A quello erano seguiti altri incontri nei quali si erano anche divertiti stando insieme. Si comportavano come due amici di vecchia data e ciò era nuovo, diverso per entrambi. Non era mai avvenuto un incontro fisico tra loro ma si sentivano completi quando erano insieme. Kaori pensava che tutto ciò che stava vivendo era meraviglioso e non voleva rovinare tutto ciò pensando che era passato già un mese dalla sua decisione. Sarebbe andata via. Sarebbe volata via da quel brutto sogno che stava vivendo presto. Con Ryo l’argomento non era stato più toccato ma lui sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Stavano a casa sua a guardare un film mentre mangiavano della pizza e sorseggiavano una birra. Ryo come leggendo i pensieri di Kaori le chiese a proposto di lasciare il locale, che intenzioni aveva. “Penso proprio che dovrò scappare..sai l’altra sera ho sentito di una ragzza che voleva abbandonare il posto e …beh..non so se dirtelo è la cosa giusta visto che sei un investigatore…comunque l’hanno minacciata pesantemente. Io ero nella mia stanza e facevo finta di dormire, ma ultimamente non riesco più neanche in questo. Ho un brutto presentimento che qualcosa mi debba accadere. Sinceramente non ho idea di come farò, dove finirò ma a costo di morire chiuderò con questa vita. E’ da un po’ di tempo che fingo di star male e il Capo mi manda, per mia fortuna meno clienti del solito. Sento la nausea soltanto a pensare a domani con chi varcherò la soglia del night club. Ti chiedo solo un favore, di procurarmi un biglietto di andata per New York.” “NEW YORK?? Ma non è un tantino lontano…?” Ryo era visibilmente contrariato e dispiaciuto ma cosa voleva veramente lui? Lui voleva lei. E allora perché aveva esitato così tanto nel capirlo, o meglio nell’ammetterlo a se stesso. Ogni volta che la guardava si perdeva in quegli occhi color cannella e sentiva uno strano sentimento di affetto… Ma chi voleva prendere in giro..era innamorato. Aveva imparato in quel poco tempo a conoscere la Kaori che neanche lei sapeva di essere, quella ragazza-donna, dolce, sensibile, altruista (l’aveva vista più di una volta donare magari un panino a un mendicante)…speciale. E ora che lui per la prima volta aveva deciso di lasciarsi guidare dall’amore, lei voleva partire…per New York? “Ma ti rendi conto che N.Y. è una città che non conosci, dove non conosci nessuno..cosa farai, cosa..?Accidenti…” Si era scaldato parecchio all’idea che andasse così lontano… Lei da parte sua si era resa conto che i loro incontri dovevano finire lì. Anche lui era innamorato e ciò non era una buona cosa. Finché era lei a soffrire in silenzio andava bene…ma se l’amore li avesse accomunati sarebbe stato un ostacolo. Tutto ciò andava bloccato sul nascere. Lo abbracciò stretto e allo stesso tempo dolcemente. Ryo si calmò all’istante e l’abbracciò a sua volta ispirando il suo dolce profumo. Kaori gli stava sussurrando nell’orecchio parole che immaginava sarebbero state un dolce ricordo, l’ultimo ricordo di loro due. “Non avremmo voluto crederlo ma …abbiamo un amore speciale.” “Shh…” Tu-tum Tu-tum Tu-tum –tum Tu-tum-tum-tum Ryo la scansò leggermente da sè, giusto il necessario per guardarla negli occhi ma continuare a sentire quel calore così confortante e cullante. E poi accadde. Le sue labbra avevano sfiorato quelle di lei. Un bacio dapprima a fior di labbra e poi con estrema lentezza più profondo. Il suo primo bacio. Si poteva non credere, ma, era così. Il bacio per alcune di queste donne finite in questo giro più grande di loro, era qualcosa di sacro, l’unica cosa che potevano permettersi di non dare a uomini che non conoscevano e che non volevano. Un contatto così dolce e tiepido, che sapeva di miele. Ryo non aveva mai provato emozioni paragonabili a queste, non aveva mai amato così profondamente una donna. Ora aveva la conferma con quel bacio che gli aveva fatto battere il cuore fino a scoppiare e sentire il suo tamburellare persino nelle orecchie.