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Autore: _Milla3    28/03/2012    2 recensioni
E se, sette anni dopo, Felì tornasse a Fairy Oak? Magari per fare da fata-tata, stavolta, proprio ai figli di Jim e Vaniglia? Cosa succederebbe?
UltimoCapitolo.
Vaniglia e Jim, orgogliosi, sedevano in prima fila, vicini a Leòn e Violetta. Accanto a loro, c'era Pervinca - Grisam, il sindaco, era dietro le quinte - , con una bambina in braccio. Sun, la sorellina di Stella, era nata qualche mese prima. E il nome era stato la cosa più semplice. «Abbiamo già la nostra stella» aveva detto semplicemente Pervinca «Quindi ora manca il sole della casa.». Tomelilla non aveva obbiettato, ed aveva iniziato, tutta contenta, a riempire la casa di girasoli.
Accanto a loro sedevano Stella e Willow.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Oak..Dopo.[Camelia's and Stella's adventures]'
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Voce esterna
 

Un mese, un mese e mezzo, le scuole ricominciavano, e gli occhi di Camelia Burium si facevano ogni giorno più tristi. «E' più grave di quanto pensassi, la situazione.» Le diceva Howe Milton ogni volta che lei chiedeva di George «Sei sempre sicura che non vuoi venire a trovarlo? Sarebbe questione di poco.» Glielo avevano ripetuto mille volte, i suoi genitori. «Dopo la guerra contro il Terribile Ventuno, nel villaggio abbiamo attuato un metodo difensivo particolare. Insomma, Mely, è difficile da spiegare. Ma sappi che finché sei nel villaggio nulla di male ti può succedere. E se all'interno ti succedesse qualcosa di male o zio Duff o zia Tomelilla lo saprebbero subito. Capito?» E quindi Camelia scuoteva la testa, e diceva di no. Non poteva rischiare di trovarsi in pericolo, di deludere i suoi genitori, la sua famiglia.
«Jim...» Disse Vaniglia una mattina, sedendosi con faccia seria di fronte a suo marito «Hai visto Camelia? E' strana...». L'aveva detto fin dal primo giorno, Jim Burium, che lui con i fatti delle streghe, che non sapeva come gestire, non avrebbe mai voluto avere niente a che fare. Eppure Vaniglia sembrava seria, quindi si lasciò convincere ad ascoltare. Secondo la donna, il problema era un ragazzo. Lei la conosceva, quell'espressione. «Sai..» Sussurrò Vaniglia, abbassando lo sguardo «Mi dice Pervinca che è la stessa che avevo io, quando tu sei andato via.». 'Bene, adesso siamo nei guai', pensò Jim. Non sapeva assolutamente che fare.
 

Camelia
 

Adesso che era iniziata la scuola avevo molto meno tempo per vedere Howe. I nostri appuntamenti dovevano esserci in orario non scolastico, quando avevo già finito i compiti - perché prima non mi lasciavano uscire - e quando Iole e Stè non si lamentavano perché non stavo mai con loro. In realtà l'ultima condizione si verificava raramente. Violetta, anche quando era a casa mia, ed io dovevo uscire di corsa, era contenta perché stava con Leo. Stella, invece, aveva stretto amicizia con Willow Green, antipatico con tutti tranne che con lei, e con degli occhi dolci che solo mia cugina sapeva fare, era riuscita a farlo ammettere nella nostra 'Banda Del Capitano'. Eravamo fieri di seguire la tradizione dei nostri genitori, di onorare la memoria del Capitan Talbooth, dopo che avevamo sentito la sua storia.
Il capo della banda, posto che era toccato in passato allo zio Grisam, era Abel, che era stato il più grande. Questo prima che arrivasse Willow, al quale però non aveva comunque voluto lasciare il posto. E poi c'eravamo noi. I figli di tutti i membri della prima Banda. Ovviamente Stella, in quanto figlia del primo Capitano, e quindi prima in linea di successione, aveva voluto un posto d'onore. Se non avesse fatto richiesta lei ad Abel, Willow non sarebbe mai riuscito ad entrare nella Banda. 

Devo ammettere, però, che negli ultimi tempi la stavo un po' trascurando. Anche quel giorno vidi Howe al solito posto. Un posto che spaventava - a mio parere senza motivo - Violetta e Stella. Io e Cassia lo amavamo. A Bosco che Canta c'era sua madre, lo sapevamo, e sarebbe stato meraviglioso sapere quale di quegli alberi lei fosse. «Qui si trovano tutte le persone che hanno infranto la legge per amore.». Mi aveva detto così, mia mamma. Lo trovavo così ingiusto. Chiunque fosse disposto a fare qualcosa contro la legge, per amore di qualcun altro, meritava di essere premiato, non punito. E Cassia era fierissima di sua madre. La sua esistenza in quel bosco dimostrava quanto l'avesse amata.
Di solito gli alberi intorno mi dicevano che c'era pericolo solo quando lui mi chiedeva di uscire dal villaggio. Quel giorno, dal momento in cui lo vidi, sentii gli alberi che urlavano. Ero tentata dal fare marcia indietro, ma proseguii. «Ciao Howe.. George come sta?» «Come al solito...» Stranamente non mi chiese di uscire dal villaggio. Iniziammo a camminare e a parlare. Presa com'ero da tutti i modi possibili in cui lui stava cercando di salvare Shirley, non mi accorsi di dove stavamo andando. Questo finchè non mi sentii afferrare per le spalle. E poi, il buio.



Voce esterna
 

Oh, se ci fosse stato qualcuno! Se Camelia avesse imparato ad ascoltare gli alberi! Tutto si sarebbe potuto evitare. Se solo fosse stata più attenta a dove andavano, si sarebbe accorta che Howe la stava portando fuori dal villaggio, si sarebbe accorta di essere in pericolo. Appena furono fuori, e quindi senza protezione, Howe le piombò alla spalle, e con un incantesimo la fece svenire. Era un mago del buio molto potente, eppure per i suoi scopi aveva bisogno di una bambina. Buio e Luce, l'antica alleanza. Aveva saputo che si era ricreata. Com'era possibile? L'Antica Alleanza precedente era ancora in vita, era ridicolo! Ma adesso erano Stella Burdock e Camelia Burium, due cugine, luce e buio, di nuovo. E lui? E lui aveva un compito, seguire le orme del suo maestro. 
'Terribile Ventuno' Così lo chiamavano gli abitanti di Fairy Oak. Lui aveva sempre detto semplicemente 'Signore' o 'Maestro'. Nessuno sapeva il suo vero nome. Ma sapeva che aveva una missione, distruggere l'Antica Alleanza. E poteva farlo solo facendo passare Camelia dalla sua parte. O uccidendola. Era stato fin troppo semplice intercettare il segretario dell'Assemblea degli Anziani, George, e rapirlo. Era stato fin troppo semplice riuscire a convincere la bambina che lui era il capo. 'Che ce l'hanno a fare, poi, una fata-tata, queste giovani streghe?' si chiedeva. Portò la giovane Burium nella sua casa. A pochi chilometri dal villaggio, ma era protetta da un incantesimo potentissimo, non l'avrebbero mai trovata. 
Lì dentro, legato per le mani ad un mobile, c'era un ragazzo dai capelli neri, che dormiva. Legò la bambina ad un altro mobile, ed aspettò che uno dei due si svegliasse.



Camelia
 

Lentamente aprii gli occhi. Tutto intorno a me era sfocato, appannato. Non riuscivo a distinguere la sagoma che avevo avanti, e non riuscivo a muovere le mani. Stupida Camelia. Adesso è finita, lo sai? Adesso non c'è più nulla da fare. Richiusi gli occhi. Meglio lasciarmi morire. E così li avrei lasciati, se non avessi sentito una voce strozzata che parlava: «Mel...» Quella voce. Quel nome. Avrebbe saputo dire chi fosse anche se mille persone avessero parlato tutte insieme. «George!» Esclamai aprendo gli occhi, e vedendo che anche lui era legato. Una stretta al cuore. In quei momenti avevo avuto paura che non l'avrei più rivisto. «Ci si rivede, ragazzina. Avrei preferito in un'altra circostanza, ma vabbè..Lui...E' uscito. Senti, queste corde sono magiche. Ma io so che tu puoi spezzarle. Sei più forte di quello che credi, Mel.» Accidenti. Ero solo una bambina. E lui, a quanto avevo capito, era un mago potentissimo. Non ci sarei mai riuscita. Le lacrime mi scivolarono sulle guance, prepotenti. «Io..Non posso..» Balbettai, guardando a terra. «Mel..» La sua voce mi dava coraggio «Io SO che puoi farcela. Lo sentivo, mentre parlava con dei suoi amici. Tu sei MOLTO più potente di lui. Solo che ancora non lo sai. Ti prego Camelia. Sei la nostra unica speranza.» Come avrei voluto che fosse vero. Io potente? Ma se zia Vì si lamentava sempre che le magie mi riuscivano male! Ma stavolta era diverso. Era questione di vita o di morte.
Recitai sottovoce l'incantesimo per spezzare le corde. Niente. O almeno credevo. Dopo circa cinque secondi, la fune che mi legava le mani iniziò a sbriciolarsi. Guardai George che, con le mani libere, mi sorrideva raggiante, come mai mi aveva sorriso prima. E poi dei passi. Senza nemmeno pensarci, lo presi per mano e mio fiondai giù dalla finestra, proprio nel momento in cui Howe entrava. All'inizio lo sentii ridere: 
«Ah, pensa forse che un banale incantesimo dell'invisibilità possa imbrogliarmi?». Ma poi smise di ridere. Aveva visto le corde a terra, ne ero sicura. Lanciò un grido di rabbia, e si precipitò fuori. Non sapevo se ridere o piangere, mentre George mi guardava. Sembrava su di giri.
«Che c'è Mel? Ce l'hai fatta!» Ce l'avevo fatta, certo. «Io non so come tornare a casa, George.» sussurrai. Lui sorrise. «A questo ci penso io, ragazzina.»



Felì
 

C'era nervosismo. Camelia non era nel villaggio, ormai ne eravamo certi. E quindi era senza protezione. Stupida che non sei altro, Felì! Come hai potuto lasciarla sola DI NUOVO? Eravamo allarmati come non mai, Vaniglia piangeva, Leo fissava il vuoto. Tutti i maghi e le streghe del buio perlustravano il villaggio dall'alto. In una casa non poteva essere, erano tutti fuori. Volavo, quando ad un certo punto vidi due sagome che entravano nel villaggio. Ero accanto a Duff, e gli feci segno. «Chi va là?» Urlò lui, e senza risposta si precipitò giù, ed io dietro lui. Che gioia nel vederla! «Camelia!» e mi buttai addosso alla mia bambina. Era accanto al giovane con cui l'avevo vista, ma dalla sua faccia, dalla terra sui suoi vestiti e dalle lacrime che aveva agli occhi, capivo benissimo che la sua non era stata una 'fuga d'amore'. «Cosa è successo?» sussurrai. Lei si strinse forte a Duff, abbracciandolo. E poi mi rispose. «Scusa Felì, sono stata una stupida. Menomale che c'era George.» Né io né Duff sapevamo cosa fosse successo, ma entrambi ci avvicinammo al ragazzo. «Grazie George.» Gli dissi. Il ragazzo sorrise. Aveva proprio un bel sorriso, niente da dire. Ispirava fiducia.

Spazio dell'autrice:

Oddio Santo perdonatemi. Mi sono lasciata trascinare, e tutto è venuto da sé. Volevo lasciarli più tempo lì dentro, ma non ci sarei riuscita. Non sono dolcissimi George e Camelia? Beh, è vero, lei è una strega del buio, ma è pur sempre figlia di Vaniglia, dovrà pur contare qualcosa! La storia è vista in realtà solo dal punto di vista di Camelia, e dalla voce esterna che era necessaria per spiegare i piani di Howe.
Lo preferivate buono? Un nuovo cattivo ci voleva, sennò era tutto troppo monotono u.u. L'ultimo pezzo visto dal punto di vista di Felì era necessario per spiegare la situazione al villaggio, ma come avete visto è molto breve. Questo capitolo mi piace molto, spero piacerà anche a voi! Fatemi sapere, un bacio ! <3

  
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