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Autore: Eternal Life    25/10/2006    7 recensioni
Seguendo il consiglio di Xanver... eccomi qui con il seguito di "A tu per tu con un lupo solitario"!!!!! Spero che leggerete questa ff in molti, e non solo quelli che l'hanno già letta e commentata (grazie di cuore, raga! vi voglio bene!!), ma anche chi non sa minimamente cosa sia! Per questo vi consiglio di dare un occhiata ad "A tu per tu con un lupo solitario" per capirne di più! Riguardo a "Two Wolfs, One Heart" (ovvero questa fiction) VI SCONGIURO DI LEGGERLA!! GRAZIE MILLE!!! ***Due cuori solitari. Il destino li ha fatti incontrare. Uno cercava la comprensione, l'altra la sicurezza. Ed entrambi vennero colti dall'amore***
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Eccoooooooooooooomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!

PERDONATE IL MOSTRUOSO RITARDO RAGAZZE!!!!!!!!!

Ma i prof non si regolano minimamente con i compiti -_____-

Comunque, prima di lasciarvi alla lettura del terzo capitolo….

I RINGRAZIAMENTI!!!! VI ADORO!!! GRAZIE MILLE A TUTTE!!!!!

 

elion: grazie mille per i complimenti! Se Kay è geloso…? Vedrai!! hihi! XD

Mi raccomando continua a seguirmi e recensire! Kissssss!!

 

Yokari 90: Cara Yoki (posso chiamarti così, vero?)!! Grazie per il tuo commento! Forse hai ragione, è un po’ melensa… Ma comunque ricorda che Giulia ha “modificato” abbastanza il carattere di Yuri… Alla prossima!! Continua a seguirmi! Smakkone!!!!

 

Keila91: Mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto il secondo capitolo!!!! Attendo il tuo prossimo giudizio!!! Grazie mille!! smak smak smak!!!

 

Ria: Mammamia, QUANTI COMPLIMENTI!!!! GRAZIE DI CUORE! ^-^ Sono contenta che ti piaccia questa storia!!! Comunque si… Boris è proprio bastard inside… XD Mi raccomando, continua a seguirmi!!! Ci conto!! Smakkotto!!

 

€va Magic: Grazie per il complimento! Comunque, come ho spiegato a Yiokari 90, Giulia ha levigato di molto il carattere di Yu-chan… Continua a seguirmi!! Kiss!

 

angel=): Carissima!!! Grazie per i complimenti! Mi dispiace da morire per il ritardo!!! Kiss kiss!!!!! Smak smak!!!!!

 

Xanver: Grazie per il complimento e il giudizio!!! Aspetto come sempre una tua recensione riguardo questo chappy…!! ^_^ Consigli, osservazioni… fai tu! Smakottone!!

 

Il canto della straniera dagli occhi scuri, si espandeva per il corridoi dell’albergo.

“Che voce… Quanta passione ci mette… Tutta se stessa…” pensò il bel russo dai capelli infuocati, mentre si inebriava di quel canto.

“La sua voce… Così pura, così limpida… Come il suo cuore... e il suo corpo”.

Si rigirò nelle lenzuola. Non riusciva a proprio a prender sonno quella sera. E non perché la sua italiana stesse dando prova delle sue capacità vocali, lui amava sentirla cantare, ma bensì perché erano solo le dieci di sera.

Neanche i bambini di otto anni vanno a dormire a quest’ora! Ma Giulia era stata irremovibile.

Gli si era piazzata davanti con le mani sui fianchi, e con tono di rimprovero lo aveva accusato di dormire troppo poco e di conseguenza aveva bisogno di riposo. Sempre colpa di Sergey che faceva la spia…

Yuri, come suo solito, l’aveva guardata in maniera scettica, e le aveva detto di farsi gli affari suoi. Ma lei niente,e alla fine… l’aveva avuta vinta.

Ivanof fece una risatina e, troppo immerso nei suoi pensieri, non si accorse che Giulia aveva smesso di cantare.

“Peccato…” pensò amareggiato. Ma forse era meglio così. Il torneo sarebbe cominciato tra quattro giorni… e lui non doveva assolutamente perdere la concentrazione.

Lui e la sua squadra volevano diventare i campioni del mondo… A tutti i costi.

Il Bey era parte della sua vita,e nessuno sarebbe riuscito a cambiare questo.

Contro voglia, ripensò alla mattinata passata al parco…

Lui che richiama Wolborg…

Lui che si china su lei e la bacia…

No. Non andava affatto bene. Per anni era stato in grado di controllare le sue emozioni, e come poteva avere adesso Giulia, la capacità di sconvolgerlo a tal punto di abbandonare un allenamento?! No. Non andava affatto bene…

Con questi pensieri, finalmente, Yuri Ivanof, chiuse i suoi stupendi occhi.

 

“Chi sei… Chi sei che mi fai provare queste sensazioni?”

 Questa erano le parole che vorticavano nella sua mente, quella sera.

 

 

Un suono molto simile alla sveglia di Sergey, strappò via dai loro sogni i ragazzi della camera trecentodiciotto.

“SERGEY!!! DANNAZZIONE!!! SPEGNI QUELL’ AGGEGGIO!!” disse un ragazzo dai capelli violacei in tono alquanto isterico.

“Hudzenov, ‘quell’aggeggio’, come lo chiami tu, ha un nome… ‘sveglia’. Chiaro?” spiegò il biondo con una calma sfiancante.

“Sfotti poco, mio caro…” disse Boris, rigirandosi dall’altra parte del letto.

“Su forza pigrone!” lo incitò Sergey mentre gli strappava di mano il lenzuolo.

“Nooooo!! Ho sonnooooo!!!”

“Boris, non fare il bambino! Se la sera andassi a dormire prima, non faresti questa scenata ogni santa mattina!” esclamò esasperato il biondo “Prendi esempio da Yu, che ieri è andato a dormire prestissimo!” concluse indicando il loro capitano che, con eleganza, si stava alzando dal suo letto singolo, mentre si stropicciava gli occhi e cercava di domare i capelli scompigliati.

“A me pare ancora assonnato, nonostante tutto…” osservò Hudzenov, facendo capolino dietro Sergey.

Yuri non badò ai loro commenti e bisticci, che ormai erano un rituale ogni mattina, e si diresse in bagno.

 

“Non ho capito perché il ‘principino’ Hiwatari deve avere una camera tutta per sé! Mentre noi centriamo a malapena in quel buco di stanza…!” esclamò adirato Boris nel corridoio dell’ albergo.

Yuri sospirò alzando gli occhi al cielo, mentre si dirigeva a passo spedito verso la camera di Giulia.

“Hudzenov… Hai presente quella cosa che luccica e che ti rende padrone del Mondo?” gli chiese il rosso come se stesse impartendo una lezione ad un bambino di quattro anni.

“Si chiamano soldi, Ivanof, lo so… Non sono così rimbecillito…” rispose questo in tono offeso.

“Allora sei non lo sei perché fai domande così idiote?”

Boris sembrava che non continuasse a capire. Yuri si arrese.

“Non è tanto difficile da comprendere. Kay è ricco sfondato mentre noi… abbiamo un tetto sulla testa per miracolo. La camera d’albergo ce la persino pagata il Presidente Dajtengi. Quindi figurati se possiamo avere una camera singola ognuno per sé…” disse, concludendo il suo discorso illuminante alle orecchie del suo compagno di squadra.   

“Ah…” fu la sola parola che uscì dalle labbra di Boris.

Arrivati davanti alla stanza trecentosedici, Ivanof battè più colpi alla porta.

“Desidera che vi lasci soli, oh mio Capitano?” chiese il ragazzo dai capelli viola con un pizzico di malizia.

“Falla finita…” fu la sola risposta di Yuri, che insiste mente  bussava alla porta della stanza.

“Non è in camera…” disse alla fine Yuri, assumendo un espressione confusa.

“Ehi, stai calmo! Può darsi che è già scesa…” lo tranquillizzò l’amico.

“No. Impossibile. Lei non è affatto una tipa mattiniera…” fece pensoso il Capitano della Borg, mentre portava la mano destra sotto il mento.

“Allora… Può essere uscita a fare una passeggiata… Lo fa spesso…” azzardò ancora il ragazzo dagli occhi verdi.

“Si può sapere adesso dove diamine è finita? Compare, scompare, riappare… E poi sarei io quello ‘odioso’!” pensò Yuri attonito.

Rispose all’ipotesi di Boris con un semplice cenno di acconsento del capo.

Non era una ragazzina. Sapeva badare a se stessa.

Scesero le scale a piccoli passi, ma non faceva a meno di pensare a lei… Al suo sorriso… Alla sua risata…

Insomma, avrebbe almeno potuto avvertirlo in qualche maniera!

Ivanof rimpianse di non aver cercato di comprendere meglio l’uso di quel coso… come si chiamava… ah! Cellulare.

L’italiana gliene aveva regalato uno per Natale.

“E’ un modo per stare più vicini!” le aveva detto una gioia che le addolciva gli occhi color cioccolato.

Ricordava tutto come se fosse ieri…

Il suo sorriso, gli occhi neri che facevano contrasto con la pelle diamantata…  Le sue lunghe mani affusolate, adornate dai guanti di pelle nere, che tenevano il pacchetto infiocchettato.

Il suo sguardo timoroso, se il regalo sarebbe stato gradito o meno…

La faccia di Ivanof, quando si trovò davanti quell’arnese tecnologico…

E la sua risata, dovuta a tale espressione del compagno.

Istintivamente, il Capitano della Neo Borg, sorrise al cornetto e alla tazza di caffè che aveva davanti. Era stato il più bel Natale della sua vita…

“Mio Dio, Ivanof, sei messo proprio male se sorridi come un ebete, senza motivo per giunta…”.

A Yuri non ci volle molto per riconoscere quella voce perennemente scocciata.

“Buongiorno, Hiwatari” disse semplicemente, ignorando il commento precedente.

“Veramente io sono sveglio dalle sei di mattina…” precisò questo, mentre si accomodava al tavolino della sala, dove erano già seduti il resto dei Demolition Boys, che stavano facendo onore alla cucina chef dell’hotel. Soprattutto Boris.

“Allora immagino che tu abbia fatto già colazione…” ipotizzò Yuri.

Kay non rispose. Si mise a braccia conserte e chinò il capo. Il Capitano, allora, tornò al suo caffè.

Passarono alcuni minuti, tra il sorseggiare delle bevande calde e gli indecenti masticamenti e deglutii di Boris, finchè Kay disse:

“Non vedo la tua amichetta…”

Con quella parola finale, ottenne un’altra occhiataccia da parte di Yuri.

“Non si vede da stamattina…” fece Ivanof, con noncuranza.

“Non sei preoccupato…?” continuò il ragazzo dagli occhi di lava. Il Capitano lo guardò interrogativo. Perché continuava a stuzzicarlo? Dove voleva arrivare?

 “Non è una bambina… Ha sedici anni”.

Kay non ribatte. Si alzò dal tavolo, e si diresse verso il corridoio dell’albergo.

Ivanof continuò a fissarlo, mentre la lunga sciarpa bianca gli ciondolava armoniosamente.

Certo che Kay era davvero… strano!

Il Capitano dei Demolition Boys si alzò dal tavolo con tranquillità, dirigendosi verso l’uscita dell’albergo.

“Ehi, dofe fai?” gli chiese il ragazzo dagli occhi smeraldini, mentre stava ancora masticando una fetta biscottata.

“Ad allenarmi. Ci vediamo più tardi” fu la sola risposta di Yuri, che uscì dalla sala per la colazione.

“Hai notato…? Nervosetto Yu stamattina…” osservò Sergey, mentre sorseggiava il suo the caldo.

“Bè, è preoccupato per la sua bella… Riguardo a sparire è peggio di lui! Comunque…” fece Boris pensoso “Hai visto come si divertiva a stuzzicarlo, il ‘Signorino’ Hiwatari?”

“Già…” rispose il biondo.

 

Il Capitano della Neo Borg, si stava dirigendo pacatamente, nel retro dell’albergo. Lì non c’era mai nessuno, avrebbe potuto far roteare il suo Bey indisturbato.

Estrasse Wolborg dalla tasca dei pantaloni, e lo agganciò al dispositivo di lancio.

“Giulia è andata dal Presidente Dajtengi”.

Ivanof si voltò verso quella voce. Era Kay, appoggiato al muro a braccia conserte.

“Dal Presidente Dajtengi…?” chiese Yuri, con aria sorpresa.

“Non ripeto le cose due volte”

“E tu… come lo sai?” chiese ancora più stupito, mentre una strana sensazione cominciava a inondargli il cuore…

“L’ho incontrata stamattina presto... Proprio mentre usciva…” rispose il russo dai capelli bicolore, con un sorrisetto beffardo. Ma che diamine voleva Kay?!

Yuri lo fissò con occhi scrutatori, per degli interminabili minuti.

“Perché non me l’hai detto a colazione?” chiese perplesso il rosso.

“Bè…” fece il possessore dell’Aquila Rossa guardandolo con scherno “Non mi sembrava carino, far notare a quegli altri due idioti, che la tua ragazza riferisce a me dove và… Poteva pur sempre avvertirti in qualche modo…”

 

 

L’italiana osservò con gli occhi colmi di emozione, l’imponente costruzione della BBA dinanzi a lei.

“Che costruzione mastodontica…” pensò mentre, timidamente, entrava nell’ enorme edificio.

Appena vi mise piede, ricevette delle occhiatacce da parte dei vari impiegati, a causa del suo abbigliamento. Ma ormai ci aveva fatto l’abitudine.

Con timore, si avvicinò alla segretaria addetta a ricevere i vari clienti che dovevano incontrare il Presidente.

“Buongiorno” disse Giulia in sussurro.

La segretaria si voltò, squadrando da capo a piedi la ragazzina che aveva davanti. Si portò leggermente più su gli occhiali a mezza luna, e le chiese:

“Posso esserle utile?”. Aveva tutta l’intenzione di apparire un tono gentile, me non le era riuscito tanto bene, sembrava più che altro scocciato.

“Dovrei incontrare il Presidente Dajtengi…” rispose la ragazza, sbattendo più volte i sottili occhi.

L’impiegata la scrutò meglio dai piccoli occhiali, e le sue pupille si dilatarono come se avesse improvvisamente ricordato qualcosa.

Si alzò dalla lunga scrivania, mostrando un corpo sottile, e disse rivolgendosi all’italiana:

“Prego da questa parte, mi segua”.

La ragazza fece quello che le era stato chiesto, in silenzio.

L’impiegata la lasciò davanti alla porta dell’ufficio del Presidente.

Un po’ agitata, Giulia bussò un solo colpo alla mastodontica porta di quercia.

“Avanti!” la incitò ad entrare, un’inconfondibile voce paterna.

 

**Note**

Mi scuso di cuore se questo capitolo è così corto… VI PROMETTO CHE IL PROSSIMO SARA’ PIU’ LUNGO E CHE AGGIORNERO’ MOOOOOOOOOOOLTO PRIMA!!!! VE LO GIUROOOOOOO!!!!

MI RACCOMANDO, NON ABANDONATEMI!!!!

COMMENTATEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! PLEASE!!! ç_ç

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

   

  
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