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Autore: ranyare    27/03/2012    3 recensioni
Eccomi di nuovo, ancora una volta, su di lei.
Diana.
Questa raccolta vuole essere un dono, un elogio, un tributo alla più grande e magnifica delle mie creature, colei che mi ha DAVVERO dato la possibilità di scrivere, esprimermi, sognare... vivere.
Sono piccoli pezzetti di lei, questi; frammenti, stralci della sua vita, di ciò che pensava, sognava, vedeva, soffriva, amava. È Diana a tutto tondo, più di quanto abbiate mai visto.
Insomma... bentornati, a chi già la conosceva. Benvenuti, ai nuovi arrivati.
Benvenuti nel mondo di Diana.
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Black, I Malandrini, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Diana's Chronicles'
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Buonsalve!

Sono viva e vegeta per fortuna; ho deciso di aggiornare lentamente, e devo dire di esserne più che contenta, visto che alcune delle mie vecchie e affezionate lettrici sono tornate! Quindi, grazie mille per il seguito, sono più che felice di sapere che non avete dimenticato né me né Diana :)

Con questa tranche, la quarta, si conclude il ciclo dei colori; per Porpora vi rimando QUI, ad un set di Polyvore creato per la situazione. Senza Colori è uno sprazzo della vita di bambina di Diana alle prese con un cugino dispettoso, invece :)

Per chi mi voglia seguire anche su Facebook, QUI trovate il mio profilo e QUI la mia pagina delle storie.

Alla prossima!!


The Big Damn Table
The Chronicles of Diana

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016. Porpora.

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-Devo proprio?- mormoro, affatto convinta.

-Sei bellissima.- il commento di Blaise mi fa inarcare un sopracciglio, lo scetticismo che prende il posto dell'inquietudine, le braccia che s'incrociano sul ventre reso piatto dal corpetto porpora del vestito che indosso.

-Tu sei di parte.- è la mia allusione, ciuffi ribelli che ricadono sulla mia fronte quando inclino il volto, la coda alta che sventola sulla mia schiena scoperta.

Blaise annuisce vigorosamente, convinto, porgendomi il braccio avvolto dalla seta corvina che compone il suo abito da gran galà.

-Ed è l'unica parte che vorrò ascoltare.-

Sospiro, rassegnata, avviandomi verso le porte a vetro che ci dividono dal resto degli ospiti del Maniero.

Il vestito, a questo gesto, si tende e fruscia fra le mie gambe, impalpabile come un refolo d'aria.

Guarda te cosa mi tocca fare, per amore.

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017. Marrone.

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Il sapore del terriccio è amaro, in bocca, sulle labbra.

Cerco di far leva sulle braccia, sulla forza che traballa, sul mio orgoglio... e mi rialzo, per l'ennesima volta, le gambe che tremano sotto il mio peso, il sangue che mi acceca gli occhi, i capelli che si attaccano alla pelle madida di sudore.

Lo stomaco è dolente, gli organi interni bruciano ed urlano di dolore.

Non m'importa.

Mi guardo intorno e vedo soltanto desolazione e morte, in quello che - una volta - era un pacifico villaggio di indiani kaskaia.

Il sangue mi ribolle nelle vene, quando scorgo Ho-Take-Nah vegliare un corpo che riconosco a stento essere quello di mio zio, Chato.

Questa, Walker, la pagherai.

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018. Nero.

..

Sorrido, la soffice peluria nera che scorre delicata come seta sotto le mie dita.

La spazzola di crine duro si adatta bene alle mie dita, mentre mi occupo di rendere il già splendido manto del mio Diablo il più bello possibile.

Mi è rimasto soltanto lui, adesso.

Mi sfrego il viso con la manica della felpa, cercando di smettere di piangere, cercando di cancellare le tracce del dolore ancora troppo vivo dalla mia espressione.

Ma non ci riesco.

Sento le gambe cedere, la testa vorticare vertiginosamente; le ginocchia crollano un attimo dopo, sotto il peso terribile della sofferenza che da mesi, ormai, mi porto dentro.

Ma un tocco lieve, gentile, mi sostiene e mi culla nell'abbraccio di un angelo nero.

Sorrido, debolmente, quando le ali di Diablo si chiudono su di me e mi avvolgono in una calda stretta in cui, finalmente, riesco a non pensare più a niente.

 .

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019. Bianco.

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No!

Sento le forze venir meno, gli occhi annebbiati dalla fatica.

Blaise!

Strattono le catene, disperata, le lacrime che mi rigano il viso.

KELLY!

In ginocchio, imploro disperata che all'uomo che amo venga risparmiata la vita.

Non m'interessa dell'orgoglio, non m'interessa della mia vita, non m'interessa di niente!

Blaise deve vivere!

La pelle, arsa dal bianco innaturale dell'Arn-rhua, lancia urla disperate quando mi scaglio contro la parete opalescente, tentando di convincere Kelly a non portarmi via Blaise.

Cosa può rimanere, di me, senza di lui?

Cosa posso essere, io, senza Blaise?

La risposta è facile.

Niente.

No, no, no, NO!

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020. Senza colori.

..

Frustrata, stringo i pugni e mi guardo intorno, la rabbia che cresce e diventa tanta, tantissima.

Mi alzo in piedi, dando un calcio alla seggiolina e rovesciandola per terra: non mi interessa se poi la mamma mi sgriderà, tanto mi sgrida sempre, una volta in più non mi cambierà la vita.

Scuoto la testa, facendo ondeggiare i riccioli quasi biondi, arrabbiatissima.

-SCOTT! DOVE HAI NASCOSTO I MIEI COLORI!?!?!?!?- strillo, guardando la scatola dei pastelli vuota.

COME DIAVOLO FACCIO A DISEGNARE SE RIMANGO SENZA COLORI!?

   
 
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