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Autore: Jane The Angel    25/10/2006    3 recensioni
è il primo libro, la Pietra Filosofale, visto da Hermione. Ho cambiato qualche cosa (avvenimenti e simili) ma la storia è quella della Rowl, solo cambia il punto di vista. Fatemi sapere se postare anche gli altri chappy o lasciar perdere!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fine... o l’inizio...

Hermione ed Harry voltarono l’angolo e rimasero a bocca aperta. In fondo alla piccola stanza c’era uno specchio e davanti ad esso un uomo vestito con un lungo abito arancione da mago e con un turbante bianco sulla testa.

-Le… lei?- balbettò Harry con voce malferma.

Il professor Raptor, che fino a quel momento aveva guardato la sua immagine riflessa nello specchio, si voltò verso di loro con un ghigno malvagio stampato in volto. –Si, Potter. Io.- disse, con voce non più balbettante ma ferma, fredda e crudele come il sibilo di un serpente. Hermione era senza parole, in parte per lo stupore e in parte per la paura che quella terribile sorpresa le aveva causato. Se fosse stato Piton non avrebbe avuto così tanta paura. In un certo senso si era preparata ad incontrarlo. Ma l’improvvisa apparizione di Raptor, così inspiegabile, le aveva causato un terrore molto maggiore a quello che avrebbe mai potuto immaginare di poter provare nella sua vita.

Harry, invece, riuscì a parlare e, anche se non riuscì a mettere insieme una vera e propria frase, si capì ciò che voleva dire –Ma… ma io… Piton… lei…-

Il professor Raptor scoppiò di nuovo in quella risata gelida che avevano sentito entrando –Si, Piton. È stata una vera fortuna, in un certo senso, la sua presenza. Con un tipo come lui in giro chi avrebbe sospettato del po… povero bal… balbettante pro… professor Rap… Rap… Raptor?-

-Ma… ma noi abbiamo visto… ad Halloween… il Troll… Piton è venuto a cercare la Pietra!- esclamò senza fiato Hermione. Raptor scosse la testa divertito –No, Piton era venuto a cercare me. Aveva capito il mio piano. Ma nessuno può fermarmi… non con l’aiuto del mio padrone. Ora, passiamo ad argomenti più importanti. Come la prendo la Pietra? La vedo nello specchio, ma come faccio a prenderla?- domandò poi guardando nello specchio.

–Lo Specchio delle Brame!- esclamò Harry a voce così bassa che anche Hermione, benché fosse a pochi centimetri da lui, ebbe difficoltà a sentirlo.

All’improvviso una voce spettrale e remota disse –Usa lui… usa il ragazzo…-

Hermione ed Harry si guardarono attorno, nella stanza dalle pareti grigie che si erano improvvisamente trasformate in una trappola mortale, senza capire da dove giungesse quella voce che, poi, continuò –Fammeli vedere… voglio vederli.- Raptor si srotolò il turbante e Hermione e Harry urlarono. La nuca di Raptor era innaturalmente piatta e al posto dei capelli c’era un secondo viso, un viso dagli occhi rossi brillanti e penetranti, estremamente simili a quelli di un serpente. Raptor si voltò dando loro la schiena e il viso che li era spuntato sulla nuca parlò, sempre con la voce fredda e spettrale –Buongiorno, Harry. Sapevo che saresti arrivato. Hai visto? Hai visto come sono ridotto? Come tu mi hai ridotto? Devo abitare i corpi dei miei seguaci, come un parassita!-

Improvvisamente Hermione capì chi era quella cosa che stava parlando e, dall’espressione che Harry aveva sul viso, Hermione dedusse che l’aveva capito anche lui. Voldemort.

-Prendi il ragazzo. Usa lui, Raptor.- disse la voce fredda e crudele. Il professor Raptor si voltò verso Harry ed Hermione, che immediatamente gli puntarono contro le bacchette. Il professore sorrise –E così, voi credete che bastino due maghetti di undici anni per fermarmi… No, ragazzi. Non con l’aiuto del mio padrone.- il professore scoppiò in una risata da pazzo. Ad Hermione venne in mente un incantesimo e fece qualcosa di coraggioso e di estremamente stupido –Expelliarmus!- Il professore rise nuovamente e a sua volta pronunciò l’incantesimo, facendo volare via in un solo colpo sia la bacchetta di Hermione che quella di Harry.

-Elimina le seccature, Raptor. Dobbiamo usare il ragazzo.- disse la voce di Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato dalla nuca di Raptor, che fece un sorriso alquanto sinistro e puntò la bacchetta. Successe in pochi secondi. Il professore pronunciò un incantesimo che Hermione non riuscì a capire. Harry urlò. Qualcosa la colpì allo stomaco e cadde all’indietro. Tutto si fece buio.

 

Hermione aprì faticosamente gli occhi. Le palpebre le sembravano pesanti come macigni.

Il soffitto era bianco, sentiva delle voci confuse e concitate parlare di qualcosa che non comprese. Per un secondo non capì perché le facessero così male le costole, poi improvvisamente ricordò.

Il professor Raptor. La Pietra Filosofale. Harry. Harry! Era ancora con Raptor?

Hermione si alzò di scatto, ma una acuta fitta di dolore le percorse la schiena e ricadde indietro prima di essersi sollevata di più di tre centimetri dal letto. Muovendo solo la testa Hermione si guardò attorno.

Con estremo sollievo vide Harry nel letto accanto al suo, seduto con la schiena poggiata contro lo schienale dorato. Seduto ai piedi del suo letto c’era Ron, che guardava come Harry qualcuno davanti a loro. Proprio davanti ai letti il professor Silente e la McGranitt stavano discutendo con Madama Chips, l’infermiera della scuola. In realtà Madama Chips discuteva animatamente mentre la professoressa McGranitt taceva lasciando a Silente il compito di calmare l’infermiera.

Con la sua solita voce calma e il suo atteggiamento pacato Silente disse –Madama, devo assolutamente parlare con questi ragazzi. Le prometto che non creerò loro alcun disturbo. Ora se volete per favore lasciarmi solo con loro…-

-Ma signor Preside!- protestò Madama Chips –I ragazzi sono malati e hanno bisogno di assoluto riposo! Non…- Silente interruppe calmo l’infermiera –E infatti una partita di Quidditch non era precisamente quello che avevo in mente, Madama. Voglio solamente parlare con loro. Ora, se permette.- Silente fece un gesto indicando la porta dell’infermeria e Madama Chips, accompagnata dalla professoressa McGranitt, uscì con aria scocciata.

Hermione si alzò, questa volta muovendosi lentamente in modo da non sforzare la schiena, e come Harry si appoggiò allo schienale del letto.

Ron si voltò verso di lei e Harry fece lo stesso. –Hermione!- esclamò Harry.

–Stai bene?- le domandò Ron preoccupato alzandosi di scatto dal letto.

–Si… sto bene. Voi… voi?- domandò Hermione. I due annuirono e Ron si sedette su una poltrona azzurrina posta tra i letti di Harry ed Hermione.

–Bene. Ora che anche tu ti sei svegliata, Hermione, posso parlarvi.- disse il professore mentre il suo sguardo si spostava da un volto all’altro.

–Professore, Lei-sa-Chi…- iniziò Hermione. Nello stesso istante Harry disse –Il professor Raptor…- e Ron, insieme agli altri due, disse –La Pietra Filosofale…-

Silente li zittì con un gesto della mano –Se avrete un attimo di pazienza, vi dirò tutto ciò che vorrete sapere.- disse.

–Professore… professore, il professor Raptor dov’è?- domandò Harry senza giri di parole. Ron si voltò verso Harry e domandò, senza capire –Cosa centra Raptor?-

-Era lui, Ron, non Piton! Aveva Tu-Sai-Chi sulla nuca!- esclamò Hermione.

Lo sguardo di Ron si spostava da Harry ad Hermione, poi guardò di nuovo Harry, poi di nuovo Hermione e domandò –Sulla nuca? E perché scusa Tu-Sai-Chi stava sulla…-

Il professor Silente li interruppe di nuovo –Direi che state facendo una leggera confusione, no? Ora, state ad ascoltare. Il professor Raptor ha incontrato Voldemort durante un viaggio in Transilvania e Voldemort l’ha convinto che le sue idee erano giuste. Così Raptor si è unito al Lato Oscuro e all’inizio di quest’anno l’ha convinto, o forse obbligato, a prestargli, per così dire, il suo corpo.-

-Ma… ma Voldemort… Voldemort non è scomparso?- domandò Harry. Sentendo il nome di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato Ron sobbalzò ed Hermione trattenne il respiro, ma nessuno disse nulla.

–Voldemort non scomparirà mai del tutto, Harry. Ma non tornerà al potere, non finchè qualcuno sarà pronto a combatterlo.- Il professor Silente fissò intensamente i tre ragazzi.

-Professore, la Pietra Filosofale? Dov’è ora?- domandò dopo qualche secondo Hermione.

–La Pietra è stata distrutta. Ho fatto una chiacchierata col mio amico Nicolas Flamel e abbiamo deciso che è meglio così.-

Ci furono di nuovo pochi secondi di silenzio, poi Harry disse –Ma… così Flamel e sua moglie dovranno morire.-

-Per una mente preparata, Harry, la morte non è che una nuova, grande avventura.- nessuno trovò nulla da ridire o da commentare.

-E… e Raptor? Dov’è ora?- domandò Ron. Silente tacque per qualche secondo –Il professor Raptor è morto, Ron. Voldemort l’ha ucciso. Riserva ai suoi seguaci la stessa compassione che riserva ai suoi nemici.- -Ma… come siamo arrivati qui? E perché quando toccavo Raptor lo bruciavo? E perché mi sono trovato la Pietra in tasca?- domandò Harry. Silente rivolse al ragazzo un breve sorriso –Quante domande, Harry. Iniziamo dall’ultima. Lo Specchio delle Brame avrebbe dato la Pietra a chi volesse trovarla. Badate bene, trovarla, non usarla. Passiamo alla seconda. Tua madre e tuo padre hanno dato la vita per te, Harry. Se c’è qualcosa che Voldemort non può sopportare è l’amore, e il grande gesto d’amore dei tuoi genitori ha lasciato un grande segno dentro di te. Questo bruciava la pelle di Raptor. E la prima domanda: io vi ho portati qui, come il signor Weasley può confermare. Ora: che ne dite di assaggiare qualcuno dei vostri regali? Sono i doni dei vostri ammiratori.- disse Silente accennando ad alcuni pacchi posti ai piedi dei letti di Harry ed Hermione. Si avvicinò alla pila di Harry, decisamente più ben nutrita di quella di Hermione, e prese una scatola di Gelatine Tuttigusti+1.

–Ammiratori?- domandò Harry senza capire.

–Ciò che è successo è assolutamente segreto, Harry. Perciò naturalmente tutta la scuola ne è al corrente.- Silente ne tirò fuori una di colore marroncino e disse –Ho avuto uno spiacevole incidente con una di queste, da ragazzo. Sapeva di vomito, mi sembra. Ma con una caramella mou non dovrei avere problemi.- infilò la caramella in bocca e dopo qualche secondo il viso si contorse in un’espressione schifata –Oh, no. Caccole.-

-Professore... mi scusi...- disse Hermione preoccupata –I miei genitori... se sapessero... insomma, che...-

-Mi dispiace avvertirla, signorina Granger, ma un gufo è già stato mandato dai tuoi genitori a Parigi per informarli dell’accaduto.- disse Silente. Hermione rimase un secondo interdetta, poi disse –Ma... Professore... i miei genitori non abitano a Parigi...-

-Oh, che sbadato.- commentò Silente in tono casuale –Allora, credo che il gufo avrà qualche difficoltà a trovarli.-

Hermione fu dimessa dall’infermeria solo il giorno dopo mentre Harry, ferito più gravemente, rimase in infermeria fino al giorno del banchetto quando Madama Chips, contrariata, disse che aveva il permesso di andare al banchetto di fine anno.

 

Il banchetto di fine anno si svolse, come tutti gli altri banchetti, all’interno della Sala Grande, addobbata con stendardi dai colori di Serpeverde, che aveva vinto la Coppa delle Case. Grifondoro, invece, era arrivata ultima, a centosessanta punti di distanza da Serpeverde, che aveva duecentocinquanta punti. Prima dell’inizio del banchetto Silente si alzò in piedi –Ora, è finito un altro anno. E sembra che sia ora di assegnare la Coppa delle Case. Al quarto posto, Grifondoro, con novanta punti.- nella Sala risuonarono fiacchi applausi dal tavolo di Hermione, Harry e Ron.

–Terzo posto: Tassorosso, con centoventi punti. Secondo posto: Corvonero, duecento punti. E primo posto, Serpeverde, con duecentocinquanta punti.-

Il tavolo di Serpeverde esplose in un applauso gioioso, ma dopo due minuti Silente li zittì e disse –Bene, bene Serpeverde. Ma direi che ci sono alcuni recenti aggiornamenti da fare.-

I Serpeverde sembrarono afflosciarsi e si risedettero.

–Innanzitutto al signor Weasley, per la migliore partita a scacchi che si sia mai vista a Hogwarts, assegno cinquanta punti.- il tavolo di Grifondoro esplose e Percy, a poca distanza da loro, diceva a tutti –Ron è mio fratello, ha superato la scacchiera gigante della McGranitt!-

Quando le urla si spensero Silente riprese –Per aver usato il sangue freddo e il coraggio in una situazione di pericolo per lei e per i suoi amici, alla signorina Granger assegnò cinquanta punti.- Hermione arrossì violentemente mentre l’intero tavolo di Grifondoro esplodeva nuovamente. Quasi non respirava per l’emozione quando Silente continuò –Ora, al signor Potter, per il suo coraggio e la sua audacia, assegno sessanta punti.- I Grifondoro urlarono, questa volta persino più forte. Chi era riuscito a fare il conto urlava che erano alla pari con Serpeverde, chi lo sentiva lo urlava a sua volta e così via. Se solo Silente avesse assegnato a uno di loro un punto in più… Silente alzò una mano per farli tacere e dopo qualche minuto i Grifondoro obbedirono. –Inoltre, volevo dirvi che ci vuole un estremo coraggio per combattere i nemici, ma altrettanto coraggio ci vuole per combattere gli amici. Assegno perciò dieci punti al signor Paciock.-

Ogni singolo Grifondoro saltò in piedi, urlando, cantando, ridendo, abbracciandosi, saltellando. Harry ed Hermione si abbracciarono saltellando, poi lei si voltò verso Ron e si abbracciarono anche loro. Dopo qualche secondo si bloccarono e si separarono, scambiandosi un sorriso imbarazzato. Neville era rosso come un pomodoro e evitava di alzare lo sguardo dal tavolo.

Continuarono a festeggiare Grifondoro per altri dieci minuti buoni e, quando Silente prese in mano la Coppa, i Grifondoro spinsero Hermione, Harry, Ron e Neville verso Silente per prenderla. I quattro, rossi in volto per l’eccitazione e l’imbarazzo, si avvicinarono al tavolo delle autorità e Silente diede la Coppa ad Harry, che dopo averla alzata la passò ad Hermione, che la passò a Ron, che la passò a Neville, che la portò poi al tavolo di Grifondoro. Lì la Coppa dorata con il sostegno in marmo fu fatta girare in modo che ogni Grifondoro potesse toccarla e poi Fred e George la sistemarono tra Hermione, Harry, Ron e Neville, seduti due da una parte del tavolo e due dall’altra.

 

Quella sera i bauli di tutti si riempirono per magia. Mastro Gazza alla fine del banchetto passò a consegnare a tutti gli avvisi che avvisavano gli studenti che era proibito usare la magia durante le vacanze se non gli esercizi assegnati e mai contro o in presenza di un babbano. Quando tornarono ai dormitori Gazza stava ancora inseguendo Fred e George, impegnati a cercare di non incrociarlo per non prendere l’avviso e avere il permesso, o almeno non avere la proibizione, di usare la magia. La mattina seguente, alle nove, tutti gli studenti del primo anno si trovarono davanti alle barche per attraversare il lago e presero il treno. Harry era piuttosto giù, poiché sarebbe tornato dai suoi zii, ma viaggiarono comunque in completa allegria giocando a Sparaschiocco e a Gobbiglie e diversi ragazzi di Grifondoro vennero a salutarli.

-Ricordate quello che ha detto Silente l’altro giorno in infermeria? Che la morte per una mente preparata è solo un’altra sfida?- domandò Ron a un certo punto. Stavano ricordando i momenti più belli dell’anno ed era tra i passatempi più divertenti che ci potessero essere. I due annuirono e Ron disse –Beh, a me non sarebbe dispiaciuta la Pietra.- commentò Harry.

–Il mio momento preferito è stato quello con il troll di montagna.- disse Hermione con un sorriso. Sapeva benissimo che Ron era ancora in imbarazzo quando parlavano di quello. Infatti il ragazzo arrossì e disse –Si, sono stato proprio cretino.-

-Siamo stati cretini.- lo corresse Harry.

–Però mi avete salvata. Quindi tutto ok, no?- disse Hermione scuotendo le spalle.

–E vi ricordate della sera con il cane a tre teste? E Norberto?- risero del ricordo del drago, ma a suo tempo era stato tutt’altro che divertente.

Qualche ora dopo i tre scesero dal treno e attraversarono assieme la barriera del binario nove e tre quarti. Dopo un po’ di tempo anche Fred e George uscirono, seguiti da Percy. Gli studenti di Hogwarts, infatti, lasciavano il binario un po’ alla volta per non insospettire i babbani.

I sei ragazzi videro poco lontano i genitori di Ron, accanto ai genitori di Hermione e agli zii di Harry. Accanto alla signora Weasley c’era una ragazzina con gli stessi capelli rossi del resto della famiglia. Quando si avvicinarono, Ron presentò Hermione ed Harry al padre, alla madre e alla sorellina, Ginny, che arrossì violentemente stringendo la mano di Harry.

-Dovete venire assolutamente a trovarci. Vi mando un gufo!- disse rivolto ai due amici.

–Certo, sarebbe fantastico. Ora vado a passare una fantastica estate con Dudley.- disse Harry con un sorriso divertito. Hermione e Ron lanciarono ad Harry uno sguardo confuso e il ragazzo disse –Loro mica lo sanno che non posso usare la magia durante l’estate!- poi si allontanò con i suoi parenti.

Hermione si avvicinò ai suoi genitori e il signor Weasley, vedendoli, disse –Ma voi siete babbani! Che cosa interessante! Mi sono sempre chiesto come funziona…- Ma la moglie lo interruppe con un’occhiataccia, salutò i genitori di Hermione e i due se ne andarono con i molti figli al seguito.

-Com’è andato l’anno tesoro, ti sei divertita? Non avrai fatto altre cose pericolose, spero.- disse Christine. Hermione sorrise salutando Ron con la mano –No, mamma. Niente di pericoloso.-

_________Nota di Herm90

Ed ecco, è finita! Ebbene si, l'ultimo chappy è stato postato! Sigh...

Grazie GiulyWeasley e Keloryn, che avete seguito fino all'ultimo!

Kiss!!! (mamma mia, che nota corta... di solito scrivo poemi...)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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