Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Melath    31/03/2012    2 recensioni
IN PAUSA
Santana corre fuori dall'aula: prende la borsa, il cappotto e lascia sciarpa e cappello. Sale in macchina senza cambiarsi e copiose lacrime scivolano sul suo volto. Accende la vettura e una canzone di Adele suona alla radio.
Santana guida, ma non vede il semaforo rosso.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
‘Signorina Corcoran, vorrei chiederle un favore.’ Lei mi prende le mani tra le sue.
‘Qualunque cosa tu voglia, Santana.’ Non so se è il cancro, ma sono tutti molto più gentili con me. Lo vedo che mi compatiscono.
Ci sono quelli che ti vedono e pensano oh povera. E poi ci sono quelli che glielo leggi negli occhi che pensano almeno non è capitato a me.
Che almeno loro sono sani e possono pensare a cosa mettere la sera per andare al bar. E dimenticano.
‘Vorrei scegliere io la canzone per le regionali. E vorrei cantare da solista.’ Lei annuisce come se se l’aspettasse.
‘Abbiamo quasi tutto pronto ma questo favore me lo deve proprio fare. Dopotutto potrebbe essere la mia ultima esibizione in pubblico e con dei capelli quindi…’

lo sguardo che mi lancia mi blocca. La gente non è ancora pronta a parlare di morte. Tutti dicono che sopravvivrò,  ma seriamente.
Quante possibilità ho? Poche. Posso farcela, ma la mia vita non è che sia proprio rosa e fiori. Ho letto che ci vogliono almeno sei anni
prima che il rischio che si ripresenti raggiunga livelli vicini allo zero. E anche lì non puoi mai sapere.
A volte mi fermo e penso che per fortuna mi sono schiantata. O sarei potuta morire senza saperlo. Non che tu lo sappia quando muori.
Muori e basta. Non lo sai quando passi di là. Anche perché non avrei mai trovato nessuno per raccontarlo.
Quindi, chi lo sa poi se muori davvero o finisci, che ne so… nel luogo dei tuoi sogni, sull’isola con Elvis, Marylin e Michael. Sarebbe una figata però.

‘Come scusi? Mi ero distratta.’
‘Non ti preoccupare, so che sei molto stanca. In ogni caso, non credo che le ragazze avranno problemi a darti questa opportunità.
Le provinciali sono sabato, sei sicura di riuscire a preparare un numero in tempo?’
‘Ho solo bisogno di un arrangiamento vocale, perché questa canzone la preparo dall’asilo praticamente.’
 
Esco dall’ufficio e trovo la mia guardia del corpo personale.
‘Ma non ci vai mai tu a lezione?’ dico.
‘Non sono tornato mica per seguire le eccitanti lezioni di storia della Noirs.’
‘Scusa’ mi prende sotto braccio, ‘dimenticavo che le tue ragioni avessero una voce troppo acuta e un discutibilissimo gusto nel vestire.’
Rido. Mi piace tirarlo per il culo. Nel senso. Scherzare. Mica che si vada a pensare mare.
‘Piantala Santana. Uno, è occupato. Due, sono tornato per te. Se non fossi venuto in bagno ieri saresti ancora dentro a piangere.’
‘L’hai detto ad Azimio?’
‘Cosa?’
A volte mi vien voglia di pestarlo con le stampelle e lasciarlo a sanguinare in corridoio. Non ci arriva a certe cose il mio scimmione.
‘Che non ti piacciono le patate.’
‘Ma a me pia- oh…. Certo che sei cretina forte a volte.’
Sorrido, anzi. Lo guardo e rido perché il colore delle sue guancie ha raggiunto la tonalità della sua giacca letterman e si sta pian piano facendo strada pure verso le orecchie. Lo prendo per le guance e gliele stritolo. Sembra un San Bernardo. ‘Belle Guanciotte.’ Gli dico. Se non mi tira un pugno in faccia è un miracolo.
‘Siamo arrivati brutta cretina. Ti passo a prendere a fine lezione. Come va la gamba?’
‘Bene. Dopo mi porti anche dall’estetista già che ci sei, amore?’
‘Vaffanculo.’ E se ne va. Ecco, lui continua a trattarmi male.
 
Entro in classe e si fa silenzio. Uhm. Bello.
Mi avvicino all’unico banco libero. E mi siedo di fianco di Kurt.
‘Scusi il ritardo prof, ero dalla Corcoran.’
‘Non so se essere contenta che tu ci abbia degnato della tua presenza o spaventata dal fatto che tu mi abbia chiesto scusa per il ritardo, Lopez.’
Sogghigno. Mi piace spiazzare i professori. Quelli pirla ancora di più.
Mi sporgo verso il mio amico di preferenze sessuali. ‘Che lezione è?’
Mi lancia uno sguardo come se avessi appena ucciso un coniglietto. Che buono il coniglio arrosto. Quasi lo chiedo a mia mamma per pranzo questa domenica.
‘Non mi guardare così. Ho avuto da fare.’
‘Matematica.’ dice mentre si volta e segna dei simboli strani sul suo quaderno.
Apro il mio quaderno tutte-materie-così-non-mi-confondo-e-non-lo-dimentico-mai e cerco una pagina bianca. Il fatto che siano tutte piene di scarabocchi con il viso di Brittany e i nostri nomi incorniciati da cuori mi dà un certo sollievo. Mi fa sentire a casa.
‘Dove è il tuo nano, bei capelli?’
‘Non è un nano.’ Sbuffa. ‘E non segue matematica. Cioè, la segue, ma con un’altra prof.’
‘Oh.’
Il silenzio di Kurt conferma il fatto che lui voglia davvero seguire la lezione e sospiro. ‘Non vuoi parlarmi, ho capito.’
Mi volto e inizio a disegnare il profilo della mia bellezza personale.  Dopo pochi minuti Kurt si volta verso di me e mi chiede
‘Perché hai fatto tornare Dave?’ Sembra arrabbiato e mi chiedo perché. Non sono mica cazzi suoi. Strabuzzo gli occhi.
‘E’ tornato da solo. Non è mica legato ad un guinzaglio. Che problema c’è?’
‘Blaine non ne è entusiasta.’
‘E allora? E’ qui per me.’
‘Crede che abbia una cotta per me. E abbiamo litigato.’
Mi soffermo sui suoi occhi chiari. Sono gonfi ed è arrossato in volto. Distoglie lo sguardo e abbassa il viso.
Gli prendo una mano. ‘Beh, allora è un cretino. Se ti ama si deve fidare. E poi anche se Dave avesse una cotta,
crede davvero che proverebbe a rubarti a lui? E’ praticamente il fidanzato perfetto. Non ci sarebbe storia, o no?’
Kurt è confuso ‘No no, certo che no. Nessuna storia.’
Rido, uhm io si che so come si gioca. ‘Ecco allora siamo a posto. E poi non ha ancora detto a nessuno di essere gay, stai tranquillo.
Non l’ha nemmeno accennato ad Azimio.’
‘Non è che tutti hanno una relazione con i propri migliori amici, Santana. Brittany praticamente ti venera. E non è così facile.’
‘E lo dici a me?’
‘Silenzio là in fondo. Lopez, devo farti uscire dalla classe?’
‘Se proprio insiste prof! Però qualcuno dovrebbe portarmi una sedia fuori perché potrei avere un mancamento e nessuno se ne accorgerebbe,
e sa com’è l’assicurazio-‘
‘Okok, abbiamo capito. State attenti ora, questa cosa è importante.’
Kurt ed io ridiamo. Non ci siamo ancora lasciati la mano.
‘Dovrei sedermi più spesso vicino a te. Io non avrei saputo che dire!’
‘Mi accompagni dall’estetista dopo?’
Mi guarda scioccato.
‘Andiamo, mica ti sto chiedendo di tenermi la mano mentre mi depilo! Mi serve solo un passaggio in macchina!’
‘Ok. Ti aspetto in macchina così saluto Blaine. Hai la scorta per arrivarci?’
‘Sì, viene Britt a prendermi.’ Bugia. Brittany ha allenamento intensivo con le Cheerios.
La campana suona e lui corre fuori. Un tornado che mi fa cadere i fogli del quaderno.
 
‘Quando hai finito di leccarti le ferite dell’incidente, il mio letto è aperto per te e la Pierce. Io posso anche solo guardare.’
Alzo gli occhi e Mark, un coglione della squadra football mi sta sorridendo sornione appoggiato ad un banco.
Spero abbia delle sigarette in tasca o qualcosa di simile, perché quello che vedo non mi piace.
‘Certo!’ Sorrido con evidente piacere. ‘Veniamo venerdì mattina verso le undici, ok?’ Lui sembra spiazzato. Ed eccitato.
‘Certo! Oddio, davvero?’ Sorride imbarazzato. ‘Ovvio! Non è un problema se ho nel braccio l’ago della chemio però, vero?
E ci saranno anche un paio di infermieri. Spero proprio di non vomitarmi addosso ‘sta volta. Sarebbe imbarazzante in un letto che non è il mio.’
Mark sbianca. E scappa. Oh, tutti i mongoli li trovo io.
Si scontra con Dave sulla porta che mi guarda malissimo.
‘Cosa gli hai detto?’
‘Che aveva la patta aperta, cosa credi.’
‘Sei una cretina. Andiamo, ti porto a casa.’
‘No tesoro, ho un impegno oggi pomeriggio.’
‘Ok, dove ti porto?’
Lo fermo a metà corridoio e lo prendo per le braccia. ‘Senti, non serve che tu mi faccia da schiavetto. Davvero. Mi sento in colpa.
Io per te non posso fare proprio niente.  E tu mi stai facendo da stampella da due giorni. Ti sei trasferito per me e non capisco il perché proprio.
E’ una cosa che non mi torna.’
‘Ti voglio bene. E potrei essere azzardato, ma credo che qui dentro non ci sia una coda di persone che possono dire la stessa cosa.
Qualcuno ti ama alla follia. Qualcuno ti vorrebbe vedere appesa ad una croce per tre giorni e non vederti resuscitare.
Hai bisogno di una mano. E forse avevi ragione, non sei l’unico motivo per cui sono tornato.’ Sorrido.
‘Abbiamo problemi in paradiso, comunque.’
‘Cioè?’
‘Blaine è geloso.’
‘Coooosa??? Ma è scemo? Ma non c’è gara. Non potrei mai portargli via Kurt! Ma mi hai visto? Dai, dove ti porto?’
‘A quella macchina nera.’
‘Hai trovato un altro passaggio?’ sembra triste mentre lo dice.
‘No, mi ci accompagni pure tu. In due.’
‘Avevo capito che Brittany avesse gli allenamenti.’
‘Infatti non è Brittany che mi accompagnerà dall’estetista.’
 
Ci avviamo verso la macchina con me che zoppico ancora un po’ e Dave mi tiene su per un fianco.
Altro che stampella, potrebbe essere il mio muro portante. Devo ringraziare Kurt per averglielo detto. Devo proprio.
Arriviamo alla macchina ma non c’è nessuno nei paraggi. Prendo il telefono e cerco il numero. Non ho tempo da perdere.
Devo provare la canzone per sabato. Dannato Kurt.
La chiamata viene interrotta e mi viene da tirare giù un bel porcone, ma una figura indistinta arriva da dietro la palestra
con il fiatone e la camicia mezza aperta.
Ora sì che vorrei investirlo con la macchina e passare più volte sul suo corpo agonizzante, perché con me c’è Dave e non voglio che lo veda
appena uscito da un incontro poco casto con il suo ragazzo. Mi volto verso di lui e noto che è girato a guardare il campo da football.
Per fortuna. Kurt arriva ed è dall’altra parte del cofano. Ricomponiti, gli dico con il labiale, e devo avere una faccia piuttosto arrabbiata
perché lui mi dà davvero ascolto. Non so se abbia visto Dave che è coperto dalla sua monovolume, ma non voglio che Dave lo veda così.
Si sistema il foulard e arriva al posto del guidatore.
Dave non doveva averlo visto perché si blocca.

‘Dave?’
‘Kurt…’
Entrambi mi guardano con aria di rimprovero.
SORRIDO.
‘Ci diamo una mossa che sennò perdo l’appuntamento? Io mi siedo dietro.’



Oh, lo so. Sono in ritardo. Chiedo perdono, come ogni volta.
Però devo dirvi una cosa. La canzone che voglio fare cantare a Santana alle provinciali era in programma molto prima che uscisse nelle canzoni per il prossimo episodio. Non dico qualche è che magri per qualcuno è spoiler, ma ci tengo a specificarlo.
La canzone che da il titolo è I like the Boys dei Pleasure Seeker. Ed è legata a Dave che ancora deve fare coming out, insomma.

Detto questo basta. Vi suggerisco Sext Me, una nuova FF in collaborazione con Irishmarti (perchè io posso MUAAAAHAHAH) e magari recensite pure, no? :)
Grazie a tutti per aver messo questa storiella tra i preferiti, seguiti e quan'altro. Grazie davvero.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Melath