Serie TV > RIS Delitti imperfetti
Segui la storia  |       
Autore: _seshat_    28/03/2012    4 recensioni
È passato solo qualche giorno dalla notizia. Quella telefonata aveva sconvolto tutta la squadra. La partita era ancora aperta e questa volta l’obiettivo del Lupo era ben noto: il capitano Lucia Brancato!!
Riuscirà la squadra a fermare il Lupo una volta per tutte??
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Orlando è legato mani e piedi, inginocchiato per terra davanti a Lucia. Sul torace si vedono evidenti lividi  dovuti sicuramente a percosse e qua e là si intravede qualche taglio. Mario gli punta la pistola contro la tempia. Il suo volto è pieno di dolore ma i suoi occhi non smettono di sperare, tiene duro, non molla, non può farlo, non vuole farlo.
‘’Lascialo andare, lui non centra nulla…è me che vuoi!! Prendimi sono quiii!!’’ – una voce straziante riecheggia in quell’ambiente.
‘’Ma infatti è te che io ho in pugno caro il mio capitano!!’’.
‘’Certo, una vita in meno per uno come te non fa differenza. Lascialo andare e affronta la fonte dei tuoi guai, cioè io…avantiiii bastardooo ’’ – dice mentre  a stento riesce a trattenere le lacrime.
‘’No no capitano, vedo che non ci capiamo. Ho ucciso tante persone quindi hai ragione, non avrei alcun problema a uccidere prima te e poi lui!! Solo che così non ci serebbe gusto…’’.
Orlando, che a stento si regge sulle gambe, fissa Lucia e con gli occhi le dice di non cedere, di non crollare ma Lucia ha gli occhi pieni di lacrime e Mario nel frattempo continua – ‘’…non c’è gusto se ti uccido!! In fondo ci sei già passata caro capitano. Dovresti aver fatto l’abitudine a vedere le persone morire per colpa tua!! La tua coscienza non baderà se dovrà sopportare il peso di un’altra persona!! Perchè dovrei spararti quando sparando lui, io uccido te capitano??’’ – e così dicendo Mario preme il grilletto e spara a Orlando.

 
Lucia diede un urlo di sgomento sollevandosi dal letto sudata e respirando affannosamente. Orlando si svegliò di soprassalto con gli occhi spalancati e la vide accanto a se che a mala pena respirava. La afferrò delicatamente e la poggiò sul suo petto, mentre le accarezzava i capelli le bisbigliò: ‘’Shhhh …è passato adesso, è stato solo un incubo’’ – mentre la stringeva ancora più forte a se per tranquillizzarla.
Lucia scoppiò a piangere tra le braccia di Orlando, rivedendo la scena che aveva appena sognato.
Non poteva permettere che qualcuno morisse di nuovo per colpa sua. Non aveva mai smesso,in realtà, di sentirsi in colpa per la morte di Flavia e la morte di Alex, anche se ormai lontana, ogni tanto le ritornava in mente. Non aveva mai cancellato quell’orribile scena che la turbava. Ma quel turbamento passava in fretta adesso, era breve, perchè sapeva che aveva Orlando al suo fianco e quell’uomo le trasmetteva una tale serenità e tranquillità che aveva riscoperto cosa significasse amare,vivere, essere felice..ma soprattutto aveva riscoperto cosa significasse essere amata. No, non poteva permettere che ancora una persona morisse per causa sua. Non poteva permettere che Orlando fosse messo in pericolo……che LUI morisse per colpa sua!!
A questo pensava mentre piangeva stretta da quelle braccia forti che la facevano sentire protetta. Il pianto si era attenuato e Orlando le diede dolcemente un bicchiere d’acqua. Lucia ora era un po’ meno turbata, Orlando la prese delicatamente e sdraiandosi la posò su di lui avvolgendola in un abbraccio forte e sicuro, tenendo stretta fra le sue braccia la donna che era la sua ragione di vita.
‘’Ci sono io con te, non succederà nulla’’ – le sussurrò dandole un bacio sulla fronte. Lucia semplicemente si strinse a lui più che poteva cercando di non pensare a quell’incubo. Si addormentarono così. Orlando con la sua donna tra le braccia e lei con il viso ancora bagnato sul petto del suo uomo. Un momento di tranquillità calò in quel momento in quella stanza.
 
Erano quasi  le cinque e mezzo e Orlando era sveglio. Era preoccupato; pensava seriamente a quale pericolo andavano incontro tutti quanti, ma soprattutto a cosa rischiava Lucia. Erano ancora ad un vicolo cieco.
Si alzò silenziosamente, adagiando Lucia sul cuscino senza svegliarla. Era così bella quando dormiva che lui ne rimaneva incantato. Non voleva svegliarla. Ogni notte lui rimaneva a dormire da lei ma nonostante ciò era sempre peggio: continuava ad avere sempre incubi e quando non si svegliava turbata, com’era successo quella notte, aveva comunque un sonno agitato.
Decise di farsi una doccia e di prepararle la colazione.
Appena fu tutto pronto andò in camera da letto e le diede un bacio sulla fronte per poi recarsi al Ris. Lucia sentì sfiorarsi la fronte, gli afferrò delicatamente un braccio e con l’altra mano avvicinò il viso di lui al suo per cercare le sue labbra. Orlando sorrise per poi abbandonarsi a quel bacio intenso.
‘’Ti ho preparato la colazione amore mio’’ – le sussurrò appena lasciò le sue labbra.
‘’Grazie, non dovevi’’ – disse sorridendogli.
‘’Vado al Ris. Tu preparati con calma. Ci vediamo dopo’’ – le disse accarezzandole il viso per poi poggiare le sue labbra su quelle di Lucia.
‘’Orlando…’’ – disse lei, appena lui oltrepassò la porta. Lui si voltò preoccupato, il tono di Lucia era malinconico. ‘’Dimmi…’’.
‘’….ti amo’’ – disse lei mentre gli occhi trattenevano tutte le lacrime che volevano venire fuori.
‘’Lo so e ti amo anch’io..non immagini quanto’’ – replicò regalandole uno di quei sorrisi che solo lui sapeva fare e si recò al Ris.
A quel punto Lucia scoppiò in lacrime sopraffatta dalla paura di perderlo.
Rimase così sul letto per un po’, poi si alzò e andò a fare colazione. Sul tavolo c’era una rosa rossa con un biglietto: 

 

‘alla donna che mi rende felice semplicemente esistendo. Ti amo. Orlando’ .


Gli occhi di Lucia si illuminarono. Era veramente fortunata ad avere accanto un uomo così.
Ma lei lo meritava?? Meritava che quell’uomo fosse esposto anche lui al pericolo per lei??
Presa da questi dubbi si preparò e raggiunse il Ris.
 
La squadra era alle prese con la solita routine del Ris. I casi su cui indagare non mancavano certo e comunque il Lupo non aveva dato loro altre ipotesi per poter andare avanti con le ricerche. Insomma non avevano la più pallida idea di come procedere.
Lucia era nel suo ufficio che firmava dei documenti.
O:‘’Caffè??’’ – le disse porgendole il bicchierino.
L:‘’Sì grazie,ne avevo bisogno.’’ – disse lei sorridendogli. Lui si sedette di fronte a lei.
O:‘’Allora mi dici cosa hai sognato questa notte??’’ – il tono era serio ma pacato. Solo lui era in grado di porre domande in maniera da tranquillizzarla.
Lei lo osservò per un po’ e poi bisbigliò: ‘’Era solo un incubo..stai tranquillo!!’’.
O:‘’So che si trattava di un incubo ma chi c’era in quest’incubo, oltre a Mario Pugliese??’’ – chiese lui deciso. Sapeva che non poteva trattarsi di altro ma voleva che lei ne parlasse, che esternasse quello che tratteneva dentro di se.
L:‘’Chi ci doveva essere??’’ – replicò lei alzandosi di scatto e guardando fuori dalla finestra. Conosceva Orlando e immaginava che lui percepisse perfettamente le sue preoccupazioni . Continuò: ‘’ho sognato che il Lupo mi aveva preso..’’ – cercando di non far trasparire che stava mentendo – ‘’..è stato solo un incubo.. te l’ho detto..non ci pensare..anzi scusami se ti sto facendo passare una notte peggio dell’altra!!’’.
Rimase a fissare fuori dalla finestra. Orlando, capendo che non gli aveva detto tutta la verità, si alzò, l’abbracciò da dietro e disse: ‘’Non dire sciocchezze. Io amo starti accanto e non chiedo altro. E tu devi rimanere tranquilla, non sei sola. C’è la tua squadra e poi ci sono io.. affronteremo insieme la cosa ’’.
Una lacrima scese lungo il viso di Lucia. Lui la fece voltare verso di se, le asciugò il viso e le sussurrò: ‘’Non ti succederà niente, non lo permetteremo e poi non succederà niente neanche a noi..smettila di pensare che ci possa succedere qualcosa per causa tua’’.
Sapeva esattamente che Lucia si tormentava con quel pensiero. L’abbracciò forte, le accarezzò i capelli. Poi la fissò negli occhi e le disse semplicemente: ’’Tranquilla tesoro’’.
Orlando uscì dall’ufficio. Lucia era più tranquilla, lo era sempre quando stava con Orlando. Riprese il suo lavoro e cercò di mantenere la calma quanto più possibile.
 
Anche quella giornata passò senza portare ad alcun risultato. Tutti tornarono a casa mentre Lucia era ancora nel suo ufficio.
O:‘’Andiamo  a casa. Basta lavorare per oggi’’ – le disse dolcemente affacciandosi dalla porta. Non se lo fece ripetere due volte e così si avviarono a casa. Anche quella notte Lucia ebbe incubi terribili. Quella scena su Orlando le si ripeteva continuamente e poi sognava cose terribili sulla sua squadra, su di lei. Ma Orlando era sempre lì al suo fianco pronto ad accoglierla tra le sue braccia e a tranquillizzarla. In quel momento loro stavano veramente bene..l’una nelle braccia dell’altro!!
Entrambi, ciascuno nel proprio cuore, speravano che quella tormentosa situazione finisse presto!!

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > RIS Delitti imperfetti / Vai alla pagina dell'autore: _seshat_