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Autore: Elenie Estel    25/10/2006    3 recensioni
Sentì qualcosa muoversi nel letto accanto a lei. No. Non era possibile. Era solo un sogno. Strinse più forte il cuscino, che emise un sonoro "Ahia!"... (seguito di "Vacanza da ricordare" e di "Vivere e sopravvivere"
Genere: Romantico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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“Fate piano, che ci beccano!”
“Sarebbe proprio il colmo…”
“Ci pensate? Beccati mentre erano nel corridoio del dormitorio! Da fessi!”
“Già! Eheh!”
“Per favore! Non voglio guai, per questa settimana… vi prego!”
“Eddai, Rem!” sghignazzò Sirius, “Ormai siamo al sicuro!”
“È vero! Che vuoi che succeda? Camaleonte!” la Signora Grassa si scostò di mala voglia. Quei quattro non li poteva sopportare. Tornavano sempre alle ore più assurde, ormai aveva perso il conto delle volte che li aveva rimproverati. Si era rassegnata a sopportare. Anche se, quando poteva, giocava loro qualche scherzetto, tipo non farsi trovare, cambiare la parola d’ordine eccetera… però stavolta non li aveva proprio sentiti arrivare. Purtroppo.
Si aprì di malavoglia e li lasciò passare.
“Eccoci qui! Sani e salvi, e senza che nessuno lo sappia!”
Gli occhi di Sirius lampeggiarono in direzione del volto di Remus, che fino a quel momento era stato una maschera di paura. E pensò che era strano.
Erano loro che, caso mai, avrebbero dovuto aver paura. Erano loro che avrebbero rischiato grosso. Per lui, certo. Ma per un amico avrebbero fatto anche molto di più. E se l’amico in questione era Remus J. Lupin… allora avrebbero fatto di tutto.
“Ragazzi… io… non so come … insomma…”
“Grazie?” intervenne James in un sussurro.
“Insomma… io… non… che?” Remus interruppe il suo monologo balbuziente.
“Penso sia questa la parola che cerchi.” Asserì James, tranquillo.
“Penso… io… Sì. Grazie.” Non riuscì a andare avanti. La voce gli si spezzò.
“Hai pensato un po’ troppo per oggi, credo. È meglio se ce ne andiamo tutti a dormire, se no domani sembreremo morti viventi.” Si inserì Sirius. Non gli piacevano le smancerie, e, forse, era davvero stanco.
“Ottima idea, Sir…” James sbadigliò sonoramente. “Mi sento uno straccio!”
“E ci credo! L’ufficio di Lumacorno è stato una brutta bestia… ma come hai superato il secondo incantesimo?” chiese Peter.
“Quale? Il muro invisibile?”
“No, Jim!” si intromise Sirius. “Quello era il terzo. Prima c’era la pozza di luce. L’hai fatta Evanescere?”
“Certo che no! L’ho attraversata con un incantesimo di levitazione che mi sono lanciato addosso, e dall’interno è facile rimuovere questo tipo di trappole.”
“WOW” sospirò Peter.
“E la nostra bella idea di andare a letto?” sbadigliò Remus.
“Dopo di te, amico!” Sorrise James.
Remus aprì la strada e tutti e quattro salirono le scale.
“Casa dolce casa! Sospirò Sirius avvicinandosi al suo letto. Si mosse come per lasciarcisi cadere sopra, ma per fortuna si fermò prima.
Il letto era già occupato.
“Ehi! Date un’occhiata qui! Abbiamo ospiti!” esclamò, rivolgendosi agli amici.
Si avvicinarono tutti e tre.
“Ma… è KATE!” sussurrò James.
“Sì, mi sa che è proprio lei.” Sentenziò Remus.
“Ma che ci fa qui?” chiese di nuovo James.
“Considerando che è TUA cugina e che si trova nel TUO dormitorio, possiamo supporre che stia cercando TE!” constatò Remus.
“E perché?” domandò James.
“Temo che questo te lo possa dire soltanto lei… ma comunque…” rispose ancora Remus.
“Comunque cosa?”
“Penso che Remus voglia dire, “ si intromise Sirius, “che non è una cosa da poco… se voleva essere sicura di vederti al tal punto di rischiare di farsi beccare qui…”
“Vuoi dire che c’è qualcosa che deve dirmi?” chiese James, sfiorandosi il mento con una mano.
“Sei proprio una cima!” sorrise ironico Sirius.
“Uff.. che pretendi a quest’ora? E comunque… ora che si fa?”
“Mi sembra logico… la svegliamo, ci facciamo dire quello che vuole dire e buona notte a tutti e cinque.” Si intromise Sirius.
“Ok… Ehm… Kate? Kate, sono Jim...” James scosse un po’ la cugina, che sembrò non accorgersi di nulla.
“KATE! KAAAATE! Oh, accidenti! Dorme come un sasso… rischiamo di cacciarci nei guai se facciamo più rumore…”
“E quindi?” chiese dubbioso Remus.
“La cosa certa è che di qui non la togliamo.” Sospirò Sirius.
“Già… anche volendo non possiamo portarla nel suo dormitorio. Quindi?” dichiarò James, rivolgendosi agli altri.
“Penso che la cosa migliore sia che tu, James, dorma con lei nel letto di Sirius, e Sirius si prende il tuo. O altrimenti lasciate lei nel letto di Sirius e voi due dormite insieme.” Decretò Remus.
“Che? Io nel letto di James non ci dormo. È mezzo sfondato! E poi in due non ci stiamo!” ribattè irritato Sirius. Cominciava a irritarsi. Quello era il suo letto, era suo pieno diritto dormirci.
“E allora dormi te con Kate…” sospirò Remus.
“Mmmmh… penso che faremo così. Tanto Kate è abbastanza piccoletta. Non dovremmo darci fastidio, credo.”
“Se per te è meglio, Sirius…” James sbadigliò sonoramente. “…IO me ne vado a dormire. A domani!”
“’Notte a tutti!” augurò Remus.
“Buonanotte!” squittì Peter.
“’Notte.” Concluse Sirius.
Così com’era si infilò sotto le coperte, che trovò piacevolmente calde a causa della presenza di Kate.
  
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