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Autore: merryluna    23/10/2006    5 recensioni
Se cercate le battaglie sciamaniche... spiacente: non le troverete qui! In compenso vedremo come si muovono i nostri eroi dentro e fuori una stazione di polizia...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Manta Oyamada, Ren Tao, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Incompiuta
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IL MIO REGNO PER UNA PENNA
-Capitolo 5°-

“Parlami di te. Cosa fai nella vita?”
“A parte accettare inviti a pranzo da perfetti sconosciuti che mi travolgono mentre corrono sulle scale?” chiese Anna ridendo.
“Sì, a parte questo” confermò Yoh cercando di rimanere serio.
“Sono al terzo anno di lettere”
“Sei fidanzata?” domandò lui a bruciapelo.
“Se ti rispondessi di sì, chiederesti subito il conto?”
“Dipende” rispose soppesando le sue parole.
“Da cosa?”
“Da quanto il tuo ragazzo sia geloso” spiegò afferrando un piatto dal tappeto scorrevole. “Ma da come mi hai risposto, ne deduco che al momento sei single”
“E da quel sorriso, ne deduco che tu sei uno che ottiene sempre ciò che vuole. O almeno ne è sicuro...” disse lei con un tono malizioso, prendendo a sua volta un piatto di sushi.
“Non sei una che le cose te le manda a dire...” constatò Yoh piacevolmente sorpreso dalla sua grinta.
“E la cosa ti dà fastidio?”
“Tutt’altro, Anna. Tutt’altro.”
“E tu, invece? Cosa fai oltre a dare la caccia ai cattivi?”
“Travolgo innocenti fanciulle sulle scale dell’università”
“Attività interessante”
Con un gesto automatico Anna si afferrò una ciocca ribelle che era sfuggita al suo chignon e se la sistemò dietro all’orecchio. Era veramente carina. Semplice e carina: con quello smanicato rosa nel tailleur grigio chiaro sembrava quasi dover partecipare ad un colloquio di lavoro. Ma non era uno di quei tailleur seri, data la lunghezza della gonna che le arrivava abbondantemente sopra al ginocchio, lasciando scoperte delle gambe perfette velate da un paio di calze color carne. Un trucco appena accennato che le metteva in risalto gli occhi castani ed un filo di rossetto a dare un irresistibile colore rosato a quelle labbra così intriganti. Ma in fin dei conti, esisteva qualcosa che non fosse intrigante in quella ragazza?
Lo squillo del cellulare ridestò Yoh dai suoi pensieri. “Scusa” balbettò imbarazzato prima di spegnerlo.
“Una donna, vero?”
“No, figurati!” Era Tamao: eppure i patti con lei erano stati chiari, perchè diavolo l’aveva chiamato?
“Scusa, sono affari tuoi. Non avrei dovuto” disse Anna mortificata.
“Non preoccuparti. Di cosa stavamo parlando?”
“Niente di particolare.”
“Lavori?”
“Faccio un paio di lavoretti part-time” gli spiegò allegra. “Lavoro come segretaria presso uno studio dentistico, ogni tanto scrivo qualche articolo per un quotidiano e...”
“E?” la incalzò lui.
‘E sono stata assoldata insieme al mio coinquilino per mettere a segno una serie di furti’
“E niente” disse alzando le spalle allontanando dalla sua mente quel pensiero.
“Per quale quotidiano scrivi?” s’informò versandosi un po’ di wasabi.
“L’Eco di Tokyo”
A quelle parole, l’intero barattoletto di salsa si svuotò nel piatto del ragazzo.
“Ti piace mangiare molto piccante o più semplicemente ti è preso un mezzo infarto?”
“La seconda” ammise Yoh sconvolto. “Conosci per caso R.T.? Sai, ho un conto in sospeso con lui...”
“Mi spiace. Non posso aiutarti. Nessuno lo conosce: si limita ad inviare gli articoli in giorni ed orari prestabiliti, ed a parte il direttore che emette l’assegno per il suo stipendio, nessuno ha idea di chi sia. Però è un mito in redazione: devi ammettere che ha una tecnica veramente...pungente!” esclamò Anna ammirata, prima di ricordarsi che ultimamente, la vittima che R.T. amava punzecchiare era il suo commensale. “Scusa” mormorò.
“No, hai ragione: quando l’anno scorso ha portato avanti l’inchiesta su quella discarica di rifiuti tossici abusiva, è stato veramente fenomenale...” confermò tristemente. “Ma ora...”
“Ma ora sarà necessario prendere un altro piatto di sushi!” gli suggerì Anna desiderosa di cambiare discorso. “A meno che tu non voglia stare male per i prossimi tre mesi...”
“Ho digerito di peggio, fidati...” spiegò il ragazzo inorgoglito dal suo stomaco di ferro ed assaporando un pezzo di pesce. “Squisito!”
La bionda lo guardò leggermente preoccupata, rabbrividendo solo a pensare al sapore di quella roba.


“E dopo pranzo?” la incalzarono Manta e June all’unisono vedendo la sua esitazione nel continuare il racconto.


“E dopo pranzo abbiamo fatto un salto in una cartoleria.”
“Stai scherzando?” domandarono all’unisono Ryu (dalla radio) e Lyserg seduto sul sedile accanto al suo.
“No, abbiamo comprato un paio di block-notes, delle penne colorate, foglietti auto-adesivi a forma di stella...”


“Stai scherzando?”
“Affatto: non mi sono mai divertita tanto. Guardate che bella questa penna gel glitterata? È proprio ciò di cui avevo bisogno!” esclamò estasiata fissando maniacalmente la penna in questione.
“E cosa te ne fai?” chiese Manta leggermente spaventato.
“Per ripassare i titoli negli appunti!” spiegò offesa, visto che l’amico non aveva capito istantaneamente l’utilità di un oggetto così indispensabile per ogni studentessa universitaria degna di tale nome.
“Come hai fatto a non pensarci, eh Manta?” ironizzò June guadagnandosi uno sguardo pieno di disprezzo da parte di Anna. “Secondo me, sei pazza...”
“Perchè?”
“Prima accetti di uscire con un pazzo che per poco non ti fa rompere l’osso del collo, poi lo trascini in una cartoleria...appartarsi da qualche parte era troppo normale?”
“O al limite fare quattro chiacchiere in un bar...”


“Hai ragione, Ryu: troppo normale. Fanno tutte così...ma lei è...”


“...diverso”
“Non devi più vederlo! Quello porterà solo rogne, te l’ho già detto!”


“Evita di uscirci in futuro, se è questo l’effetto che ti fa...” sentenziò Lyserg guardando la sua faccia da pesce lesso.
“Qualcuno ha chiesto il tuo parere?” chiese Yoh tentando di rimanere serio.
“Il ragazzo ha ragione, amico mio” sospirò Ryu facendo uscire un brusio dalla radio. “Se è bastato un pomeriggio per farti friggere il cervello in questo modo, non oso immaginare cosa possa succedere con una seconda uscita...”
“Te lo farò sapere, ok?”




Sarò breve: chiedo scusa se non ho aggiornato per tanto tempo...ma spero che il capitolo, sia di vostro gradimento....Ah, e so che qui non c’azzecca niente, ma Schumacher sarà sempre il mio mito...un bacione,
Merryluna

Lady Antares: Adoro le tue recensioni! Non puoi capire quanto rido ogni volta che ti leggo...ma veniamo a noi...Complimenti per il riassunto preciso preciso del capitolo precedente: personalmente, sono una frana con la sintesi...Cmq non so perchè, ma ogni volta che mi capita quel povero Yoh tra le mani gliene combino di tutti i colori... E per quanto riguarda il tuo blocco della crescita, mi dispiace: ora non è che perchè io sono un po’ tappetta posso permettermi di vendicarmi con le mie lettrici...la prossima volta che ti misuri, avvertimi sul risultato, ok?
Ma lo sai che ai tempi delle medie volevo farmi le punte rosse (o al limite blu)? Purtroppo ero piccola ed innocente, e la mia mamma (ed anche le mamme di tutte le altre bimbe piccole ed innocenti si dovevano essere messe d’accordo perchè a tutte davano la stessa scusa) mi disse che le punte tinte scolorivano sulle magliette ed in questo modo mi dissuase...pensa quant’ero cretina per credere a queste panzane!
Meglio salutarti, prima di divagare oltre...Un baciottone.

Kagome92: Ed ora che sono usciti insieme, cosa ne pensi?

Marylchan: Prego, ma sono io a dover ringraziarti! Ed eccoti il continuo...
  
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