26/03/2012
7 recensioniNon ho molto da dire riguardo
a questa One-Shot. Solo che nella mia testa continuo a pensare che
Shisui abbia i capelli rossi (è una mia fissazione) e che Night-chan
mi aveva chiesto di scriverla e io l'ho fatto. Sorpresa, mia cara
(sì, è questa).
E niente, ringrazio quelli che leggeranno e recensiranno. See ya!
E niente, ringrazio quelli che leggeranno e recensiranno. See ya!
Campagna di Promozione Sociale - Messaggio No Profit
Dona l’8% del tuo tempo alla causa pro recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(© elyxyz)
Di fili rossi e di cugini"Ehi, Sasuke,
perché corri così?
C'è per caso in atto un'invasione di nukenin?", Shisui,
seduto con le
gambe penzolanti nel vuoto sul ponte sopra il fiume Naka,
alzò un
braccio per farsi notare dal cugino.
Il bambino si fermò e guardò dietro di sé, sospettoso, prima di accomodarsi vicino a lui. "Peggio", sospirò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
"Che cosa ti affligge, cuginetto adorato?", cinguettò l'altro unendo le mani "Dillo a Shisui-san che ti aiuterà!".
Sasuke inarcò le sopracciglia per poi lanciare un'altra occhiata furtiva in direzione dell'entrata del quartiere Uchiha. "Ecco", iniziò sentendosi un po' in colpa per non confidarsi prima con Itachi "Ci sono delle bambine che...".
"Non ci posso credere! Allora non è vero che gli Uchiha del ramo di Fugaku-sama sono destinati ad estinguersi!", sorrise felice dando un giocoso pugnetto sulla spalla dell'altro "Sasuke-kun, mi sto commuovendo: addirittura due! Si vede che hai preso da me e non da quell'assesuato di tuo fratello!".
"Mio fratello è cosa...?".
"Fammele vedere, Sasuke-kun", non lo lasciò finire "Fammi vedere le madri dei miei futuri, piccoli cuginetti".
"Chi?".
"Le due bambine!", spalancò le braccia come se stesse dicendo un'ovvietà "Come si chiamano? E dove sono adesso?".
"Haruno Sakura e Yamanaka Ino. E sicuramente sono davanti all'ingresso del quartiere a litigare su quale delle due deve tentare di legarmi un filo rosso intorno al mignolo...", sbuffò un po' spazientito.
"Ma allora ci stanno! E' grandioso, dobbiamo assolutamente dirlo a zio Fugaku e zia Miko...".
"Non mi piacciono!", Sasuke dovette urlare per sovrastare la voce eccitata del cugino "Sono due palle al piede, in Accademia mi stanno sempre appiccicate e non sono buone ninja", scosse la testa "Per di più non potrebbero essere delle buone madri per gli Uchiha, ecco", osservò di sottecchi Shisui che era rimasto a bocca aperta "Grazie lo stesso, niisama, troverò da solo un modo per scollarmele di dosso", si alzò e si avviò verso casa giurando di sentire un "Il ramo di Uchiha Fugaku è proprio destinato ad estinguersi con due così..." da parte del cugino. O forse era solo la sua immaginazione.
Itachi sapeva che Shisui era un bambino troppo cresciuto. Era il suo niisama e per questo lo rispettava e lo reputava come un fratello maggiore, ma quando si trattava di parlare con Sasuke ritornava cerebralmente ai sei anni di età. Senza contare che da quando aveva baciato (per sbaglio, sottolineamolo) una sua ex-compagna di corso all'Accademia si credeva un dio del sesso ed elargiva consigli a destra e a manca. Per farla breve, all'età di sette anni, Uchiha Sasuke sapeva perfettamente che i bambini non li porta la cicogna né i suoi genitori l'avevano trovato sotto un cavolo.
Sospirò versandosi un po' di the in una tazza mentre il suo otouto entrava in cucina. "Bentornato. Vuoi un po' di the?", gli mostrò la teiera.
"No, grazie, niisan", scosse la testa e gli si sedette di fronte "C'è una cosa che mi ha detto Shisui che non ho ben capito...".
Itachi prese un lungo sorso. "Dimmi pure, otouto".
"Ha detto che sei un 'asessuato', ma che significa di preciso?", e dopo questa frase il the che Itachi aveva in bocca finì tutto sul tatami.
La mentalità contorta di suo cugino, finalmente adesso l'aveva compreso, sarebbe stata un mistero senza soluzione. Forse perché un cervello non ce l'aveva.
Il bambino si fermò e guardò dietro di sé, sospettoso, prima di accomodarsi vicino a lui. "Peggio", sospirò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
"Che cosa ti affligge, cuginetto adorato?", cinguettò l'altro unendo le mani "Dillo a Shisui-san che ti aiuterà!".
Sasuke inarcò le sopracciglia per poi lanciare un'altra occhiata furtiva in direzione dell'entrata del quartiere Uchiha. "Ecco", iniziò sentendosi un po' in colpa per non confidarsi prima con Itachi "Ci sono delle bambine che...".
"Non ci posso credere! Allora non è vero che gli Uchiha del ramo di Fugaku-sama sono destinati ad estinguersi!", sorrise felice dando un giocoso pugnetto sulla spalla dell'altro "Sasuke-kun, mi sto commuovendo: addirittura due! Si vede che hai preso da me e non da quell'assesuato di tuo fratello!".
"Mio fratello è cosa...?".
"Fammele vedere, Sasuke-kun", non lo lasciò finire "Fammi vedere le madri dei miei futuri, piccoli cuginetti".
"Chi?".
"Le due bambine!", spalancò le braccia come se stesse dicendo un'ovvietà "Come si chiamano? E dove sono adesso?".
"Haruno Sakura e Yamanaka Ino. E sicuramente sono davanti all'ingresso del quartiere a litigare su quale delle due deve tentare di legarmi un filo rosso intorno al mignolo...", sbuffò un po' spazientito.
"Ma allora ci stanno! E' grandioso, dobbiamo assolutamente dirlo a zio Fugaku e zia Miko...".
"Non mi piacciono!", Sasuke dovette urlare per sovrastare la voce eccitata del cugino "Sono due palle al piede, in Accademia mi stanno sempre appiccicate e non sono buone ninja", scosse la testa "Per di più non potrebbero essere delle buone madri per gli Uchiha, ecco", osservò di sottecchi Shisui che era rimasto a bocca aperta "Grazie lo stesso, niisama, troverò da solo un modo per scollarmele di dosso", si alzò e si avviò verso casa giurando di sentire un "Il ramo di Uchiha Fugaku è proprio destinato ad estinguersi con due così..." da parte del cugino. O forse era solo la sua immaginazione.
Itachi sapeva che Shisui era un bambino troppo cresciuto. Era il suo niisama e per questo lo rispettava e lo reputava come un fratello maggiore, ma quando si trattava di parlare con Sasuke ritornava cerebralmente ai sei anni di età. Senza contare che da quando aveva baciato (per sbaglio, sottolineamolo) una sua ex-compagna di corso all'Accademia si credeva un dio del sesso ed elargiva consigli a destra e a manca. Per farla breve, all'età di sette anni, Uchiha Sasuke sapeva perfettamente che i bambini non li porta la cicogna né i suoi genitori l'avevano trovato sotto un cavolo.
Sospirò versandosi un po' di the in una tazza mentre il suo otouto entrava in cucina. "Bentornato. Vuoi un po' di the?", gli mostrò la teiera.
"No, grazie, niisan", scosse la testa e gli si sedette di fronte "C'è una cosa che mi ha detto Shisui che non ho ben capito...".
Itachi prese un lungo sorso. "Dimmi pure, otouto".
"Ha detto che sei un 'asessuato', ma che significa di preciso?", e dopo questa frase il the che Itachi aveva in bocca finì tutto sul tatami.
La mentalità contorta di suo cugino, finalmente adesso l'aveva compreso, sarebbe stata un mistero senza soluzione. Forse perché un cervello non ce l'aveva.