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Autore: Zomi    30/03/2012    4 recensioni
La spalla era viola.
Un viola intenso e pulsante.
Essa sembrava scalpitare dolorante e le piccole vene, che sotto l’epidermide scorrevano, bruciavano roventi sotto quei centimetri bluastri. Nami distolse lo sguardo nocciola dal riflesso della sua spalla destra che lo specchio del bagno le offriva, mordendosi il labbro inferiore per un’improvvisa fitta di dolore. Chiuse gli occhi un attimo, giusto il tempo per reprimere un grido di bruciore, riaprendoli a fissare quella scapola violacea. Un conato di vomito le salì alla bocca della gola, ma sforzandosi lo ricacciò giù nello stomaco...
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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-FAME, FAME, FAME, FAME, FAME…- canticchiava urlando Rufy, correndo intorno alla tavola della cucina.
-… FAME, FAME, FAME, FAME, FAME…-
Sanji, il povero e paziente cuoco, se ne stava chinato sul piano cottura, intento a finire di preparare la colazione, incurvandosi sempre più verso le pentole rumoreggianti sui fuochi a ogni nuova invocazione di cibo da parte del capitano.
-… FAME, FAME, FAME, FAME, FAME…-
Robin, seduta al tavolo, osservava la marcia del compagno attorno a lei e agli altri compagni già in cucina, ridacchiando a ogni nuovo passaggio dietro le sue spalle.
-… FAME, FAME, FAME, FAM…-
-AZZARDATI A DIRE DI NUOVO QUELLA PAROLA, E TI AMMAZZO!!!!- urlò idrofobo Sanji, saltando a pie pari sul bancone della cucina e brandendo in aria un coltello che assomigliava più ad una accetta che a una posata.
Rufy si bloccò di colpo dietro a Franky, intento a leggere il giornale, e osservò imbronciato il biondo.
-Ma io ho fame…- piagnucolò Cappello di Paglia, imbronciandosi e sedendosi di botto sul pavimento a gambe e braccia incrociate.
-NON ME NE POTREBBE FREGARE DI MENO, IDIOTA!!!!- lo colpì sullo scalpo il cuoco, furibondo.
-Su, cuoco...- intervenne bonaria e sorridente l’archeologa, soccorrendo con una carezza il capitano asfaltato al suolo e frapponendosi tra lui e Sanji -… lo sai com’è fatto il nostro Rufy…-
-Oh Robinchan adorata!!!! Come sei buona e dolce, anche con questo stupido imbecille!!!! I LOVE YOU!!!!!-
La mora scansò in tempo un abbraccio stritolatore da parte del biondo, che si schiantò contro la robotica e ferrea schiena del carpentiere, mentre la ragazza tornava a sedersi al suo posto, sorridendo all’arrivo della sua ramata sorellina.
Nami le sorrise di rimando, sforzandosi di non muovere troppo il braccio sinistro e di non far impensierire in alcun modo i suoi compagni, regredendo ogni traccia di dolore che le causavano le forti fitte all’arto. Si sedette e salutò tutti i presenti con un sorriso e uno dei suoi soliti solari “Buongiorno”.
-Yohohoho-ho… Buongiorno, Nami cara… Di che colore sono le tue mutandine, oggi?-
-Fratello!!! È inutile che insisti!!!! Tanto ogni mattina la sorella non te lo dice e, anzi, ti ritrovi sempre con il cranio segnato da uno dei suoi calci…- commentò Franky, scollandosi dal dorso Sanji strappandolo dalla cibernetica schiena come una gomma da masticare da sotto la suola di una scarpa.
-E poi non sono domande da fare di prima mattina e ad una delle mie Dee!!!!!!!- sbottò il biondo, tornando ai fornelli.
Nami sorrise per il solito umorismo mattiniero della sua famiglia e risparmiò Brook dal pestaggio mattutino, onde evitare di muovere l’arto dolente e urlare di male.
-Ecco la colazione, mie passerotte!!!!!!!!!!- roteò nella cucina il cuoco, emanando cuori di fumo verso le ragazze e offrendo loro due vassoi stracolmi di paste alla crema e fette di crostata.
-SIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!! Si mangia!!!!!!!!- balzò nell’aria Rufy, buttandosi contro al biondo e facendolo rovinare al suolo.
Con agilità da maestro, Sanji, riuscì a posare in tempo i vassoi con le cibarie sulla tavola e a salvarle da sbranamento certo.
-All’attacco ragazzi!!!!!!! Se no Rufy si mangia tutto!!!!- si gettò sui piatti Usop, afferrando a più non posso ogni più piccola briciola di cibo su di essi, sgomitando tra le braccia muscolose e forti di Franky, le ossa spigolose di Brook e le zampette pelose di Chopper.
L’archeologa e la navigatrice risero a quel spettacolino, ridacchiando quando il capitano si accorse delle mani vuote e inermi del cuoco.
-SANJI!!!!- urlò –DOV’E’ IL CIBO?!?-
Il povero biondo ebbe solo la forza di alzare un dito e puntarlo verso la tavola e i vassoi vuoti, che roteavano sulla tovaglia mentre anche l’ultima brioche spariva dentro la bocca di uno dei suoi Nakama.
-NOOOOOOOOOOOO!!!!- piagnucolò, sfoggiando due lacrimoni enormi ai lati degli occhi.
-Suvvia Rufy, tanto Sanji avrà preparato di certo dell’altro…- lo consolò ridacchiando Nami.
-Dici?!?- tirò su con il naso Cappello di Paglia, mentre una mano di Robin, apparsa dal pavimento, gli asciugava il naso umido. L’archeologa sorrise per l’infantilità del suo capitano, mentre lo vedeva saltellare di gioia verso la sua sedia, inseguendo il cuoco estrarre da dietro il bancone del piano cottura altri vassoi ricolmi di cibarie, e posarli sul ripiano
-‘Giorno…- entrò con passo strascicato Zoro nella cucina, salutando la ciurma con uno sbadiglio enorme -… ma come fate ad avere tutte queste energie di prima mattina?- domandò, guardando stupito la rapidità delle mani di Rufy agguantare brioche e torte velocissimamente.
-Perché non siamo bradipi addormentati come te, buzzurro…-
La risposta ironica e velenosa espressa dalla navigatrice fece ghignare lo spadaccino, che si sedette con un tonfo al suo solito posto davanti alla rossa.
-Meglio bradipo che arpia…- ghignò, contento di vederla sorridere per quella nuova scaramuccia che stavano per avere.
Quando quella mattina l’aveva vista totalmente assorta nei suoi pensieri, rapita da qualche preoccupazione oscura a lui, chiusa nel bagno del corridoio, si era impensierito parecchio. Credeva che qualcosa la turbasse e subito si era messo all’erta e sull’attenti, pronto a proteggerla da tutto e tutti. Ma sentirla prenderlo per i fondelli e bisticciare con lui, l’aveva tranquillizzato, rassicurandolo che l’ombra che aveva creduto di vedere sul suo viso, fosse solo una nube passeggera, ora spazzata via dal cielo dei suoi pensieri.
-Non saprei, buzzurro… almeno un’arpia non verrebbe mangiata da Rufy…- ridacchiò Nami, sorseggiando una tazza di caffé latte e assottigliando lo sguardo verso il verde ghignate.
-Uhm… Sanji ho un’improvvisa voglia di bradipo…- mugugnò il capitano, immerso nel cibo e dando conferma alla frecciatina della rossa.
Nami rise, portando il braccio sinistro sul tavolo e posandolo su di esso. Cercò di ignorare le scintille di dolore che provenivano dalla spalla, concentrandosi sul litigare con Zoro.
-Meglio, perché una gallinaccia come te non è buona nemmeno per fare il brodo…- sghignazzò lo spadaccino, versandosi della spremuta nel bicchiere.
-Bhè nemmeno la tua testa da verza lo sarebbe…- gli tirò la lingua lei.
-Simpatica come il mal di denti aggiungo…-
-Masochista? Non lo avrei mai detto di te…-
-Strega…-
-Buzzurro…-
-Mocciosa…-
-Ha parlato l’uomo vero? Alga marina…-
-Brutta stron…- ma un portentoso calcio zittì il verde, infossandogli il viso sul tavolo.
-NON T’AZZARDARE, SAI!!!!- si intromise Mr Prince, protettore delle indifese donzelle –La mia crostatina non è niente di ciò che hai detto. Lei è dolce, bella, gentile, affettuosa, formosa, indifesa…-
-Si, indifesa come una palla di cannone…- mugugnò Zoro, massaggiandosi il mento. Un altro calcio, da sotto il tavolo però, lo colpì su una caviglia, facendolo ululare di dolore.
-Ops… scusa, era tuo?!?- sogghignò Nami, arricciandosi innocentemente una ciocca di capelli.
-Maledetta mocciosa…- si massaggiò il piede il verde.
-Zitto, che hai avuto quello che meriti, Morimo della malora!!!!- sbottò Sanji, offrendo altro latte e caffé ai compagni e avvicinandosi alla navigatrice.
-La mia dolce sirena è una donna meravigliosa… di una bellezza rara e magnetica per qualsiasi uomo… se tu la consideri una “mocciosa” è perché uomo non lo sei neanche nell’ombra…-
-COSA HAI DETTO, DAMERINO IMPOMATATO?!? VIENI QUI CHE TI AFFETTO!!!!!- sbraitò Zoro, alzandosi in piedi dalla sua sedia e facendo bella mostra di una sfilza di denti da squalo.
-Ho detto la verità Morimo del cavolo…-
-Io ti…-
-E PIANTATELA!!!!- gridò Nami, picchiando entrambi con un pugno portentoso sul cranio e alzandosi in piedi, stanca di quell’inutile battibecco. La testa le pulsava dolorosamente per gli schiamazzi dei compagni, e le urla di litigio del cuoco e del samurai non le giovavano affatto. Persa la pazienza, aveva deciso di zittire quei due con la sua solita “Diplomazia pesante”. Purtroppo però, il brusco movimento del pestaggio, fece oscillare lievemente la spalla dolente, producendo una serie di tagli sulla pelle violacea nascosta dalla camicia nera. La navigatrice si morse un labbro, chiudendo gli occhi un secondo e cercando di nascondere la sua smorfia di dolore dietro la chioma rossa che le cadde sul viso. Contò fino a dieci, trattenendo le lacrime di dolore e riprendendo il controllo su di se, mordendosi la lingua per non farsi scappare un grido di bruciore.
-Nami…- la chiamò Robin, accortasi della sua espressione dolente e del mordersi feroce le labbra. La rossa riaprì gli occhi, guardandosi attorno.
Sanji e Zoro, anch’essi in piedi nella cucina, la stavano fissando ad occhi spalancati, studiandola in viso, per niente sofferenti per il pugno ricevuto.
-Stai bene mia adorata?- chiese il cuoco, anticipando lo spadaccino e Chopper, anche lui con occhi studiosi sulla navigatrice. Nami deglutì, passandosi una mano tra i capelli e riportandoseli dietro le spalle. Con gesto fluido e naturale, appoggiò la mano sulla spalla sinistra, trovandola bagnata e umida del suo sangue. Riportò la mano destra al suo fianco e sorrise come se nulla fosse.
-Tutto ok, tranquilli…- finse di stare bene -… ho solo preso lo spigolo della gamba del tavolo sull’alluce del piede…-
Fece dondolare il sandalo a mezz’aria, come a fargli prender aria e a far scomparire un qualche formicolio dovuto al falso colpo.
-Sicura…?- socchiuse gli occhi Robin, non credendole.
-Ma si, capita quando si deve tenere a bada certi bambocci!!!- ridacchiò, posando una mano al tavolo. La scapola le doleva da morire e iniziava ad avere anche qualche giramento di testa. Tentò di tranquillizzarli, ridacchiando alla bocca stracolma di cibo di Rufy, in un tentativo di soffocamento, sventato da una gomitata del boss.
-Cof… cof… grazie Franky…- sputacchiò qua e là Cappello di Paglia, per poi rimpiazzarsi nuovamente.
-Ma sei indecente!!!!!!!!!!- si schifò Sanji, allontanandosi a prendere altre cibarie per i compagni.
La navigatrice tirò un filo di sollievo. Almeno uno dei suoi 4 Nakama che la stavano passando ai raggi X era caduto nella sua frottola.
-Uhm…- mugugnò Chopper, al fianco di Zoro, osservandola –Sicura che…-
-Franky!!!- richiamò l’attenzione del boss Nami –Verresti con me  a controllare la rotta e sistemare le vele? Così faremo presto…-
-Subito sorella…- si alzò il robot, pulendosi la bocca con un tovagliolo e ruttando mentre usciva dalla cucina con lei.
Zoro si risedette al suo posto, non appena la navigatrice uscì dalla stanza, infossando il sopracciglio del suo unico occhio vedente sulla porta chiusa.
-Nami non è in gran forma…- affermò Chopper, impensierito dall’atteggiamento della rossa.
Zoro e Robin, gli altri due unici della ciurma, oltre al biondo cuoco, a essersi accorti di quella smorfia di dolore, annuirono silenziosamente.
Lo spadaccino incrociò le braccia al petto e puntò lo sguardo sulla tovaglia.
Il suo caro sesto senso non aveva avuto torto, quella mattina. La mocciosa non stava bene, lo confermava anche il dottore di bordo, e il fatto che lei negasse ciò con tutti con quella farsa patetica, significava soltanto che lei, di nuovo, voleva sistemare le cose con le sue sole forze e senza chiedere aiuto a nessuno, non facendo preoccupare e soffrire nessun altro che lei. In altre parole, qualunque cosa le stesse succedendo, era una cosa di cui preoccuparsi parecchio.  

 

   
 
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