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Autore: Pineapple__    28/03/2012    1 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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'Seraaaa! Scusate il ritardo di ben 2 giorni ma ho dovuto studiare come un'assatanata T_T! Ciancio alle bande, iniziamo! Buona lettura! <3 N.B: Il titolo è preso da due canzoni di Justin Bieber e, anche se non mi piace, erano azzeccatissime per quello che volgio scrivere oggi! Abbiate pietà! :D
Angel_Yoko: Ciaooooooo!^^ Allora... grazie del sostegno! Non odiarmi ma spengo subito il tuo entusiasmo; tra Sakura e Hiei non ci sarà assolutamente NIENTE. Mi dispiace ma per il bacio dovrai ancora aspettare un pò! xD Bacioni!! <3 ;D
Capitolo 14: Fa la la & 5,4,3,2,1... KISS ME!


Sakura strisciò pesantemente i piedi sul pavimento per non cadere. La katana stretta nella mano destra. Un guizzo nero di fianco a lei la fece voltare di scatto per parare lestamente il colpo che le stava arrivando. Sferrò un calcio contro il demone e questi cadde a terra. La castana gli avvicinò pericolosamente la lama affilata alla gola. "Eheheh... sei proprio diventata brava!" si complimentò Hiei rialzandosi in piedi. Si rimise il mantello e rinfoderò la spada. Lei indossò il giaccone e aprì la porta, seguita dal moro. La neve scendeva delicatamente da ore, ormi. Lo youkai si fermò un attimo a guardare con occhi intristiti la coltre bianca che ricopriva l'ambiente intorno a loro. La sua mente andò irreparabilmente al suo paese d'origine. Una palla di neve gli arrivò in faccia. Si guardò in giro, per capire chi fosse stato a colpirlo. Vide solo la quindicenne che lo scrutava con la coda dell'occhio, accennando un sorrisetto beffardo. "Oh, questo significa guerra!" fece il moro mentre preparava un' altra sfera candida da tirare alla ragazza. Iniziarono una spassosissima battaglia a colpi di palle di neve. I due ridevano mentre divertiti si lanciavano quei globi freddi. Delle risate così grasse ed euforiche non si erano mai sentite da parte del demone di fuoco. Nemmeno Kurama era riuscito a farlo ridere così spontaneamente in più di un anno che si conoscevano. Con Sakura, invece, era riuscito a mostrare quelle emozioni da tanto tempo represse. Ad un certo punto la castana inciampò e cadde sulla neve soffice trascinando con sè anche lo youkai. Lui le era sopra e le bloccava i polsi con le mani. I loro visi erano molto vicini "Dobbiamo lavorare un po' sul tuo equilibiro" scherzò lui "Se lo dici tu, signor maestro Spadassassina!" rise la quindicenne. Iniziarono ad avvicinarsi. Ormai era inevitabile. Ora nessuno li avrebbe interrotti. Le loro labbra stavano per sfiorarsi quando... "Ehi!! Ragazzi avete finito gli allenamenti?" chiese Yusuke apparendo all'improvviso dall'entrata del tempio. I due si tirarono su di scatto, rossi come ciliege. "Ops... sono arrivato in un momento sbagliato?" domandò con un sorrisetto malizioso il mezzo-demone. "Yusuke sei morto!" ringhiò Hiei, sfoderando la sua spada e incominciando a rincorrere il giovane che iniziò a scappare. La ragazza si battè il palmo della mano contro la fronte; era la Vigilia di Natale e non era ancora andata a comprare i regali per i suoi coinquilini! "Hiei, puoi smetterla un attimo?" sbuffò lei, mettendo le braccia conserte. A quella domanda barra ordine il moro si fermò. Si rivolse al detective "Io devo andare in centro. Per l'ora di cena sono a casa!" riferì Sakura. Allungò il braccio e dalla sua mano uscì una luce bianca e azzurra e in pochi secondi, di fianco a lei, si formò un enorme falco di energia astrale. Ci salì in groppa e spiccò il volo, sparendo sopra le nuvole. "Dove eravamo rimasti?" sghignazzò Hiei "Per favore, Hiei, basta" Kurama era apparso misteriosamente alle sue spalle. "Che vuoi tu?" gli chiese stizzito. "Non capisco perchè continui a negarlo..." gli disse il rosso. Il moro rimase interdetto. "E non guardarmi con quella faccia! Prima o poi dovrai dirle che ti sei innamorato di lei" lo rimproverò sorridente la Volpe "Cosa ti fa pensare che mi piaccia quella mocciosa?" "Il fatto che è la seconda volta che cerchi di baciarla..." affermò il ragazzo dagli occhi color smeraldo. "Tsk... e va bene! Mi sono spudoratamente innamorato di Sakura! Siete contenti adesso?" riuscì a dire il demone. Finalmente si era liberato dal quel peso che gli opprimeva il cuore "E adesso cosa conti di fare? Andrai a spifferarle tutto, vero?" ipotizzò il ragazzo dai capelli a fiammella "No, noi non le diremo niente, sarai tu a farlo" asserì deciso Kurama.
Sakura volava come un razzo in sella al quel falco, sfrecciando poco sopra le nuvole grigie. Vide Yamazuki piccola piccola sotto di lei. Iniziò a planare dolcemente verso la città fermandosi proprio sopra un palazzo del centro. Sembrava proprio Hiei. Avevano provato di nuovo a biaciarsi ma ancora una  volta sono stati interrotti. Si, ormai era troppo palese; si era follemente innamorante del moro. Scese dal condominio e iniziò a camminare spedita per le vie. Il centro era affollato di gente che correva indaffarata di qua e di là stringendo in mano tanti pacchetti colorati di varie misure. Guardava le vetrine con fare intersessato; c'erano tante cose cose carine ma nessuna la soddisfava. Alla fine comprò una felpa azzurra per Yusuke, un Maneki Neko tricolore con un cappello da Babbo Natale in testa per Kuwabara sapendo del suo amore per i gatti e un microscopio elettronico per Kurama. E Hiei? Sakura non aveva la più pallida idea di cosa regalargli. Passando davanti a una bancarella sentì una voce che la chiamava "Ehi, ragazzina, stai cercando un regalo per una persona molto speciale, vero?" le domandò una vecchietta dall'altro lato del bancone "Eh, si. Però non so proprio che regalargli. Vorrei fargli sapere quanto lui è importante per me" disse la giovane con un filo di voce. "Non dire altro, tesoro!" trillò la donna, aprendo un cofanetto e prendendo un ciondolo argentato alla cui estrmità pendeva un Tao bianco e nero. "Guarda. Non c'è modo migliore per dirgli che per te è una persona speciale. Lo Yang non può vivere senza lo Yin e viceversa. Si completano a vicenda" finì l'anziana riponendo il ciondolo in una scatoletta arancione. La porse alla ragazza "Grazie mille. Quanto le devo?" domandò la castana aprendo il portafoglio. La donna alzò le mani "Niente, cara. È tuo. Sono molti anni che non vedo una persona forte e gentile allo stesso tempo" asserì la vecchia. "Grazie davvero! Buona Natale!" cinguettò Sakura, allontanandosi dalla bancarella. Iniziò a camminare verso casa. Il freddo si faceva più intenso ad ogni suo passo. Il rumore dei suoi passi eccheggiava tra le vie deserte della città. "Hark! The herald angel sing glory to the new born king. Peace on earth and mercy mild, God and sinners reconciled..." Sakura approffitò di quella calma per iniziare a cantare la sua conzone natalizia preferita. Un canto dolce e melodioso si diffuse in tutta la zona. Il suo canto era così armonioso che la gente si affacciava alla finestra sfidando il gelo per vedere chi fosse a intonare quella canzone. Quando arrivò a casa vide i suoi amici tutti indaffarati a preparare la cena. Tutti tranne Hiei, naturalmente, che stava steso sul divano e seguiva con lo sguardo quella ragazza che le aveva rapito il cuore appoggiare quattro pacchi sotto l'albero che avevano addobbato tutti insieme. "Ciao Sakura, bentornata!" la salutò Kurama, abbracciandola "Vieni è pronta la cena!" la prese per mano e la portò fino in sala da pranzo, sotto lo sguardo APPENA APPENA ingelosito di Hiei. Anche lui si alzò e si andò a sedere a tavola tra lei e il rosso. "Allora, ci sono miglioramenti?" chiese Kuwabara portandosi un pezzo di carne alla bocca. Ovviamente si riferiva agli allenamenti. "Si, e anche belli grossi direi. Sakura progredisce ogni giorno di più. E poi adesso sa usare alla perfezione anche quell'altra arma. Com'è che si chiama?" "Artigli del Falco" asserì lei addentando una fetta di pane. Si ricordò di botto di quando Hiei fu rapito da Iyasha e qugli artigli erano comparsi senza nessun preavviso. "E invece tu che mi dici, Hiei?" domandò la carota con un sorriso ebete stampato sulla faccia. "Hmpf... non si può dire che non sia una brava allieva" tagliò corto, puntando i suoi occhi carmini sulla finestra. La neve continuava a scendere. Finirono di mangiare e Kurama iniziò a lavare i piatti. Sakura di diresse in camera sua e si buttò sul letto. Tirò fuori fuori dal cassetto un libro e iniziò a leggerlo; era Cell di Stephen King. Un horror, il suo genere preferito. Divorò le prime cinquanta pagine in meno di un'ora. Parlava di cinque persone in fuga da un'orda di semi-zombie, resi così da un'impulso trasmesso tramite cellulare. Lo posò sul comodino e si addormentò serena. Si svegliò che ormai erano le dieci e mezza. Si infilò le ciabatte e raggiunse in fretta e furia la sala dove vide tutti e quattro intenti a consumare una ricca colazione. La colazione di Natale. "Buon Natale, ragazzi!" trillò felice Sakura, scivolando al suo posto. "Buon Natale anche a te!" dissero all'unisono. Finirono di mangiare e si appostarono tutti e cinque sotto l'albero, per scartare i regali. Yusuke, Kuwabara e Kurama rimasero piacevolmente sorpresi a ristrovarsi tra le mani dei doni tanto belli. Poi arrivò il turno di Hiei "E questo è per te" gli disse allungando la scatlina arancione verso il moro. Prima la squadrò un pò sospettoso e poi la prese, sfiorando la mano della ragazza. La aprì e scoprì il ciondolo con il Tao. Lo guardò sorpreso e felice allo stesso tempo. Se lo legò al collo e sul suo volto si dipinse un sorriso grato. "Ehm.. anche noi abbiamo un regalino per te" le disse misteriosamente porgendole un pacco lungo e stretto. Strappò la carta e, per un attimo, non capì più niente; vedeva solo una spada dal fodero bianco e l'impugnatura dorata con striature argentate. Li guardò ad uno ad uno con uno sguardo più di rimprovero che di gratitudine "Ma non dovevate! Grazie mille! Siete fantastici!" li ringraziò la castana. Passarono la giornata serenamente a parlare, ridere e scherzare. Quella sera, prima di antrare nella sua camera, Hiei la bloccò le diede un dolce bacio sulla guancia "Buon Natale, Sakura" le disse dolcemente. Anche lei non perse tempo e gliene schioccò un altro sulla fronte "Anche a te, Hiei" gli sussurò all orecchio.
6 GIORNI DOPO...
La casa era praticamente deserta. Benissimo. I suoi coinquilini le avevano lasciato campo libero. Doveva fare in fretta. Un capodanno fatto come si deve richiedeva tempo. Iniziò a cucinare. Le pentole e le padelle bollivano e borbottavano. Un buonissimo odorino di carne si diffuse in tutto l'appartamento. Si recò un'attimo fuori sul terrazzo per controllare la parte finale della sua cena. Alzò la carta stagnola e si assicurò che il cioccolato si fosse rappreso bene. Rientrò dentro casa e finì di cuocere la cena. Era sicura che i suoi amici si sarebbero leccati i baffi. Intanto lo stereo continuava a mandare canzoni su canzoni che allietavano il suo duro lavoro. Dopo un pò guardò l'orologio 'Cavolo, sono già le sette! Devo sbrigarmi!' pensò. Poi il colpo di genio. Corse in camera e tirò fuori il suo flauto. Tornò in cucina e iniziò a suonarlo. Yusuke saliva le scale del suo appartamento seguito dagli altri tre amici. Hiei si fermò di colpo "La sentite?" chiese, riferendosi al suono di flauto traverso che proveniva dalla loro abitazione. Arrivarono in fretta alla porta della casa del detective. Quando la aprirono videro una cosa davvero insolita; Sakura stava suonando una musica alllegra e, sopra la sua testa c'erano stoviglie, piatti e bicchieri che volteggiano in aria e si andarono a posare ordinatamente sul tavolo circolare. Quando staccò le labbra dallo strumento si accorse che i suoi amici la stavano guardando sbigottiti "Si può sapere come hai fatto?" balbettò Kuwabara, incredulo. "Beh, è stato abbastanza semplice; ho caricato di energia astrale il flauto e ho iniziato a manovrare il servizio con la musica" concluse dirigendosi verso il bagno "Io vado a farmi una doccia. Ci vediamo tra poco". Arrivò nella toilette e si spogliò, buttandosi sotto l'avvolgente e caldo getto della doccia. Si insaponò per bene, lasciando che la schiuma le scivolasse lenta per il corpo snello. Si risciacquò e uscì dalla doccia indossando il suo accappatoio verde. Si diresse in camera e si asciugò. Aprì un cassetto e tirò fuori un abito lungo e a fascia, viola. Indossò un paio di scarpette bianche con i tacchi e concesse di truccarsi decentemente. Uscì dalla camera e sentì gli occhi dei suoi compagni su di lei. "O mio Dio, Sakura..." balbettò Yusuke con gli occhi sgranati "Stai davvero benissimo!" Kurama finì la frase per lui. Hiei non riusciva a scrollarle gli occhi di dosso. Era davvero stupenda. Il cuore riprese a martellargli nel petto ancora una volta. Il suo piccolo raggio di sole... "Senza indugiare oltre... io direi di iniziare!" li spronò la ragazza, portando in tavola cinque piatti di soba in cui galleggiavano dei pezzetti di carne. "Buon appetito!" esclamarono all'unisono. Con le bacchette nelle mani iniziarono a tirare su gli spaghetti fino alle loro bocche. "Wooow! È squisito!" asserì Kurama, con gli occhi che gli brillavano. "Si può bis, vero?" chiese Kuwabara, allungando il piatto verso di lei. "Anche io!" dichiararono il rosso, Yusuke e Hiei. 'Un piccolo miracolo; Hiei mangia molto poco, se mangia, e adesso chiede il bis! Del mio piatto pergiunta!^^' pensò felice, prendendo i piatti e riemettendoci dentro gli spaghetti iniseme al brodo e alla carne. Poi fu la volta del secondo: degli spiedini di manzo accompagnati da un'insalatina sfiziosa. Un altro grande successo. Infine fu la volta del dolce. Ci aveva lavorato davvero tanto. Si recò fuori lasciando che un pò d'aria fredda entrasse nella sala da pranzo. Fece segno a Kurama di spegnere le luci. Quando tutto fu buio pesto la ragazza entrò con una cupola di cioccolato, sopra un vassoio illuminato da lucine bianche. "Questa è la Dama dei Ghiacci. A Sapporo è un dolce molto rinomato e diffuso. Si chiama così perchè esige un clima freddissimo per la preparazione di almeno -6C°. È legato a una leggenda che mi raccontarono da piccola; in un'altra dimensione esiste un paese chiamato Terra dei Ghiacci. È un luogo sospeso fra le nuvole, irraggiungibile. In questa terra vivono le Koorime, o Fate delle Nevi. Sono tutte donne e danno alla luce le proprie figlie senza l'aiuto di uomini" posò il dolce sul tavolo e iniziò a cospargerlo di panna mettendoci sopra dei confettini azzurri "Ma poi, un giorno, una donna dà alla luce un figlio maschio" prese un confettino rosso e lo posizionò prorpio in cima alla cupola " e il povero bimbo viene gettato giù dalla Terra dei Ghiacci, credendolo un'entità cattiva e pericolosa. Il bambino cresce e diventa un uomo. L'unico legame che ha con la sua terra d'origine è la pietra azzurra che porta al collo. Un giorno, camminando nella foresta, scorge una figura femminile distesa a terra e coperta di sangue. Decide di sacrificare la sua pietra per salvarle la vita e questo ci insegna che basta solo essere un pò diversi per essere cacciati dalla società ma i pregiudizi non cambiano quello che sei in realtà. Fine! Allora chi vuole un pezzo?". Hiei era letteralmente sconvolto; non poteva credere alle sue orecchie ma non era arrabbiato. Sakura gli porse un piattino con dentro un pezzo di dolce "Hiei, tutto bene? Hai una faccia..." gli chiese preoccupata lei "Mh? Si , si va tutto benissimo" le sorrise portando alle labbra un boccone di dessert. Rimasero a tavola a chiacchierare fino a che non sentirono i fuochi d'artificciò esplodere nel cielo notturno. Si affacciarono al balcone e videro il cielo illuminato a giorno di mille colori diversi. Sakura stava guardando incantata quello spettacolo quando sentì una mano posarsi sulla sua. Era Hiei, che la stava guardando con i suoi bellissimi occhi rossi. "Felice anno nuovo, Hiei!" gli augurò la castana, abbracciandolo. Lui le cinse la vita con le braccia muscolose "Felice anno nuovo, Sakura" le bisbigliò all'orecchio.
  
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