli saliva una certa rabbia “questo qui sarà veramente un professionista?” si chiedeva fra se.

-Insomma dottore! È bene che sappia delle possibili ripetizione o non c'è bisogno!?!- chiese spazientito dopo qualche secondo.

-E che né so io?- Rispose secco il medico.

Sesshomaru stava per perdere la pazienza, ed allo sguardo mezzo omicida che gli passò negli occhi, Totosai sorrise dicendo: -cerco solo di dirti che non sono sicuro che la cosa si possa verificare di nuovo, insomma se si tratta di una causa irrisolta allora potrebbe riavvenire quasi sicuramente, mentre se si tratta di un problema che si è verificato solo in quel preciso istante e che quindi poi è svanito allora ci sono pochissime probabilità che riaccada. Per venirne a capo dovrei parlare direttamente con lei.-

L'espressione di Sesshomaru si ammorbidì. Il ragazzo ricordò le parole di Rin il giorno in cui le disse che ogni tanto andava a parlare con uno psicologo: “uno strizzacervelli? Via non sei così pazzo!”. Lei non apprezzava particolarmente quel tipo di lavoro, vedeva le persone che andavano da uno psicologo come gente che non sapeva risolvere i propri problemi, mentre per Sesshomaru era piacevole parlare con una persona in grado di capire come stavano le cose, inoltre la psiche umana lo aveva sempre affascinato. Comunque sia non era quello il punto, il ragazzo doveva trovare il modo di convincere l'amica ad andare da Totosai.

-Hai detto che tuo fratello sta abitando con voi giusto?- chiese lo psicologo.

Sesshomaru annuì.

-Bene, allora usa la scusa di una seduta familiare!- continuò convinto.

Per un attimo il ragazzo non reagì a quella frase, ma dopo pochi secondi la sua faccia assunse quest'espressione: -.-

Il dottore continuava a sostenere la genialità della sua idea. Sesshomaru non era proprio il tipo da proporre una sciocchezza del genere, anzi, provava quasi ribrezzo solo al pensiero di doverlo fare, ma era anche vero che non c'era altra scelta: se avesse convinto Inuyasha allora anche Rin lo avrebbe fatto senza storie.

Uscito dallo studio andò in macchina e accese il motore per tornare a casa. Lungo il tragitto continuava ad immaginare la scena della sua terribile proposta. Era indignato.

Una volta arrivato prese l'ascensore e raggiunse il piano del suo appartamento, quando la porta si aprì si ritrovò davanti una sorpresa.

-Kagura?- Fece.

La ragazza che era girata di spalle si voltò sorpresa almeno quanto lui.

-Sesshomaru!-

-Che fai qui?-

-Ero venuta a trovarti, ma stavo andando via perché non risponde nessuno.- spiegò.

Il ragazzo si fece avanti ed aprì la porta invitando l'amica ad entrare. Poco dopo i due stavano prendendo un tè nel soggiorno.

-Credevo che fossi morto, non hai risposto neanche ad uno dei miei messaggi!- disse la ragazza con un mezzo tono di rimprovero.

-Hai ragione, è che in questi giorni sono stato molto impegnato con delle faccende private.-

-Capisco.- si limitò a dire lei decidendo che non era opportuno andare fino in fondo alla questione.

I due cominciarono a parlare del più e del meno e soprattutto di scuola. Sesshomaru non l'avrebbe voluta tra i piedi in quel momento, ma di certo non poteva né cacciarla né ignorarla. Kagura dal canto suo era entusiasta di essere a casa del ragazzo, non ci era mai entrata e lo riteneva un grande passo avanti nella loro relazione.

Intanto Rin era arrivata sotto casa, l'aveva accompagnata Bankotsu.

-Grazie di tutto!- fece lei sorridendo.

-Senti Rin...- cominciò il ragazzo.

-Um?- fece lei.

Lui la prese per un braccio e la tirò a se stringendola in un abbraccio. La ragazza sgranò gli occhi e arrossì. Restarono in silenzio per qualche secondo finché Bankotsu non disse: -In questi giorni sono stato in pena per te...ho capito che non provo solo della semplice amicizia nei tuoi confronti.-

Rin era rossa come un peperone e non sapeva che cosa fare, era tentata di tirargli un pugno e scappare ma non capiva il perché.

-Vorrei tanto che diventassi la mia ragazza!-

Ok...questo non era previsto!” si disse fra se.

Finalmente lui allentò la presa e si staccarono.

Si guardarono negli occhi.

Bankotsu attendeva una risposta mentre Rin escogitava una tattica per cambiare argomento ma non le veniva nessuna idea. Ora che Bankotsu le si era dichiarato si rendeva conto che in realtà non era affatto quello che voleva.

-Allora? Cosa rispondi?- fece Bankotsu impaziente.

Rin decise quindi di improvvisare: -In realtà...non è che sia un momento bellissimo per me...vedi fra la scuola i compiti...non potrei dedicare molto tempo ad un ragazzo nonostante mi piaccia.-

Lui le prese le mani: -Questo non ha importanza! Per me conta solo avere il tuo cuore!-

Grosse gocce di sudore bagnarono la fronte di Rin che si lasciò scappare una risatina isterica.

-Ascolta Rin, so che così su due piedi non è facile dare una risposta, quindi prenditi pure il tempo che vuoi! Sappi comunque che io ti adoro e voglio stare con te! Per la prima volta nella mia vita desidero così tanto stare con un ragazza!-

Nella testa di Rin si alternavano due pensieri, uno era: “che carino!” e l'altro era: “oh mio Dio! Perché non la smette?”.

-Gr...grazie...ti prometto che ci penserò!- concluse.

Kagura e Sesshomaru erano seduti vicini e commentavano degli articoli del codice civile che avevano in mano. In quel momento Rin rientrò.

-Sono a ca...- si arrestò non appena vide la scena.

Silenzio di tomba...

-Tu devi essere Rin!- parlò Kagura con il sorriso.

-S...si! Molto piacere!- fece Rin come destandosi da un sonno profondo.

Kagura si alzò dal divano, prese la sua borsa e disse rivolta a Sesshomaru: -Grazie per l'aiuto! Ora devo proprio andare!-

Il ragazzo si alzò a sua volta per accompagnarla alla porta.

Rin era più che sorpresa, da quando viveva con Sesshomaru non ricordava che avesse mai portato una ragazza a casa, e adesso eccone una proprio davanti ai suoi occhi. Era bella, molto bella, doveva avere circa l'età di Sesshomaru ed era senza dubbio una studentessa del suo corso, i capelli erano elegantemente raccolti in uno chignon, indossava un tubino rosso che le metteva in risalto le forme provocanti, un giacchettino nero e dei tacchi a spillo neri altissimi, Rin non si sarebbe mai sognata di vestirsi così perché uno stile del genere che valorizzava un ragazza come quella avrebbe ridicolizzato lei che si sentiva piccola e insignificante a confronto.

In un secondo momento Rin passò dalla sorpresa alla rabbia. Si rese conto di essere gelosa! Terribilmente e quasi morbosamente gelosa.

Quando Kagura uscì dalla porta Sesshomaru si voltò verso Rin e sobbalzò nel vedere la sua espressione: se uno sguardo avrebbe potuto uccidere una persona allora sarebbe morto.

Rin proferì tre semplici parole che pur non riguardando l'argomento inquietarono Sesshomaru come non mai: -Ti serve il computer?-

-N...no- rispose balbettando.

-Bene!- Fece lei mentre si sedeva sul divano accendendo il portatile.

Premeva i tasti della tastiera con forza e nervosismo evidenti. Il ragazzo né era inquietato, il lato positivo era che non lo guardava più negli occhi con fare omicida. Si rese conto che la presenza di Kagura l'aveva infastidita e in qualche modo la cosa lo rendeva felice. Sorrise.

-CHE HAI DA RIDERE!?!- Alzò la voce lei.

Lui sobbalzò di nuovo chiedendosi come avesse fatto a vederlo: -Niente!- si affrettò a rispondere.

Capendo che non era aria di chiacchiere il ragazzo prese il suo codice civile e andò nella sua camera.

Intanto Rin cercava su facebook tutte le Kagura di Tokyo senza neanche sapere il perché...


 


 


 


 


 


 

Chiedo scusa per tutto il tempo che ci sto mettendo :( grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia! Un bacione!

  
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