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Autore: xziamisreal    31/03/2012    3 recensioni
Prima di quel giorno non avrei mai immaginato che la mia vita potesse cambiare in questo modo, passando da un semplice ragazzo all’idolo di tantissime ragazze.
Mi girai a guardare i quattro ragazzi vicino a me, le fans che gridavano in coro ‘One direction’, le lacrime sui loro volti, dio quanto le amavo, ognuna di loro era importante per me
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi quì col quarto capitolo :)
Mi farebbe piacere se qualcuno recensisse,tanto per sapere cosa ne pensa della mia fanfic... sono curiosa u.u *occhi da cucciola*
Vaaaaabbè detto questo vi lascio,buona lettura :3
-Marzia.






Erano passate già alcune settimane da quando mi ero iscitto a quel talent show e ormai ci avevo quasi perso le speranze.
Sobbalzai di scatto sentendo mia madre che dal piano di sotto mi urlava di svegliarmi, mi alzai in piedi ancora con gli occhi socchiusi e scesi di sotto a fare colazione; solita routine, andai a lavarmi e a vestirmi, sistemai i capelli arruffati e presi lo zaino,ero in anticipo di quasi venti minuti, e non volevo arrivare in anticipo, odiavo stare davanti la scuola a non fare niente, così accesi il mio pc e controllai la posta elettronica : 4 messaggi.
Aprii ansioso di leggere, i primi tre erano tutti riguardanti inutili pubblicità, e lì infondo c’era quello che aspettavo da settimane, lo aprì immediatamente picchiando sul mouse, stupida connesione lenta.

“Congratulazioni Niall Horan, sei stato accettato per i provini che si terranno il 4 Maggio a Croke Park,a Dublino.
Speriamo che il tuo talento ci colpisca.
Distinti Saluti. 
The x-Factor UK’’


Oddio, non riuscivo ancora a crederci, cominciai a tremare senza rendermi conto,le lacrime  sfioravano il mio viso, avevo la possibilità di partecipare al provino, era davvero una cosa stupenda.
Mi precipitai subito fuori di casa e arrivai giusto in tempo a prendere l’autobus che mi avrebbe portato a scuola, non vedevo l’ora di dirlo a Lauren, ne sarebbe stata davvero contenta.
Adoravo vederla sorridere, in particolar modo quando lo facevamo insieme.
L’autobus ci impiegò più del previsto, ma finalmente arrivò a destinazione, scesi di colpo andando verso Lauren che stava seduta su una panchina, sicuramente mi stava aspettando.

Le saltai addosso stringendola fortissimo a me, mentre altre lacrime scendevano sul mio viso.
-No, ti hanno preso- Aveva già capito tutto senza nemmeno una parola. Si liberò dall’abbraccio solo per cominciare a saltellare sul posto e per darmi baci sulla testa.
–Ti hanno preso, ti hanno preso, ti hanno preso!- Iniziò a ripetere senza mai fermarsi, poi mi guardò sorridendo –Te lo sei proprio meritato mio piccolo Horan-

-Grazie Lau, ti adoro, e oggi pomeriggio vieni a casa mia e mi aiuti a fare la valigia.  I provini sono tra una settimana, e ho ancora tantissime cose da fare-
-Ma certo che ti aiuto, e anche io ti adoro.- D’un tratto vidi spostare il suo sguardo su qualcosa dietro di me e sbuffò, mi girai per capire il perché di quella reazione, e vidi lei, si sempre lei, Daisy stava venendo verso di me.
Daisy stava venendo verso di me? Ma che storia era mai questa? Forse era solo uno di quei sogni che spesso facevo, da cui presto mi sarei svegliato e mi sarei reso conto che era tutta un’illusione.
-Ciao Niall, ho sentito che parteciperai ad x-factor, volevo farti i comlimenti, spero tanto che riuscirai a vincere. – Di nuovo un sorriso falso sul suo viso, non riuscivo a capire perché. 
-C-c-ciao Daisy- Balbettai nervoso e cominciai a mangiucchiarmi le unghia, quando sentii il suono della campana, merda proprio adesso che lei si era avvicinata. 
-Ok, io vado, ci si vede Horan- E detto questo mi lasciò un bacio sulla guancia facendomi arrossire e venire le farfalle allo stomaco.
-Certo, ciao- Dissi sorridendo mentre la guardavo allontanarsi, dovevo ammettere che le conversazioni con lei non erano molto lunghe, ma stavamo facendo progressi, credo.
Sentii nuovamente sbuffare Lauren e mi girai a guardarla. –Che c’è?- la guardai confuso.
-C’è che si intromette in cose che non le riguardano, e poi penso che adesso vorrebbe avvicinarsi a te perché sa che potresti diventare famoso, non la sopporto-
-No, non lo farebbe mai, non è così.- Dissi convinto delle mie parole.
-Cosa? Non lo farebbe mai? Ma se nemmeno la conosci come fai a dirlo? Non ti riconosco più.-Alzò il tono di voce, non l’aveva mai fatto con me.
-Certo, tu invece la conosci e puoi decidere per me con quale ragazze devo parlare o no.-
La vidi trattenersi le lacrime mentre andava via correndo. Perché dovevo sempre rovinare tutto? Era la mia migliore amica e stavo discutendo con lei per una ragazza, in fondo lei mi aveva detto quelle cose solo per il mio bene, ero uno stupido.
Andai a cercarla ma non la trovai da nessuna parte, poi entrai in classe convinto di trovarla lì, seduta accanto a me che mi sorrideva dicendomi che era tutto apposto, ma lei non c’era,doveva essere tornata a casa,non c’era altra spiegazione, d’altronde doveva esserci rimasta davvero male e io non avevo nemmeno provato nemmeno a fermarla mentre la vedevo andare via.

Non seguì nemmeno una delle lezioni, preso dall’entusiasmo per x.factor e dalla delusione per quello che era successo con Lauren, avevo un misto di emozioni dentro lo stomaco, avevo quasi voglia di vomitare.
Aspettai con ansia la fine delle lezioni e quando finalmente l’ultima campana suonò mi sentii sollevato. Mi sedetti vicino il cancello della scuola aspettando che arrivasse, ma lei non c’era,di nuovo.
-Horan- Sentii una voce familiare venire da dietro di me e mi girai sorridendo, la ragazza dagli occhi neri come il carbone stava venendo ancora una volta verso di me, forse Lauren aveva ragione e mi stava usando per arrivare al successo, ma non poteva essere, non ci credevo. Mi diede ancora un bacio sulla guancia. – Ti serve un passaggio a casa? Ti posso accompagnare io se vuoi.-
Diventai rosso in viso e annuii sempre col sorriso da ebete stampato sul viso. –Mi farebbe davvero piacere Daisy.- 
Con un gesto quasi automatico aprì lo sportello della sua macchina nera, chissà quanto aveva speso per comprarla.
Mi sedetti sul posto davanti, quello vicino a lei e si diresse verso casa mia. Accese la radio in cerca di qualcosa da ascoltare, e proprio in una stazione c’era il mio idolo in live.
-Justin! Oddio non cambiare ti prego!- Cominciai ad urlare preso dalla felicità, mi faceva sempre quest’effetto ascoltare il mio idolo, e poco mi importava se ero in macchina con la ragazza che amavo, in quel momento non c’era niente che potessi desiderare di più.
-Cosa? Ascolti Justin Bieber? Ma è uno sfigato, è un bambino e non sa nemmeno cantare.- Cambiò la stazione metteno una musica fastidiosissima, una specie di ‘tunz tunz’, e sembrava che le piacesse anche.
-Si, ascolto Justin, è il mio idolo e non m’importa cosa pensi tu, io non cambio idea.- Odiavo quando qualcuno parlava male dei miei cantanti preferiti, e succedeva spesso soprattutto con lui. Cercai di trattenermi dalla voglia di scendere da quella macchina e andare a piedi.
-Siamo arrivati.- Frenò di scatto fermandosi proprio vicino casa mia e si girò a guardarmi negli occhi,quasi mi scioglievo in quello sguardo.
-Bene, allora ci si vede, non credo che questa settimana verrò a scuola, devo ancora preparare tutto, quindi.. - Ero talmente in imbarazzo che non sapevo più cosa dire.
-Oh, allora qui c’è il mio numero.- Mi alzò la manica della felpa e mi scrisse il suo numero con un pennarello preso dal cruscotto.
-Perfetto, ti chiamo allora. Ci vediamo.- E questa volta fui io a stamparle un bacio sulla guancia prima di scendere dalla macchina ed entrare in casa.




  
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