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Autore: Nera_Bizarre_Writer    28/03/2012    0 recensioni
l'esperimento sadico di mettere insieme Luminor dei Cinema Bizarre e Bill dei Tokio Hotel...in uan relazione tormentata segnata dalla difficoltà di quest'ultimo ad opporsi ai produttori che ormai gli condizionano la vita
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Luminor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo uno
LUMINOR'S POINT:
Prendo lentamente la penna.
La mordicchio piano,quasi a volerne estrarre il sapore.Ma non sa di niente.Come me.
Non so di niente.Sono inutile come questa penna.
Verrà utilizzata,passerà di mano in mano,e poi...il suo passaggio sulla terra verrà dimenticato.
Probabilmente anche il mio.
Non sono nessuno.
La poggio sul foglio e inizio a scrivere.
Lettere,parole,frasi.Pezzi di vita che si sovrappongono,emozioni che non vivrò mai,delusioni,illusioni,cuori a pezzi.
LUI.
Non me lo sarei mai aspettato.Mai.
Non da parte sua,almeno.
Lo credevo diverso,lo credevo libero,lo credevo innamorato.Di me.
E invece no.
Il fiume di parole prosegue,rapido,e ogni tanto qualche lacrima cade sulla mia grafia già imperfetta,come a volerla rendere ancora più sbagliata.Come me.
Troppo ribelle.Troppo imperfetto.Troppo vero.Per lui.
Scrivo.
“Caro Bill,
E così te ne sei andato.Eppure ti avevano avvertito,avresti dovuto accorgertene prima.Non fidarti di quello.è strano.Troppo strano.Ti distrarrà dai tuoi obiettivi.E alla fine ti avrà trasformato.Diventerai anormale,Bill.Tutti ma non lui.
A te però non importava...
E hai voluto provarci.All'inizio non ci credevo.Ma sono stati i tuoi baci a riportarmi alla realtà.
Mi hai reso uomo,e questo non lo dimenticherò mai.Nonostante tutto,Bill.
Perchè mi ricordo.Di tutto.
Il tuo sorriso...i miei capelli che ti solleticavano il petto...e poi i tuoi gemiti,e il modo in cui ti muovevi...così sinuosamente,come in una danza,quella notte...
LA NOSTRA NOTTE.
Non sono mai stato felice davvero,prima di allora...e tu sei stato il primo a farmi sorridere...e neanche questo lo dimenticherò mai,lo sai?
Purtroppo no,non riuscirò mai a mandarti via dal mio cuore.
Perchè non è stato solo sesso,quella notte...ricordi quella canzone?”perchè tu per me non sei solo sesso...”
Quelle parole le avevi scritte per me.Per me soltanto.E me le sussurrasti all'orecchio,quella maledetta notte...ricordi?
E quando ti sentivo cantarle...in quei momenti tutto spariva.Spariva la mia malattia,sparivano i miei ricordi...a volte riuscivi a farmi sparire persino i pensieri...”
Mi fermo.E lo penso.Chissà quanto ci metteranno ad andare via i pensieri di lui.
Bill,con le sue giacche in pelo sintetico.
Bill,le mani armoniche e femminili,il corpo sinuoso.
Bill,la voce calda.
Bill,le notti in hotel,i nostri corpi intrecciati...
“e poi ti ho sentito dire quelle cose...quelle cose che,per un momento,ho pensato potessero uccidermi.E ho capito che erano tutte parole,per te...il modo in cui l'hai detto...-lui non è niente per me.Ho solo bisogno di qualcuno che mi aiuti a scrivere i testi.è tutta una questione di soldi.Nient'altro.-non sono state le parole,nonostante facessero male quelle da sole...è stato il modo.Capisci,Bill?Il modo.
Un po' però avevi ragione.Se lo avessero scoperto ti avrebbero tolto il contratto.Ti avrebbero tolto l'opportunità di far sentire a tutti il meraviglioso dono che hai...la tua voce...
Ma non è una giustificazione.
Perchè a te importa più del loro giudizio che di me.Si,va bene,anche il grande Bill Kaulitz è gay.E allora?
Sai,ne ho affrontate tante di sofferenze,e tu lo sai...ma questa...questa forse è la peggiore.Perchè mi ricordo che quando stavo male mi ripetevi sempre:”ciò che non uccide fortifica”...erano solo parole.
Perchè ciò che non uccide ti fa passare una lenta e dolorosa agonia.E tu per me sei stato il colpo di grazia.Mi hai ucciso,Bill,mi hai ucciso dentro.
Perciò me ne vado.Salutami gli altri e dì loro che possono chiamarmi quando vogliono.Non ce l'ho con loro...non ne hanno colpa.
Troverò i soldi,in qualche modo.
Me la caverò.Perchè io appartengo solo a me stesso”
Non è vero.Ma che importa?
La lascio sulla specchiera,dove è solito fermarsi appena entra,per controllare il suo trucco,sempre impeccabile,che risalta i suoi bellissimi occhi.
Mi stringo forte nel mio giaccone.Poi sussurro piano,come a voler lasciare le parole nella stanza,così che lui le trovi pronte al momento del suo ritorno.
“Addio,vita mia...”
 
  
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