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Autore: Bake di Cera    26/03/2012    1 recensioni
Marina ha venti anni, frequenta l'università e coltiva il sogno di diventare una cantante di musical; i suoi amici l'accompagnano sempre ai provini, facendo il tifo per lei. Laura, compagna di studi di Marina, è innamorata di Daniele, nonostante Ludovico cerchi di farle capire che per lui non è altro che un'amica.
Un pomeriggio, l'ennesimo provino. Una svolta? Sicuramente porterà alla conoscenza di nuove persone: la dolce inglese Eleanor, l'apparentemente ingenua Angelica e quell'uomo dall'aspetto così rude...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fa male il pensiero di lui che respira quell’aria bramata da un unico sogno

- Che stai dicendo? -. Marina aggrottò la fronte, rivolgendo uno sguardo confuso a Laura.

- Prima, mentre uscivo dal bagno, sono finita addosso a un tizio…

- Tizio? Ragazzo o uomo?

- Ma che ne so, non ho avuto il tempo di pensarci!

Marina scosse la testa con aria sconfitta, sospirando. – Se non sei neanche capace di riconoscere più o meno l’età di una persona…

- Parla per te, che pensavi che Stefano fosse un ultratrentenne!

La ragazza arrossì e fece cenno a Laura di abbassare la voce per non farsi sentire da Luca; precauzione inutile, dal momento che il ragazzo era intento a sfogliare il menù con un’espressione disgustata.

- Non hanno nemmeno la lista dei vini! - mormorò a Ludovico, che non poteva apparire meno interessato.

- Beh, a proposito di lui, - riprese Laura, – non ha per niente la voce di Uncino!

- E tu dici di aver incontrato quello vero? Il ragazzo con cui ti sei scontrata?

- Yes!

- E come mai sei così sicura che sia lui? -. Marina era scettica: ne aveva sentite fin troppe dall’amica. – Si è messo a cantare?

Laura alzò le spalle. – E’ lui, fidati.

- Di che state parlando? - si inserì Ludovico.

- Laura è convinta che un ragazzo sia Uncino senza averne alcuna prova, - spiegò Marina.

- Ha gli occhi di Uncino, - si limitò a rispondere Laura, e i due amici si scambiarono un’occhiata significativa.

Il gruppo sul palco suonò le prime note di Lithium e Stefano riprese a cantare. Marina lo guardava come sotto l’effetto di un incantesimo, non ci riusciva a staccare gli occhi da lui; non si rese neanche conto del buffo modo in cui era vestito, talmente era concentrata sul suo viso.

- Ma conoscono solo le canzoni più famose? - obiettò Laura.

- Perché, tu ne conosci altre? - la prese in giro Ludovico.

Laura gli mostrò la lingua e il suo amico ricambiò; continuarono a scambiarsi smorfie per un po’, fino a che lo sguardo della ragazza non cadde su Daniele e Angelica, seduti a un tavolo poco lontano dal loro, e il suo sorriso si spense.

- Mi chiedo perché sia venuto con noi se poi deve esiliarsi con quella cretina, - commentò, alzandosi nell’esatto momento in cui Luca stava dicendo: - E’ un bravo cantante, ma è così evidente che non abbia studiato in una scuola specializzata come quella che frequento io.

- Vengo con te, - ne approfittò Ludovico. – Dovunque tu stia andando, - aggiunse a bassa voce.

- Ci vediamo dopo - li salutò Marina, senza staccare gli occhi dal palco.

- Ma guarda, non ha voluto seguirci - commentò divertita Laura.

Scivolarono tra i numerosi clienti del locale che non erano riusciti a trovare un tavolo libero e uscirono all’esterno. Faceva freddo e si strinsero per cercare di scaldarsi un po’.

- Quel Luca è… è… talmente borioso!

- Come hai imparato quella parola? - scherzò Ludovico.

- L’antipatia che provo per lui mi fa imparare parole nuove! Mamma mia, non lo sopporto proprio per niente! Ma chi si crede di essere? Non è veramente così, finge solo di essere un altro per piacere a chi si trova davanti, ma io l’ho capito, lo conosco bene… Borioso! Falso!

Ludovico le lanciò uno sguardo sospettoso.

- Stai parlando di Luca o di Daniele?

Laura arrossì. – Di Luca, è ovvio!

- Sul serio? -. Il suo amico si diresse di nuovo verso l’entrata del locale. – Non mi sembra che Luca cerchi di essere un altro per piacere a chi gli sta intorno… Se fosse davvero così, non oso immaginare quale sia il suo vero carattere!

- Dove vai?

- Fa freddo, e mi diverte vedere la faccia di Marina completamente ammaliata da… “Uncino”. Ammaliata, ecco un’altra parola.

Sbuffando, Laura decise di fare una passeggiata per calmarsi: fu una pessima idea, perché, al terzo giro intorno all’edificio, vide Daniele appartarsi in un angolo con Angelica, i loro volti troppo vicini nella penombre per capire dove finisse uno e iniziasse l’altro. Sentì le lacrime salirle agli occhi e si sedette sui gradini dell’entrata secondaria.

Ludovico aveva ragione: lei aveva deciso di lasciar perdere Daniele, una volta appurato di non avere alcuna possibilità di tornare con lui, ma dire qualcosa era centinaia di volte più semplice che farlo realmente. Nascose il volto tra le braccia, stringendosi le ginocchia al petto, e sperò con tutta se stessa che in quel momento nessuno la vedesse.

A quanto sembrava, era la sua serata sfortunata: la porta si aprì e qualcuno la urtò.

- Mi scu… - borbottò Laura.

- Sempre fra i piedi, eh? - la interruppe una voce che aveva già sentito.

Laura alzò la testa e si rese conto che, di fronte a lei, si trovava la stessa persona con cui si era scontrata vicino ai bagni.

- Già - rispose distogliendo lo sguardo dal vero Uncino: non voleva farsi vedere in quello stato, anche se le era molto difficile evitare di guardare quel volto.

Un volto che le si parò nuovamente davanti nonostante i suoi sforzi.

- Spero di non essere stato io a farti piangere, - disse il ragazzo, abbozzando un sorriso.

- No, macchè…

Doveva trattarsi di Uncino senza alcun dubbio: gli occhi azzurri, i corti capelli castani arruffati e quel sorriso che sembrava quasi un ghigno… Sì, doveva essere lui: era decisamente la perfetta immagine del cattivo delle favole.

Uncino si inginocchiò accanto a lei.

- Ragazza, perché piangi?

Laura rise. – Questa è più una frase da Wendy… - si lasciò scappare, senza rendersi conto che il ragazzo, nel caso non fosse stato veramente Uncino, non avrebbe mai capito la sua allusione; e poi perché diamine doveva essere proprio Uncino?

Tuttavia il ragazzo rise a sua volta.

– Devo rientrare, - annunciò, alzandosi e arruffandole affettuosamente i capelli con la mano. – Ma mi farebbe piacere che ci fossi anche tu.

Laura lo guardò con aria interrogativa, ma Uncino era già tornato nel locale. Si alzò anche lei, tolse un po’ di terra dai jeans e, attraverso l’entrata principale, tornò al suo tavolo; quello di Daniele e Angelica era vuoto, ma lei non se accorse nemmeno.

- Dove sei stata? - le chiese Ludovico, ma lei indicò il palco, su cui, in quell’esatto istante, stava salendo il presunto Uncino con un microfono in mano.

- E’ il ragazzo che vi dicevo, - spiegò.

- E ora, - annunciò Stefano, – voglio pubblicizzare un progetto in cui io e questo pazzo del mio amico Gabriele…

- Ciao a tutti!

- … ci siamo imbarcati: un musical amatoriale su Peter Pan! Gli interpreti non sono ancora stati definiti, tranne che per i ruoli principali: Peter… - si indicò. - … e il suo acerrimo nemico, il Capitan Uncino.

- Che sarei io, - concluse Gabriele, ammiccando verso il pubblico.

Laura si voltò verso Marina e Ludovico. – Visto?

Nello stesso momento cercò di memorizzare quel nome: Gabriele.

 

- E’ stata una serata magnifica! - esclamò Daniele, uscendo dal locale.

- Per il concerto, immagino, - commentò sarcastica Laura.

Il ragazzo finse di non averla sentita e prese da parte Angelica per poterla salutare “a modo suo”.

- Ti sei divertita, Marina? - chiese Ludovico.

- Magnifica, davvero, - rispose Marina arrossendo; si guardò intorno per cercare tracce della presenza di Stefano, ma non lo vedeva da nessuna parte.

- Daniele, per favore, fa’ presto, sono stanco! - urlò Luca.

Il suo amico alzò il pollice per comunicargli che ci avrebbe messo poco.

- Ah, meno male che ci pensi tu a dirglielo, - disse Laura. – Ho sonno - aggiunse poi con uno sbadiglio, incontrando lo sguardo di Ludovico.

- In macchina dormirai quanto vorrai, ma ora devi raccontarci qualcosa, - le ricordò Marina. – Che è successo quando sei rimasta fuori dal locale?

- Niente di che - mentì Laura, alzando le spalle. – Ho fatto un giro, poi sono tornata…

- Bugiarda, - l’apostrofò Ludovico. – Luca ti ha vista in dolce compagnia…

Laura lanciò uno sguardo poco amichevole al ragazzo, ma Luca finse di controllare il suo orologio.

- Non è giusto continuare a trattare male Daniele quando l’hai rimpiazzato, - continuò Ludovico. – Allora, chi è lo sfortunato?

In quel momento Gabriele passò loro davanti con il suo gruppo di amici, tra cui Stefano, e levò la mano in segno di saluto a Laura, che rispose timidamente; i suoi occhi azzurri brillarono per un attimo, poi si voltò e seguì gli altri. Nonostante l’improvvisa apparizione del cantante, Marina notò il gesto di Gabriele.

- Lui?

Laura alzò nuovamente le spalle.

- Stavamo parlando, che sarà mai…

- Ma ti rendi conto? Con quello non “ci si parla, che sarà mai”!

Ludovico annuì. - Deve averti scambiata per un’altra - rifletté.

 

- Ciao, - si salutarono in coro Laura e Marina.

Si accasciarono sulle sedie dell’aula e sospirarono entrambe.

- Luca? - chiese Laura, cercando da distogliersi dai propri pensieri.

La sua amica gemette. - Bene, - mentì.

- Non ha obiezioni sul tuo nuovo amante?

- Piantala!

- E perché? Ho appena iniziato, – rise Laura, incrociando le braccia dietro la testa.

- Perché non mi va che sfoghi su di me la tua frustrazione per Daniele!

L’espressione divertita svanì dal volto di Laura. - Che mi importa di lui… - borbottò infastidita.

- Parlare cinque minuti con Uncino ti ha fatto dimenticare l’amore della tua vita?

- Non è l’amore della mia vita! Va bene, mi piace… Un po’… Poco, pochino…

- Tanto.

- Ma non ho mai detto di amarlo, e nemmeno di amare quel tizio, quindi il discorso finisce qua!

- Come vuoi… - sospirò Marina, sperando che la sua amica fosse abbastanza arrabbiata e imbarazzata per lanciarle altre frecciatine su Stefano.

Stefano… In quei giorni non aveva fatto che pensare a lui, altro che rivederlo per rendersi conto di averlo solo idealizzato! Non aveva mai incontrato una persona così simile all’uomo delle sue fantasie. No, stava esagerando, il punto era che… Basta, non poteva arrivare anche a sognarlo la notte, lei amava Luca! E poi Stefano non era così bello, le sarebbe bastato non vederlo per un po’ come aveva fatto prima del concerto… Certo, per ritrovarselo improvvisamente davanti e cominciare a vedere tutto sfocato!

Il cellulare suonò, attirando l’attenzione degli studenti presenti.

- Per fortuna il professore non è ancora arrivato, - commentò Laura.

Dato che Marina tardava a replicare, si voltò verso di lei e scoprì un’espressione triste dipinta sul suo viso.

- Cosa succede? - chiese preoccupata.

Per tutta risposta, Marina le porse il cellulare.

 

Da: Angelica

 

Aaaaah! Mi hanno presa, mi hanno presa! Sono felicissima! Sabato sera usciamo a prenderci qualcosa per festeggiare? Se non potete venire a Roma vi raggiungo io, Daniele potrebbe ospitarmi per la notte… Oddio, sono così emozionata!

 

La frase su Daniele scivolò indisturbata fuori dalla mente di Laura, troppo occupata a pensare al resto del messaggio.

- A quanto pare, non dovrò preoccuparmi di rivedere Stefano, - si limitò a dire Marina.

Laura le tirò un braccio. - Dai, saltiamo la lezione, - propose.

Marina annuì svogliatamente e la seguì fuori dall’aula, preparandosi alla raffica di insulti che, sapeva, Laura stava fabbricando in silenzio per cercare di sollevarle il morale.

- Che ti avevo detto io? E’ una cretina! - strillò infatti non appena ebbero messo piede fuori dalla porta, incurante, per una volta, degli sguardi lanciati dalle persone che le passavano accanto. – Ti sembra normale scrivere una cosa del genere? Voglio dire, già è abbastanza brutto, poi così, all’improvviso, suona il telefono e… BAM: è quella grandissima idiota che manda messaggi a tutta la rubrica per far sapere al mondo intero che farà Wendy! Me la immagino, starà saltellando per la stanza starnazzando: “Guardatemi, sono la bellissima Wendy, nessuno è meglio di me!” Sai che ti dico? Io l’ho sempre odiata, Wendy… Troppo oca. Ehi, a pensarci bene lei è perfetta: una grande, grossissima oca senza speranze! Molto meglio Trilli, direi. Potevi presentarti per lei.

- Fatica sprecata, - sospirò Marina, sedendosi nel chiosco medievale dell’università. – Tra i primi iscritti alle audizioni c’era una ragazza già famosa, avrei avuto ancora meno speranze…

- Ma anche loro, quelli del musical, non ci capiscono proprio niente! Perché scegliere lei? Avevi fatto un’ottima audizione, no? Hai detto che l’addetta al casting si era anche complimentata con te!

- Quello non c’entra niente! Cosa doveva dirmi? “Hai fatto pena, vedi di non farti più vedere in giro”? Ah, sta suonando di nuovo: questo dev’essere Luca che vuole consolarmi, avrà ricevuto anche lui il messaggio… -. Tirò fuori dalla tasca il cellulare e controllò il numero. – Non lo conosco… Pronto?

- Marina? – rispose una familiare voce allegra.

- Sono io. Chi è?

- Ciao, sono Alessandro. Ti ricordi di me?

Marina si massaggiò la fronte, cercando di farsi venire in mente dove avesse già sentito quella voce, ma la delusione che le aggrovigliava lo stomaco non le permetteva di riflettere bene.

- Ehm… No, - ammise infine.

- Alessandro, il ragazzo presente ai provini di Peter Pan!

Marina sussultò, ma si disse subito di non illudersi, perché probabilmente Alessandro la stava contattando solo per dirle che era stava scartata.

- Sì, scusa, adesso ricordo!

- Mi dispiace, ma l’audizione per Wendy non è andata bene, hanno preso un’altra cantante.

Nonostante sapesse già l’esito del suo provino, sentirselo comunicare da un addetto le fece molto più male che saperlo da Angelica che, per quanto ne sapeva, poteva anche avere cercato di farle uno scherzo di pessimo gusto.

- Capisco, non importa. Ora scusami, ma devo tornare…

Era ansiosa di chiudere al più presto la conversazione, ma Alessandro la interruppe.

- Aspetta un momento, non ti ho chiamata solo per questo. Il punto è che la ragazza che doveva fare Trilli… Beh, ha ricevuto un ingaggio migliore: un musical amatoriale non le avrebbe dato molto a confronto; devo dire che non è stata neanche molto carina a farcelo notare. Ad ogni modo, si è presentata veramente poca gente per quel ruolo, forse perché avevano saputo che ci sarebbe stata lei; nessuna audizione, purtroppo, è stata abbastanza soddisfacente. Per questo qualcuno ha suggerito che avremmo potuto sentire un’altra volta, ma per Trilli, la persona che abbiamo dovuto scartare all’ultimo momento per il ruolo di Wendy. Che dici, ti va di tornare qui venerdì mattina?

Marina strabuzzò gli occhi, sorpresa: non era sicura di credere a quell’incredibile colpo di fortuna. Laura, dal canto suo, stava aspettando avidamente di sapere quale fosse l’argomento della conversazione.

- Io… Ma certo, mi farebbe piacere! - esclamò Marina, entusiasta.

- Bene, passa verso le dieci allora.

- Un momento, scusa! Posso sapere chi ha fatto il mio nome?

Sentì il cuore martellarle nel petto.

- Ah, è stato uno degli interpreti, era qui quel giorno. Stefano, te lo ricordi?

 

- Aaaah!

- Aaaah!

Nonostante si sentissero decisamente infantili, Marina e Laura non potevano evitare di squittire emozionate ogni volta che si presentava l’occasione, ancora incredule della fortuna che era capitata ad una di loro. In quel momento stavano approfittando del poco tempo che serviva a Luca per parcheggiare: il ragazzo, a differenza di Marina, non era stato preso. Quel pomeriggio, però, lei avrebbe annunciato la meravigliosa, stupenda, fantastica notizia ai suoi amici e neanche il pensiero di poter ferire Luca la turbava al momento.

- Oooh, muoio dalla voglia di vedere la faccia che farà Daniele! - esclamò Laura, dirigendosi verso la porta della villa di Ludovico, il luogo in cui giocavano di ruolo ogni martedì. – “Marina, mi dispiace così tanto: Angelica mi ha detto che…” e a quel punto interverrò io! Ah!

- Dici che non gli importerà niente, troppo impegnato a pensare a quell’oca-Wendy? - chiese la sua amica, che da quando aveva ricevuto il messaggio di Angelica aveva cominciato a condividere l’opinione che Laura aveva sulla ragazza.

- No, ti vuole bene. Sarà sinceramente dispiaciuto, ma non si aspetterà certo che… Eccoli!

- Ciao, ragazze! - salutò Ludovico.

- Marina, - esordì immediatamente Daniele, allargando le braccia per consolare l’amica. – Mi dispiace così tanto: Angelica mi ha detto che…

- Marina è stata presa per il ruolo di Trilli - annunciò Laura, abbracciando un confuso Daniele e lasciandolo andare quasi subito per affacciarsi alla stanza alla sua destra, mentre Marina le rivolgeva uno sguardo incredulo per l’esattezza del suo pronostico. – Che c’è in cucina?

Ludovico e Daniele guardavano Marina, sorpresi.

- Che cosa? - esclamò infine il padrone di casa.

La ragazza sorrise, entusiasta, e corse a stringere i suoi amici.

- E’ vero! Mi ha chiamato Alessandro… Il tuo amico - aggiunse sarcastica guardando Daniele. – A quanto pare la cantante che era stata scelta per Trilli ha deciso di tirarsi indietro per altri impegni e Ste… qualcuno ha fatto il mio nome, dato che la mia audizione non era andata per niente male. A essere sinceri, però, vogliono vedermi un’altra volta prima di decidere…

- Qualcuno, eh? -. Ludovico alzò un sopracciglio, sospettoso, ma non disse altro perché in quel momento entrò Luca.

- Ciao a tutti - mugugnò e i presenti non dovettero nemmeno chiedere come fosse andato il suo provino.

- Beh, iniziamo? - domandò Laura, tornando nel salotto con metà biscotto in una mano e una busta aperta nell’altra.

- Potevi aspettare che ve li offrissi! - protestò Ludovico.

- Erano sul tavolo, stavano soffrendo, volevano affetto! - si giustificò la ragazza, stringendosi nelle spalle.

- A che punto eravamo arrivati? - domandò Daniele, sedendosi al tavolo da gioco e stringendo di nascosto la mano a Marina per complimentarsi senza ferire i sentimenti di Luca.

- Avevate appena incontrato un Abitatore del Profondo - spiegò Ludovico, il Game Master, mentre distribuiva le schede dei personaggi ai rispettivi interpreti. – Marina, o meglio Lilyan, era stata presa…

- Già, è sempre Marina ad essere presa! - rise Laura. Daniele le tirò un calciò sotto al tavolo, facendola tacere non appena lei notò l’espressione delusa di Luca.

- Dovreste inseguire il mostro per salvarla, - riprese Ludovico.

- Altre alternative?

- Ehi! - si indignò Marina.

- Beh, potreste lasciarla con lui, - rispose Ludovico. - ma nel frattempo che fareste? Dovete uccidere l’Abitatore in ogni caso.

- Michael ed Ellen cercano un posticino tranquillo dove appartarsi - propose Daniele, indicando se stesso e poi Laura.

- Uh, mi piace! - approvò lei, spingendo la propria sedia verso l’amico. – Tanto a Lilyan ci pensa Alexander, no?

Tutti guardarono Luca in attesa di una risposta; il ragazzo rimase in silenzio per una decina di secondi, poi sospirò e dichiarò svogliatamente: - No, non per forza.

- Cosa? -. Marina lo guardò confusa.

- Perché dovrebbe sempre correre a salvarla? - continuò Luca. – Non riesce mai a cavarsela da sé?

- Vorrei farti presente che sarebbe la prima volta che sia Alexander a salvare lei e non il contrario – puntualizzò Laura.

- Ellen, a cuccia! - ordinò Daniele, agitando in aria un’invisibile barretta di cioccolato per cercare di allentare la tensione: aveva intuito cosa avesse Luca.

- In ogni caso non capisco perché debba salvarla a tutti i cosi. Può farcela da sola, no?

- Perché Alexander è innamorato di lei, razza di… - si alterò Laura, entrando completamente nel personaggio.

- E questo significa che deve fare qualsiasi cosa insieme a lei? - la interruppe Luca, furioso. – Non mi pare che due innamorati facciano obbligatoriamente la stessa cosa!

- No, ma se…

- La, vuoi tacere? - la sgridò Ludovico. – Non parlare di cose di cui non sai…

- Oh, ma io so! Perlomeno, so abbastanza da poter dire che non dovrebbe arrabbiarsi se Marina è più brava di lui!

Il silenzio scese nella stanza. Marina fissava sbalordita Luca, che evitava ostinatamente il suo sguardo; alla fine lo afferrò per un braccio, costringendolo a seguirla in giardino.

- Ho fatto un provino diverso - mormorò la ragazza, quando pensò di essere abbastanza lontana da occhi indiscreti.

- Lo so.

- Mi dispiace che non ti abbiano preso, ma…

- … ma riversare queste cose in uno stupido gioco di ruolo non va bene, vero? - sbottò Luca.

- Non c’entra niente! Come… come puoi arrabbiarti per una cosa del genere?

- Sono una persona sensibile.

- Ma smettila! Dovresti essere felice per me, o almeno fingere.

- Vuoi sapere perché non sono felice per te, eh? Beh, si dia il caso che io stia frequentando con assiduità un’importante accademia di canto e recitazione, quindi mi pare normale rimanere malissimo quando io vengo scartato, mentre una… dilettante senza futuro come te ottiene una parte!

In quel momento Marina si rese conto che l’ossessione per Stefano non avrebbe interrotto la sua relazione con Luca, ma che era effettivamente arrivata quando questa era vicina alla fine.

- Sai, - disse con calma, scrutandolo dalla testa ai piedi, - se una “dilettante senza futuro” come me riesce dove tu non sei riuscito, dovresti farti qualche domanda. Altro che accademia! -. E lo lasciò lì, nel giardino, senza aggiungere altro.

Laura, Ludovico e Daniele, che si erano nascosti sul balcone per non perdersi la scena, rimasero in silenzio a guardare il cielo azzurro fino a che Marina non fu tornata in casa ed ebbe sbattuto con forza la porta del bagno.

Alla fine Daniele parlò.

- Ad Angelica potrebbero piacere i giochi di ruolo? – chiese con noncuranza.

- E piantala di parlare di lei! Piuttosto, dovrò decidermi a prendere la patente: ora come ci torno a casa?

- Qualcuno vuole dei pop corn? - propose Ludovico.

Daniele si voltò verso la cucina, annuendo. - Buona idea.

- Per festeggiare, - aggiunse Laura.

I due amici si scambiarono un’occhiata esasperata e scossero la testa.

- In realtà, - precisò Ludovico, – io volevo farli per consolare Marina… Ma diciamo che potrebbero andar bene per entrambe le cose.

   
 
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