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Autore: Viola Doodle    30/03/2012    1 recensioni
"La felicità non esiste, pertanto non ci resta che essere felici senza." -Jerry Lewis- Questa maledetta citazione attanagliava la mente del piccolo Niall da ore ormai, non riusciva a smettere di pensare che se l'avesse baciato ora non si troverebbe in quella situazione. Ma non l'aveva fatto, per paura, paura di perderlo per sempre.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mika si svegliò con il solito torpore nelle gambe, si alzò in piedi e una fitta atroce alla testa le annebbiò la vista rendendo tutto di una tonalità cupa di grigio. Le capitava spesso, segno di pressione bassa, o alta, non se lo ricordava anzi lo ignorava completamente. Una musica di sottofondo accompagnò il suo risveglio, riconobbe subito le voci, provenivano dal garage. La ragazza non si azzardò per nulla a raggiungere il fratello. Prima fece una sana colazione poi si cambiò e infine notato il rumore crescente proveniente dal garage, decise di raggiungere Liam.
Non lo trovò da solo però. Niall teneva saldamente la sua chitarra tra le mani, Zayn e Harry si scambiavano l’unico microfono in possesso dei fratelli Payne, Liam rideva seduto su una sdraio di plastica logorata dal tempo e un Tomlinson dai pantaloni rossi batteva su una pianola giocattolo.
Mika roteò gli occhi e pregò che nessuno l’avesse vista arrivare per poter tornare al tepore del suo letto. Così non fu però.
“Mika!” Urlò Harry troppo convinto.
“Harry, cosa diavolo state facendo?” Ingraziò Mika cercando di sembrare un minimo interessata.
“Ora che Niall è tornato abbiamo messo su una band!” Il ragazzo scoppiò a ridere precedendo le risate della ragazza.
“No davvero ci chiamiamo One Defection!” Aggiunse Louis dal fondo del garage.
“Ahah molto divertente Tomlinson, davvero.” Mika odiava quando prendevano in giro la sua band preferita: I One Direction, dei ragazzi meravigliosi che facevano un’ottima musica.
“Almeno loro non sono una squallida band da garage come voi …” Aggiunse Mika stufa di quegli insulti.
“Eddai scherzavo! Un po’ di senso dell’umorismo!” Louis gridò cercando di sopraffare le urla di Zayn, ma Mika stava già girando i tacchi.
“Cos’è sta cosa?” Harry sfilò una bacchetta da batteria da uno scaffale facendone cadere i piatti che scivolarono a terra provocando un baccano che fece tornare Mika sui suoi passi.
“Minchia Harry sempre casini combini!” Sentenziò Louis.
“Chiamasi batteria, caro Harry!” Disse Zayn con il suo solito filo di sarcasmo che Mika trovava incredibilmente affascinante.
“Liam non sapevo suonassi la batteria.” Harry si avvicinò al ragazzo seduto sulla sdraio per fargli i complimenti.
“Non la suono, è di Mika.”
Harry, Zayn e Louis si voltarono verso Mika stupiti. Come se non volessero credere che una ragazza pigra come lei sapesse suonare uno strumento.
“Facci sentire!” Esclamò Louis pronto a prendere in giro la ragazza fino alla morte.
“Ho smesso di suonarla da due anni, non so se ne sono in grado ancora.” Dissimulò Mika.
Subito dopo partì un coro di Dai facci sentire!  E Mika, che non vedeva l’ora di andarsene da quel garage, si avviò verso lo sgabello di pelle imbottito passando davanti a Louis, e, per quanto lei lo trovasse un ragazzo davvero infantile e immaturo per i suoi 21 anni, non poté fare a meno di pensare che si ritrovasse un sorriso davvero meraviglioso contornato da delle labbra sottili ma incredibilmente invitanti. Si diede uno schiaffo mentale per quei pensieri e cominciò a suonare. Sapeva che quello che aveva appena detto era una grande cazzata, anche se aveva smesso di suonare era perfettamente in grado di dimostrare quello che sapeva fare. E così fu. Prese in mano le bacchette e cominciò a battere sui piatti e sui tamburi come se fosse la cosa più naturale al mondo. Mika era nata per suonare la batteria, le mani erano sincronizzate perfettamente tra loro e con i piedi che battevano sui pedali. Suonò per trenta secondi che bastarono a far capire a Louis che sarebbe dovuto stare zitto. Finito il momento di gloria poi uscì dal garage lasciandosi alle spalle una scia di bocche aperte.
Uscita Mika dal garage i cinque non emisero un suono, continuavano a guardarsi smarriti, però non si seppero trattenere molto a lungo infatti dopo dieci secondi già stavano facendo casino. Harry rincorreva Louis con il microfono finto in mano, Zayn batteva talmente forte sui piatti della batteria da far tremare la terra sotto i piedi. Niall rideva, come sempre e Liam li guardava, crogiolandosi nella consapevolezza che niente sarebbe mai cambiato.
Mika voleva bene a tutti loro, chi più chi meno, ma non l’avrebbe mai ammesso.
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Tutti lasciarono il garage della famiglia Payne con un sorriso stampato in faccia, erano felici di aver di nuovo con loro il piccolo e tenero Niall, di poter sentire di nuovo la sua risata, di poter godere di nuovo dei suoi abbracci da orso. Però nulla era paragonabile al senso di completezza che ora assaliva Liam, erano tutti estasiati dal ritorno di Niall ma Liam era quello più sereno e felice, anche se non lo dava a vedere.
Harry e Zayn salutarono il biondino e si diressero verso casa mentre Louis era intenzionato ad andare a dare fastidio a Mika per un po’ di tempo, Liam e Niall rimasero ancora un po’ a suonare beati la chitarra.
“Non ne sono capace e mai lo sarò!” Liam mise il broncio, un broncio tanto tenero che Niall non poté far altro che ridere dell’amico continuando a vantarsi della sua bravura con lo strumento.
“Serve solo un po’ di pratica!”
“Non diventerò mai bravo come te!” Si lamentò il moro avvicinandosi a Niall a grandi falcate.
“Certo, io sono il migliore …” Liam rise e i suoi lamenti divennero un sorriso dolce incorniciato dalle suo profonde fossette.
“Allora, Melanie si è fatta più sentire?” Liam avanzò quella domanda che teneva stretta tra i denti da tutta la mattina aspettando con ansia che lui e il biondino rimanessero soli per porgergliela.
“Si, stasera usciamo.” Niall rispose con una freddezza che immobilizzò il moro sedutogli davanti. Forse il biondo aveva paura della sua reazione, magari non l’avrebbe presa bene, anche se non si sarebbe potuto spiegare il perché. Nessuno emise un suono, nessun movimento, nessuno respiro. L’aria era carica di tensione.
“Non ci puoi uscire.” Disse calmo Liam. “Stai scherzando!” aggiunse poi.
“No, mi ha chiamato, dice che è cambiata. Non le credo ma uscirci non costa nulla.” Niall dissimulò, era intento a sistemare gli accordi della sua chitarra nuova.
“Dimentichi quello che ti ha fatto passare però.” Continuò il moro a denti stretti.
“Tu non c’eri.”
Liam si sentì esplodere dentro, Io non c'ero? Si ripeté mentalmente il ragazzo, Niall sapeva benissimo di avere mentito, Liam c'era e c'era sempre stato per lui.
“Hai dimenticato che hai passato tre anni della tua vita a parlarmi di quanto la odiavi e di quanto ti avesse fatto sentire una merda starci insieme? Non importa se fossi presente al momento Niall, io c’ero dopo! Quando avevi bisogno di sfogarti io c’ero cazzo!” La voce di Liam si era caricata di rabbia e il ragazzo si sentiva come una bomba pronta ad esplodere in mille pezzettini. Come può aver dimenticato che ero la spalla su cui piangeva? Pensò il moro stringendo i pugni.
“Non capisco perché ti scaldi tanto Liam! È solo Melanie! Ora c’ha ventanni, ne avrà fatto qualcosa della sua vita!” Liam ora era in piedi davanti al biondo che si alzò a sua volta, il ragazzo dagli occhi scuri lo superava in altezza ma gli occhi gelidi di Niall lo fecero vacillare.
“Non voglio che tu soffra come hai sofferto per quella troia.” Il tono di Liam era tornato il suo, dolce e caldo, quasi avvolgente.
“Liam, - Niall prese un profondo respiro – non ho una relazione stabile da anni ormai, ho dimenticato cosa vuol dire stare con una ragazza, ho dimenticato cosa vuol dire amare qualcuno. Voglio provare di nuovo quelle sensazioni.” Niall distolse lo sguardo, si sentiva in imbarazzo, a diciannove anni era difficile ammettere una cosa del genere, soprattutto davanti a un Liam appena uscito da una relazione durata tre anni.
“Però se ti fa stare male, le do fuoco.” Liam riuscì a guardare di nuovo Niall negli occhi, degli occhi meravigliosi, pieni di tenerezza, degli occhi perfetti per l’irlandese.
“Avrò sempre bisogno della tua protezione, zio.” Niall si buttò tra le braccia del moro cogliendolo alla sprovvista.
Non si erano mai abbracciati in dieci anni di amicizia e da quando era tornato dall’America, si erano scambiati già due volte abbracci fraterni e avvolgenti. Forse perché Niall era stato lontano per così tanto che Liam non voleva più lasciarlo andare via. Gli era mancato, tanto, si era sentito come un’ape senza pungiglione, privo di una parte di sé. E se le api muoiono senza quella parte di loro, Liam aveva aspettato Niall per un anno ed ora che erano di nuovo insieme non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.  
“Zio?!?” Liam era stranito.
“Scherzavo.” Niall rise e Liam si abbandonò cullato dal suono della sua voce.
“Ah e mi dispiace per Danielle.”Aggiunse con un filo di voce l’irlandese provocando una smorfia di dolore sul viso di Liam che subito si trasformò in un sorriso, non di felicità certo, ma Liam sapeva che come lui c’era per Niall, Niall c’era per lui.
L’aveva amata, Danielle, pensava sarebbe stato per sempre. Per fortuna Niall non sapeva il vero motivo per cui avevano rotto quel così bel rapporto. Liam non gliel’avrebbe mai detto, e sperava che anche la ragazza riuscisse a tenerselo per sé. 

Wella! Il primo litigio della Niam! Che teneri! Grazie a tutti quelli che mi seguono e spero di ricevere a breve recensioni anche se non c'è molto da recensire perchè ammetto che per far succedere qualcosa ci metto un pò! Ma vi ho avvertiti! Grazie a chi legge e a chi mi preferisce! spero vi piaccia anche questo capitolo!
Chiudo!
  
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