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Autore: scheggia18    31/03/2012    1 recensioni
Allison è la protagonista di questa storia. Una ragazza interessata allo studio, alla lettura e alla sua amica Francine. Ma è proprio nella monotonia di tutti i giorni che accade qualcosa di inaspettato che può cambiare il corso dei giorni. Sarà allora che dovrà scegliere tra il “tenere i piedi per terra” o vivere una vita diversa, piena di avventura, emozione e passione. Ma si tratta realmente di una scelta? Forse in cuor suo Allie l’ha sempre saputo da che parte stare…
“Francine prese il quaderno degli appunti e copiò alcune cose sul suo quaderno e io uscii il mio piccolo album dove racchiudevo alcuni schizzi.Mi piaceva stare seduta li, con la mia migliore amica e racchiudere in un disegno le scene che vedevo […] Ma in quel momento mi colpì in particolare una scena: c’era un ragazzo in lontananza che stava steso su una panchina, con dei fogli che gli coprivano il viso e il fodero di una chitarra appoggiata addosso a lui. Alcuni piccioni gli giravano intorno, come se fosse un corpo abbandonato. Così presi il mio gessetto e decisi di raffigurare quell’immagine…”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV CAPITOLO

Le giornate passavano così tra gli impegni universitari e le poche volte che potevo vedere Francine. Un giorno mia madre mi fece una proposta
“Ho avuto un’idea!”
Saltò dalla sedia e mi guardò entusiasta. Io ero stesa sul divano e leggevo un libro e ricambiai il suo sguardo con meno entusiasmo. Così mi disse senza alcun giro di parole se mi andava di aiutare mia zia Carol al negozio. Aveva aperto un’attività da qualche anno, sembrava essere il sogno della sua vita, quando poi è rimasta incinta e aveva difficoltà a conciliare il lavoro con la salute. Ce da dire che mio zio è sempre troppo apprensivo e desiderava così tanto avere un bambino che temeva potesse succedere qualcosa se Carol si stancasse troppo.  A mio avviso era troppo esagerato, nell’epoca d’oggi molte donne riescono a fare più cose contemporaneamente tra cui lavorare, accudire i propri figli, la casa e anche pensare a se stesse. Zia aveva un negozio di abbigliamento sia femminile che maschile. Lei si occupava di quello femminile e quando poteva andare suo marito ad aiutarla oppure mia madre. Aveva una ragazza che però pare non andasse più per chissà quale motivo. A dire il vero come idea mi piaceva. Passavo tutto il tempo chiusa in casa, tra i libri che un po’ di lavoro non mi avrebbe fatto male. Del resto era scocciante per me chiedere i soldi a mio padre (anche se me li dava senza che glieli chiedevo). Così decisi di accettare e nel pomeriggio  sarei passata a trovare zia. Mia madre pareva molto soddisfatta e orgogliosa della sua idea. Quando rientrò mio padre non esitò a dirgli raggiante
“Sai che la nostra Allie ha trovato lavoro?”
Mio padre ricambiò il sorriso un po’ stonato e mi guardò per cercare conferma da parte mia. Io gli risposi con una smorfia e dissi
“Non ho ancora parlato con nessuno, può anche non essere d’accordo..”
Mia madre mi interruppe e posò una mano sulla spalla di mio padre
“Ma cosa dici? Ti pare che non ti faccia lavorare con lei? Ne sarà sicuramente entusiasta, anzi a dirla tutta ne è gia al corrente!
La guardai in cagnesco
“Mamma ma hai gia parlato con lei??”
Mio padre girava la testa prima dalla parte mia e poi da sua moglie. Non stava capendo il filo del discorso. Flora cercò subito di giustificarsi
“Ma è stato un caso, ero passata da lei stamattina e l’ho trovata molto afflitta. Mi ha detto che deve cercare al più presto qualcuno perché proprio non ce la fa a gestirlo. Cosa dovevo fare? Se aspettavo di chiederlo a te avremmo perso tempo inutile”
Mentre io stavo per rispondere si intromise mio padre
“Allora posso sapere di cosa state parlando? Di che lavoro si tratta? Non dirmi che vuoi che vada a lavorare da tua sorella..”
Ovviamente intuire il discorso non era così difficile. Mio padre era sempre stato contrario al fatto che io lavorassi. Flora sbuffò e si recò in cucina seguita da noi. Mio padre continuò a parlare
“Allora? Perché non rispondi? Sai gia la mia risposta quale sarà?”
“Jim non devo aspettare nessuna tua risposta, non sei tu a dover decidere.”
“Si ma prima di andare a parlare con tua sorella potevi consultarti prima con me”
“Cosa credi che l’abbia premeditato? Ho gia detto che la cosa è stata improvvisa”
Continuavano a discutere a gran voce uno di fronte all’altro. Io mi intromisi nella descussione con un tono di voce più alto per farmi ascoltare.
“La smettete? Si tratta di me!avevate promesso che non vi sareste più impicciati dei fatti miei. Sapevo fosse una menzogna. Le scelte riguardanti la mia vita le devo prendere solo io. Ormai sono abbastanza grande da poterlo fare!”
Ripresi un po’ il fiato e accorgendomi di aver attirato la loro attenzione continuai a dire
“E se proprio lo volete sapere io andrò a dare una mano a zia al negozio, ma questa è l’ultima volta che ti intrometti, ok?”
Guardai mia madre, l’ultima affermazione era rivolta a lei. Presi il libro dal divano e andai nella mia stanza. Dopo qualche minuto che si sentiva giu di discutere a voce moderata, scesi dalle scale e mi infilai il cappotto.
“Mamma mangio fuori, poi devo passare dalla biblioteca, ci vediamo dopo”
Uscii finalmente da quella che mi era sembrata una prigione. Passai dal centro e mi fermai a guardare qualche vetrina. C’era un bellissimo vestito giallo che attirò la mia attenzione. Mi avvicinai di più alla vetrina per sbirciare il prezzo ma ovviamente non si vedeva “sicuramente costerà molto” pensai. Di solito quando non ce il prezzo vuol dire che non è economico. Poi a passi accellerati raggiunsi la bibilioteca. Era molto piena per essere mercoledì. Salutai Luisa,la commessa che lavorava li ormai da anni e mi avviai verso il mio reparto preferito. Amavo leggere la narrativa e il mio libro prefetito era “orgoglio e pregiudizio”. Presi un libro a caso e mi sedetti vicino alla finestra. Iniziai a isolarmi dal mondo esterno e quel silenzio mi aiutava a farlo. A un certo punto alzai lo sguardo dal libro. Vidi un ragazzo seduto su un altro tavolino, di fronte a me. Aveva i capelli un po’ lunghi e neri. Appoggiò  la tracolla verde sul tavolo e prese dei libri e alcune penne. Iniziò a sbuffare e girava le pagine a casaccio. Si mise la matita dietro l’orecchio e passò le mani tra i capelli. Alzò lo sguardo dai libri ed incontrò il mio. Io alzai subito il libro e mi nascosi dietro. Mi sentii imbarazzatissima e sperai che non si fosse accorto di nulla. Contai fino a 20 più o meno e poi sbirciai da sopra il libro. Era tornato a guardare le pagine e con la penna sottolineava e ricopiava delle cose su un quadernino. Mi colpì molto il suo stile. Portava una maglietta nera con delle scritte e sopra una giacca altrettanto nero. Aveva uno stile…. Gotico. Poi guardai attentamente e lui alzò di nuovo lo sguardo. Mi nascosi nuovamente dietro il libro e per non indispettirlo presi anche il telefono e feci finta di controllare un messaggio. Poi con la coda dell’occhio notai che si era tolto la giacca e la sua maglietta a maniche corte era di un gruppo. Aveva al polso un bracciale largo, una specie di polsino marrone. E un anello al pollice. Riuscii a vedere tutti i particolari perché lo guardai con attenzione.Dopo averlo scrutato per bene mi sentii una guardona, io detestavo essere fissata e non avevo intenzione di farlo! Spuntò fuori il mio lato lunatico che prevaleva nel mio carattere. Così tornai a leggere il mio libro. La storia era molto avvincente e mi immedesimai nella protagonista come mi capitava di fare spesso. L’avrei finito in poco tempo quel libro, ormai ero persa tra le note della scrittrice e poggiai il libro sul tavolo per mettermi più comoda. Seduti al tavolo di fronte a me adesso c’erano dei ragazzi che si spingevano e scherzavano tra di loro. Non mi ero accorta del loro arrivo tanto meno che quel ragazzo era andato via. Chiusi il libro e decisi che per oggi era abbastanza.Avevo cambiato nuovamente idea, in quel periodo mi capitava frequentemente. Decisi di andare a parlare con zia, così mi sarei tolta ques’altro peso e avrei iniziato subito a fare qualcosa di diverso. Certo un po’ di soldi in più in tasca non avrebbero guastato per non parlare dello svago mentale.
Appena entrai nel negozio notai subito zia Carol che stava parlando con dei clienti nel reparto femminile. Mi salutò con un ampio sorriso e finì di vendere la merce. Il dialogo con Carol fu molto tranquillo e stimolante. Mia zia era piena di vita e amava molto questo negozio, ci aveva messo passione, sacrificio e gioia. Stabilimmo le giornate lavorative (cioè tutti i giorni fino a venerdì) e sarei andata nel pomeriggio. Ovviamente per lei prima iniziavo e meglio era, così sarei andata l’indomani. Ne fu molto entusiasta e mi accompagnò fuori seguendomi con lo sguardo fin quando girai l’angolo. Ormai era sera e avevo mangiato solo qualche pacchetto di tarallini e patatine prese dal distributore in biblioteca. Così mi recai a casa affamata e assonnata. Dopo essermi fatta un bagno rigenerante e aver divorato la dispensa andai a dormire.


Ed eccomi qui! Vi sono mancata?! Sinceramente a me si..
Mi piacerebbe poter interagire con voi più spesso e non solo quando pubblico un capitolo.
Vabbè tornando alla storia..... che ne pensate?!
A me all'inizio non convinceva molto ma avevo l'esigenza di descrivere quella situazione, spero non sia proprio male.
Poi ce un nuovo personaggio, che ve ne pare? Io vi anticipo che ne sono innamorata... Non so cosa accadrà (bugia lo so) ma sicuramente più in la ci saranno più fatti associati alle parole.
Ragazze non so cos'altro aggiungere! Ovviamente se avete dubbi, consigli, scambi d'opinione non esitare a farmelo sapere.
Sono sempre disponibile per voi!
Adesso vi lascio ma prima vorrei ringraziare tutti quelli che mi aggiungono tra le seguite e preferite e in modo particolare tutte quelle che si soffermano a lasciarmi un commento. Quelle che si prendono il fastidio di dirmi tutto ciò che pensano ecc eccc.. Insomma tutte voi!
Credo di aver detto tutto.. se ho dimenticato qualcosa lo aggiungerò al commento del prossimo capitolo che è già pronto per voi. :)
Bacioni e buon sabato sera! Scheggia ;)
   
 
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