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Autore: Shuchan    25/10/2006    2 recensioni
House deve decidere affrontare una scelta legata alla sua gamba e al suo cuore. HOUSE/CAMERON.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Cameron continuava a ripensare a quello che le aveva detto Stacy, non sarebbe dovuto minimamente importarle dato che lei non provava più nulla per House, anzi, doveva sentirsi sollevata per aver passato le redini della riabilitazione e quindi avere più tempo libero.

Ma non era così.
Non voleva ammetterlo, era arrivata a dirgli di detestarlo forse per autoconvincersene ma non serviva a molto, quando era con lui tutti i suoi propositi crollavano come un castello di carte.

House era arrivato un po in ritardo nella sala della riabilitazione, entrò non facendo caso a cio che lo circondava, posò lo zaino e si sedette sulla panca allacciandosi bene le scarpe

HOUSE: un ultra-ottantenne mi ha placcato nel parcheggio, sono riuscito a seminarlo

Poi alzò la testa e si rese conto che non stava parlando con Cameron ma con Stacy

HOUSE: che diavolo vuoi ancora? E dove hai mandato Cameron?

STACY: non preoccuparti per lei le ho parlato ed ha capito, da oggi ci sarò io con te Greg, non dovrai più usarla per non sentire la solitudine

HOUSE la guardò con uno sguardo che pietrificava: che le hai detto

I due sentirono la porta aprirsi, House che era di spalle ad essa non fece in tempo a girarsi che Stacy gli prese il viso fra le mani e lo tirò a sé in un bacio.

Colei che aveva aperto la porta, Cameron, rimase immobile fissandoli, House si girò e appena si rese conto che gli aveva visti cercò di pensare a qualcosa da dire ma non trovando nulla al momento la guardò con uno dei suoi soliti sguardi enigmatici

CAMERON: scusate… io non volevo interrompervi… ero passata solo a portarti delle cose per la riabilitazione… te le lascio qui…

Cameron posò lo zainetto al lato della porta e se ne andò via cercando di trattenere le lacrime.

Intanto House fissava ancora la porta come sperando che tornasse indietro, sapeva che non sarebbe successo ma perché? Il tempo passato con lei era piacevole, lei era una bellissima donna, promettente, simpatica, ma era veramente tutto? Perché soffriva così tanto nel vederla a sua volta soffrire? Lei era molto più giovane di lui, probabilmente se quando dichiarò di odiarlo mentiva, ora lo detestava veramente… ma in fondo cosa gli importava? Invece non era così lo sapeva bene anche se cercava di ignorare la verità, ormai era da tempo che lo sapeva…

HOUSE con voce ferma e cupa continuando a guardare la porta: hai ragione

STACY: ero sicura che avresti capito, vedrai che tra un po di tempo dimenticherà tutto non preoccuparti per lei

HOUSE: hai ragione… io la amo.

STACY si impietri, quelle parole gliele aveva sentite dire solo una volta: ti ha solo abbindolato, non puoi pensare veramente di provare qualcosa per lei..

HOUSE: vattene da qui

STACY: ascoltami…

HOUSE: HO DETTO VATTENE!

STACY avvicinandosi alla porta: stai facendo uno sbaglio, soffrirai ed è quello che ti meriti

Una volta uscita Greg si sedette sulla panca e fisso per un po il pavimento, poi video lo zaino che aveva portato Cameron e lo prese. Dentro c’èrano delle schede, una sorta di tabella di marcia con gli esercizi da fare, aveva dovuto passare parecchio tempo a scriverle, poi c’èra una scatolina che conosceva bene, quella dei cioccolatini: la aprì e si accorse che dentro vi era un pezzo di carta:
*Non sia mai detto che io lasci il mio assistito senza ricompense, vedi di non mangiarli tutti insieme, non voglio averti sulla coscienza.

Quanto segue te lo scrivo perché probabilmente non avrò il coraggio di dirtelo a parole, non credo a ciò che ha detto stacy, non penso che tu mi abbia usata ma anche se lo avessi fatto diciamo che anche io ti ho usato perché fin dall’inizio sapevo che seguirti nella riabilitazione significava passare molto tempo con te, e questo mi avrebbe resa veramente felice, quindi grazie. Io non ti ho mai odiato, ma questo lo sai bene, in fondo tutti mentono, vero? Quando ho confessato di detestarti non volevo cercare di prenderti in giro affermando il falso, ma cercavo solo di auto convincermene io come prima persona. A quanto pare non è servito a molto, dopotutto pare che ancora non sia guarita… Stacy è stata una donna importante nel tuo passato e spero che ora possa renderti felice, non sono un ipocrita, se te lo sto dicendo è solo perché quando si ama veramente qualcuno, si desidera la sua felicità anche se non è insieme a te. Buona fortuna House.*

House uscì di corsa o almeno relativamente dal punto di vista di un uomo con il bastone, la cercò dappertutto, non gli importava se qualcuno l’avesse visto all’ospedale, alla fine decise di provare nell’unico posto dove non aveva controllato: la terrazza

Arrivando spalancò la porta e la trovò affacciata che gli dava le spalle, House si avvicino di qualche passo ma la distanza che li separava era ancora di tre o quattro metri

HOUSE sarcastico: questo posto è di mio esclusivo utilizzo, sta diventando troppo affollato

CAMERON continuando a dargli le spalle: ora me ne vado

HOUSE: non ho detto questo. Riguardo a prima…

CAMERON si girò mostrando gli occhi arrossati e gonfi di chi aveva appena pianto: non preoccuparti non lo dirò a nessuno, sto diventando brava a tenere i segreti

Detto ciò si incamminò verso la porta ma non fece in tempo a fare neanche un paio di passi che

HOUSE: ferma.

CAMERON: puoi chiedermi di accettarlo ma non di condividerlo, non lo puoi fare

HOUSE: una volta mi hai chiesto se mi piacessi e io ti dissi di no, non mentivo

CAMERON: …lo so

HOUSE: a differenza tua io ti ho veramente odiato

CAMERON: non hai un briciolo di umanità se continui a infierire House, cosa vuoi ancora da me lasciami passare

HOUSE: ti ho odiato perché mi ero ripromesso di non amare mai più nessuno, ma a quanto pare tu hai cambiato le carte in tavola, avevo deciso questo perché sapevo che non avrei mai potuto rendere felice nessuno se io per primo non lo fossi stato…

Cameron continuò a fissarlo senza rendersi conto di cosa stava accadendo, il mondo intorno a lei, i rumori, erano cessati, sentiva solo House, vedeva solo lui

HOUSE: …ma ho capito che la felicità è un qualcosa di reciproco che si ottiene stando insieme, ho capito che standoti accanto mi rendevi felice…

House gettò a terra il bastone e cercò di muoversi, i primi passi furono esitanti ma la gamba lo sorreggeva. Si avvicinò a Cameron la quale continuava a fissarlo immobile, House la raggiunse con visibile fatica, li distanziavano uno o due passi

HOUSE: Stacy mi ha portato via l’uso della gamba, tu me lo hai ridato senza chiedere nulla in cambio

Dagli occhi di Cameron gia gonfi iniziarono a fuoriuscire altre lacrime che le rigavano il volto, House ne fermò una un il dorso della mano, poi si avvicinò lentamente al volto della dottoressa, erano vicinissimi

CAMERON con voce flebile: no...

House si distanziò subito da lei, era come se gli avessero dato una martellata in testa

CAMERON: io… non voglio che tu lo faccia per riconoscenza, e tanto meno perché ti senti in debito con me… io non potrei sopportarlo…

HOUSE la guardò con suo solito fare e con un ghigno: ti pare che io sia un tipo che serba gratitudine?

CAMERON: no ma… non sono convinta, io ti ho aspettato per tutto questo tempo, non sono mai stata e non sarò mai ai tuoi comodi, non puoi avermi a disposizione quando ti pare e come se niente fos-..

House le mise una mano dietro la nuca e la tirò a se finalmente unendo la sua bocca a quella di Cameron, dopo qualche istante si separarono

HOUSE: scusa ma sai che odio le prediche, la Cuddy basta e avanza..

CAMERON: tu… tu… mi hai baciato la prima volta per tapparmi la bocca?!

HOUSE con fare sarcastico: non ho trovato nessun’altra soluzione tanto efficace al riguardo in quel momento, comunque cosa intendi con “prima volta”? vorresti che ti baciassi ancora?

CAMERON era rossa in volto, non sapeva cosa replicare: no… che centra no… non intendevo quello…

HOUSE: allora è vero! A te piacciono solo le persone malate che hanno bisogno di cure, ora che posso camminare non ti interesso più!

CaMERON sorrise divertita: mi hai scoperto, te lo avrei dovuto dire fin dall’inizio, ero attratta da te solo per il tuo bastone ma ora che non ti serve più…

HOUSE: posso sempre rompermi l’altra gamba, sei ugualmente attratta dagli uomini con le stampelle?

Entrambi sorrisero, sapevano che quello per loro era solo l’inizio…
  
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