XII.
Ero pietrificata. Gli altri si erano avvicinati a noi: Gwyneth e Chris erano accanto a Guy, Marianne accanto a Joanna e Jonny si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla. Decisi di non mostrarmi sconvolta dalla cosa quindi mi stampai in faccia un falsissimo sorriso a trentadue denti e le tesi la mano.
“Ciao, è un piacere conoscerti. Ho intervistato i ragazzi qualche giorno fa.”
Lei non ricambiò la mia stretta di mano.
“Ah, quindi sei cosa? Una giornalista? Peccato, pensavo fossi l’ennesima puttanella che Guy si era portato a casa.”
“Jo, smettila” sibilò Guy tra i denti mettendo Nico a terra che venne portata via da Chloe chiamata lì da un cenno di Jonny.
“Ha ragione, Guy” intervenne Marianne. Mi stavo irritando molto. Per natura non ero molto litigiosa o violenta ed ero abituata a non rispondere agli insulti, ma nessuno poteva darmi della puttanella e passarla liscia.
“Tesoro, ma cosa stai dicendo?” si intromise Will stupito rivolto a sua moglie.
“No, Marianne, è tutto okay. So già che non è una giornalista e non c’è bisogno che qualcuno mi difenda.”
“Jo, smettila, o io…” sussurrò Guy che mi lasciò la mano e fece un passo verso di lei stringendo i pugni.
“Ehi, Guy, amico, sta’ tranquillo. Non ne vale la pena, la conosci” gli disse Chris mettendosi tra lui e Joanna.
“Ma non ho intenzione di fare niente. Deve solo andarsene.”
“O tu cosa, Guy?” gli si avvicinò sfidandolo con uno sguardo duro e provocatorio.
“Vabbè, ho capito, credo sia ora di andare prima che la leonessa inizi a mordere l’aria” intervenni io infine. Joanna sibilava tra i denti e Guy mi guardava stupito. Prima di uscire mi rivolsi agli altri.
“Scusate per tutto questo, non volevo che accadesse. Grazie Will, Marianne e Gwyneth e ancora auguri per Ava.”
Con lo sguardo cercai Jonny che mi sorrise incoraggiante. Dovevo uscire da lì, o probabilmente avrei sfogato la rabbia piangendo. Mi voltai e scesi le scale, chiusi la porta d’ingresso silenziosamente e inspirai a fondo.
Ero pietrificata. Gli altri si erano avvicinati a noi: Gwyneth e Chris erano accanto a Guy, Marianne accanto a Joanna e Jonny si avvicinò a me e mi mise una mano sulla spalla. Decisi di non mostrarmi sconvolta dalla cosa quindi mi stampai in faccia un falsissimo sorriso a trentadue denti e le tesi la mano.
“Ciao, è un piacere conoscerti. Ho intervistato i ragazzi qualche giorno fa.”
Lei non ricambiò la mia stretta di mano.
“Ah, quindi sei cosa? Una giornalista? Peccato, pensavo fossi l’ennesima puttanella che Guy si era portato a casa.”
“Jo, smettila” sibilò Guy tra i denti mettendo Nico a terra che venne portata via da Chloe chiamata lì da un cenno di Jonny.
“Ha ragione, Guy” intervenne Marianne. Mi stavo irritando molto. Per natura non ero molto litigiosa o violenta ed ero abituata a non rispondere agli insulti, ma nessuno poteva darmi della puttanella e passarla liscia.
“Tesoro, ma cosa stai dicendo?” si intromise Will stupito rivolto a sua moglie.
“No, Marianne, è tutto okay. So già che non è una giornalista e non c’è bisogno che qualcuno mi difenda.”
“Jo, smettila, o io…” sussurrò Guy che mi lasciò la mano e fece un passo verso di lei stringendo i pugni.
“Ehi, Guy, amico, sta’ tranquillo. Non ne vale la pena, la conosci” gli disse Chris mettendosi tra lui e Joanna.
“Ma non ho intenzione di fare niente. Deve solo andarsene.”
“O tu cosa, Guy?” gli si avvicinò sfidandolo con uno sguardo duro e provocatorio.
“Vabbè, ho capito, credo sia ora di andare prima che la leonessa inizi a mordere l’aria” intervenni io infine. Joanna sibilava tra i denti e Guy mi guardava stupito. Prima di uscire mi rivolsi agli altri.
“Scusate per tutto questo, non volevo che accadesse. Grazie Will, Marianne e Gwyneth e ancora auguri per Ava.”
Con lo sguardo cercai Jonny che mi sorrise incoraggiante. Dovevo uscire da lì, o probabilmente avrei sfogato la rabbia piangendo. Mi voltai e scesi le scale, chiusi la porta d’ingresso silenziosamente e inspirai a fondo.