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Autore: Saeko_chan    29/03/2012    1 recensioni
Passare i primi 17 anni di vita conoscendo pressoché tutti i propri parenti, da quelli in Giappone a quelli in Italia o in Spagna, ma non il proprio padre non é affatto il massimo, soprattutto se come me poi se obbligata da forze superiori a conoscere colui che per 17 anni hai pensato avesse semplicemente abbandonato tu e tua madre al vostro destino.
Io sono Tomoko Nakamura, ho 17 anni, sono stata allevata come una ninja e sono stata obbligata a raggiungere mio padre negli Stati Uniti contando solamente sulle mie forze.
Sapete, certe vole mi chiedo se davvero ci sia qualcosa di utile nell' essere una mutante...
[Attenzione: Il rating é variato! Dal verde é passato al giallo perché in futuro ci saranno quasi di sicuro delle scene un pochino più violente di ciò che avevo previsto all' inizio e pure più serietà in determinate occasioni.]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Nightcrawler/Kurt Wagner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La loro fuga e un primo soccorso per Nightcrawler.

 

-Dimmi, sensei, dove ci siamo incontrati per la prima volta io e te?

-A scuola, mi sembra ovvio.- Io a quelle parole sorrisi sarcastica, capendo che non avevo affatto a che fare col vero sensei.

-Risposta sbagliata.

In un lampo attaccai il finto sensei e gli sferrai un calcio, ma lui estrasse gli artigli e mi ferì lungo il braccio destro, quindi io col sinistro lo incendiai e poi creai un coltello di terra, ormai ero pronta per colpirlo quando la donna blu tornò col suo aspetto orignale e in qualche modo spense le fiamme rotolandosi per terra, per poi rialzarsi prontamente e correre da Magneto e dal ragazzo -quindi cadde fra le braccia del primo, visto che comunque era ricopera di lievi bruciature un po' ovunque- e nel frattempo Nanako aveva portato Kurt-chan vicino a mio padre e il vero sensei stava controllando le sue condizioni.

-Se il vostro primo incontro non é stato a scuola quand' é stato?- Chiese la donna, ricevendo da me un semplice sorriso sarcastico e divertito.

-In Giappone, diversi anni fa. Kurt-chan come sta?- Domandai, alla fine, rivoolgendomi a Wolverine.

-Non é affatto grave, ha solo bisogno di qualche cura, ma niente di ché, per quanto riguarda voi tre, invece...- Iniziò a dire il sensei, indirizzandozi verso i nostri nemici, ma proprio in quel momento Magneto e gli altri due batterono in ritirata probabilmente per mancanza di forze, soprattutto visto che la donna con la pelle blu era stata portata via da Magneto stesso, visto che faticava a correre per conto suo.

-Tornerò e ti assicuro che prima o poi sarai in mano mia, Tomoko.- Concluse Magneto, per poi sparire assieme agli altri due.

A quel punto io corsi da Kurt-chan e sospirai felicemente.

Stava riprendendo i sensei che aveva perso poco prima.

-Nanako, torna dentro e avverti gli altri di dover preparare il primo soccorso per delle ustioni, dopo tutto non possiamo portarlo all' ospedale, si vede lontano un miglio che é un mutante...- Ammisi tristemente sconsolata da ciò, mentre la mia cuginetta di secondo grado annuiva e correva dentro casa senza neppure badare al Blackbird, il tutto mentre il sensei rimetteva mio padre sulla sua sedia a retelle e poi prendeva Kurt-chan in braccio.

-Tomoko, il tuo piano non era affatto male... se non fosse per la mancanza di uomini e per il fatto che comunque Nanako non é mai stata addestrata a fare una cosa simile probabilmente saremmo stati in grado di batterli del tutto prima della loro ritirata strategica. Ricordami che appena torniamo a casa devo parlarti.

Io annuii -raccattando da terra le mie armi- e una volta dentro casa i miei parenti corsero verso di me e mio cugino si piazzò dinanzi alla sotto scritta senza fare troppi complimenti.

-Avete messo in pericolo mia figlia, te ne rendi conto, Tomoko?

Mio padre si mise accanto a me e guardò mio cugino con calma e con sicurezza.

-Senza sua figlia a quest' ora noi tutti saremmo morti, Magneto avrebbe rapito Tomoko, ma prima si sarebbe fermato a sterminare pure voi, lui odia la razza dell' homo sapiens. In realtà vedendo sua figlia combattere mi é venuta in mente una cosa: Sarebbe molto meglio per lei se venisse nella scuola che adesos frequenta pure Tomoko, lì sarà al sicuro, non dovrà portare quel cappello per coprire le sue corna perché in quella scuola siamo tutti mutanti e soprattutto potrà imparare a controllare al meglio i suoi poteri. Non si preoccupi, voi potrete venire a trovarla quando vorrete e se per voi fosse un problema andare da qui agli Stati Uniti potrei sempre mandare qualcuno a prendervi o comunque pagarvi io stesso il viaggio...

Mio cugino si girò verso sua moglie e verso Nanako.

-Io voglio solo che mia figlia sia al sicuro e che possa vivere una vita per lo meno decente e da ciò che ho capito in questa scuola sarà così, senza contare che Tomoko sarà con lei, giusto?- Io annuii in direzione della donna e poi guardai Nanako, la quale si avvicinò al padre e quindi anche a me.

-Nanako, la decisione é tua, io la rispetterò comunque, anche se, Xavier, se solo succedese qualcosa di spiacevole a mia figlia ti rovinerò la vita, intesi? Non me ne frega se sei il miglior telepate sulla Terra, ma te la rovinerò comunque.

-Ok, ci siami capiti a pieno, allora, Nanako?. Nanako tenennò un attimo prima di rispondere, ma alla fine sorrise e prese la sua decisione finale.

-A me va più che bene! Quando si parte?

-Almeno aspettiamo che Kurt-chan si sia ripreso. Ah, ce l' avete del disinfettante e qualche garza?- Chiesi, scoprendomi il braccio destro che avevo coperto con la manica e che ancora perdeva sangue, anche se io ero stata piuttosto brava a trattenere il dolore.

In quel momento Nanako si fece in quattro e mi disinfettò tutto quanto, per poi usare qualche garza per coprirmi le tre ferite che mi ero procurata con gli artigli del finto sensei.

-Potresti aiutare Jean-sensei in infermieria, visto che almeno col primo soccorso te la cavi piuttosto bene.- Ironizzai sorridendo a Nanako, la quale ricambiò subito il sorriso e si passò una mano fra i capelli.

-Se Charles-sama acconsentirà a ciò io sarò lieta di aiutare in infermieria.

-Scusate, ma perché usa il “sama“ nei miei confronti?- Chiese mio padre in tono assai perplesso e incuriosito.

-Perché ormai si reputa una studentessa del tuo istituto e tu sei il preside di quel luogo, ergo, nella scala gerarchica della scuola sei abbastanza in alto perché lei da studentessa qual' é debba potarti il rispetto massimo che si ha solamente nei confronti di chi é veramente importante, giusto, Nanako?- Concluse il sensei, sotto lo sguardo sbalordito di tutti quanti, mentre io speravo che Kurt-chan stesse riposando il meglio possibile.

-Beh, non stupitevi, il sensei ha passato diversi anni in Giappone, é per questo che é così ben informato sulla nostra cultura.- Dissi, tranquillizzando tutti quanti.

-Ah, mi sono accorto di una cosa: Nanako pur essendo vostra figlia non ha i tratti somatici tipici di una nipponica, mentre i due bambini più piccoli sì, come mai?- Chiese mio padre rivolto a mio cugino e a sua moglie, anche se fu sua moglie a rispondere.

-Vede, io e mio marito pensavamo di essere sterili visto che inizialmente non eravamo riusciti a fare figli, così abbiamo adottato Nanako, la quale ha origini europee, ma poi io sono rimasta incinta e quindi ho partorito due dei miei tre figli, anche se ovviamente noi due vogliamo bene a Nanako come se fosse anche lei una nostra figlia biologica.- Mio padre annuì e poi Akira mi si avvicinò.

-Nee-san, come mai prima c' é stata una violenta scosse?

-Già, vuoi sapete come mai prima c' é stato un forte terremoto?- Ci chiese a sua volta Murai, guardando noi che sino a quel momento eravamo statai fuori a combattere -tutti noi tranne Kurt-chan, ovviamente, visto che lui era a riposare- e quindi fui io a rispondere a entrambi i bambini.

-Vi ho già detto che noi siamo dei mutanti, giusto? Beh, io sono sia una telepate, sia una che controlla l' elemento terra e sono pure una pirocineta, infatti il terremoto sono stata costretta a provocarlo io stessa.- Conclusi, sorridendo a entrambi i bambini, per poi veder Murai farsi avanti e sorridere sornione.

-Voi nella scuola per caso usate dei soprannomi?

-Beh, alcuni lo fanno... anzi, quasi tutti... ma perché?- Chiesi, curiosa del perché il mio cuginetto di secondo grado mi avesse posto quella strana domanda.

-Perché potresti chiamarti Telegrofi!- A quelle parole tutti noi ci guardammo senza comprendere e quindi il piccolo si mise a precisare, spiegandoci da dove derivava questa sua idea.

-Tele = telepathy, gro = grund, fi = fire, che ne pensi?- A quel punto sorrisi e gli scompigliai i capelli, visto che finalmente avevo capito il senso di tutto ciò.

-Da questo momento sarò Telegrofi!- Dissi, alla fine, alzandomi sorridente.

-Vado a vedere come sta Kurt-chan.- Dissi, alla fine, per poi allontanarmi da tutta quella gente e dirigermi verso la stanza che usavamo per la notte.

 

Angolo autrice:

Vorrei avvertirvi, comunque, che Tomoko non é che improvvisamente si farò chiamare col nome in codice, anche perché in parte era per fare un piacere al bambino, ma comunque molto probabilmente in determinate occasioni lo userà.

In più, purtorppo non so bene Frau quanto aggiornerò, o meglio, alcuni capitoli li ho già scritti, ma improvvisamente sono andata a sbattere contro il blocco dello scrittore (scrittrice nel mio caso) e quindi temo di dovermi prendere almeno una piccola pausa, ma comunque vi posos giurare che porterà a termine questa storia! :)

Grazie mille a chi segue ancora la storia! :)

   
 
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