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Autore: Scar_    29/03/2012    2 recensioni
La carriera di Tom Felton sembra precipitare improvvisamente, quando, nello stesso giorno, riesce a farsi lasciare dalla sua ragazza e beccarsi un'accusa per aggressione. La sua immagine ha subito un duro colpo e, per farsi bello agli occhi dei paparazzi, servirebbe un piano... Ma cosa succederebbe se il bastone fra le ruote di questo ritorno alla popolarità fosse il suo caro amico Matt Lewis?
[...]
- Perché dovrei farlo? -
- perché questo posto cade a pezzi, e io potrei irrobustirne la struttura, comprare qualche nuova attrezzatura… e fare tanta pubblicità -
- Tom! La stai comprando! – non riesco a trattenermi, questa volta ha superato i limiti
- io lo definirei “dare un incentivo” – ribatte, rivolgendosi poi a Scar – a te la scelta, io non ti obbligo -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Felton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera a tutte, e ancora una volta, bentornate da queste parti (:
Non ho nulla da dire, tranne il fatto che l'arrivo della fine, ad essere onesta, mi rende un po' malinconica :(
Bè, spero che vi piaccia!
Ci rivediamo al prossimo (L)
Scar

Capitolo 14


“Amore perché non hai risposto?”
“Amore ma che fine hai fatto? Tom me l’ha detto… sono preoccupata, voglio sapere come stai! Chiamami, ti amo”
“Amore per favore rispondi, mi stai facendo seriamente preoccupare!! Buonanotte, ti amo”
“Ok, sono passate 24 ore. Tu adesso mi chiami!”
“Ed io che ero convinta di avere un ragazzo! Ma guarda te che cretina! Sono passati due giorni, ti ho chiamato ogni quarto d’ora e non ho ancora avuto una cazzo di risposta! Sei morto o cosa?!”
“Ascoltami bene maledetto idiota! Sono cinque giorni che non rispondi né a me né a Tom, spero vivamente che tu sia morto perché se per caso sei ancora vivo ci penso io!”
“Ti prego Matt, fammi capire che cosa succede… Se ti chiamo becco la segreteria, se chiamo a casa tua madre mi dice che non ci sei o che stai dormendo, e io comincio a sentirmi sempre peggio. Io e Tom non sappiamo più che pensare… ti prego, chiamaci”
“Maledetto bastardo, ti auguro un buon anno! Il mio buon proposito è non credere agli stronzi che dicono di amarmi!”

Questa è, a grandi linee, la sintesi di quello che è successo negli ultimi tempi. Dopo l’ultimo, Scar ha smesso di farsi sentire, è una settimana che non chiama né manda messaggi, e tanto meno Tom. La verità è che non volevo finisse così, volevo veramente rispondere alle prime chiamate di Scar, consolarla e farmi consolare, per sostenerci a vicenda durante questa lontananza forzata. Ho passato il giorno di Natale in stato comatoso, l’idea di non poter tornare a Londra mi toglieva le energie, mi rendeva molto poco festaiolo, così sono sfuggito il prima possibile dai parenti e mi sono rifugiato in camera mia, sperando di trovare un po’ di gioia con una chiamata alla mia dolce metà.
Poi, però, ho trovato su internet una notizia dell’ultima ora, ovvero:

Tom Felton, con una mossa a sorpresa, prende il primo aereo disponibile per Kilkenny e, completo di una misteriosa busta di Bulgari, che noi crediamo fermamente possa contenere un bell’anello, va a fare gli auguri di persona alla sua dolce metà e alla famiglia. Sono, dunque, tutte false le voci riguardanti una loro crisi? Ma soprattutto quelle secondo cui fra il suo migliore amico, Matthew Lewis, e Scarlett ci sia del tenero?

Sì bè, è stato decisamente un brutto colpo, non tenterò di negarlo.
So che, con ogni probabilità, il gesto di Tom è stato atto solo a scongiurare la crisi sorta poche ora prima, ma… l’idea che avrebbero passato da soli la sera di Natale, senza di me, magari davanti a un boccale di birra, mi ha fatto chiudere ancora di più in me stesso. Così, ho spento il telefono e ho passato il resto della giornata a rimuginare su quello che avevo appena letto, ad immaginarli mentre si stringevano sotto la neve irlandese, si rifugiavano nel calore di un pub e brindavano alle feste, l’uno accanto all’altra, su una panca in legno.
Senza di me.

I giorni seguenti sono stati un continuo rigirare il coltello nella piaga. Me lo dico da solo che sono patetico, ormai. Nonostante la cosa mi faccia male, continuo a setacciare twitter e i siti di gossip alla ricerca di foto e notizie fresche della coppietta, che ultimamente viene spaparazzata spesso nella capitale d’Irlanda a fare shopping. Tutto sommato però sto meglio, sto riprendendo in mano la vita che avevo praticamente abbandonato mesi fa, sono tornato dal mio vecchio, caro gruppo d’amici, che nonostante tutto mi tirano su di morale come possono. Hanno capito al volo che il mio cattivo umore era strettamente legato al fatto che non sarei tornato a Londra, così ho dovuto inventarmi qualcosa per giustificare entrambi, visto che non potevo dir loro la verità.
Il regalo di Tom si è rivelato essere veramente un anello, un enorme diamante di Bulgari che Scar non perde occasione di sfoggiare in giro per negozi e locali di Dublino, dove stanno passando i primi giorni del nuovo anno. Non posso fare a meno di chiedermi come mai lei non sia tornata di corsa dai suoi ragazzi, e l’unica risposta che mi viene in mente non mi sembra compatibile con la Scarlett che conosco io.

Un post dell’ultima ora attira la mia attenzione, apro la pagina dell’articolo e la prima cosa che vedo è la mia piccola irlandese, bellissima, avvolta in un cappotto beige lungo fino alla ginocchia, su dei tacchi altissimi color salmone che non le si addicono nemmeno un po’. Il titolo mi leva il respiro, il resto dell’articolo mi manda completamente nel pallone.

TOM E SCAR FANNO SCALO A LEEDS
Neanche un’ora fa, la nostra amata coppia ha fatto la sua inaspettata apparizione all’aeroporto di Bradford, Leeds. Il motivo della deviazione appare abbastanza logico, visto che questa è la città natale del loro caro amico Matthew Lewis, co-star di Tom in Harry Potter, con cui hanno convissuto negli ultimi mesi e che ha visto nascere il loro amore.

Ok, Tom e Scar saranno qui a momenti, e mia madre sarebbe capace di uccidermi se le chiedessi di negare la mia presenza. Manco fosse fatto apposta, mentre penso ad un modo per evitare di incontrarli, il citofono suona, sento la voce allegra di mia madre, il saluto inconfondibile di Tom… e la sua risata. A meno di non sdraiarmi sul pavimento della stanza e fingermi morto, mi toccherà parlarci, e probabilmente beccarmi qualche ceffone.
- ciao mà – sento la porta aprirsi – ora scendo, dammi due minuti -
- io esco, credo che abbiate bisogno di parlare… - mi dice prima di andarsene, a volte mi viene facile pensare che quella donna abbia dei poteri sovrannaturali
- ciao – scendo le scale, sono seduti sui divani in salotto, l’uno di fronte all’altra, vedere Scar che mi fissa con un mal celato odio fa male più di qualunque altra cosa
- guarda Tom, uno zombie! – sbotta, sarcastica fino all’esasperazione
- divertente… - commento buttandomi sulla poltrona in mezzo a loro – allora, cosa vi porta da queste parti? -
- Matt sei un grandissimo, maledetto, enorme bastardo. Siamo qui perché venire a stanarti direttamente dal tuo letto era l’unico modo rimasto per poterti parlare! – Tom sembra veramente incazzato e non posso nemmeno dargli tutti i torti, sono quasi due settimane che non do loro notizie – è da Natale che non ti fai sentire, sembri sparito nel nulla! Hai una vaga idea di quanto eravamo preoccupati? -
- oh sì, si vedeva proprio com’eravate preoccupati, mentre passeggiavate per Dublino… - come fanno a fare la parte degli amici premurosi quando se la sono spassata in giro per tutte le feste?!
- e con questo cosa vorresti dire? – Scar prende di nuovo la parola, stringe convulsamente la borsa, come se stesse resistendo a stento all’impulso di lanciarmela contro
- bell’anello, amore – aggiungo con un sarcasmo ed un sorriso esagerato, trattiene bruscamente il fiato – posso gentilmente chiederti come mai non sei ancora tornata al lavoro? -
- erano due anni che non mi prendevo nemmeno un giorno di ferie a parte Natale e Pasqua, mi ci hanno praticamente obbligata – ribatte guardando il pavimento
- certo, come no. Quindi non è colpa della popolarità, delle feste, dei bei vestiti e delle foto dei paparazzi, vero? -
- Matt! Si può sapere come cazzo ti permetti? – Tom mi guarda sconcertato, come se non mi riconoscesse
- ma stai zitto, la parte del cavaliere non ti si addice! Non sei stato tu ad usarla per trovare qualche nuovo ingaggio? – non credo di essere mai stato così cattivo in vita mia, ma non riesco a fermarmi
- Matt! – stavolta è Scar a riprendermi, rimane a bocca aperta davanti alle mie aggressioni
- sentite, è meglio se ve ne andate… - mi alzo e vado verso la porta, prima di combinare qualche altro disastro
- noi siamo venuti solo perché eravamo preoccupati! Perché di solito è questo che fanno gli amici! Perché io, come la cretina che sono, non ho dormito per notti intere perché continuavo a pensare a te, qui, da solo! – grida come non l’ho mai sentita gridare, gli occhi le si riempiono di lacrime di rabbia, se le asciuga con un gesto stizzito
- sei cambiata, Scar… - alludo al suo abbigliamento elegante, al trucco impeccabile, ai capelli perfettamente pettinati
- mi sono fatta bella per te, perché mi mancavi, perché non ci vedevamo da tanto tempo e volevo farti una sorpresa – mormora come una bambina – ma a quanto pare non ne valeva la pena… -
- non diciamoci cazzate! Quante mattine ti ho detto che eri bellissima anche appena sveglia? – le chiedo con un tuffo al cuore, i ricordi fanno male
- tutte… -
- appunto. Per favore andatevene – apro la porta e faccio un cenno verso il giardino, mi guardano increduli
- sono sicura che sotto tutta questa rabbia immotivata c’è l’orsacchiotto di cui mi sono innamorata - Scar me lo dice guardandomi negli occhi, si avvicina alle mie labbra, la scosto malamente, mi guarda ferita ed esce
- Tom. -
- ti conosco da tanti anni, ma per la prima volta non riesco veramente a capirti – mi dice con una punta d’amarezza nella voce bassa
- non mi capisco nemmeno io, ma so che non voglio vedervi -
- io e lei non siamo niente di più che amici, Matt, lo sai. Ogni volta che ti nomina rischia di scoppiare in lacrime -
- non m’interessa -
Prima che me ne renda conto mi ritrovo sul pavimento, Tom mi ha tirato un pugno prendendomi alla sprovvista. Mi guarda dall’alto in basso, mi punta un dito contro – dovrebbe. Pensaci – e detto ciò sparisce

Fine capitolo 14
  
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