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Autore: RLEffie    25/03/2012    1 recensioni
"Fumava come se avesse fretta di rientrare nel ristorante. Allora perché era uscita a fumare? Un'altra schiava della nicotina, pensò lui. Gente che ha inconsapevolmente regalato la propria vita ad un pacchetto di sigarette.
Fumava, e sembrava che stesse pensando ai suoi polmoni tutto il tempo.
Buttò il mozzicone per terra e lo pestò col piede per spegnerlo.
L'aveva riconosciuta subito. Erano passati anni e anni, ma il suo sguardo era rimasto sempre lo stesso."

Ma Harry non sapeva ancora che quella ragazza avrebbe sconvolto le loro vite per un'ultima, irreversibile volta.  
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Loud Clichès ~



- In un posto culturale, Malik. - disse. - L'unico posto dove non ti verrebbero mai a cercare.

Zayn prese quella frase come un pugno nello stomaco. Quindi lei pensava che lui fosse stupido? Credeva fosse un ignorante?
Non sapeva se essere dispiaciuto o arrabbiato per aver dato quell'impressione.
Senza che se ne accorgesse aveva creato una barriera di ostilità con la ragazza e la cosa gli dispiacque molto.
Aveva, però, lasciato che la ragazza lo trascinasse per tutta la città, per piccole vie che lui stesso non conosceva.
Dopo aver girato per tutti gli immondezzai della città, finalmente sbucarono in una strada abbastanza larga, alla luce del sole.
Non si accorse di trovarsi al quartiere popolare di Bradford finchè, svoltando un angolo, non intravide i famosi casermoni di Werth Street. In quell'istate i brividi gli passarono per la pelle. Lui immaginò fosse per il vento freddo, ma in realtà - e nel profondo lo sapeva anche lui - era per il pregiudizio che si era creato riguardo quella zona.
Certo, non era poi così distante da casa sua, anzi. Non era mai neanche successo qualcosa di clamoroso, ma in tutta la città giravano brutte leggende metropolitane su quel quartiere.
I sensi gli si fecero più attivi e sentì il pericolo incombere dietro di lui.
- Non stiamo andando in guerra.- ridacchiò lei, dandogli un colpetto sulla spalla. - E' piena mattina e, per quanto tu possa essere un ignorante che conosce solo le dicerie di questo posto, ti assicuro che non ci sono delinquenti da queste parti. Solo gente con limitate disponibilità economiche.-
Il ragazzo si sentì un verme.
- Io...- iniziò. - Io non ho mai pensato che questo posto...- fu interrotto dalla ragazza con un gesto della mano.
- Così ti rendi solo più stupido.- gli rispose. - Non te ne faccio una colpa, anch'io penso che nel Bronx a New York giri brutta gente. Purtroppo è un difetto della gente dare retta a tutto ciò che gli si dice.-
I due rimasero per un po' di tempo in silenzio, finchè una domanda proruppe in testa al ragazzo.
- Non dovevamo andare in un posto culturale?- chiese.
Lei lo guardò sogghignando.
- Chi ti dice che qui non ce ne sia uno?- lo rimbeccò.
Improvvisamente sbucarono in una via di casette prefabbricate ad un piano, che lui riconobbe come la strada dove abitava lei.
Arrivarono di fronte ad un casa con la porta blu. Delle strane piastrelle sul cancelletto formavano il numero 17.
- Tu rimani qui dietro la siepe e non farti vedere.- lo intimò Kim. - C'è mia madre a casa, so per certo che chiamerebbe tuo padre se ti vedesse.-
Lui annuì, non sapendo che altro fare.
- E tu?- chiese - Tua madre non ti dirà niente?-
La domanda non ebbe risposta. Kim si limitò a sorridergli ed entrò in casa. Chiedendosi cosa potesse fare nell'attesa, si sporse oltre la siepe e vide la finestra della cucina.
Non  c'era nessuno e il vetro polveroso non faceva vedere bene dentro. Ad un certo punto due donne vi entrarono. Riconobbe sia Kim che sua madre, molto invecchiata. La prima stava preparando un borsone e la seconda le urlava dietro.
Kim sembrò impassibile, finchè non si fermò e, girandosi, urlò qualcosa alla madre prima di scappare fuori.
Lui si ritrasse immediatamente, fischiettando e appoggiandosi alla siepe.
La ragazza uscì sbattendosi la porta dietro e corse fino da lui.
- Ti avevo detto di rimanere dietro la siepe.- lo rimproverò lei.
- Ma io sono rimasto dietro la siepe!- ribadì lui sulla difensiva.
Lei alzò un sopracciglio e sbuffò.
- Malik, chi cerchi di fregare?- disse ridacchiando. - Non credermi scema. Ti ho visto! Ci avrei potuto scommettere.-
Iniziarono a camminare e a fare la strada di prima al contrario.
- Cos'hai dentro a quel borsone?- le chiese.
- Lo scoprirai quando arriveremo.- gli rispose.
Si fermarono in una pizzeria sulla strada, dove Kim si fece raccontare tutte le bravate che Zayn aveva combinato negli ultimi anni. Sotto un apparente velo di felicità, i due uscirono dal locale ridendo.
Il ragazzo si era offerto di portarle la borsa e ora si lamentava con lei di quanto questa pesasse.

«Sembravamo così felici» pensò Kim anni dopo, ricordandosi di quella scena.

Arrivarono un'ora dopo in un grosso edificio nelle vicinanze del centro.
- E questo cos'è?- chiese il ragazzo.
Lei lo guardò e sospirò.
- E' il luogo culturale.- rispose piatta.
- Cioè?- continuò lui.
- Cioè l'Accademia delle Arti di Bradford.- continuò lei.
Lui annuì e ripresero a camminare. Poi si ribloccò.
- E a cosa serve un borsone in una Accademia di Arti, se non a farla saltare in aria?- chiese. - Io non voglio essere coinvolto in nulla!- disse ridendo.
Lei rise e gli tirò un pugno su di una spalla.
- Deficiente!- gli rispose.
Quando entrarono, si sedettero nel bar del primo piano a prendere un caffè.
Dopo poco lei si congedò da lui con il borsone, assicurandogli che sarebbe tornata in qualche minuto.
Così fu. Nel momento in cui Kim scese le scale, Zayn si accorse che si era cambiata. Oltre a quello, notò che il suo cuore aveva fatto un tuffo, mentre la osservava scendere gli scalini.
Scrollò le spalle e si disse che era solo una sua sensazione.
- Fanno corsi di danza, qui?- chiese, un po' disgustato.
- Sì, faccio hip-hop.- rispose lei. - Grande perspicacia.-
Lui finì il caffè e fece per alzarsi. Lei lo bloccò prima.
- Devo andare a chiedere una cosa al mio insegnante.- cominciò lei. - Mi aspetti due secondi?-
Lui annuì. Per un attimo gli sembrò che quella domanda fosse più di una richiesta normale. Non seppe se avesse fatto una giusta mossa ad acconsentire. Gli sembrò quasi di darle una falsa speranza.
Non che a lei lui piacesse, questo era chiaro. Gli sembrava, semplicemente, molto equivoco.
La seguì fino al terzo piano, per poi lasciarla entrare nella sala.
Si allontanò un po', guardandosi in giro. Inconsciamente, si ritrovò a seguire una musica, fino a ritrovarsi a guardare attraverso la finestrella di vetro di una porta.
Lì c'era una ragazza che stava cantando. Ne rimase quasi incantato, non riuscì a staccare gli occhi nè a muoversi.
La ragazza stava cantando una canzone famosa che lui non ricordava, ma la sua voce lo colpì molto.
La canzone finì senza che lui se ne accorgesse, la ragazza lo notò e gli sorrise. Lui si risvegliò, per poi sorriderle di rimando e farle l'occhiolino. 
- Canto, Malik?- disse improvvisamente una voce alle sue spalle, con una leggera nota di disgusto.
- Può darsi.- rispose lui ridendo.
Lei guardò attraverso la finestrella e sospirò.
- Charlie Scott?- disse, divertita. - Sei caduto proprio in basso, lasciatelo dire.
Poi sorrise e continuò.
- KIm, mi chiedevo se...- disse lui.
- Hey, Zayn, penso che...- disse lei nello stesso momento.
Scoppiarono a ridere e il ragazzo la lasciò proseguire.
- Okay.- disse lei. - Penso che sia il caso che tu vada. La mia lezione sta per iniziare. Insomma, la strada immagino tu la sappia.-
Lui, interdetto, si limitò ad annuire. Rimase a fissare la sua figura mentre correva dai suoi compagni di corso che, a gran voce, la chiamavano.
Uscì da quel posto con la testa tra le nuvole, chiedendosi come avrebbe fatto a tornare a casa.
Intanto, un altro pensiero gli si fece strada nella mente.

«Kim, mi chiedevo se potessi rimanere a vedere la tua lezione.»

Effie.
Il capitolo è stato scritto in fretta, ma ce l'ho fatta! Scusate per il ritardo.
Che dire? La situazione fra i due si fa sempre più complessa.
E questa Charlie?
Scoprirete nei prossimi capitoli..!
(Che grande annunciatrice che sarei!)
Vorrei annotare che ho cambiato il layout di tutti i capitoli inserendo la data in ognuno, così non potrete più sbagliarvi!
Grazie a tutti i tesori che recensiscono e che seguono questa storia,
Bacioni!
:)


 

  
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