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Autore: jarjar    26/03/2012    1 recensioni
Remus decide di fuggire di casa per non nuocere alla sua famiglia. Cosa accadrà nel momento del suo ritorno a casa? Una breve storia che descrive ciò che succederà e quello che lo spingerà a tornare da sua moglie dopo aver parlato con Harry.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Famous last worlds

 “Ciao Andromeda. Vorrei vedere Dora.” sussurrò l'uomo in preda all'ansia.

Remus non smetteva di tormentarsi le mani, aveva paura: paura di non poterla vedere; paura che lo avesse dimenticato; paura che non lo volesse più con lei; paura che amasse un altro.

Non voglio che tu veda mia figlia.” ribatté la donna secca.

Il suo tono non ammetteva repliche, ma lui non si sarebbe arreso. Non questa volta.

Ti prego Andromeda, io...”

NO, Remus!! Non pensarci neppure per scherzo, è chiaro? Hai idea di quanto abbia sofferto mia figlia senza di te?! Di quanto soffra ogni giorno per te?! Tu non sai nulla: te ne stai lì con quell'aspetto trasandato ad aspettare che gli altri ti compatiscano. Mia figlia è forte e se la caverà benissimo anche senza di te ma se vuoi un consiglio, un consiglio sincero Remus, ti dico che continuando a buttar via la tua vita non andrai avanti per molto.”

Tutto ciò che voglio è parlarle.”

La gola si era fatta secca dopo aver ascoltato tutto ciò che Andromeda gli aveva sputato in faccia. Si sentiva ridicolo, impotente e tremendamente inappropriato.

Non sapeva da quanto tempo la nuora pensasse quelle cose di lui, ma pareva tempo che voleva dirglielo.

La madre di sua moglie lo fissava dall'uscio della porta, che probabilmente avrebbe richiuso da un momento all'altro.

Vattene, credo sia meglio per tutti.”

Remus avrebbe preferito molto volentieri un “Avada Kedavra” in pieno petto, piuttosto che udire quelle parole. Si incamminò sul vialetto, verso il cancello.

L'aveva persa. Aveva perso...o forse no.

L'attenzione del mannaro fu catturata dalla finestra che dava sul salone. Dietro le curate tende si poteva distinguere l'esile figura di Ninfadora, la SUA Dora. Indossava un felpone che le stava evidentemente due volte nonostante il ventre arrotondato dalla gravidanza; i capelli erano grigi ma sembrava serena mentre sorseggiava il suo tè, leggendo quello che pareva un libro babbano.

Lupin si arrestò a metà strada e continuò a fissarla. Dopo un tempo che gli sembrò infinito lei si voltò verso la finestra. Il cuore del licantropo voleva saltar fuori dal suo petto nel momento in cui incrociò lo sguardo del suo amore.

La ragazza faticò a credere alla propria vista, stropicciò più volte le palpebre per capire se fosse un'illusione ottica e quando ebbe la certezza che lui era realmente lì, gli occhi le divennero lucidi.

L'uomo non sapeva come comportarsi, avrebbe voluto sbattere i pugni sulla porta finché non si fosse aperta, ma non lo fece. Non fece nulla. Restò impalato al centro del viale di casa Tonks. Nel frattempo Ninfadora si era alzata e correva verso la porta. Correva piangendo. Correva sperando che lui non fosse già sparito. Correva da lui perché non se la sentiva di perdonarlo, ma nemmeno di vederlo sparire ancora come aveva fatto con lei troppe volte.

Dora? Tesoro vuoi dei biscotti con il tè?” chiese Andromeda dalla cucina. Ma la richiesta non giunse a destinazione. La figlia era sulla porta di entrata e guardava il marito.

Remus non sapeva cosa fare. Il primo impulso quando l'aveva vista precipitarsi di là, era stato quello di scappare, ma non poteva farlo, non stavolta.

Si avvicinò alla porta; si avvicinò a lei fino ad averla a meno di un braccio di distanza.

Si sarebbe aspettato qualunque cosa, ma non quella reazione.

Dora gli diede un sonoro schiaffo in faccia.

E dopo lo abbracciò. Gli si gettò addosso con impeto, con malinconia e con passione. Quel gesto significava: “Perché sei scappato?”; significava: “Ti amo comunque.”; significava: “Scusami ma non sono ancora forte abbastanza per perdonarti”; significava: “Perché mi hai fatto soffrire tanto ed ora sei qui?”. Nessuno dei due, tuttavia, fiatò.

Lupin non riusciva a credere ai suoi occhi. Lei lo stava abbracciando...nonostante tutto quello che lui aveva fatto.

Quando la ragazza si scostò, disse semplicemente: “Entra.”



*Angolo dell'autrice*
Ehilà!! Come va gente?? Ecco qui il quarto capitolo, vi preannuncio che ci sarà da divertirsi nei prossimi...Perciò fatemi sapere se vi piace o se dovrei effettuare correzioni e cosa varie ;)
La canzone del titolo del capitolo è dei MCR, li adoro.
jarjar

  
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