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Autore: Swinub    20/04/2004    4 recensioni
Per Harry Potter è giunto il momento di confrontarsi con una realtà crudele, che non aveva mai perso prima: ha perduto i suoi familiari e Sirius, adesso arriva agli anni del M.A.G.O., la lotta è aperta... rulli di tamburi per il 6° libro di Harry Potter!
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Ron Weasley, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry Potter e il canto del lupo

Harry Potter e il canto del lupo

Capitolo 2 - Ritorno al quartier generale

Era disteso sul letto, morbido e soffice, che lo accoglieva con un materno abbraccio...la finestra era aperta, ma sentì qualcosa... come un ululato, sì, era sicuro di aver sentito un ululato. Si rizzò appena sul letto, che diventava sempre più caldo, come un gran focolare.
E la vide: una sagoma scura, lunga e fulva stava correndo per vasti spuntoni rocciosi scuri, neri come la pece; non seppe dire bene cos'era. Sentiva che diventava tutto sempre più caldo. Alzò lo sguardo: una luce rotonda e argentea lo buttò a terra...
Adesso non era più coinvolto in quell'abbraccio materno, ma ero disteso lungo sul pavimento della camera, un piede era ancora a mezz'aria, legato da un nodo della coperta...alzò il viso, ansante, e vide delle goccioline cadere per terra...erano sempre di più...aveva il volto madido di sudore. Con una mano, cercò di ricominciare a sentire un po' di fresco, ma sembrava ci fosse solo caldo ad accoglierlo. Si avvicinò e si sporse oltre il davanzale della finestra...non seppe perchè: forse per vedere una sagoma fulva ululare, o per riprendere un po' d'aria fresca...invece, quello che vide, fu davanti a sé, di fronte una mezzaluna brillante in cielo, due ali dispiegarsi al vento.
Il volatile, scuro a quella distanza, man mano che si avvicinava si vedeva sempre meglio la tonalità e le piume, come un disegno che viene colorato. Era un bel gufo marrone, con occhi gialli a mandorla marcati, sotto le piume marroni delle ali c'erano delle piume gialliccie, e portava con sé un grosso pacco. Per quanto il pacco non doveva sembrare affatto facile da trasportare, sembrava che il gufo non avesse problemi.
Il gufo cominciò a frenare e si imbucò così in fretta nella stanza dalla finestra, che Harry ebbe appena il tempo di spostarsi. Quello appoggiò con delicatezza il pacco sulla vecchia scrivania scricchiolante, e si appoggiò sulla vuota gabbia di Edvige.
"Grazie..." disse Harry, guardando il gufo con sospetto. Vide che quest'ultimo lo osservava di sotto in sù, come se si attendesse qualcosa di speciale.
Harry raggiunse il grosso pacco. Non vi erano biglitti assieme, e pervaso dalla curiosità decise di aprirlo alla svelta. Snodò lo spago che lo legava, sfilò l'incarto e scoprì che conteneva quella sembrava una piccola bilancia d'argento, ma era piuttost bizzarra.
I due piatti non erano sostenuti da fili di ferro da una delle estremità di una sbarra posta sullo strumento, ma si reggevano l'un l'altro su una sbarra inclinata che passa per la sbarra verticale, perpendicolare alla base, che li divideva.
Harry controllò nel pacco: non c'era altro. Nessuna informazione del mittente, nessuna spiegazione, niente di niente...poi gli balenò in mente un'idea: si girò verso il gufo, per chiedergli da dove veniva, ma rimase a bocca aperta: il gufo era sparito, e con lui quelle poche piume che erano sparse sul tappeto da parte sua.
Tornò alla finestra: non c'erano gufi fuori, non poteva essere così veloce!
Guardò di nuovo la bilancia e vide incisa una frase: "7 Maggio 1988 - Joineau 24, Surmeyt". Le incisioni risplendevano di un argento opaco alla luce della luna...Harry afferrò un quadernett e lo posò sui piattelli. Non successe niente.
Non sembrava riuscire a capire, ma poi gli venne un'altra idea. Quando Edvige sarebbe tornata, avrebbe mandato una lettera ai Weasley, o all'Ordine, per chiedere se ne sapevano qualcosa.

*

La mattina seguente, non ebbe il tempo di mandare una lettera con Edvige. Un brusco Zio Vernon, coi baffi all'aria e un cipiglio contrito aveva fatto intrusione nella sua camera.
"Ragazzo, spero proprio per te che non ne avrai combinata una delle tue" disse, con voce pigra, ma con gli occhi perfidi.
"Non ho fatto niente!" protestò Harry, anche se gli venne il sospetto: e se si fossero accorti del gufo di quella notte?
"Vedremo, vedremo... c'è la signora Figg che ti vuole vedere. Vestiti in fretta, e niente scherzi."
Zio Vernon uscì, lasciando Harry dubbioso. La signora Figg era una maganò, e abitava nella stessa via della casa dei Dursley. Aveva scoperto solo un anno prima che anche lei, in un modo o nell'altro, conosceva il mondo della magia.
Forse la sua visita quella mattina era dovuta allo strano arrivo di quella notte, pensò, mentre si infilava i jeans.
Bussarono alla porta, e Harry fece: "Avanti!" mentre con un calcio ributtava la coperta sul letto.
Il volto vecchio e rugoso, ricco di pieghe come fosse una ragnatela, della pallida signora Figg, entrò a piccoli passi. Si appoggiava a un bastone di legno con un pomo d'oro su cui era scritto qualcosa che Harry non riuscì a vedere.
Era vestita di tutto punto, come se doveva presentarsi a un appuntamento importante, anche se al solito, qualcosa non andava: aveva due calze diverse ai piedi e alle orecchie c'erano in una un orecchino e in una no.
"Buondì, ragazzo" gracchiò, sostenendosi sul bastone "Non penso che tu sappia perchè sono qui, vero?"
"Ehm...no" borbottò Harry.
La signora Figg si avvicinò, gli diede un paio di gomitate e sussurrò nell'orecchio di Harry, come se si aspettase che qualcuno li stesse spiando: "Devo portarti in un luogo molto importante...oh sì, Potter, proprio importante. Si chiama Grimmauld Place, al numero 12..."
Harry senti lo stomaco esibirsi in una capriola degna di nota "Ma come ci andiamo?" chiese. La signora Figg era una maganò, non poteva certo smaterializzarsi o creare passaporte.
"Con questo" disse la vecchietta, e con un colpetto del pollice destro, tolgese il pomo del bastone, rivelando uno strano anello rosso "Si chiama passaporta, l'ha creata Silente per spostarsi in quel posto quando lo si desidera...mi pare che l'unico problema di essa sia tornare indietro" osservò vaga la stanza, anche se non sembra vederla, poi aggiunse "Dobbiamo toccarla nello stesso istante, ragazzo. Capito? Al mio tre..."
"Un attimo" esclamò Harry "Ma quanto devo stare a Grimmauld Place? Forse devo portare anche la mia roba"
La signora Figg inarcò contrariata un sopracciglio, come se fosse stata appena interrotta durante qualcosa di molto importante.
"Non serve. Mi hanno detto di portarti a Grimmauld Place normalmente. Al mio tre..." Harry tese la mano, sperando che avesse ragione "...due..." un occhio saettò sulla signora Figg. Le labbra della vecchia si incurvarono taglienti, gli occhi e il viso prese una forma a Harry molto familiare...senza accorgersene rimase a bocca aperta "...tre" toccarono l'anello rosso, e ancora una volta Harry sentì staccarsi da terra, sentì uno strappo in un punto imprecisato dietro l'ombelico, poi cadde a terra.
Ma non era più al numero 4 di Privet Drive: si trovava su un gradino di pietra piuttosto sporco. La signora Figg, vicino a lui, chiuse col pomo la passaporta, e si rialzò sostenendosi col bastone "Da questa parte" disse, indicando la gradinata.
Erano tornati nell'antica dimora dei Black. Percorsero gli ampi gradini di pietra e raggiunsero una tenda scarlatta, che scostarono.
Davanti a loro si stagliò un grosso salone quasi completamente ricoperto da un enorme tappeto verde smeraldo. Le tende erano tirate sulle pareti, e Harry si chiese se custodivano ancora i quadri.
Come entrarono, si udirono tre rintocchi di una campana che fecero trasalire Harry. Si guardò in giro, ma non c'erano campane. Poi sentì uno strusciare dalla direzione in cui, a quanto ricordava, c'era la cantina. Si voltò in tempo per vedere la signora Weasley scivolare verso di loro, con delle pantofole blu, la pettinatura scompagnata e distratta.
"Oh, Harry caro, ti attendevamo! Gli altri sono in cucina a fare colazione...avrai fame, suppongo, vieni vieni...scendi anche tu, Arabella, sarai la benvenuta!" disse la signora Weasley, afferrando Harry per le spalle e conducendolo giù per la scalinata della cucina.
Prima che Harry potesse fare domande, arrivarono nella cucina, dove tutti sembravano attenderli -probabilmente dopo i rintocchi della campana-. Divisi in due tavoli di legno, c'erano Lupin, intento a terminare di leggere un articolo sulla gazzetta del Profeta, con un pezzo di pane in bocca, Tonks, alle prese col caffè, per trasformarlo in un saporito tè alla frutta, Kingsley Shacklebolt, Malocchio Moody e un mago che Harry parve di riconoscere come Sturgis Podmore, il signor Weasley e, nell'altro, Ron, Bill, Charlie, Ginny, e un altro mago che pareva essere l'unico a non essersi accorto dei nuovi arrivati.
Ci fu una serie di applausi, molti volti sorridenti. Ron si avvicinò e gli battè un pacca sulla spalla:
"Harry, ti aspettavamo tutti! Siediti, siediti!" gli fece spazio tra lui e Ginny, di fronte al mago ignaro che leggeva quello che sembrava un quotidiano, ma che non gli pareva la gazzetta del profeta.
"Allora, Harry, tutto ok?" chiese Charlie, vicino a Ron, mentre finiva di gustare il suo caffè.
"Sì, tutto ok" mentì Harry.
"Charlie è stato convocato dal Ministero dopo che hanno accettato il ritorno di Tu-Sai-Chi. Gli servono esperti di draghi, sia per utilizzarli come difesa, sia per combatterli se nemici."
"E gli altri, dove sono? Cioè, Hermione, Fred e George, e Percy?" chiese Harry.
"Hermione non è ancora tornata qui. Quest'estate la passa coi suoi genitori. Forse adesso sono in vacanza, a spassarsela chissà dove... anche se penso sia più probabile che Hermione sia tutta china su libri di tre secoli fa. Bèh...Fred e George, invece, hanno il loro negozio, lo sai...adesso si occupano solo di quello. Sembra vadano a gonfie vele, hanno giù surclassato le vendite di scherzi da maghi, qualche via lì vicino. La mamma e papà ne sono un po' dispiaciuti, ma alla fine hanno realizzato che qualche commercialista in famiglia ci voleva."
"E Percy? Cos'è successo, dopo che si sono convinti della verità, al Ministero?"
"Percy non ci ha detto niente. In effetti, ne ha già combinate troppe con la sua fissa del Ministero...è sempre impiegato come segretario del Ministro, ma non parla con mamma e papà...è una situazione ferma."
"Comunque...come mai questa convocazione improvvisa? C'è qualcosa di nuovo?"
"Pensiamo che Silente volesse farti stare un po' in compagnia dell'Ordine" stavolta fu Ginny a rispondere "Dopo che l'estate scorsa ci sei rimasto un po' nervoso...sembra che ci siano delle riunioni che ti interessano, e a cui devi partecipare. Un po' ti invidio...sei l'unico tra noi che trattano come un grande."
"Riunioni?"
"Sì, ma noi non sappiamo di che roba si tratti..." disse Ron scrollando le spalle "Comunque, domani avevamo in programma di andare a Diagon Alley a prendere gli strumenti per quest'anno, e ne approfittiamo per fare un salto dal negozio di Fred e George, che ne dici?"
"Ma non è ancora arrivata la lista dei libri di studio" disse Harry.
"Sì, ma lo sai, al Ghirigoro hanno le liste per ogni anno. Potremo prenderli in anticipo."
"Bella idea!" esclamò Harry, che non aveva mai visto il negozio di Tiri vispi Weasley ed era molto desideroso di vederlo.
Finirono di mangiare alcune deliziose portate di Porridge, poi Ron portò Harry nella loro usuale camera da letto per fargli vedere quello che appariva come un nuovo gioco.
"Ecco" Ron aprì quello che sembrava un libro. Dentro ad esso, c'erano grosse tabelle dove erano attaccate magicamente le figurine di Maghi & Streghe famosi. Sotto a ognuna, in grosso, c'era scritto il nome, e sotto, più piccolo, una descrizione. Harry si soffermò su una figurina chiamata "Arnold Shuzaker - Battitore che con il bolide mandò la pluffa nell'anello avversario vincendo la quart'ultima edizione della coppa del mondo di Quidditch".
"Il dipartimento per i Giochi & gli Sport magici del Ministero della Magia ha da poco tempo rilasciato un regolamento con cui giocare con queste figurine. Ora ti faccio vedere: ogni mago o strega hanno 4 valori: attacco, difesa, velocità e effetto.
Quando voglio attaccare, devo vedere il valore d'attacco. Ad esempio, questa -e afferrò Guendalina La Guercia- ha 25 di attacco. E' un po' scarsa. Se voglio attaccare un mago o strega avversario disposto in attacco, devo sottrarre ai valori di attacco del mio mago quelli del tuo. Se il mio mago ne esce con 1 o più, il tuo viene eliminato e perdi tanti punti gioco quante le stelline sul tuo mago, che indicano la potenza e rarità. Quando scendi a 0 punti gioco, hai perso.
Se metti un mago o una strega in difesa, e vieni attaccato, io devo vedere se il mio valore d'attacco è superiore al tuo valore di difesa. Se così è, il tuo mago viene scartato ma non perde punti gioco. Se invece il tuo mago resiste, io perdo tanti punti gioco quanti la metà delle stellina sul tuo mago.
La velocità conta poco: se hai 100 in più del tuo avversario, puoi attaccare due volte.
Gli effetti invece sono importanti: ogni mago e strega ha la descrizione del suo attacco. Se io uso, ad esempio, un mago che utilizza in particolar modo l'incantesimo di incendio, e il mago attaccato ha come effetto 'particolare attinenza con incantesimi d'acqua', l'attacco avversario dimezza i suoi valori. Capito, Harry? Hai qui le tue figurine?"
"Penso di sì" disse Harry, frugando nel suo baule "Sì, eccole qui!" ne riemerse trionfante, con un pacchetto di molte figurine.
"Bene, non c'è un limite a quante metterne. Si cominciando mettendo il mazzo coperto ed estraendo le prime 5 figurine. Poi prendi la sesta e la giochi in difesa -scoperta-, la figurina che ha velocità maggiore determina il primo dei due che comincia a giocare. Ogni turno si pescano tre figurine" disse Ron, eccitato "E' la mia prima partita contro un vero avversario. Cominciamo!"
Harry estraè le prime 5 figurine. Aveva preso Tommy Il Fachiro, Billy Il Ghiro, Sebastian Caramell, Guendalina La Guercia e Viktor Krum. I suoi occhi focalizzarono nella descrizione di Krum: 'Giovane cercatore che all'ultima edizione della coppa del mondo di Quidditch ha dimostrato il suo grande talento'. Mise la 6^ figurina in campo: Zolly Il Postino, che aveva ben 250 di velocità.
"Che fortuna! Zolly è velocissimo!" guardò imbronciato la sua "Invece, io ho Nemus, è una lumaca"
Si divertirono molto. Erano partiti da 30 punti gioco. Negli ultimi turni Harry ne aveva ancora 4 e Ron 7. Ma quest'ultimo trionfò, quando gioco la figurina di Albus Silente contro Viktor Krum.
"Non potevi sperare di vincere giocando quel musone in attacco" ghignò Ron soddisfatto "Comunque, ci sono dei bari. A Caramell hanno assegnato valori più alti di quelli di Silente. Scommetto che li ha costretti lui."

*

"Assolutamente no!" sbottò Moody quella sera, a cena.
Ron e Ginny avevano appena comunicato il programma di andare a Diagon Alley il giorno dopo, ma non c'era verso. Il volto di Moody si era contratto in una spiacevole smorfia, che aveva evidenziato le pieghe, le cicatrici e i solchi del suo volto più che mai.
"Lo sapete cos'è successo negli ultimi tempi, eh?" ringhiò sputacchiando un po' di saliva "Fredric Taylor, uno dei nuovi Auror ammessi, è stato soggiogato da una maledizione Imperius! Nessuno si era accorto di nulla, probabilmente era soggiogato da settimane!"
"E chi è stato a soggiogarlo?" chiese Harry.
"Pensi che il mago che l'ha fatto si presenti tranquillamente il giorno dopo alla porta, pulendosi le scarpe sullo zerbino e dicendo 'scusate, ho scagliato una delle 3 maledizioni senza perdono, per cui c'è il condanno a vita ad Azkaban, su uno dei vostri Auror', ragazzo?"
Harry lasciò perdere, ma Ginny a quanto pareva non voleva demordere.
"La prego, signor Moody! Ci lasci fare un giro! Potrete tenerci d'occhio!"
"Coi tempi che corrono, figliola, sarà meglio che vi divertiate anzi ad Hogsmeade. E adesso basta" aggiunse, quando Ron aprì bocca a sua volta "quando dico no vuol dire NO." sbottò infine.
Per ingannare meglio il tempo, Ron, Harry, Ginny, e anche Bill e Charlie decisero di organizzare un piccolo torneo di figurine di Maghi & Streghe famosi, a cui si iscrissero anche Mundungus e il mago della colazione che Harry non aveva ancora conosciuto, e decisero di fissarlo l'ultimo giorno delle vacanze.

Fine del 2° capitolo

  
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