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Autore: bimbarossa    28/03/2012    2 recensioni
Ecco la seconda parte di questo diario, di questa cronologia che, dopo il passato, ora si rivolge al futuro. Ma prima di spingersi nei secoli attraverso lo sviluppo di Crystal Tokyo, non si può saltare la tappa fondamentale, il fulcro di questo cammino. Perché il tutto comincia con una nascita speciale, il coronamento di un amore che è stato messo alla prova per millenni, ma che ancora resiste, che ancora combatte per il suo trionfo.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Prima dell'inizio, Dopo la fine
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A volte non ti accorgi che la tua vita sta per cambiare, che sei arrivato ad un bivio e che le cose non saranno mai come prima.

Non so se avrei preferito saperlo; mantenere un'illusione di controllo della propria esistenza ti aiuta a non impazzire ma può anche accecarti e quando il pericolo ti sbatte contro, dritto in faccia, il colpo fa più male e ti ritrovi a terra prima di renderti conto che sei davvero caduta.

Perciò quando vidi la mia piccola Galaxia impaurita e con gli occhioni spalancati per le rivelazioni travolgenti della sua nascita che aveva visto, che aveva PERCEPITO nella sfera di quel bastardo, il tirapiedi di Chaos, non avvertii la minaccia incombente ma ero solo furiosa che mia figlia avesse scoperto così quella verità che avrei preferito rivelarle io, in un altro momento, in un altro luogo, in un'altra vita.

Dopo che la sfera del Supremo Fantasma, il vecchio Saggio malefico venuto qui direttamente da Sagittarius A per chissà quale malevolo proposito, era tornata alla sua oscura normalità, Galaxia si girò lentamente verso di me, pregandomi con lo sguardo che tutto ciò non fosse vero.

Lei non poteva essere la figlia di Chaos.

Lei non poteva essere una creatura d'ombra per metà. Per metà.

Si, dovevo concentrami su quello, su quella parte che io le avevo dato, un'eredità di luce e purezza che tentai di infonderle attraverso i miei di occhi, cercando di trasmetterle sicurezza, tranquillità, che niente era cambiato tra noi, in lei.

Mentre ci fissavamo questo legame era fortissimo, sarei riuscita a trattenerla, ne ero sicura, poi una risata cavernosa e raschiante si intromise e io sentii il filo rosso che ci univa sfilacciarsi piano piano fino a ridursi ad un sottile richiamo inconscio, quel residuo di cordone ombelicale che nemmeno Chaos poteva spezzare.

Vieni con me piccola Galaxia, tuo padre ha un'enorme sorpresa per te! Se mi seguirai potrai vedere un intero universo di meraviglie che neanche puoi immaginare, pianeti così grandi e floridi in cui potrai regnare incontrastata. Finora tua madre, questa donna che ha rinunciato al suo potere, che ha rinunciato all'intera Galassia ha dominato la tua vita, ti ha relegato in questo sperduto astro, povero e marginale e invece di crescerti ambiziosa e orgogliosa della tua nobile stirpe se ne sta qui.....ad osservare un altro pianeta altrettanto misero e altrettanto trascurabile. Vieni con me Galaxia e vedrai il centro della vita!”

Non starlo ad ascoltare! E' un bugiardo e un impostore!”avrei voluto gridarle queste parole ma mi erano rimaste incastrate in gola. In realtà una vocina dentro di me mi bisbigliava maligna che non erano tutte menzogne quello che diceva.

Madre, non voglio lasciarti! Ti prego, dammi una ragione per restare!”

Tutto mi sarei aspettata ma non questo. In quei pochi minuti in cui mi ero ripresa mi attendevo un totale rifiuto o un'accettazione completa da parte di mia figlia.

Quale ragione? Quale ragione potevo darle per restare? Il mio pianeta era davvero povero,non avevo niente da offrirle; Chaos era veramente suo padre ed ero sicura che non le avrebbe fatto fisicamente del male ma il reale motivo per cui stavo ancora nel mio vigliacco silenzio era che io volevo che andasse.

Per tutti questi anni le avevo voluto bene, le avevo dato la vita ma una parte del mio cuore la odiava. Odiava il modo in cui era stata concepita,odiava le conseguenze che la sua nascita mi aveva portato, odiava il fatto che il fardello di sostenere e proteggere la Via Lattea fosse stato sostituito da un peso ancora più opprimente.

Volevo solo essere libera, senza legami e doveri e magari raggiungere il pianeta azzurro che adoravo.

Era questo il prezzo? Era l'anima di Galaxia che dovevo vendere per il mio destino sulla Terra?

Ripensandoci ora dopo tre secoli saprei cosa fare e non ci penserei un attimo a dire le parole giuste per evitare quello che successe .Ma la mia bocca restò risolutamente chiusa mentre gli occhi di mia figlia si aprivano per fare uscire un'unica lacrima.


A volte ti accorgi immediatamente che sei arrivata ad una svolta, ad una lacerante biforcazione che si spezza in due, che ti spezza in due. Mi volto indietro verso il Lacus Mortis che sparisce nell'orizzonte grigio della mia patria.

Strano, la mia percezione dei colori è cambiata radicalmente, il suolo lunare mi era sempre sembrato color argento mentre adesso lo vedo cinereo e fumoso, pregno dei fuochi provenienti dai villaggi bruciati, pregno dell'odore di ossa tritate e corpi in decomposizione. Setebos e Sailor Galactos si stanno dirigendo verso il Lacus Somniorum perché i ribelli terrestri non si sono spinti così lontano a sud-est e noi potremo essere al sicuro.

Se il soldato di Urano mi sembra ancora in forze e risoluto ad andare avanti non è così per Sailor Galactos che si accascia al suolo respirando affannosamente e si tiene una mano premuta sul fianco destro.

Che succede?”Setebos mi posa delicatamente a terra e il contatto con la mia fredda Luna mi fa rabbrividire.

Niente, devo solo riposare! Non preoccuparti per me!”

Lo sento imprecare. ”Sei ferita! Perché non me lo hai detto? Non ti avrei costretto a marciare per tutto questo tempo! Fammi vedere!”

Li sento trafficare, lui borbotta mentre lei minimizza. Se non fossi così stanca e provata la aiuterei ma ormai il dolore fisico e mentale si impossessano di me rendendomi indifferente e passiva. Voglio solo arrivare al tempio della Dea Argentata e tutto quello che mi rallenta mi rende rabbiosa e ingrata.

Sailor Galactos sembra capire il mio stato d'animo, la mia impazienza feroce che è la mia sola scintilla di energia rimasta, quello che mi spinge a rimanere viva e non lasciarmi assorbire da questo terreno duro, ferito, eppure famigliare come un grembo materno.

Dobbiamo andare, ormai non manca molto”nel dirlo si guarda intorno come se sentisse una minaccia che incombe, qualcosa di più spaventoso della guerra ,di più devastante dell'attacco del Regno delle Tenebre, di più terrificante del destino che ci attende.

Una falce brilla violacea, pronta a calare su di noi, un sibilo che sembra il respiro silenzioso e immenso dell'universo.


Non mi aspettavo di rivederla. O di rivederla cosi immutata.

Forse mi aspettavo un mostro con un solo occhio, o forse un essere deforme che avesse preso il posto della mia dolce e bellissima bambina. Si associa sempre la bruttezza alle cose cattive ma il fascino di quella donna che mi stava di fronte dopo tanti anni che non la vedevo, la pelle lattea, l'ossatura delicata e lo splendido ovale del volto che incorniciava due occhi che brillavano di letale perfidia era più inquietante di qualsiasi mostruosità.

La vera, cruda malvagità è nella perfezione.

Accanto a lei con un sussulto vidi un'ombra nera, quell'ombra che è ancora nei miei incubi e il mio primo istinto fu di staccarla da Galaxia, di separare quelle due creature che non potevano, non dovevano essere unite.

Ma ero stata io a permettere questo perciò strinsi i pugni e inghiottii rabbiosamente il bolo di saliva che mi si era formato in gola.

Ciao cara mammina, spero che tu stia bene! Sei sempre la stessa, non sei invecchiata affatto e devo ammettere che sono un po' gelosa del tuo aspetto fisico”.

Si avvicinò con passi felpati, gli stivali d'oro che ticchettavano nel pavimento rovinato della sala principale del palazzo.

Non credevo che mi potesse fare del male ma quando alzò la mano per toccarmi la pesante treccia che pendeva sulla mia spalla, inavvertitamente mi scostai.

Galaxia ghignò piano, godendo della mia reazione. C'era qualcosa di felino,di latente e pronto a scattare in lei ma è difficile credere che tua figlia ti si possa rivoltare contro.

Perché lo hai portato qui? E cosa hai fatto in tutti questi anni?”a mio modo ero molto curiosa, volevo sapere l'origine di quel cambiamento che insieme mi terrorizzava e mi affascinava.

Mio padre,” e si voltò verso l'essere-ombra in famelica attesa, ”mi ha dato un nuovo pianeta tutto per me, la Stella Zero. Devi vederlo, è grande e ricco, la sua metallicità è molto più elevata di qualsiasi corpo celeste che abbia mai visto. Ma non sono qui per elencarti le qualità del mio dominio. Anzi, mi sono stancata di possedere solo una stella. Le voglio tutte!”rise sguaiatamente e la sua armatura baluginava di dorati riflessi crudeli.

Voglio conquistare tutte le stelle di questa Galassia, voglio estirpare da ogni singola guerriera il suo seme di stella......e indovina un po' da chi inizierò?”

MI guardò con tale spietatezza che il mio cuore smise per un momento di battere.

Osi alzare le mani su tua madre?”

Mia madre! Smettila di fare l'innocentina e piegati al mio volere. Tu hai rinunciato al tuo potere, hai rinunciato a questo”e indicò in alto la polvere bianca come zucchero filato che era stato il mio fardello. La mia ragione di vita.

Ma io non sarò così stupida, io diverrò Sailor Galaxia!”il suo tono stava diventando disgustosamente esaltato, ”ora mammina mi darai il tuo seme di stella......puoi consegnarmelo spontaneamente o te lo strapperò con la forza!”

Non ci riuscirai!”feci un tentativo di allontanarmi ma sentii una forza tenebrosa che mi trascinava a terra, debole e inerme. Chaos.

Accucciata, umiliata come non ero mai stata in vita mia vidi mia figlia che si inginocchiava accanto a me con un sorrisino talmente falso da darmi la nausea e un tono dolce come zucchero filato, come la Via Lattea che splendeva sopra di noi, immota e distante.

Me lo darai, vero mammina?”la sua mano tocco il mio petto e sentii il mio cuore che batteva impazzito, un dolore sordo che mi esplodeva dentro e la mia anima cristallina che si ribellava a quell'invasione.

Ga....laxia.....ferma....ti!”non riuscivo a respirare e la vista mi si era annebbiata.

La donna, l'estranea che mi era di fronte parve esitare, la bambina che piangeva per un animale ferito ritornò per un attimo a guardami stranita, con lo stesso stupore nel costatare di stritolare di nuovo la forza vitale di un essere inerme riducendolo al suo volere.

Non tentennare figlia mia! Prendi il seme di stella di tua madre! Che questo sia il primo della tua grande collezione!”c'era un tale trionfo nella voce lugubre e mefitica di Chaos che non dubitai che la mia fine fosse vicina.

Eppure il dolore si fece meno intenso e quando riaprii gli occhi accecata dalle lacrime Galaxia si era alzata, e mi osservava come un gigante che avesse graziato l'insetto che voleva disperatamene schiacciare.

Notai allora che aveva con se una spada enorme e inaspettatamente la rivolse contro suo padre.

Perché disturbarmi a prendere il suo seme di stella? Per una che ha abbandonato sua figlia non ne vale neanche la pena e poi questo lurido pianeta non mi interessa.....sai padre, non c'è gusto a battersi con una perdente, perché tu cara mammina SEI una perdente”una occhiata di presuntuosa sufficienza saettò verso di me”voglio diventare potente, più potente di qualsiasi Sailor guerriera sia esistita e che esisterà. Tutti mi acclameranno perché avrò distrutto Chaos stesso, mio padre! Sarò la Guerriera Leggendaria e il mio mito si diffonderà in tutte le Galassie!”

Credi davvero di potermi sconfiggere? Se vuoi davvero uno scontro epico, questo pianeta è troppo piccolo; questo Sistema Solare antico è troppo piccolo. Raggiungimi nel Galaxy Chauldron e vedremo se la mia progenie riuscirà a battermi!”

E scomparve in frammenti oscuri che esplosero come schegge, con un rumore di specchi e speranze infrante.

Per ora sei salva mammina, ma ti consiglio di non farti trovare qui quando ritornerò. Perché io ritornerò, sconfiggerò il mio stesso padre e poi mi prenderò ogni seme di stella di questa Galassia. Puoi scappare, se fossi in te lo farei, magari sul quel pianeta, la tua azzurra ossessione. Ma sappi che un giorno anche quell'astro che adori più di me, più della missione per cui sei nata sarà mio, e tu non puoi fare niente per impedirlo!”


Abbiamo viaggiato verso sud-est per cinque giorni. Le mie condizioni e quelle di Sailor Galactos sono peggiorate ma io non recedo dal mio proposito e confido troppo nel senso del dovere della mia compagna di viaggio per scoraggiarmi. Lei deve molto a Silver Millennium, ha un debito che deve pagare così come l'ho io nei confronti di tutti i miei sudditi, di tutte le mie ragazze, di mia figlia. E della Terra. Come abbiamo fatto a ridurci così? Tre secoli sono ormai passati eppure ancora ci odiano mentre si sono dimenticati che sono stati loro a rinunciare a noi, a rinunciare a lei, ad ucciderla senza alcuna pietà per poi relegarla nell'oblio. Se fosse ancora viva questa guerra non ci sarebbe mai stata e forse Serenity avrebbe potuto amare liberamente il suo Endymion. Ma il passato non si può cambiare, Sailor Earth non potrà tornare mai più.


Seguii il consiglio e non appena Galaxia sparì in un turbine di polvere dorata mi sciolsi la mia lunga treccia, mi spogliai della mia uniforme viola e me ne andai, abbandonai per sempre il pianeta in cui ero nata.

Percorsi 4000 anni luce con un unico chiodo fisso. Dovevo raggiungere quel pianeta azzurro che mi chiamava dalla prima volta che lo avevo visto.

So che il vostro giudizio su di me sarà spietatamente negativo ma non appena lo raggiunsi fui veramente felice, persino più del giorno in cui nacque Galaxia.

Tutta la passività, il nichilismo e la codardia che avevano caratterizzato gli ultimi anni se ne erano andati e tornai ad essere una guerriera fiera e potente anche se paradossalmente non lo ero più.

Scoprii che sul quel pianeta vivevano delle persone che non erano protette da una paladina della giustizia ma erano sotto l'egida di diverse tribù molto popolose chiamate Regni.

Ne esistevano molti ma il più grande era il Golden Kingdon, governato da un sovrano, un uomo! come appresi con sorpresa e il potere si tramandava per linea maschile.

La cosa non mi infastidiva finché potevo vivere liberamente facendomi gli affari miei.

Ma il fatto che cambiò drasticamente la mia vita fu che per la prima volta mi innamorai.

Lui era un ragazzo bellissimo, gentile e comprensivo. Si chiamava Tellus e io lo adoravo. Gli raccontai del mio passato ma dubito che avesse compreso appieno la mia origine o la portata dei fatti da me narrati. Forse non ci credeva neanche del tutto, considerandole delle storie un po' infiorettate a cui accondiscendere con bonario scetticismo.

Da questa unione nacque una bambina e appena la vidi sapevo che lei era destinata a cambiare questo pianeta.

Più cresceva e più mi somigliava, una versione più scura, con la sua carnagione abbronzata, i capelli di uno scuro oro-rosso caramellato, le iridi di un castano profondo e caldo.

Non era una comune abitante di questo pianeta che non avevano poteri, o almeno che si ostinavano a non cercarli nel profondo di se stessi. Anzi,lei era una terrestre per metà.

Eppure mi resi conto che era la PRIMA terrestre, la capostipite delle future generazioni che avrebbero dominato questo astro poiché un giorno che lei tornò dalla sua passeggiata nelle grandi foreste dell'emisfero settentrionale in cui vivevamo circonfusa di una luce dorata considerai l'ipotesi che anche lei fosse una Sailor guerriera.

Ma non una guerriera qualsiasi, era proprio la protettrice della Terra, era Sailor Earth.

Tutto il mio percorso, tutta la mia sofferenza era servita a qualcosa. Io dovevo arrivare qui perchè lei rivendicasse il suo potere e il suo destino. Una vita per una vita.

Il cuore di Galaxia, la mia orgogliosa, superba e fulgida primogenita per la salvezza della piccola, ostinata e determinata Earth.

Ma ovviamente i problemi e i lutti non mi abbandonarono. Tellus fu ucciso da uno dei soldati di Iperione, il principe di Golden Kingdom. Io ed Earth non ci riprendemmo mai del tutto e mia figlia decise di usare i suoi poteri per proteggere chi era tiranneggiato, chi subiva abusi e soprattutto le donne che erano soggiogate ai loro uomini.

Nacque un vero e proprio culto intorno a lei, alcune donne la veneravano e la acclamavano, lasciavano davanti alla nostra porta cestini colmi di petali di rose che profumavano la nostra casa per giorni.

Le rose erano il suo simbolo. Infatti nei suoi capelli quando era nel pieno del suo potere e la sua divisa rosa acceso la ammantava di energia e carisma, le apparivano quei fiori come se vi fossero tatuati sopra, il marchio della sua stirpe sicuramente.

La leggenda della sua bellezza si diffuse fino ad arrivare ad Iperione stesso che la volle incontrare.

Devo dire in parziale discolpa di mia figlia che costui era piuttosto belloccio e affascinante e lei era giovane ed ingenua. Non contò niente che lui fosse se non l'assassino materiale ma il responsabile dell'omicidio del padre, non contò niente che lui fosse un aperto maschilista con idee misogine e retrograde. Contro il mio volere si sposarono e lei divenne la principessa di Golden Kingdom.

Anche se i primi anni furono felici e pieni di passione la situazione non poteva durare a lungo, non per niente Earth era la Signora della Terra nel senso più essenziale e primordiale del termine e Iperione poteva sbandierare i suoi muscoli e la sua forza bruta quanto voleva.

L'attrazione che aveva provato per lei, della stessa labile sostanza di quella provata dal cacciatore per il suo trofeo, si spense in fretta quando comprese che lei non era la creatura malleabile che sperava.

Ben presto le donne a corte seguirono le idee rivoluzionarie che le avevo trasmesso, circolarono storie sulle misteriose combattenti dotate di poteri immensi che dominavano interi pianeti e di conseguenza, così come i terrestri dovettero fare i conti con un universo sconfinato in cui loro erano un puntino sperduto, così gli uomini rimasero sbalorditi che delle donne detenessero tali incredibili magie.

Chiamarono queste donne streghe,fattucchiere di cui bisognava diffidare e se Earth era ancora al sicuro essendo incinta e quindi futura madre dell'erede al trono, cominciò a spandersi il seme dell'invidia verso il mio sesso e Iperione e i suoi consiglieri utilizzarono questi sentimenti per orchestrare una campagna diffamatoria verso un regno lontano, governato proprio da una di quelle megere e che essendo tecnologicamente più avanzato anche se privo di risorse naturali faceva gola al mio subdolo genero.

Di Silver Millennium non conoscevo molto, sapevo però che rispettava, anzi si fondava sui principi con cui ero cresciuta e anche se le regine che si succedevano al trono non erano delle guerriere esse vivevano altrettanto a lungo grazie al potere di un antico gioiello, il Cristallo d'Argento. Inoltre si avvalevano della collaborazione delle Sailor protettrici dei pianeti che facevano parte di questo Sistema Solare che proteggevano e vegliavano sulla principessa che sarebbe succeduta al trono.

Dopo pochi mesi mia figlia mi diede il mio primo nipote. Era un bambino bellissimo, con folti capelli scuri e occhi blu che splendevano allegri ogni volta che vedevano una rosa. Mi divertivo a fare giochi di prestigio usando quei bellissimi fiori le rare volte che lo vedevo, la maggioranza di nascosto. Come potevo spiegare a Iperione e ai suoi bacchettoni sudditi la mancanza di rughe o del fatto che non invecchiavo grazie al mio seme di stella?

Questo strano fenomeno che non si spiegavano condanno però mia figlia. La sua bellezza e la sua eterna gioventù suscitarono scandalo e paura. Se avessi anche solo intuito quello che sarebbe accaduto avrei fatto qualcosa. Di nuovo. Arrivavo sempre troppo tardi per le mie figlie.

Iperione geloso della sua straordinaria moglie che non deperiva mentre lui era sempre più afflitto dalla senilità e dall'amarezza, decise che lei non doveva più vivere.

Sono sicura che sia stato lui a farla uccidere,noi guerriere non possiamo morire, a meno che non siamo in guerra o sia un atto deliberato contro se stessi. Ed era una guerra, silenziosa e per questo molto più pericolosa quella che si stava generando e la prima vittima fu Earth. Una guerra che solo ora che è palese, riconosciuta, può finalmente cessare.

Alla sua sepoltura, quando temevo di avere perso anche questa figlia però avvenne il miracolo. Stavamo vegliando io ed alcune donne che poi diventarono le prime sacerdotesse del suo culto, quando arrivo il piccolo Endymion.

Il corpo della madre splendeva alla luce dei bracieri e il piccolo stava assorto e concentrato in silenzio, gli occhi asciutti ma con un leggero tremore infantile, come se stesse per scoppiare in lacrime.

Poi un chiarore dorato mi fece alzare la testa dal mio doloroso torpore, e vidi che dal corpo di Earth usciva un cristallo, il suo seme di stella, dorato e meraviglioso.

Il seme che rappresentava la Terra si avvicinò al bambino che lo fissava senza paura ne timore e con un dolce e soffice fruscio entrò dentro il figlio mentre la madre spariva in un turbine di luci sfavillanti.

Ebbene, quel bambino era il bis-bisnonno del cadavere che ci siamo lasciati dietro e che non ho potuto neanche seppellire.

Lui non saprà mai la verità così come non saprà che dopo questo evento mi recai nel Regno della Luna dove chiesi rifugio.

Non potrà mai immaginare che dopo trecento anni sentendo le voci che qualcuno dal lontano Centro Galattico stava uccidendo e arraffando anime cristalline avevo capito subito che Galaxia era tornata e riferii tutto alla mia protettrice, Queen Selene, la quale mantiene tuttora questo tremendo segreto perché è troppo anche per lei, è troppo per chiunque. Forse un giorno qualcuno riuscirà a fermare Galaxia, forse un giorno al mio errore sarà posto rimedio.

So solo che quando ero ormai pronta a rassegnarmi a vivere il resto della mia lunga vita da sola e con il gelo nel cuore è arrivata un'altra persona speciale. Appena l'ho vista durante la cerimonia di investitura, con i suoi capelli così simili a questa vostra acqua che mi aveva tanto ossessionato e spinto a rinunciare a tutto pur di raggiungerla, compresi che sarebbe stata l'ultimo essere che avrei amato, la mia ultima meta, la mia ultima metà.

A pensarci bene mi sono lamentata spesso durante questo riassunto della mia esistenza.

Povera patetica Signora della Galassia, non fa che lagnarsi e soccombere agli eventi!

Invece sono stata fortunata, ho conosciuto creature fantastiche, amori unici e mi rimane solo un altro passo da compiere, un'altra sfida da affrontare e poi finalmente il meritato riposo.


Finalmente dopo questo viaggio estenuante il meritato riposo. Siamo arrivati al tempio della Dea Argentata sul Lacus Somniorum e abbiamo scoperto che le truppe terrestri hanno scardinato anche questo ultimo baluardo a sud-est. La struttura è in rovina, le colonne finemente scolpite sono state buttate giù e la commozione e la rabbia repressa mi impongono di sdraiarmi su una di esse. Il mio ultimo letto dove riposerò in eterno.

La statua della Dea in marmo mi guarda dall'alto; è rimasta sorprendentemente integra e non ci sono graffi nella sua smaltatura in argento, il sorriso è sempre benevolo e sfuggente.

Respiro piano per non consumare il poco ossigeno che mi rimane nei polmoni, devo lasciare le mie ultime istruzioni alla piccola Luna che si era nascosta quando i soldati sono venuti qui per distruggere tutto.

Luna, come custode del Tempio della Grande Dea Argentata, la nostra Progenitrice, ti chiedo un ultimo favore e devi promettermi che mi obbedirai ciecamente!”

Si Maestà ma non non parlate così, vi prego!”le lacrime solcano il musetto della gattina nera che un tempo era una donna potente e temibile.

Soldato di Urano, Sailor Galactos, queste sono le mie ultime volontà prima di ricongiungermi con la Dea.....”sollevo lo Scettro Lunare che è sormontato dal Cristallo d'Argento e che avevo stretto per tutto quel pellegrinaggio di sofferenza da Lacus Mortis, tanto che mi è rimasta la sua impronta stampata sulla mano pallida.

Tra poco il Silence Glaive della guerriera che non si sarebbe mai dovuta risvegliare ci investirà e allora sarà la fine, moriremo e non c'è niente che possa evitarlo.....ma posso almeno riportarvi in vita. Non posso impedire la nostra morte ma posso ridarvi la vostra vita”un colpo di tosse mi fa interrompere e con stizza mi asciugo il sangue che mi esce dalla bocca.

Con il residuo di potere del Cristallo d'Argento permetterò la vostra resurrezione. Tutti coloro che sono periti in questa guerra avranno un'altra possibilità, dai nostri alleati ai nostri nemici. Le guerriere ritorneranno, in un'altra forma; le mie potenti Dee si reincarneranno in semplici e deboli terrestri. Per quanto riguardo Beryl e Metallia anche volendo non potrei sigillarle per sempre ma almeno le posso spedire nel più lontano”e sibilai con disgusto”nel più lontano ed estremo lembo di suolo che si trovi sulla Terra!”

E la piccola Serenity?”Luna si toglie le gocce perlate che le si erano formate nella peluria e nei baffi.


Oh Luna,” rido piano per il suo aspetto buffo e sento le costole incrinarmi e il dolore esplodere in ondate senza limite, ”mi rimani solo tu! Quando ti risveglierai, tra mille anni devi ritrovare la mia bambina e proteggerla dalle forze del male. Ricordati che non sarà facile, lei sarà un'umana e magari non la riconoscerai. Aveva una vita quasi eterna e quando la rivedrai sarà una mortale che non ricorderà niente del suo passato. Così Endymion e le Sailor guerriere. Magari in quella vita che li sto offrendo come ultimo sacrificio saranno felici. Non lo sarebbero mai stati in questo tempo; lui sarebbe vissuto e invecchiato e lei lo avrebbe visto morire mentre era ancora giovane e bella. Ma la mia più grande speranza”a quel punto sento la mia voce tremare”è che un giorno magari tra duemila anni vivranno e si ameranno non come un principessa e un terrestre, ne come due mortali, ma come due sovrani saggi e lungimiranti, entrambi sotto la benedizione del Cristallo d'Argento. Vorrei poterli vedere,vorrei poter......”

Queen Selene...,”subito Sailor Galactos che era rimasta in silenzio si avvicina, la mano insanguinata che si preme la ferita.

Anche tu potrai rivivere....”

No, non voglio un'altra esistenza, non voglio un'altra possibilità! Ho già dato, per ben due volte ho commesso due passi falsi e mi sono ostinata a continuare a vivere per rimediare. Ma ora basta. Il tempo delle Antenate è finito, il mio tempo è finito e adesso voglio solo prendermi ciò che mi appartiene. Ho deciso poche cose durante il mio cammino ma questo lo decido io!”

Sembra molto decisa e io non posso dire niente per convincerla.

Ora è il turno della Terra che si riprenderà e prospererà. So che è così, lo spirito di mia figlia non è ancora sparito e magari nel futuro i suoi discendenti vivranno nei suoi insegnamenti, magari forse brandendo una rosa come arma piuttosto che spade e odio. Mi azzardo anche a credere che quando l'altra giungerà, quando la Galassia e la Terra si incontreranno finalmente torni la pace!”

Improvvisamente una piccola scossa fa tremare la colonna su cui sono sdraiata. Ci guardiamo negli occhi e poi li rivolgiamo al cielo buio sopra di noi. Strisce viola lo decorano come veli di dei furiosi; un vento che proviene dal nulla si alza e mi sento morire dentro.

Restiamo ad attendere non sapendo bene cosa aspettarci,come avverrà.

Il silenzio viene però spezzato da Setebos che inaspettatamente dice la frase più lunga che gli ho sentito pronunciare da quando lo conosco:

Ritornerete anche voi, vero Maestà?”

Sorrido di sghembo perché è l'unico movimento che riesco a fare.

Ho commesso molti sbagli. Di chi credi che sia la colpa di quello che è successo? Io, solo io mi sono ostinata nelle vecchie tradizioni, nelle vecchi convinzioni che dopo la morte di Sailor Earth i terrestri non fossero più affidabili, non fossero più degni di mischiarci a noi. Non posso permetterlo di nuovo. Non farò questo di nuovo a mia figlia!”

Un urlo acuto che deve provenire dall'origine dallo spazio profondo ci investe, non dal basso ma dall'alto, come se una creatura volante e gigantesca si stia avvicinando alla Luna. Il terrore ormai ci pervade per quanto il coraggio e il sapere che sarebbe successo ci abbia preparato alla totale distruzione.

Poi inaspettatamente fu invece totale amore.


Quando le due sorelle dai fulvi capelli si ricongiungeranno tornerà di nuovo la pace. E' l'unico regalo che posso farvi bambine mie. Un giorno vi ricorderete di me. Un giorno vi ricorderete di voi.

  
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