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Autore: cescapadfoot    28/03/2012    16 recensioni
"And I will love you, baby, always!
And I'll be there forever and a day, always!
I'll be there 'till the stars don't shine,
'till the Heavens burst and the words don't rhyme
And I know when I die,
You'll be on my mind,
And I'll love you, always!"
[Jon Bon Jovi_ALWAYS]
Lily e James: i Malandrini, le amiche, la guerra, i primi veri amori...e l'inizio della storia d'amore tra i genitori di Harry Potter.
[personaggi e pairing: Lily Evans/James Potter, Sirius Black/Dorcas Meadowes, Remus Lupin/Marlene McKinnon, Frank Paciock/Alice Prewett, Mary MacDonald, Peter Minus, Lord Voldemort, Mangiamorte, Silente, l'Ordine della Fenice]
(storia modificata e corretta)
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'We will live to fight another day [James Potter/Lily Evans]'
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Una cosa che si notava almeno una volta al mese nei Malandrini erano dei giorni di totale tranquillità; giorni durante i quali si comportavano diligentemente - beh, quasi…- e senza fare troppa confusione, si impegnavano a fare i compiti, mangiavano senza essere dei maiali inferociti e la sera andavano addirittura a letto presto. Il giorno dopo risultavano un po’ sonnolenti, ma almeno sembravano riacquistare la loro solita verve per fare scherzi e dispetti in giro. E una volta al mese, un Remus Lupin cagionevole e pallido lasciava il castello con la scusa di visite mediche da qualche specialista o visite alla madre che stava poco bene; partiva al pomeriggio e ritornava il giorno dopo, più segnato che mai, ma più sollevato di prima.
Ovviamente, nessuno sapeva il perché di tutte queste cose…a parte Frank Paciock,  Alice Prewett e le ragazze del settimo anno di Grifondoro, ma nessuno sospettava di niente - tranne Severus Piton, che non parlava dietro ordine esplicito di Silente.
Per i Malandrini, quella volta al mese di calma significava concentrazione prima della luna piena: rimanevano calmi e nel pieno delle loro facoltà fisiche e mentali per poter poi controllare Remus quando si trasformava in Lupo Mannaro.
Per Marlene McKinnon, la settimana prima della luna piena era una settimana in cui cercava di stare calma per Remus, anche se rimaneva lo stesso preoccupata per le ferite che il ragazzo a volte si procurava; era preoccupata anche per gli altri tre Malandrini e ogni volta sperava che non ci fossero ferite gravi.
Lily Evans ovviamente non aveva mai avuto questo genere di preoccupazioni fino al giorno in cui James Potter le aveva detto che cosa facevano i Malandrini per aiutare Remus; da quel giorno si preoccupava ad ogni luna piena, anche quando non stava ancora con James.
Lo stesso lo pensavano anche Dorcas Meadowes e Mary MacDonald: la prima era preoccupata per il fidanzato Sirius Black; la seconda per Peter Minus, che era diventato per lei una sorta di migliore amico.
Ovviamente si preoccupavano anche Alice e Frank, che mantenevano il segreto e cercavano di coprirli come potevano.
Per i loro coetanei era strano vedere come i Grifondoro del settimo anno si fossero coesi fra di loro in un forte legame di amicizia, così come era stato strano vedere James Potter frequentare Lily Evans e un Sirius Black che aveva smesso di fare il casanova grazie a Dorcas Meadowes.
Anzi, non avevano ancora fatto l’abitudine alla coppia Potter-Evans: il loro rapporto era rimasto sostanzialmente normale - prese in giro, litigate…- ma era sempre strano vederli ridere e scherzare tra di loro, vederli in giro a Hogsmeade, nascosti in qualche angolo buio di un qualche corridoio isolato a baciarsi appassionatamente…
Ebbene sì, Hogwarts continuava a riservare sempre dei segreti e delle sorprese.

*.*


Lily si rigirò nel letto, incapace di prendere sonno. Inutile che restasse calma davanti a James, quando poi lui era là fuori con un lupo mannaro da controllare.
La ragazza sospirò, ripensando alle solite battute che si scambiavano prima che loro andassero:
 
 

- Lily, io vado…
- Fa’ attenzione, mi raccomando…
- Tranquilla…

 

Quello scambio di battute e il bacio leggero che si scambiavano erano considerati da James il suo portafortuna per poter affrontare meglio Remus trasformato e Lily per un istante accantonava le preoccupazioni per il suo ragazzo.
Lily sbuffò piano e guardò la sveglia: l’una di notte.
Cercò di cambiare posizione e chiuse gli occhi, ma niente: quella notte non voleva proprio addormentarsi.
Era strano: di solito riusciva ad addormentarsi; molto tardi, è vero, ma ci riusciva.
Alla fine, Lily sbuffò ancora; si sistemò, prese una boccetta di dittamo e una di antidoto, delle bende e dei cerotti, si mise la vestaglia e dopo essersi rilavata i denti e aver racchiuso i capelli in un fermaglio, scese in Sala Comune e si sedette davanti alle braci morenti del fuoco, aspettando pazientemente.
A poco a poco, Lily si rilassò un pochino e cercò di concentrarsi su qualcosa di allegro, riportando alla mente la seratina sole donne che avevano fatto fra di loro sulla soffitta di Grifondoro una settimana fa; in quell’occasione avevano parlato e riso, mangiato le loro riserve personali di cibo - Lily facendo i suoi mix fra dolce e salato che tanto disgustavano le amiche - e poi avevano urlato felici quando un’imbarazzatissima Dorcas aveva rivelato loro, fra sorrisi nervosi e rossori violenti al viso, che lei e Sirius avevano fatto l’amore per la prima volta nella Stanza delle Necessità dopo aver fatto pace a causa di una litigata un po’ dura.
Lily ridacchiò e ripensò al suo rapporto fra lei e James: loro non l’avevano ancora fatto, anche se le loro coccole si erano fatte un po’ più naturali; certo, James si bloccava un pochino ogni volta che le sue dita scontravano il gancio del suo reggiseno, ma almeno l’imbarazzo era sparito. Eppure, ogni volta che si separavano da quelle coccole, Lily si sentiva dentro di sé un pochino…insoddisfatta. E le era sembrato che anche James un pochino lo fosse. O era solo una sua impressione?
In quel momento, il buco del ritratto si aprì e comparvero tre ragazzi barcollanti.
- Beh, è andata meglio…- biascicò Peter.
- Sì, ma quegli alberi stupidi della Foresta…- borbottò Sirius.
- A chi lo dici…- commentò James guardandosi distrattamente attorno e poi notando che non erano da soli.- Lily?!
- Salve…- li salutò Lily.
- Come mai sei sveglia?- chiese James.
- Non riuscivo a dormire.- rispose Lily con un’alzata di spalle.- Così ne ho approfittato per aspettarvi e farvi un po’ da infermiera.
- Beh, approfittiamone!- esclamò Peter, mettendosi subito accanto a lei.
- Siete un po’ malconci.- rise Lily.- Ma che avete fatto?
- Niente…- minimizzò Sirius.- Le solite corse…
-…i soliti morsi, vero ragazzi, Felpato in particolare?- aggiunse James, indirizzando un'occhiataccia all'amico.
- Cervoide, intanto tieniti premuta questa su quel graffio che hai in fronte.- gli disse Lily gettandogli una garza, mentre Sirius rideva.
In pochi minuti Peter era già medicato, visto che aveva solo pochi graffietti che sanguinavano pochissimo.
- Grazie, Lily.- sbadigliò Peter.- Buonanotte.
- ‘notte…- mormorò Lily.
- A dopo…- gli disse Sirius, mettendosi accanto a Lily.
Lily controllò i graffi di Sirius; uno sul braccio sinistro era parecchio sanguinolento.
- Ti avviso, brucerà un po’.- lo avvertì Lily, prendendo la boccetta di antidoto.
- Ehi, ho avuto di peggio…- scherzò Sirius.- Ahi! No, ora ho avuto di peggio!
- Almeno ti ho avvisato.- gli disse Lily sullo stesso tono.
Cinque minuti dopo, anche Sirius era bell’e medicato. Il ragazzo si stiracchiò e disse loro:
- Buonanotte, piccioncini.
- Buonanotte.- disse Lily.
- ‘notte, canide da strapazzo innamorato.- disse James.
Appena Sirius se ne andò, Lily guardò James e gli chiese:
- Come hai fatto a conciarti così male?
- Cose da animali.- scherzò lui in risposta, sedendosi sul divano.
James aveva un taglietto sulla fronte che aveva appena smesso di sanguinare e un taglio sulla spalla, ma per il resto era illeso.
Lily sospirò divertita, poi si mise in ginocchio sul divano per medicarlo meglio.
- Caspita, hai troppi capelli!- si lamentò Lily fra le risate, tirandoglieli indietro per evitare che andassero sul taglio.
- Ehi, non mi sembra che di solito ti diano fastidio.- le fece notare James, cercando di apparire rilassato.
“Va tutto bene, i capelli te li avrà toccati mille volte, deficiente…” si disse James, ignorando un brivido lungo la schiena.
- Beccata!- commentò Lily, divertita.- Qui, ho finito; dovresti aprire un po’ la camicia, devo pensare alla spalla.
James si aprì un po’ la camicia e la scostò in modo che Lily potesse medicargli il taglio. Sì sentì invadere da una strana sensazione mentre sentiva le dita di Lily sulla sua spalla…
Lily era calma, ma dovette appellare tutto il suo autocontrollo: aveva la strana voglia di saltargli addosso.
- Mi devi mettere la roba bruciante?- chiese James, leggermente preoccupato.
- Dai, non fare il bambino, ora!- lo riprese Lily con un sorrisetto.
James non disse niente, ma sbuffò quando sentì il bruciore alla spalla.
- Come mai sei sveglia?- le chiese poi il ragazzo per distrarsi un po'.
- Ancora? Te l’ho detto.- rispose lei.- Non riuscivo a dormire.
- E perché?
- Ero preoccupata che vi faceste del male.
- Lily, ce la caviamo!
- Lo so.- Lily mise sul tavolo e mise un po’ di dittamo sulla ferita, che si rimarginò subito.- Solo che non riuscivo ad addormentarmi; non so perché, di solito dopo un po’ riuscivo a prendere sonno.
Lily mise sul tavolo anche il dittamo e disse in tono pratico:
- Ho finito.
- Grazie.- disse James.
La ragazza era ancora inginocchiata davanti a lui sul divano e lo guardava da più in alto rispetto a lui, mentre sentiva la mano di James sulla sua schiena.
- Prego…- mormorò lei, chinandosi a baciarlo.
James rispose al bacio…e in quel momento sembrò che spazio e tempo si fossero annullati.
La molletta che bloccava i capelli di Lily cadde a terra con un gran frastuono e la sua proprietaria si ritrovò distesa sul divano con James sopra di lei, entrambi intenti a baciarsi con foga, mentre la vestaglia di Lily era ai piedi del divano.
James sentì le mani di Lily che gli toglievano la camicia; quando rimase a torso nudo, le tolse la maglia del pigiama, lasciando la ragazza con in canottiera bianca; da sotto di essa s’intravedeva un reggiseno scuro, forse viola.
Lily sentì i baci di James sul suo collo, sulla sua voglia a forma di stella marina, sul suo viso; lui si perdeva a baciare ogni lembo di pelle scoperto, inalando il suo profumo, perdendosi fra quei capelli che alla luce del fuoco morente si confondevano con il colore del divano.
James fece scorrere le mani sulle braccia di Lily fino alle spalle, poi le fece ridiscendere con le spalline della canottiera, lasciando la ragazza in reggiseno: era la prima volta che erano scoperti così dall’estate che avevano passato a Bournemouth e il ragazzo si chiese fugacemente come avesse fatto a resistere dal saltarle addosso quando era in bikini.
Lily non si sentì affatto imbarazzata, ma ebbe dei brividi che non avevano niente a che fare con il freddo quando sentì la scia di baci che James dal suo collo stava disseminando fino al suo ventre e le sfuggì un gemito quando il ragazzo accarezzò con la mano e con i baci un punto sensibile.
James risalì con i baci fino alla sua bocca, continuando a baciarla appassionatamente; le mani di lui, intanto, risalivano ora la schiena, arrivando all’allacciatura del reggiseno. Dopo un breve, brevissimo attimo d’esitazione, lo slacciò.
Se per James era stata una cosa veloce, a Lily sembrò invece una cosa lenta, come se il ragazzo avesse rotto una barriera che qualcuno le aveva messo intorno.
Mentre la mano di James vagava incontrollata per tutta la sua schiena, Lily continuò ad accarezzargli il petto, i fianchi, gli addominali, a baciargli il collo e il taglio appena medicato; lo sentì trattenere a fatica un gemito e la sua mano andare sotto il reggiseno slacciato a sfiorarle il seno con un tocco leggero che la fece sospirare.
James cominciò lentamente, continuando a baciare Lily, a far scivolare una spallina del suo reggiseno, mentre lei sentiva una piccola pressione in basso, fra le gambe…
E si sentì dal corridoio fuori dal buco del ritratto una risata sghignazzante, ancora un po’ lontana.
I due ragazzi si alzarono dal divano, rossi in volto.
- Pix…- borbottò James, con voce roca.
Lily sbuffò, si riallacciò di malavoglia il reggiseno e si risistemò, mentre James si rimetteva la camicia; non era il caso di farsi sorprendere dal poltergeist della scuola in quella situazione.
Appena furono a posto, risalirono in silenzio le scale dei dormitori, mentre la risata di Pix si avvicinava, e si separarono davanti alle loro camere.
- Buonanotte…- mormorò Lily.
- Buonanotte…- disse James.
I due si scambiarono un bacio e si separarono.
Lily si distese sul letto, imbronciata.
- Lily…- biascicò Dorcas, svegliatasi in quel momento.- Che c’è?
- Niente, solo un odio profondo verso Pix.- borbottò Lily, mettendosi sotto le coperte.
“Perché proprio adesso?” si chiese la ragazza, arrossendo un pochino a quel pensiero.
Ripensò alle mani di James sul suo corpo, e ripensò a quello che era successo: si era sentita un po’ imbarazzata, certo...ma anche bene.
Molto bene.
E fu con un sorriso imbarazzato che Lily scivolò nel mondo dei sogni.

James si buttò a peso morto sul letto, sbuffando infastidito. Proprio quando la situazione fra lui e Lily si stava approfondendo, compariva Pix che mandava tutto all’aria.
- James, potresti sbuffare meno rumorosamente?- borbottò Sirius dal suo letto, la voce impastata di sonno.- Grazie.
- Scusa…- borbottò James.
Poco dopo, vide Sirius seduto sul suo letto.
- Che c’è?- chiese Sirius, sbadigliando.
- Io e Lily siamo andati in bianco per colpa di Pix.- spiegò James, scuro in volto.
- Ah…
Sirius fece una smorfia assonnata; poi ricollegò al cervello quelle parole appena sentite e chiese precipitosamente:
- Cioè…tu e Lily stavate per farlo in Sala Comune?
- Sì, Felpato, sì!- sbottò James sotto voce.- Le stavo per togliere il reggiseno e si sente la risata di Pix per tutto il corridoio là fuori! Cazzo…
- Maledetto spiritello di merda…- commentò Sirius.- Dovrebbe imparare a stare di più al suo posto, secondo me.
A James si illuminarono gli occhi.
- Sirius, per caso hai ancora quei dolcetti soporiferi e la Vernice Bianca Prudente che hai preso da Zonko?- chiese James.
- Sì.- rispose Sirius, aggrottando un po’ le sopracciglia.- Perché?
- Ho bisogno di aiuto per dare una lezione a Pix.- spiegò James, con il suo solito ghigno da teppista.- Ci stai?
Sirius gli fece un ghigno e gli disse soltanto:
- Tira fuori il tuo Mantello, Ramoso…

 

*.*


Il giorno dopo, quando tutti scesero verso la Sala Grande, gli studenti non poterono non notare qualcosa di singolare davanti all’entrata della Sala: Pix appeso a testa in giù, nudo - con uno straccetto che copriva le parti intime - e tutto bianco, legato come un salame e con un tappo di stoffa alla bocca che gemeva stridulo e soffocato, mentre si muoveva per il prurito. Tutti gli studenti lo additavano e ridevano.
Lily e Dorcas risero e videro James e Sirius, appoggiati a una colonna, che se ne stavano calmi, esibendo dei finti sorrisetti angelici; a quella vista, Dorcas trascinò fuori Sirius, un sorrisetto divertito che le increspava le labbra. Lily, invece, si avvicinò a James.
- Ma tu guarda...- commentò Lily, ridacchiando.- Chissà cos’è successo.
- Eh, sapessi...- ghignò James.
Lily si scambiò uno sguardo d’intesa con James: la loro notte di quasi amore era stata vendicata.












 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

NOTE: vi prego, non ammazzatemi, sto per dire la frase che voi tutti/e avete odiato quando interrompevo i momenti clou: mi dispiace, ma questo non era proprio il momento. [si mette il famoso giubbotto anti-proiettile e si getta per terra chiudendosi ad armadillo per proteggersi da eventuali colpi mortali...]
però potete ammazzare Pix, se vi va ;) [io intanto mi procuro un passaporto falso per l'argentina e una falsa identità, così da evitare le vostre minacce di morte per aver interrotto il momento...]
bene, aspetto le vostre recensioni. ciao ciao :)

  
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