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Autore: northernlight    31/03/2012    1 recensioni
Tanti capitolo per una nuova protagonista inserita nel meraviglioso mondo dei Coldplay. Un fortuito incontro che non si sa ancora a cosa porterà.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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XVI.

Guy non era ancora rientrato in casa, le sue cose erano ancora lì perciò Chris prese la giacca dell’amico e decise di tornare alla panchina dove li aveva lasciati per vedere se era tutto okay. Arrivato lì trovo Guy da solo, seduto sulla panchina che fumava guardando le stelle.

“Ehi, amico” gli disse porgendogli la giacca “copriti, ti prego, stai diventando blu dal freddo.”

“Grazie, Chris. Avrei finito questa e sarei rientrato” rispose tenendo la sigaretta tra le labbra e infilandosi la giacca.

“Com’è andata?” si informò il cantante.

“È andata nel senso che è fuggita a casa, Chris.”

“Che le hai fatto?”

“Io?! Ma non ho fatto niente! Perché devo per forza aver fatto qualcosa?” provò a giustificarsi il bassista.

“Guy…” disse Chris in tono di rimprovero.

“E va bene! Ho provato a baciarla, è così sbagliato? Mi piace, è sveglia, intelligente, le piace la musica e l’arte e la letteratura. È bellissima, così dolce e delicata, perché non dovrei volerla baciare?”

“Beh, ma ti sei assicurato che anche lei voglia, idiota?”

“Ah” constatò triste Guy.

“Ecco, visto? Non puoi partire in quarta e sbatterla al muro e infilarle la lingua in bocca.”

“Ma non ho fatto così, per chi mi hai preso?” replicò stizzito.

“No, però vi piacete e siete stupidi a sprecare queste opportunità” intervenne Jonny tornato lì dopo averla riaccompagnata a casa.

“E tu da dove sbuchi?” dissero in coro Chris e Guy.

“Niente, sono andato a fare una rapina” ironizzò Jonny facendo spallucce “l’ho accompagnata a casa, sveglioni, vi pare che la lascio da sola a quest’ora della notte?”

“Non ha voluto il mio passaggio. Ho pensato che lasciarla andare sarebbe stata la cosa migliore” si giustificò Guy.

“Sì, così domani mattina avremmo letto di una ragazza violentata e fatta a pezzi e gettata in un fiume” pensò Chris.

“Christopher!” urlò stupito Guy.

“Sì, vabbè, basta divagare. Trova una soluzione, Guy” aggiunse Jonny.

“Okay, ma avete finito di rimproverarmi? Sembrate due fottutissime suocere” disse Guy gettando via la sigaretta e muovendo le mani verso il cielo.

“No, siamo tuoi amici” iniziò a dire Chris guardando Jonny “e magari un parere dall’esterno può esserti utile.”

“Giusto” confermò Jonny “su, cosa hai intenzione di fare?”

“Ma non lo so!” disse Guy con tono esasperato portandosi una mano tra i capelli e scendendo sul collo. Solo in quel momento notò la presenza di un tessuto che non gli era famigliare.

“Oh…” aggiunse il bassista accorgendosi di avere una sciarpa che non gli apparteneva.

“Oh… oh? Cosa cazzo vuol dire ‘oh’?!” chiese Chris.

‘Oh’ significa si è dimenticata di riprendersi la sua sciarpa” disse Guy togliendosela dal collo sorridendo.

“Perfetto, ora hai un motivo sicuro per rivederla. Quella sciarpa è così bella e morbida” osservò Jonny. Gli altri due lo guardarono malissimo.

“Che c’è? È bellissima sul serio.”

“Sì, vabbè, il prossimo passo è farci una recensione di una sfilata, Jon? Io vi lascio, vado a vedere se c’è ancora un po’ di gelato che m’è venuta voglia” disse Chris incamminandosi verso casa “e non fate zozzerie voi due da soli!”

“Idiota!” gli urlarono dietro entrambi mentre si chiudeva la porta di casa alle spalle.

“Jonny, io vado a casa, saluteresti e ringrazieresti gli altri da parte mia?” disse Guy.

“Certo, amico, nessun problema. Ci vediamo domani in studio!”
Jonny gli diede una pacca sulla spalla e tornò dentro mentre Guy saliva in macchina e andava a casa. Stravolto arrivò al suo appartamento e si infilò subito a letto anche se non riusciva a dormire, i suoi pensieri erano un flusso continuo, uno scorrere senza limiti. Aveva sete, si alzò per andare in cucina a bere e passando dall’ingresso trovò su un mobiletto la sciarpa di lei, la prese e la portò a letto con sé. Il suo profumo l’avvolse, inspirava lentamente ripercorrendo tutto quello che avevano fatto e si erano detti. Avrebbe rimediato, lo promise a sé stesso. Poco dopo si addormentò con un dolce sorriso sulle labbra e con quel profumo nelle ossa.
  
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