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Autore: _Milla3    30/03/2012    2 recensioni
E se, sette anni dopo, Felì tornasse a Fairy Oak? Magari per fare da fata-tata, stavolta, proprio ai figli di Jim e Vaniglia? Cosa succederebbe?
UltimoCapitolo.
Vaniglia e Jim, orgogliosi, sedevano in prima fila, vicini a Leòn e Violetta. Accanto a loro, c'era Pervinca - Grisam, il sindaco, era dietro le quinte - , con una bambina in braccio. Sun, la sorellina di Stella, era nata qualche mese prima. E il nome era stato la cosa più semplice. «Abbiamo già la nostra stella» aveva detto semplicemente Pervinca «Quindi ora manca il sole della casa.». Tomelilla non aveva obbiettato, ed aveva iniziato, tutta contenta, a riempire la casa di girasoli.
Accanto a loro sedevano Stella e Willow.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fairy Oak..Dopo.[Camelia's and Stella's adventures]'
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Stella
 

E' stato orribile. Credevo davvero che avrei perso Camelia per sempre, ed io senza mia cugina non sopravvivo. Per fortuna l'abbiamo trovata. Mamma mi aveva costretta a rimanere a casa di zia Vaniglia, con Leòn e Violetta, anche se io avrei voluto aiutare nelle ricerche. Dopo tre ore circa di ansia totale, è arrivata. Aveva una coperta addosso, sembrava infreddolita, ma intera. Le saltai subito al collo e la riempii di baci. «Mely!». Presa dall'euforia, non mi accorsi che accanto a lei c'era un ragazzo. Bello. Bello come non ne avevo mai visti, con dei capelli lisci e neri, gli ricadevano sul viso, e degli occhi color ambra, poco più chiari di quelli di Mely.Quando mi staccai da mia cugina, lei si girò a guardarlo con uno sguardo, ma uno sguardo, che fui convinta che i due fossero scappati insieme.
«Allora, Camelia, dicci cosa è successo.» Disse mia mamma, guardando prima Mely e poi zia Tomelilla. «Io..» Mia cugina abbassò lo sguardo, sembrava volesse confessare qualcosa di brutto. «Ho..Ho continuato a cercare di aiutare Cassia..» Tutto qui? La vedevamo, con George - seppi dopo che il ragazzo si chiamava così -,era ovvio avesse continuato! Ma doveva ancora finire. 
«Solo che ad un certo punto, George non è più venuto. Lui mi aveva detto di essere il segretario del capo dell'Assemblea, quindi quando è venuto un uomo, Howe Milton - ma ormai non so nemmeno se si chiami davvero così..Lui..Mi ha detto che George aveva avuto un incidente, e visto che io volevo vederlo» Qui mia cugina arrossì «Mi ha chiesto di uscire dal villaggio, per andare da lui.» Non potevamo crederci. Camelia era dispettosa, agitata, ma non incosciente. Davvero teneva tanto a quel ragazzo da uscire dal villaggio? Ma lei non aveva finito. Mentre tutti la guardavo a bocca aperta, Mely continuò: «Però io gli dicevo sempre no. E' continuato per un mese e mezzo, circa..Stamattina, camminavamo, e non mi sono accorta che mi portava fuori dal villaggio. Poi mi ha colpito alle spalle,credo, e sono svenuta. Quando mi sono svegliata ero legata, e di fronte a me c'era George, legato anche lui. Allora siamo fuggiti.» Sembrava una storia d'avventura. Ero emozionata e spaventata.



Felì
 

Nel momento in cui Camelia finì di raccontare la sua storia, tutti restammo zitti. Ma sentimmo una voce limpida e dolce che parlava ancora. «Hai dimenticato una cosa, Mel.» Tutti ci girammo verso George, che aveva pronunciato quelle parole. Probabilmente si vedevano i punti interrogativi disegnati sopra la nostra testa. Lui rise piano, una risata aperta, sincera. Sembrava così felice di essere con noi, in quel momento.
«Beh..» Disse lui, fissandci uno ad uno e poi puntando gli occhi su Mely «Non saremmo mai riusciti a scappare, se tu non fossi una strega tanto forte. Dove hai imparato?». Tutti noi sapevamo che Camelia non aveva imparato da nessuna parte, era innato. Lei era la custode del buio dell'Antica Alleanza, una strega potentissima già a dieci anni. Ma non sapevo se fidarmi o no di quel ragazzo. Tomelilla invece sapeva cosa fare, come sempre mi stupì.
«Camelia è la parte buia dell'Antica Alleanza. Credo tu ne abbia sentito parlare.» Lui annuì, per niente toccato da quest'informazione. Più tardi gli chiesi perché, e mi rispose dicendo 'Non sono rimasto colpito, perché sapevo già che Mel era speciale, mi sembrava una cosa ovvia che non fosse una persona ordinaria'. Credo fu in quel momento che George mi convinse, lui voleva bene davvero alla mia bambina.
La sera, mentre mettevo a letto Mely, parlai un po' con lei. 
«Te la sei vista brutta, eh?»
«Eh già..» mormorò lei stanca e assonnata «Per fortuna c'era George. Se lui non mi avesse detto che potevo farcela, saremmo rimasti lì a farci uccidere.». Rabbrividii al solo pensiero. «Per fortuna è andato tutto bene, bambina mia.» Lei annuì, guardandomi. «Felì...» Quando mi guardava mi sentivo gli occhi di Jim addosso. E quelli mi hanno sempre fatto un effetto strano, come se non potessi sottrarmi a quello sguardo. La guardai, come a chiederle cosa volesse. «Dove l'hanno messo, George?» Sorrisi, dolcemente. Com'era tenera Camelia, in quel momento. «E' da Duff, tranquilla. A domani Mely.». Mi addormentai tranquilla, ma ancora scossa dagli avvenimenti di quella giornata.



Camelia
 

La mattina dopo mi svegliai tardi. Tutto quello che era successo il giorno prima mi sembrava solo un sogno, ma stranamente avrei preferito di no. Era meno angosciante sapere che c'era qualuno che voleva uccidermi, piuttosto che svegliarmi un altro giorno senza sapere dove fosse George. Ed ancora non riuscivo a capire perché. 'Sei innamorata, Mely!' sussurrava una vocina dentro di me, una vocina che avrei voluto zittire, invece diventava ogni giorno più forte. 
Leòn e Felì non erano più in camera, dovevano essere le undici circa. Ad un certo punto sentii bussare alla porta. Assonnata, mi stiracchiai e borbottai un lievissimo 
«Avanti..». Invece di mamma, papà o Leòn, inaspettatamente, entrò George. Oddio ero imbarazzatissima. In pigiama, con i capelli scompigliati. Io che ogni volta che lo vedevo mi preparavo sempre al meglio, mi facevo vedere in quello stato! A pensarci bene nemmeno il giorno prima ero chissà quanto splendida.
«Hei ragazzina..Ce la siamo vista brutta, eh?» Mentre parlava si avvicinò e, sedendosi sul mio letto, mi accarezzò una guancia. Una parte di me, la Camelia che ero sempre stata fino a quel momento, avrebbe voluto azzannare quella mano, o almeno spostargliela, come il primo giorno in cui l'avevo incontrata. L'altra me, la Camelia della vocina, quella che credeva di essere innamorata, voleva solo che quel momento non finisse mai. 
Non sapevo a quale delle due dare ascolto, quindi restai ferma, ma rigida. 
«Eh già...». Lui si ritrasse. E credo che fu il moto di delusione che provai in quel momento, che mi convinse che la seconda Mely aveva ragione.
«Scusa, ragazzina, mi ero dimenticato che non dovevo toccarti.» Sembrava imbarazzato. Senza nemmeno accorgermene sussurrai: «No, è che..». Poi mi zittii, rendendomi conto di quello che avevo detto. Lui sorrise. Ah, quel sorriso! Non credo che lo dimenticherò mai. Mi mise una mano sulla spalla, poi l'altra. E mi abbracciò stretta stretta. «Grazie, Camelia.». Ed io..Io restai ferma ad assaporare quel momento.
Quel momento. Che finì troppo presto. Dopo un po' si staccò, parlammo del più e del meno. Mi disse che aveva chiesto il permesso al suo capo, sarebbe restato un po' a Fairy Oak.

«Così potrò passare un po' di tempo in tua compagnia senza doverci vedere di nascosto.» Disse, facendomi l'occhiolino. Risi. Io, Camelia Burium, detentrice del potere del buio, con George vedevo il mondo più luminoso.


Spazio dell'autrice:

Ieri non ho aggiornato, perdonatemi! Ma anche voi, vi state facendo sentire di meno. Proprio ora che la storia si fa interessante? Beh, spero vi sia piaciuto. A me fanno morire George e Camelia *O*. Anche se il nome di George non mi piace, nemmeno un po'. All'inizio doveva essere un personaggio cattivo, quindi gli ho dato il nome di un tizio che mi ha spezzato il cuore, e ora me lo ritrovo così, uff! 
Beh, vi saluto. Alla prossima ^----^

  
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