Anime & Manga > Yu degli spettri
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Autore: Pineapple__    30/03/2012    1 recensioni
Oddio, che emozione la mia prima fanfiction! Spero vi piaccia! Sakura, una ragazzina di 14 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a Yamazuki dai suoi nonni, dove vivono anche i nostri quattro eroi. Cosa succederà quando la timida Sakura si ritroverà a combattere al loro fianco? Leggete e recensite!
Genere:[Avventura, Romantico, Song-fic]
Personaggi:[Nuovo Personaggio, Hiei, Kurama, Yusuke Urameshi, Kazuma Kuwabara, Un po' tutti]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Guten Abend! Scusate il ritardino ma oggi miracolosamente sono riuscita a finire di studiare prima ed eccomi qua a deliziarvi con il 15° capitolo! Gut zu lesen (scusate ma sto tedesco non mi esce più dal cervello xD)! 
Angel_Yoko: Hai perfettamente ragione! Hiei e Sakura stanno molto bene insieme! ^^ BUAHAHAHAAH L'HA AMMESSO! xD Ok sono andata. Ritornando seri ti prego di non odiarmi se ancora il bacio non c'e stato, ma non credo che dovrai aspettare molto (Ihhhihih aspetta e spera ndYusuke) (Yusuke mi hai fatto tornare in mente che dovevo picchiarti ndHiei) (Io me la filo! ndYusuke). Spero che ti piaccia anche questo chappy! Buona lettura! ^^ ;D
Capitolo 15: Poison and sweetness


"Oh, no! Abbiamo finito il riso!" esclamò Kuwabara passandosi una mano sul collo. "Vado io a comprarlo!" cinguettò Sakura mettendosi il giaccone "Così faccio due passi" e detto questo uscì. Kurama si avvicinò a Hiei "Non mi va di lasciarla girare da sola a quest'ora... seguila senza farti notare" "Non ha mica cinque anni!" asserì il demone di fuoco, seccato. La Volpe gli lanciò un'occhiata che avrebbe zittito anche uno di quei lottatori di wrestling super pompati. "Uff..." sbuffò, uscendo dalla finestra. Incominciò a saltare da un tetto all'altro ad una velocità impressionante. Saltò per altri palazzi e finalmente trovò la ragazza. Era appena uscita dal supermarket con una busta di plastica in mano. Hiei prese a seguirla mentre si dirigeva verso casa Urameshi. A un certo punto la ragazza si arrestò di colpo "Hiei, lo so che sei qui. Fatti vedere! Non penserai di farmela per la seconda volta, spero" disse ridacchiando. Una figura nera si materializzò davanti a lei "Come hai fatto?" chiese il demone, sbalordito. Sakura alzò un indice e sorrise dolcemente. Quel famigerato sorriso che ha fatto perdere la testa al moro "A me non sfugge niente, ricoldalo. Andiamo?" "Volentieri. Fa un freddo cane qui fuori!" affermò bruscamente mentre le si metteva di fianco. Ricominciarono a camminare, attraversando l'intricato reticolo di viuzze che portano alla casa di Yusuke. Quella era il momento perfetto per dirle come stavano le cose "Senti, Sakura. Sai io... beh, è un pò difficile da spiegare ma..." stava per rivelarle i suoi sentimenti quando la mano della ragazza gli si posò sulla sua bocca, chiedendogli di tacere. La castana si guardava attorno preoccupata "La senti?" gli chiese "Si, viene da là" riuscì a dire quando la quindicenne tolse la mano da sopra le sue labbra. Un' energia demoniaca non troppo potente. Quando svoltarono in un'altra via videro una figura massiccia ferma sotto ad un lampione. Decisero di avvicinarsi per vedere chi fosse. L'energia si avvicinava sempre di più, infatti la sagoma si stava avvicinando minacciosamente ai due emettendo un sibilo pacato. Hiei si parò davanti a Sakura, sfoderando la spada, pronto a combattere. Pronto a difendere anche a costo della vita il suo piccolo raggio di sole. Ma poi sentì una pressione sulla spalla "Quello è mio" sussurrò la ragazza passandogli la busta. "Ma..." provò a ribattere il moro che fu subito messo a tacere "Niente ma! Sono io la detective del mondo spirituale, fidati di me!" e sul suo volto apparve un sorriso veramente determinato. 'Accidenti; è davvero cambiata dalla prima volta che l'ho incontrata!' pensò Hiei. "Prego, signorina detective" disse sarcasticamente il demone scostandosi e facendo un piccolo inchino. Lei gli fece una linguaccia e partì all'attacco colpendo il demone nemico sul muso con un pugno. Aveva le sembianze di una grande lucertola antropomorfa. Il lucertolone, dopo il colpo ricevuto, prese il polso della ragazza e le morse il braccio con i suoi unici due lunghi denti iniettandole una sostanza grigiastra nell'arto. Hiei trasalì, ma non si immischiò tra lei e il demone lucertola. Quella era la sua battaglia. La ragazza gemette debolmente. Mentre aveva ancora il braccio intrappolato nelle fauci del mostro, la quindicenne si accorse che il lucertolone aveva commesso il più grande sbaglio della sua vita: si era avvicinato troppo. Sakura sfoderò i suoi Artigli del Falco e con un colpo deciso trapassò il petto del suo assalitore, facendolo stramazzare al suolo, privo di vita e riverso in una pozza di sangue bluastro. Anche Sakura, però, si sentì mancare le forze e crollò per terra, tremante. Veleno. Ecco cos'era quel liquido grigio iniettatole dal demone. Hiei, con uno scatto felino, si diresse verso la ragazza. Si avvicinò e provò a scuoterla. La risposta fu solo un respiro strozzato che uscì dalla gola della castana. Il moro la prese delicatamente in braccio e si diresse a gran velocità verso casa "Hi- Hiei... ho tanto freddo..." disse lei in un soffio "Resisti! Siamo quasi arrivati!" la pregò il demone. Era completamente terrorizzato. Hiei saltava da un palazzo all'altro con estrema velocità e agilità, tenendo stretto a sè il corpo tremante della ragazza "Ti prego, tieni duro, non manca molto" le ripeteva il moro. Troppo tardi; Sakura aveva perso conoscienza. Respirava molto faticosamente, tremava e la sua temperatura non prometteva niente di buono. Lo youkai diede un rapido sguardo al braccio della castana; era così gonfio che stava strappando la stoffa della maglietta. Cattivo segno. Finalmente arrivò a casa di Yusuke e suonò al citofono "Chi è?" chiese una voce familiare "Yusuke, sono io. Apri, è un'emergenza!" tagliò corto il demone. Clack. il cancello si aprì e Hiei salì le scale in fretta e furia. "Ragazzi, dal citofono Hiei sembrava davvero preoccupato. Chissà cos'è successo?" disse Yusuke grattandosi la nuca. 'Oh,no' pensò Kurama alzandosi di scatto dal divano dove era comodamente spaparanzato. Il mezzo-demone si voltò e vide Hiei sull'uscio di casa, ormai senza fiato, che teneva in braccio Sakura, ridotta un ciencio. "Ma che..." azzardò Kuwabara che fu subito zittito da uno degli sguardi assassini tipici del demone di fuoco. "A dopo le spiegazioni. Ora dobbiamo curare Sakura" disse Kurama mentre si avvicinò alla ragazza. Il ragazzo capelli corvini emise una specie di ringhio sordo; nessuno doveva avvicinarsi a lei mentre era in questo stato. "Stai tranquillo, non te la voglio strappare dalle braccia. Fammi solo controllare la temperatura" affermò la Volpe. Le appoggiò la mano sulla tempia sinistra. Calda. Molto calda. "Presto, portiamola in camera sua" asserì dirigendosi verso la stanza della castana seguito dal moro che ancora stringeva tra le braccia la ragazza. La adagiò sul letto e permise al rosso di applicarle  del ghiaccio sul braccio, che ormai sembrava una melanzana, da quanto era gonfio e aveva asscunto una strana tonalità violacea e le stese un panno umido sulla fronte. La quindicenne respirava a fatica e emetteva dei rantoli strozzati. Hiei, in fondo al suo letto, fissava un punto indefinito sulla trapunta dell'amica. La voce del rosso lo riportò sulla terra "Per fortuna sei arrivato in tempo; la salveremo, stai tranquillo. E poi la nostra Sakura è una roccia! Ora però dimmi cos'è successo". Il moro prese un lungo respiro e raccontò per filo e per segno tutto quello che era accaduto. Kurama ascoltò in silenziò tutta la storia. Finita la spiegazione il moro aggiunse "È tutta colpa mia... non sono riuscito a proteggerla". Abbassò lo sguardo. La Volpe mise una mano sulla spalla dell'amico "Io vado a raccontarlo agli altri. Resti tu con lei?". Il demone annuì debolmente, con gli occhi ancora rivolti al pavimento. Il rosso uscì e Hiei si appostò su una sedia di fianco al letto di Sakura "Scusami..." le sussurrò mentre le prendeva dolcemente la mano. "N-non ti devi scusare. Sono una detective del mondo  spirituale sono i rischi del mestiere...". I due intensi zaffiri della ragazza scontrarono contro gli ardenti rubini del demone, che le sorrise con una naturalezza non sua. La castana cercò di tirarsi su puntellandosi sl braccio "buono", ma era ancora troppo debole. Prima di schiantarsi con poca grazia sul letto sentì il muscoloso braccio di Hiei sorreggerla per la schiena "Ehi, ehi... vacci piano!". Sakura fece ancora un piccolo sull'arto e si appoggiò al fianco del demone, mettendo la testa sulla sua spalla. Il moro arrossì ma quel contatto così ravvicinato con la quindicenne non gli dispiaceva affatto. "Il demone è morto?" chiese la castana "Si, è stata una lotta davvero bella" bisbigliò il demone. La ragazza alzò la testa e lui appoggiò le appoggiò le labbra sulla fronte. La temperatura non accennava a diminuire. "Sei stata avvelenata e ora hai la febbre alta" "Me ne sono accorta" fece lei, guardando Hiei negli occhi. Un attimo dopo , Sakura crollò sul materasso, tossendo e ansimando. Lui si sentiva impotente, poteva solo tenerle la mano e confortarla. La porta si aprì e Yusuke fece capolino nella stanza "Come sta?" chiese preoccupato "Tsk... perchè non lo chiedi a lei?" fece lo youkai, stizzito "Non ce la fai a non essere odioso, vero? Comunque vai in cucina, ti vuole Kurama". Il demone si alzò dalla sedia cedendo il posto a Yusuke. Prima di uscire diede un'ultima occhiata alla ragazza 'Vorrei fare qualcosa di più per te, Sakura, ma non so come' pensò e uscì, dirigendosi in cucina. La ragazza aprì un'occhio. Bastò per vedere due iridi color nocciola che la fissavano preoccupate, invece di due braci ardenti "Ciao Yusuke" bisbigliò lei "Ma che ciao e ciao! Che ti è saltato in mente, si può sapere? Metterti a combattere contro un demone senza neanche il preavviso di Koenma!" esclamò decisamente irritato "Se non faccio pratica non arriverò mai al tuo livello" fece lei, chiudendo gli occhi. Aveva freddo, molto freddo. Yusuke le passò una mano sulla fronte "Cavolo ustioni!" si sorprese lui "Forse" asserì lei ancora con le palpebre serrate "Ti prego, adesso non cominciare a rispondere a monosillabi per carità! Sembri proprio Hiei! Forse stai troppo a contatto con lui!" scherzò il mezzo-demone. Anche lei sorrise dolcemente. "Promettimi che non farai mai più una sciocchezza simile" la pregò il detective. Lei alzò il medio e l'indice "Parola di lupetto" disse con un tono rassicurante la quindicenne. "Magari di falchetto" fece lui, mostrando un sorriso a trentadue denti. "Sei prorpio senza speranze, caro Yusuke" constatò lei mentre sorrideva di nuovo.
INTANTO...
Hiei arrivò con passo felpato in cucina, come un ladro, come se nessuno dovesse sentirlo. Aveva lo sguardo perso e riusciva a pensare solo alla povera Sakura. Quello stupido veleno non le avrebbe portato via la persona che più amava. In cucina c'era Kurama e, appoggiata sul tavolo di fianco a lui, una... siringa con del liquido verdastro all'interno "Perchè mi hai chiamato?" chiese il demone, appostandosi davanti alla Volpe che, per tutta risposta, gli allungò la siringa. Lui alzò le mani "Io non so fare le iniezioni e poi perchè dovrei farlo io?" domandò lo youkai, sempre più agitato "Perchè sei tu la persona più vicina a lei in questo momento; non se la farebbe mai fare da me, da Yusuke o da Kuwabara! Ogni secondo è cruciale; dobbiamo impedire che il veleno raggiunga i polmoni o non ce la farà a superare la notte... Hiei, dove sei andato a finire?". Kurama vide solo un guizzo nero entrare nella stanza di Sakura. La siringa era scomparsa. Hiei entrò nella stanza della ragazza e vide che i suoi tremori erano sempre più forti. Di fianco a lei stava Yusuke con le braccia conserte "Hiei, qui si va di male in peggio" disse sconsolato il detective, appoggiando nuovamente la mano sulla fronte. La ritrasse subito, come per paura di scottarsi. "Sta dormendo?" "No, non sto dormendo" sussurò una vocina. I due si voltarono e videro due occhi azzurrissimi e lucidi che li fissavano "E va bene. Io ti lascio alle AMOREVOLI cure di Hiei" scherzò e uscì dalla stanza. Hiei si sedette di fianco a lei e la aiutò a tirarsi sù. Si ritrovarono di nuovo l'una contro il fianco dell'altro. "Ehm, senti, neanche a me piace l'idea ma..." mostrò la siringa alla giovane,  che sbiancò. "E va bene, facciamo in fretta!" sussurrò lei. Il demone le conficcò l'ago nel braccio sano e le iniettò l'antidoto. "Ti ha fatto male?" "Ho sofferto pene peggiori" sorrise lei, abbandonando la testa sulla sua spalla. Lui iniziò ad accarezzargliela "Ti senti un po' meglio?" "Si, grazie" disse in un soffio la quindicenne. Sakura alzò la testa e sbadigliò. "Hai sonno?" domandò guardandola negli occhi. Prima di rispondere la castana si perse per qualche attimo in quei bellissimi rubini, così dolci e premurosi. La prima volta che si sono visti aveva uno sguardo davvero freddo e passivo, ma in quei pochi mesi l'aveva visto addolcirsi sempre di più. "Un pò" tagliò corto lei, sorridendo dolcemente. Si adagiò piano sul letto e Hiei le tirò su le coperte fino alle spalle. Il moro le accarezzò di nuovo la testa "Dormi. Ci sono io qui con te" le disse con il tono più rassicurante che riuscì a trovare "Grazie Hiei" bisbigliò la ragazza. Non passarono cinque minuti che Sakura fu già nel mondo dei sogni. Dopo poco anche lui si addormentò beato sulla sedia.
L'INDOMANI MATTINA...
Hiei si svegliò a causa dell'aria fredda che gli arrivava addosso. Quando fu abbastanza lucido vide il letto disfatto e Sakura non era lì. La finestra completamente spalancata e sul balcone stava la castana. Guardava l'orizzonte con sguardo perso, appoggiata alla balaustra. Hiei la affiancò e vide che aveva il viso rigato da pesanti lecrime, che le scendevano copiose sulle guance pallide. Le appoggiò una mano sulla spalla "Ehi, che hai?" le chiese preoccupato. "E non vedi che sto piangendo? Chi se ne accorge non sei tu... tu sei troppo distratto..." come risposta lei iniziò a cantare. L'istinto di spingerla dentro a calci nel sedere era forte ma, invece, fece una cosa inaspettata; la abbracciò con quanta più tenerezza possibile. La prese per mano e la ricondusse in camera, facendola sedere sul letto. Singhiozzava e le lacrime scendevano a catinelle. "Sakura, avanti, sfogati" le disse il demone aprendo le braccia. Lei si rifugiò in quella stretta gentile e iniziò un pianto disperato, una manifestazione di anni di sofferenza. Si aggrappò alla tunica dello youkai con un'angoscia tale da mettere in soggezione anche lui stesso. Ma era felice di poter finalmente fare qualcosa per lei. Stava cambiando e il merito era solo di Sakura. "Ti voglio bene" le sussurrò dolcemente all'orecchio "Anche io ti voglio bene" fece lei asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
  
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