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Autore: Akane    27/10/2006    4 recensioni
Se potessi non esistere…ma per me è impossibile ormai. Sono stato creato e svanire non mi è concesso. Ma avrò la mia pace. Perché loro non sanno quello che fanno ma io si. Il tutto è da fermare alla radice. Dovrò bloccare il futuro nel presente.
Genere: Romantico, Avventura, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Insolitamente insieme'
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ABSOLUTION

CAPITOLO 15:
SING FOR ABSOLUTION


/Mimi/

È il buio quello che mi avvolge quando apro gli occhi. Un buio pressoché totale, richiudo così gli occhi e cerco di far mente locale. Non è facile, ho una confusione mentale non indifferente dovuta al fatto che ultimamente svengo troppo spesso… che razza di periodo! Tutti questi sbalzi di salute, di umore e di dimensione non giovano a me e al bambino…
Oh mio Dio, un momento… ecco il punto! Il mio bambino!
Mi metto a sedere di scatto e la testa mi gira ma ignoro il fatto, ora solo una cosa mi preme ed è ciò che chiamo a gran voce, preoccupata esattamente come (o più) di poco fa in ospedale!
- JESSY! JESSY, PER L’AMOR DEL CIELO, DOVE SEI? -
Poi in effetti realizzo che è appena nato e non può parlare. Non vorrei che questo postaccio influisse negativamente sul suo carattere o peggio me lo facesse crescere prima del tempo giusto, voglio godermi i suoi progressi, a parte quando metterà su i primi dentini che mi farà le notti in bianco… ecco, se quelli vogliono crescere subito per me va bene, ma il resto, per favore, che rimanga com’è!
Se l’essere stati smolecolarizzati durante il trasferimento me lo ha fatto diventare brutto e deforme?
Il nodo in gola mi opprime le corde vocali, vorrei piangere, sento che le lacrime premono ma devo farmi forza, sono una mamma e se il mio piccolo mi sente così agitata poi sta male anche lui, me l’ha detto Sora… oh, come vorrei lei fosse qui… ma anche un altro del gruppo mi va bene… però nemmeno con tutte le mie forze riesco a parlare o gridare, sono troppo spossata. Calma, devo stare calma. Dove mai potrà essere il mio piccolo? Se almeno ci fosse… no, non agitarti, Mimi. Non lo farò. Rimarrò in me…
- IZZYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY! DANNAZIONE, VIENI SUBITO QUAAAAAA! DOVE SEIIIIIIII! TI VOGLIOOOOO HO PAURAAAAAA! -
Ehm, ce l’ho messa tutta, la buona volontà c’era, su… arrossendo per la figuraccia che ho fatto con me stessa, comincio a camminare alla cieca.
Ecco, inizio a vedere qualcosa, sono delle luci intermittenti come quelle dei computers… come quelle di quel posto dell’altra volta. Mi illumino, magari Jassy è lì!
Arrivo in quello spazio strano circondato da fili elettrici, mi infilo abilmente e vedo quell’ombra dell’altra volta, è davanti agli schermi sospesi nel nulla, sono accesi e sembra stia guardando qualcosa ma lo sento irritato, ringhia qualcosa fra sé e sé ed onestamente non voglio nemmeno sapere di cosa si tratta.
- Dov’è Jessy? Il mio piccolo! -
E' meglio specificare che Jassy è mio figlio, non mi sembra molto sveglio, una testa meccanica come la sua non comprenderà mai sentimenti d’amore e legami. Ma non dovrebbe nemmeno concepire quelli negativi, allora!
Chi cavolo è questo essere? Bisogna spiegargli chi è in modo che stia al suo posto e non invada il territorio di competenza altrui.
Lui si gira e quel che mi mostra mi fa sospendere il fiato mentre il cuore manca un battito. Inglobato al centro di sé stesso sta dormendo mio figlio. È così piccolo che si perde in quell’enormità di cui lui invece è composto… qualcosa non quadra.
Lui è MR elettricità, è tutto fatto di fili elettrici che se li tocchi danno la scossa, perché lui non è fatto della stessa sostanza?
Cos’è in realtà, lui?
Stringo gli occhi cercando di controllare il mio battito accelerato.
- Di nuovo tu! Cosa vuoi? Il patto è concluso! -
E ora che gli dico? Arriveranno Tai e gli altri, no? Devo prendere tempo, parlarci… si, ma io non sono un mostro d’astuzia, mi impappino spesso con le parole, specie in queste situazioni allarmanti. Come vorrei che Izzy fosse qui!
- Ecco… non l’ho fatto apposto, lo stringevo e quando l’hai preso per sbaglio hai preso anche me, ma visto che sono qua che ne dici di assumermi come tata? Baderò io a lui, a momenti comincerà a crescere e se non mangia piangerà come un matto, ha bisogno del latte materno e se fa cacca e pipì puzzerà in maniera insopportabile… e poi scusa, che te ne fai di un bambino così piccolo qua? Gli altri li mettevi in quella gabbia… -
Lui mi fissa, o per lo meno sento che lo fa visto che non ha faccia, però ci scommetterei che se l’avesse mostrerebbe dell’esasperato odio incondizionato perché parlo molto.
- Lo so che parlo tanto, me lo dicono in molti, è solo che se sono nervosa lo faccio ancor di più, devi scusarmi, sai, ma sono stanca, impaurita, stressata e agitata. Ho dovuto partorire prima del tempo, da sola, senza nemmeno mio marito a fianco, con l’altra mia figlia rapita, con la consapevolezza che mio marito era in pericolo… ed ora mi porti via anche l’altro… come posso stare tranquilla e zitta? -
- NON LO SO MA VEDI DI RIUSCIRCI O TI DO' UNA SCARICA E TI ZITTISCO IO! -
Alza la voce! Lui è seccato ed alza la sua vociona cavernosa: ecco, ha svegliato il mio piccolo.
- Guarda che hai fatto, genio! L’hai svegliato! Sarai pure super tecnologico ma l’intelligenza per certe cose si sono dimenticati di fartela, sai? Se tieni un bambino in braccio, non puoi urlare che si spaventa e se questo succede piange… 3, 2, 1… -
Nemmeno finito di contare che il pianto acuto del neonato invade questo postaccio tetro e scuro, lui sospira spazientito e nel farlo si alzano dei fili tutt’intorno che fanno quel rumore di corto circuito. Spalanco gli occhi e mi precipito da lui per evitare che faccia quello che penso:
- Ehi, mica vorrai dargli la scossa per farlo stare zitto? -
- Non a lui, a te! -
Mi fermo quindi davanti a lui e noto che in effetti quei fili minacciosi mi stanno tutti in giro. Tossisco a disagio mentre le urla melodiose del mio piccino ci spaccano i timpani, sempre che lui ne abbia.
- Oh… tu scherzi, vero? Se invece di farlo mi dai mio figlio lo zittisco io e tutto torna allo splendido mortorio di prima! -
Ringhia ancora ed io sorrido di circostanza, sembra una scena comica invece che drammatica.
A mettermi in salvo c’è una luce rossa che lampeggia sul suo adorato monitor gigante, si gira di scatto ma viene fastidiosamente distratto da Jessy che non smette di urlare, così esasperato lo disingloba allungandolo verso di me, io cautamente faccio un altro passo verso di lui e con mille attenzioni a non toccare quella cosa di ombra che per quanto ne so potrebbe essere gelatina, lo prendo, poi lui si gira e si immerge nel suo schermo.
Io sospiro e lo stringo. È così piccino, come si fa a voler rapire un cosino simile? Separarlo dalla sua mamma… oh, mi piange il cuore all’idea che avrei dovuto farne a meno, separarmi da lui. Già l’ho avuto in maniera anomala, ovvero saltando un paio di mesi di gravidanza, e da sola, senza nessuno che mi filmasse!
Lo stringo al petto e gli copro la testolina quasi pelata con la mia mano, è così piccola che sta tutta sotto il mio palmo. Il cuore mi si allarga sentendolo fra le mie braccia, al sicuro; anche se io a mia volta non lo sono almeno mio figlio lo è. Ora può accadere la fine del mondo, non mi interessa… un momento: e Miho e Izzy? No, aspetta 'fine', salva prima il resto della mia famiglia!
Lo vedo mangiarsi la mano con gli occhietti chiusi così capisco che ha fame, allora mi siedo nell’angolo più distante a lui e tiro fuori un seno per dargli da mangiare. Eccolo così che succhia avidamente il suo adorato latte.
Che sensazione incredibile, penso che tutti nella vita dovrebbero diventare mamme almeno una volta.
Lo auguro perfino a questo gigante!
A proposito di lui… cosa gli prende? Lo vedo iroso, cioè più di sempre. Tutti i suoi fili elettrici si agitano intorno e ringhia qualche imprecazione, non vorrei chiederglielo ma la curiosità supera ogni senso del dovere:
- Ehi? Che succede? Perché sei arrabbiato? -
- Mentre monitoravo le nuove nascite del mondo qualcuno ha portato via i bambini che avevo rapito. -
Ho un istintivo moto d’esultanza... allora ce l’hanno fatta, si!
- E... dove sono? -
Cautamente continuo ad indagare e lui sempre più irritato risponde:
- Al sicuro dove io per ora non posso arrivare… in un luogo isolato da qualsiasi forma d’elettricità e di corrente! -
Mi viene quasi da piangere… Miho è sana e salva e non la prenderà più, sia ringraziato il cielo. Ora manco solo io… eheh… una sciocchezza!
Certo, io e lui!
Non possiamo vivere senza elettricità. È da fare qualcosa, no?


/Matt/

Grazie al computer di Izzy arriviamo al nucleo di questa dimensione ed è avvicinandoci che sentiamo le urla definibili come isteriche di Mimi. Anche lei è qui e se urla così significa che sta bene ma che non è con suo figlio, il che in effetti è allarmante.
Abbiamo salvato tutti i bambini ma non abbiamo visto di lei e del suo, avremmo dovuto avvertirla in qualche modo di tenersi lontana ed isolata, l’abbiamo fatto coi bambini e non con lei.
Sbuffo nervoso, abbiamo già un gran daffare contro questa essenza informe, come facciamo a gestire anche Mimi? Guardo Izzy mentre alza gli occhi in direzione delle urla e con un pizzico d’agitazione (questo ragazzo l’ho visto agitato solo a causa della moglie e dei figli, è incredibile come certe persone cambino a causa di altre!) nella voce, dice:
- E' là da lui, la direzione è quella indicata dalla mappa… allora ha preso Jessy! -
Senza pensarci due volte comincia a correre senza accorgersi che prima di lui lo stava già facendo uno a caso: Tai!
Sospiro lasciando cadere pesantemente le mani lungo i fianchi… che personaggi!
- Forza, seguiamoli! -
Dico ai rimanenti.
In poco tempo arriviamo dove sono Mimi, il figlio e quell’ombra. È davanti ad uno schermo gigante sospeso nel vuoto che lo guarda e un sacco di fili elettrici gli girano intorno, si è innervosito… anzi, diciamo pure arrabbiato. Ottimo!
Come lo gestiamo uno che solo toccandoci può darci la scossa e farci trapassare?
Su questi pensieri un tantino disfattisti la voce di Mimi mi riporta al di qua della barricata. Izzy si è precipitato da lei abbracciandola, è molto contento di vederla e finalmente sono rilassati, per quanto in una situazione del genere sia possibile. Eccoli sistemati quei due. La circondano tutti ignorando quell’ombra presa dalle sue ire funeste, guardano il bambino e danno le proprie felicitazioni… ma è il momento, questo?
- Non vorrei interrompere un momento tanto sereno ma abbiamo un compito da terminare… -
Tutti mi guardano un po’ contrariati ma fortunatamente Sora mi dà ragione e lentamente anche gli altri dietro di lei. Si alzano facendo da barriera a Mimi e al piccolo, ok, mi sta bene… basta che tirino fuori anche un’idea.
- Tai, che si fa? -
Kari lo chiede al fratello per abitudine ma l’avrei fatto anche io. Tai lo fissa con attenzione ed una smorfia di disgusto gli si forma.
- Che pessimo gusto d’arredo, che ha! -
Un gocciolone cala sulle nostre teste così tirandogli un calcio alla caviglia lo aggredisco a voce:
- Senti, vedi di fare un po’ la persona seria, se ti riesce! Dobbiamo trovare il modo di sistemarlo! -
Tai mi si rivolta contro:
- Lo so anche io, sai ,cosa credi! Ma non c’è nulla di male ad alleggerire la situazione! -
- No, non è che tu l’alleggerisci… la prendi con leggerezza, è diverso! -
- Ma non farmi ridere… dove sta la differenza? Sempre di leggero si tratta! -
Sto per rispondergli ancora quando Sora si mette in mezzo e con aria ferma ci zittisce, proprio come hai vecchi tempi. Certe cose non cambiano mai!
- Ragazzi, è strano... noi siamo qua ma lui sembra nemmeno calcolarci… -
E' TK a notarlo, mentre anche Mimi si alza stringendo il piccolo.
- Già, come se nei suoi piani noi non esistessimo, non gli facciamo né caldo né freddo! -
Puntualizza Kari. Io mi unisco a loro e vedo che a Tai spuntano altri punti interrogativi.
- Io invece ho notato un’altra cosa. È strano. Lui l’altra volta ha detto di essere scienza e tecnologia, quindi di elettricità, in un certo senso. Ma quando sono arrivata teneva in sé Jessy e dormiva tranquillo, non dà scosse, è un ammasso senza sostanza di qualcosa di indefinito… non è proprio elettricità, tanto meno progresso. -
Osservazione interessante.
- Tanto più che non può arrivare ai bambini se non sono in un luogo dove sta dell’elettricità o un macchinario che funziona a corrente. -
Continua Sora.
- Infatti… quando ha preso me e il bambino, poco fa, è successo che un macchinario lì nella mia stanza è andato in corto ed una scarica elettrica ha invaso la camera, poi è venuto il conseguente blackout e noi siamo stati risucchiati! -
Spiega Mimi.
- Quindi lui ha bisogno della corrente elettrica... -
Mormoro io immerso in mille pezzi di puzzle che si stanno ricomponendo.
- Quindi lui DOVREBBE essere fatto di corrente elettrica ma in realtà non è così. È solo il suo mondo ad essere fatto così, lui è altro! -
Riassume in modo semplicistico Tai che finalmente sembra essere tornato in sé e nel suo ruolo, chissà quanto durerà!
- Probabilmente nemmeno lui è cosciente di questo, non sa cos’è in realtà, sa solo che esiste e che invece non vorrebbe! -
Ipotesi acuta di Joe.
Allora Izzy si intromette dopo aver studiato attentamente la situazione e parte con la sua teoria:
- Penso che le cose stiano così: questa è la dimensione dell’elettricità che è ciò che ha permesso agli uomini di evolversi e progredire, creare scienza, tecnologia e quant’altro. Lui quindi crede di essere l’incarnazione di queste cose perché è ciò che vede che sta facendo deteriorare il mondo, nessuno gli ha spiegato chi è ma se lui fosse l’incarnazione della causa della tecnologia sarebbe fatto d’elettricità come tutto questo mondo! Invece è inconsistente e sembra fatto… come di… -
- Sentimenti! Teneva Jessy facendolo dormire come se gli dispiacesse lasciarlo a terra poiché è piccolissimo! -
Irrompe Mimi.
- Inoltre non faceva del male ai bambini! -
Osserva Sora.
- Esatto… potrebbe essere fatto di sentimenti, quelli sono inconsistenti… -
- Ma perché non li dimostra maggiormente? Il suo avere dei sentimenti si limita a piccoli dettagli quasi irrilevanti. Uno che è fatto SOLO di sentimenti non si limiterebbe a non far del male a dei bambini. -
Smonta tutti Joe… è la sua mania, non è cambiato molto!
- Ehi, mica vero! Tenete conto che, da quanto ha detto a Mimi l’altra volta, vuole distruggere il futuro nel presente. Perché questo? -
Faccio riflettere gli altri con quest’idea che mi si forma in testa, a seguirla è mio fratello che sembra illuminarsi arrivandoci:
- Perché vuole impedire la distruzione del mondo che deriverà dalla tecnologia! Dal suo punto di vista vuole salvarlo! -
- E c’è anche il fatto che cerca la propria pace. Se gli uomini non esistessero più non esisterebbe più la tecnologia, quindi lui potrebbe stare in pace… -
Prosegue Kari con una luce nello sguardo, quella che non riesce a spegnere mai.
- Ma così lui si dissolverebbe! Questo non lo sa… -
Izzy cerca di continuare il suo discorso ma viene interrotto da Tai:
- Si ma a noi non importa! Quello che ci interessa è sapere che eliminando lui il mondo non smette di esistere, perché lui non è elettricità, quindi tecnologia, quindi progresso e tutto il resto! -
- Si, genio, però non possiamo lasciare che attui il suo piano! -
Lo spengo immediatamente con la pazienza che di nuovo svanisce:
- Eh? -
Sora sospira e con la calma che la caratterizza gli spiega:
- Ascolta… finora abbiamo capito che lui vorrebbe eliminare l’umanità dal mondo, senza ucciderli, semplicemente togliendoli dalla Terra e dalle loro vite. Lo farebbe per poter evitare la fine del mondo, per permettere al mondo di esistere come ai tempi primordiali quando c’era solo pace. Lui in questo modo si dissolverebbe, non vivrebbe in pace. Non esisterebbe più poiché niente sentimenti, niente ‘lui’!
Va bene che a noi farebbe comodo, ma non possiamo aspettare che lui attui il suo piano, perché i bambini sarebbero tutti intrappolati qua e gli uomini adulti sarebbero tutti morti di vecchiaia. Capisci perché comunque dobbiamo evitare che lui riesca ad attuare il suo piano? -
Ok, è contorto per lui che di solito pensa all’azione, però spero che ora abbia capito!
- Ma si… in un certo senso avevo capito qualcosa, su… -
Cerca di aggiustare il tiro per poi chiedere a Izzy:
- E allora che si fa? -
- E allora io non so… bisogna vedere la sua prossima mossa, ora che gli abbiamo momentaneamente impedito di attuare il suo piano cosa farà? Si chiederà di cosa è veramente fatto lui o troverà un altro modo? Magari diventerà drastico e ucciderà tutti…che ne sappiamo! -
In effetti non è molto semplice, ok, per nulla!

/Kari/

- Fermi ragazzi! -
Esclamo mentre una lampadina si accende nella mia testa. Tutti si girano verso di me che cerco di far prendere forma definita alla mia idea.
- Ascoltate… abbiamo detto che è fatto di sentimenti. Di chi? -
- Bè, degli umani… è collegato a quel mondo. -
- Esatto! Niente umani niente sentimenti e quindi niente ‘lui’! -
- Eh, si, ma… -
- Aspettate… vi siete chiesti come mai non li dimostra del tutto? -
- Perché ne ha troppi… sono troppo intensi e contrastanti, per cui si annullano a vicenda senza dare sfogo in modo definito. Ecco perché lui non si rende conto di cosa è fatto realmente! -
- Esatto! Penso anche io sia così, più che sentimenti generici credo possiamo circoscriverli in quelli che riguardano il progresso e la tecnologia. Ma sempre di sentimenti si tratta. In mezzo ce ne sono comunque di positivi come il voler migliorare la medicina per salvare vite umane... non tutti i sentimenti di quel settore sono negativi. Quindi lui non è del tutto negativo. Ha solo un caos universale dentro di sé e non ne capisce la causa! -
- Ma certo… hai ragione. L’unica cosa sensata da fare è far leva su quei sentimenti positivi… -
Conclude Mimi. Probabilmente ci aveva pensato per un attimo anche lei prima, quando era sola ed ha visto che l’essere teneva in braccio il suo piccolo e lui non piangeva, ma poi l’agitazione gli ha fatto dimenticare quest’idea.
Sorride materna e accarezzo il piccolo Jessy, poi guardo gli altri soffermandomi su Tai serio:
- Dobbiamo solo parlargli, spiegargli come stanno le cose e far luce su quel caos di sentimenti di cui è fatto. Capirà da solo la giusta strada. -
Mio fratello a sua volta ribatte, dopo essersi ripetuto le mie parole:
- Quindi solo parlare… senza azione, trappole, pugni e cose simili? -
- Si! -
- Oh… -
Sembra proprio deluso, si aspettava chissà cosa. Mi fa ridere di gusto e così anche gli altri allentano la tensione grati di aver trovato una via fattibile da percorrere. Far luce a qualcuno che viaggia nel buio non è facile ma l’ho fatto molte volte. Possiamo riuscirci e come direbbe TK: dobbiamo solo crederci!
Dopo esserci guardati con aria risoluta e decisa, ci avviciniamo a quell’ombra circondata da lampi elettronici, lo guardiamo e penso che come me tutti stiano cercando le parole più adatte per iniziare il discorso. Prego solo che non sia Tai a paralre per primo, anzi, che non parli proprio, impulsivo com’è rovinerebbe tutto!
- Ehi, tu! -
Eccolo che parte con tono accusatore e per nulla amichevole, Matt fa presto a mettergli la mano sulla bocca e zittirlo, in una sorta di abbraccio lo tiene fermo per controllarlo così continua lui al posto di quell’impulsivo:
- Ciao, come va? -
Sorride come a scusarsi e sperare, nello stesso tempo, di non farlo arrabbiare. L’ombra sembra puntare la sua attenzione su di noi, come se ci studiasse si sofferma su Mimi riconoscendola poi con voce cavernosa e furiosa dice:
- Voi! Siete stati voi! È colpa vostra! Io vi ho graziati non calcolandovi e voi mi ricompensate così? -
Bè, dal suo punto di vista ha ragione…
- Ce l'hanno sempre detto tutti che è colpa nostra se il loro piano fallisce, lieti di esserci riusciti anche con te! -
Tai aveva morso la mano di Matt per parlare ancora, Matt così gli dà un calcio negli stinchi e si accascia dolorante distribuendo insulti!
- Cosa volete? -
- Parlare! -
Si fa avanti TK provando a calmare i bollenti spiriti. Ha un aria serena, sembra non aver paura e penso che questo lo colpirà. Lui sembra interessato così chiede con una leggera calma in più rispetto a prima:
- Di cosa? -
E' confuso, lo sento. Perché sente che le nostre intenzioni non sono cattive e vede che non abbiamo paura. Percepisce i nostri sentimenti e li confronta con la parte che ha in sé stesso. È confuso, molto. Questo è il momento, TK lo capisce così continua:
- Volevamo ringraziarti per non aver fatto del male ai bambini… -
Lui si stranisce, non si sarebbe mai aspettato una cosa simile ed in effetti nemmeno io, ma TK ha avuto una grande idea. Vediamo che fa se siamo gentili con lui.
- Non ho mai avuto intenzione di far loro del male. -
- L’abbiamo capito. Come abbiamo capito chi sei. -
- L’ho già detto a lei - Indica Mimi e lei fa un sorriso di circostanza aggiungendo:
- Eh, ormai noi siamo amici, vero? -
Penso lo dica scherzando per sdrammatizzare un po’ ma forse un po’ ne è anche convinta…conoscendola potrebbe essere così!
- Amici? Che significa? -
- Io penso che tu lo sappia… -
TK riparte all’attacco, adoro quando fa quello sguardo. L’essere spaesato risponde vago:
- Io… no… sono solo l’incarnazione del progresso… -
- Questo è quello che pensi tu! -
Tai si è di nuovo liberato di Matt che penso subito gli darà un colpo in testa per addormentarlo. Non capisco perché abbia tutta questa ostilità nei suoi confronti… forse è solo per principio. A volte è incomprensibile!
Io non ce l’ho con lui, è un tipo onesto, in fondo. Si è creato e nessuno gli ha spiegato chi fosse, il suo ruolo e cose simili e considerando il caos cosmico che ha dentro di sé, è da ammirare. La sua intenzione è di tutto rispetto… non il modo con cui intendeva arrivarci, però!
- Che vuoi dire? -
Ringhia innervosendosi di nuovo, così questa volta decido di parlare io con gentilezza:
- No, calmati… lui non sa esprimersi civilmente. Voleva dire che in realtà sei sempre stato solo e nessuno ti ha spiegato chi sei realmente e quale ruolo hai all’interno di questo universo. -
- Sono sempre stato solo, chi doveva spiegarmi cosa? -
Bè, anche lui ha ragione…
- Noi siamo qui per aiutarti a capire chi sei in realtà. -
- E come potete saperlo, voi? -
Il fondo di nervosismo c’è sempre, pronto ad accusarci o farci fuori. Non lo farebbe mai.
A questo punto interviene Izzy che con la sua aria adulta ed intelligente ha più leva:
- Perché noi siamo coloro che ti hanno creato! -
Questo è un colpo di genio che solo lui avrebbe potuto avere, tutti lo fissiamo pieni d’ammirazione mentre Matt fa di tutto per impedira a Tai di sgamarlo. In un certo senso, però, potrebbe essere vero… anche noi abbiamo sentimenti che formano una parte di lui. Soprattutto Izzy, devo dire: ha l’aria dello scienziato, penso possa crederci!
- Voi…? -
Si ferma cominciando a farsi più piccolo, non capiamo che gli succeda, forse è pieno di sgomento e la confusione lo schiaccia più di prima.
- Si! -
Il silenzio cala e tutti si chiedono come continuerà ma abbiamo fiducia, penso che andrà tutto bene. Anzi, ne sono sicura.
- Tu non sei l’incarnazione del progresso, sei fatto dei sentimenti umani derivati dal progresso. Se fossi solo progresso saresti come questa dimensione, pieno d’elettricità. In realtà sei innocuo. -
Boccheggia, fa fatica a crederci, dopo aver passato un eternità a credere di essere qualcosa a causa del luogo circostante, è ovvio che non è facile credere ad altro.
- No… non è vero. Io… sono solo stanco di tutto questo autodistruggersi. Il mondo morirà presto ed io voglio solo la pace. -
- Lo vedi? Provi sentimenti… anche il non aver fatto del male ai bambini l’ha dimostrato. Tu sei fatto di sentimenti e il caos che provi deriva da essi. Ce ne sono così tanti e così in contrasto fra loro che spesso si annullano, hanno l’unico potere di confonderti. Fin’ora ci sono riusciti… -
Cala un altro pesante silenzio e mentre a me comincia a dispiacere per lui, lui stesso si fa sempre più piccolo. Mi sembra di sentire quel che prova, come se fosse umano… ma del resto i sentimenti di cui è fatto sono umani quindi anche lui lo è.
- Allora non voglio provarli, sono cattivi… devo eliminarli, mi fanno star male. La confusione… è… -
Izzy qui si ferma senza saper come rimediare ed è proprio a questo punto che lo schermo acceso si spegne. La corrente è sparita dal mondo. Momentaneamente sparita.
Lui si gira e comincia ad agitarsi, prova ad ordinare ai fili di darne ancora ma non succede nulla, come se fosse impotente perché in realtà lui non è ciò che pensava. Se lo fosse stato ora potrebbe riuscire a fare quel che vorrebbe. Si sta rendendo veramente conto che è impotente perché non è chi credeva d’essere, sta male e a me viene da piangere per lui. Oh se potessi esprimere del sincero dispiacere e farglielo capire, farglielo arrivare. Mi faccio avanti e con gli occhi lucidi permetto al mio corpo avvolto da un alone luminoso di fargli luce. In fondo è ciò di cui sono fatta.
- Non temere, non devi avere paura. Gli uomini si stanno difendendo da te perché ti credono cattivo, non sanno in realtà chi sei, non sanno che sei buono, che sei una loro vittima… non sanno che tu chiedevi solo della pace… -
Mi sforzo di sorridere per non sembrare troppo malinconica ma pensando al suo fato mi si stringe il cuore. Tutti sospendono il fiato. Tutti.
Lui sposta la sua attenzione su di me, sento che mi sta guardando e mi sembra di vedere più distinta la sua forma e il suo immenso timore, la sua sofferenza. Prende forma ai miei occhi. Ha la forma della bontà.
- Io… buono…? Volevo fermare il loro futuro… -
- Ma volevi farlo per salvare la Terra e vivere in pace, per l’assoluzione. -
- Si, è vero… io volevo questo ma ora… ora cosa posso fare? Ora cosa VOGLIO? -
- Non temere, tu lo sai in realtà… non tutti i tuoi sentimenti sono negativi e brutti, ci sono anche quelli buoni, scovali in te, io ti darò la luce per trovarli, per trovare la tua strada… -
Allargo le braccia e mi faccio avvolgere, era diventato molto piccolo e la paura se lo stava mangiando ma adesso mentre si fa aiutare da me sento il suo sollievo, sento che gli sto trasmettendo la luce e lui non si sente circondato di buio. Ora sta meglio. Ed anche io.

/Tai/

Sono stato più o meno passivo a guardare tutta la scena, non credo che possa veramente possedere l’intelligenza necessaria per poter farsi da parte. Uno che voleva distruggere l’umanità per salvare la Terra ed ottenere la propria pace, non penso che possa rinunciare tanto facilmente al suo progetto…
Ok, bene. Ora sa chi è, sa che non è solo cattivo, però non è nemmeno solo buono. Sarò un po’ rigido d’idee ma la mia diffidenza spesso ci ha salvato la vita!
Mi libero da Matt e finalmente non mi torna addosso, pensa che starò buono. Per ora guardiamo.
Mia sorella è sempre stata troppo fiduciosa nel prossimo, ha tante qualità ma a volte alcune possono anche essere viste come difetti.
Dopo lunghi istanti sembrano separarsi e quella ‘cosa’ ringrazia Kari, è contento, ora ha visto sé stesso e come stanno le cose ma ha ancora un dubbio e questa volta nessuno mi zittirà perché so già cosa sta per dire.
- Però non credo che sia giusto salvare tutti gli uomini. Non se lo meritano. Loro continueranno ad utilizzare male questo ‘potere’ che hanno nelle loro mani, la tecnologia continuerà il suo progresso e il mondo morirà ugualmente… è triste. Perché voi li state aiutando? Perché bisogna lasciar passivamente che facciano? -
Visto? Lo sapevo! Ora chi lo convince? In realtà non ha molto torto… in realtà cosa gli si può dire?
Che io, e penso come me tutti quanti, amo vivere? Che non importa come sarà purchè si possa? Che per capire perché lasciare le cose così bisognerebbe diventare umani come noi e vivere come facciamo noi? Non potrà mai farlo… però qualcosa voglio dirglielo perché mi ha stufato tutto questo suo vittimismo, mi ha stufato lui!
A noi nessuno ci ha detto che siamo esseri umani quando siamo nati, semplicemente abbiamo vissuto seguendo i nostri genitori e quando ci siamo separati da loro abbiamo continuato secondo il nostro buon senso. Ci siamo fatti un sacco di domande e ad alcune abbiamo dato risposta mentre ad altre no, però siamo sempre andati avanti lo stesso senza far del male agli innocenti. Anche se non sempre si meritavano di essere salvati, l’abbiamo sempre fatto perché avevamo fiducia nel futuro e nel fatto che non saranno mai tutti ‘cattivi’!
Ed ora tutti a compatirlo, ad essere gentili con lui e balle varie… solo perché poteva farci tutti fuori? Solo perché non ha mai avuto nessuno con cui stare? Perché? Ha i sentimenti umani ed una coscienza per capire che vuole la pace e la bontà ma non quella che gli fa capire che si sbaglia sterminando l’umanità? Che stupidaggine!
È tutto troppo facile e buonista.
Non mi piace per questo ed ora mi sentirà!
- Ehi, parla l’uomo vissuto! -
Esordisco in questo modo ed ho il mio classico tono battagliero, tutti mi guardano e Matt fa cenno di farmi tacere, io l’allontano e mi avvicino a ‘lui’.
Immagino che se avesse gli occhi mi fisserebbe sorpreso ma non li ha e indovina un po’? Non li ha perché non è un uomo!
- Tu hai i sentimenti degli uomini riguardo al progresso, ma è tutto lì. Non hai quelli per la vita stessa, non SEI un uomo e per questo non capirai mai PERCHE’ lasciarli vivere. Perché se non hai mai vissuto non sai perché bisogna continuare a salvare gli esseri umani! -
- Tai… -
Kari pronuncia il mio nome con aria flebile, come a chiedermi il favore di non continuare. Perché? Lo sto ferendo? Bene, così magari capisce che deve stare al suo posto!
- Ascoltami bene, massa informe! Senza gli uomini tu non esisteresti e non proveresti ora queste belle cose grazie a Kari. Gli uomini che tanto accusi devi ringraziarli invece che sopprimerli. Ti piace, ora, stare qui con noi, vero? Bene, ma sappi di chi è il merito! -
- Però non gli si può dare torto… io sono un uomo di scienza, sto studiando tanto per poter fare qualcosa di buono e utile per l’umanità, un umanità che non sempre si merita di essere salvata, che spesso distrugge… -
Joe prova a farmi capire il suo punto di vista, non è agguerrito come me ma ce la mette tutta.
- …e che spesso salva come fai tu! Ci sono tante ragioni per lasciarli morire, anzi, per ucciderli proprio, ma ce ne sono altrettante anche per lasciarli vivere e salvarli! Il mondo è bello di natura ma a volte lo diventa ancor di più se c’è qualcuno che lo sa valorizzare. Sono il primo ad infuriarmi con le teste di cazzo che lo rovinano e lo sporcano, che fanno le guerre e ammazzano innocenti, ma quando si è onesti lo si deve essere fino in fondo! Non si può fare di tutta l’erba un fascio, ci sono tanti ottimi elementi che migliorano la Terra in cui viviamo; siccome non si può selezionare i buoni e i cattivi allora si deve convivere e lasciare che le cose facciano il loro corso! -
Dopo la sfuriata in cui ho parlato molto veloce gridando, sento gli sguardi di tutti addosso e Matt non ha più provato a fermarmi, è rimasto indietro spostando spesso lo sguardo verso il basso. So che lui mi aveva capito e so che la pensa come me. Lo so. Avrò troppa fiducia nel mondo e nelle persone ma crederci è l’unica cosa che ci è rimasta, che possiamo veramente fare.
- Noi non siamo in grado di condannare nessuno… se non è bello portare ad un eccessivo progresso il mondo, non lo è nemmeno far sparire da esso tutti i bambini solo per salvarlo! L’unica vera innocenza di tutta l’umanità sono loro e tu avresti punito proprio loro, condannandoli ad un’eternità in questa dimensione del cavolo! Chi è più condannabile fra i due? Lo capisci o vuoi un disegno? -
Volevo calmarmi, pensavo di esserci riuscito ma il silenzio quasi mortale che c’è mi ha mandato di nuovo il sangue alla testa, non so se ci riesco a fermarmi così roteo gli occhi verso i miei amici che non mi guardano più, forse si sentono un po’ in colpa anche loro, chissà.
Infine i miei occhi irosi si posano sul piccolo che stringe Mimi… no, penso che in linea di massima fossero tutti d’accordo con me solo che non avessero il coraggio di esprimerlo in maniera così chiara, senza indorargli la pillola. Torno a girarmi finalmente calmo:
- Ci sono state molte occasioni in cui gli uomini si sono trovati in pericolo a causa di qualche digimon malvagio che veniva nel mondo reale… sono sempre stati salvati. Quando è capitato a me l’ho fatto pensando ad una cosa. Sai a cosa? Che se non lo facessi non sentirei più ridere di felicità sincera nessuno, adulto o bambino che sia. Io per come sono fatto non sopporterei di non sentire più risate, preferire morire piuttosto che vivere in un posto cupo dove nessuno ride. Quello sarebbe triste e brutto. Finchè c’è solo una persona che lo fa, che è felice, che si diverte per motivi innocenti e giusti, allora vale la pena aiutare tutti quanti! Penso a questo! -
Ecco di nuovo quel fastidioso silenzio. Mi secca aver fatto la parte del sentimentale, penso di esserlo stato questa volta. Sbuffo. È che volevo solo più azione e movimento… non si è scatenato nessun finimondo, in fondo, abbiamo fatto tutto ragionando e parlando. Vabbè che comunque senza i digimon noi avremmo potuto far poco, dovrei essere contento di come sono andate le cose.
Eddai, lo sono, solo che questo personaggio mi aveva proprio irritato. Ora ho la netta sensazione che abbia capito, anche se sta in silenzio senza spiccicare parola. Pazienza.
Mi volto mormorando un basso:
- Voglio andarmene di qua! -
E continuano a guardarmi; cavolo, mi sa che dovrò farmi pagare!
L’unico che mi segue è Matt, bene, sapevo che l’avrei avuto del tutto dalla mia, gli altri sono solo sbigottiti, non hanno nulla contro di me solo che non si aspettavano che fossi capace di dire cose simili. Comunque è esattamente quello che penso.
- Aspetta! -
Eccolo lì… mi mancava il suo vocione cavernoso. Mi fermo mantenendo le spalle, lui continua:
- Volevo solo dirti… grazie… -
Di nuovo silenzio, sento che sorridono in quel modo per me imbarazzante, lo stesso che sto facendo io: un sorriso compiaciuto ma anche sornione. Sapevo che ce l’avrei fatta, ci volevo io.
- C’è poco da fare, senza di me che fareste? -
Liquido così la faccenda e tutti mi si fanno intorno spintonandomi e ridendo, ovviamente fra questi non c’è Matt che, invece, mi viene davanti, mi lascia i suoi occhi azzurri e quel sorriso per cui ho sempre fatto in modo che il mondo non finisse mai.
Ho lasciato la mia impronta anche questa volta!
- Ora che farai? -
Chiede Mimi al ‘coso’, sta sorridendo ed è un po’ malinconica, conoscendola si era affezionata e le dispiace lasciarlo… se potesse se lo porterebbe dietro. Ricordo quando a Digiworld da bambini si è separata dal gruppo, Joe è andato con lei per proteggerla ma so che ad un certo punto si sono separati anche loro. Bè, lei nonostante fosse sola è arrivata da me al momento giusto, quando ci servivano rinforzi, e con lei c’erano una marea di digimon fra vecchi e nuovi… mai visti tanti digimon seguire una sola persona. Lei è così, si fa coinvolgere e cattura tutti ma riesce a portarli sempre con sé perché il suo è un cuore grande. Sorrido sentendola fare conversazione con quello che era nostro nemico e ha tentato di portarle via i figli:
- Ora? Osserverò gli uomini per provare a capirli un po’ meglio. Non c’è rimasto nulla da nascondere, non rimarrà più nessuno con cui confidarsi, ma l’ho fatto abbastanza con voi ora… mi sta bene. La verità rimane dentro di me, ora che starò di nuovo solo. Non morirò mai ma non ho più bisogno di cercare l’assoluzione. Non mi sento più peccatore per il progresso e gli uomini, non ci sono anime da assolvere, in questa dimensione. C’è solo l’esistenza di milioni di persone strane da non perdersi. -
Così non rimane che salutarlo, lo fanno tutti e anche se non pensavo di farlo, all’ultimo mi giro e gli regalo il mio sorriso da schiaffi, quello di quando ‘una ne faccio e cento ne penso’!
- Stammi bene! -
E' buffo da dire ad uno che ho accusato di non essere umano, ma adoro essere buffo per cui va tutto bene.
Ora non ci rimane che riprendere la nostra vita da dove era stata interrotta e ridonare al mondo l’elettricità.
Che il progresso vada avanti!
   
 
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