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Autore: officialkagome    22/06/2003    6 recensioni
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Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

PROLOGO

-Bastardo!…- sussurrò Inuyasha rivolto al fratello Sesshoumaru, che lo guardava freddamente…il cuore del mezzo youkai(*) era in sussulto, attanagliato da un sentimento così forte e atroce che sembrava soffocarlo.

-Bastardo…- sibilò più forte mentre lo attaccava, o perlomeno cercava di farlo, poiché il demone suo avversario schivava tutti i suoi colpi, sembrava quasi non curarsene.

Un po’ più lontano, nella radura, un leggero venticello spostava le foglie di una rigogliosa pianta d’edera, che ricopriva una parete rocciosa, lasciando intravedere un paio di nere orecchie da cane.

Si udì un respiro regolare, calmo, d’improvviso spezzato da un singulto e poi più affrettato, interrotto da gemiti. Una voce, femminile, ruppe il silenzio naturale, con il suo tibro sensuale ma basso, roco, quasi tetro.

-Sesshoumaru…Inuyasha…sento il loro odore…sono vicini…- sussurrò la voce.Per un attimo ci fu il silenzio, poi più forte -Sesshoumaru…- e le foglie, come a causa di una forte esplosione, volarono via d’improvviso, lasciando scoperta una figura femminile, di una giovane ragazza costretta alla parete da una lunga lancia conficcatale nel petto

Non era vestita, se per ‘abito’ non consideriamo una lunga benda che le avvolgeva le parti intime, coprendole , e i capelli neri le cadevano scomposti sul petto, nascondendo alla vista anche parte del suo viso.

Il suo braccio destro si alzò lentamente e andò ad afferrare con forza la lancia

-INUYASHA!-

 urlò ancora, mentre spezzava la lancia, emandando una fortissima luce

Inuyasha si fermò, ansimante, e il suo sguardo si perse oltre le montagne. Annusò l’aria pensoso e Kagome potè leggere sul suo viso un’ansia, che lo spaventava e al contempo lo rendeva felice…uno di quei sentimenti che ti appesantisce il cuore, che te lo fa quasi scoppiare, e tu non sai se esserne felice o meno…non sai quello che stai provando, sai solo che una parte di te spera che finisca, l’altra che sia infinito…

Anche Sesshoumaru si era bloccato all’improvviso e guardava ora il fratello ora il cielo, con sguardo ansioso. Anche lui, la ragazza ne era certa, aveva avvertito qualcosa ma non sembrava esserne troppo felice…sembrava quasi gli facesse paura...

Anche Kagome, infine, percepì un debole rumore di passi dietro di lei, ma non fece a tempo a girarsi che da un cespuglio una figura balzò su Sesshoumaru, attaccandolo.

Questi, che ancora era fermo, quasi come in contemplazione, fu colpito in pieno torace da quattro affilatissime unghie, che gli tranciarono l’abito e gli causarono una lieve ferita, e si piegò su se stesso.

La figura, una ragazza molto carina, si era rannicchiata in terra, in preparazione del secondo attacco, ma quando questo ebbe inizio Sesshoumaru scomparve avvertendo Inuyasha che sarebbe tornato a cercare la tomba del loro padre.

Ma Inuyasha non lo ascoltava, preso com’era dallo scrutare quella strana ragazza che, solo ora Kagome se ne avvedeva, aveva delle orecchie proprio come quelle del mezzo demone, se non per il colore.

-Sukoshi…Inu- la chiamò a bassa voce, lei si voltò e, sorridendo, corse ad abbracciarlo-fratellone!-urlò felice.

Davanti a un fuoco scoppiettante Sukoshi Inu squadrava sovrappensiero Kagome e Kaede, poi il suo sguardo si posò su Inuyasha

-Di un po’ fratello- disse in tono serio - quale delle due è la tua donna?-

Kagome cominciò a ridere, mentre kaede, mezza svenuta, veniva presa da conati di vomito. (sèèèè vecchia ti piacerebbe!!!NdA)

-NESSUNA DELLE DUE!- ringhiò Inuyasha voltandosi e facendo per andarsene, ma Kagome urlò ‘SEDUTO’ e lui si stampò per terra, bloccato.

-Feh fratellino, devi amare molto questa umana per obbedirle così! Bella scelta…mi piace il suo odore…-

-Lasciamo perdere sorella, credimi, è meglio. Piuttosto raccontami che fine avevi fatto…ti credevamo morta! E’ da quando avevo 4 anni che sei scomparsa senza lasciare traccia!

‘Già…da quando Sesshoumaru ha tentato di ucciderla…aveva solo 2 anni lei, cosa poteva capire…? E come ricordo le è rimasto quel segno sulla fronte…un segno che le ricorderà quello stronzo per sempre…’

Alla domanda postale dal fratello Sukoshi Inu si alzò e andò ad abbracciarlo, nascondendo il volto sulla sua spalla. Inuyasha sorrise, sopreso da tanto affetto, poi prese il viso della sorella fra le mani.

Inorridì.

Sukoshi Inu lo guardò, con sguardo colpevole e triste, mentre lui scostava una ciocca dei suoi lunghi capelli neri dalla gota destra e scopriva…tre lungi graffi rossi, quasi uguali a quello che aveva in fronte…

-Su-sukoshi-chan…questi sono altri simboli di quel…bastardo?-

-…-

-Cosa ti ha fatto sorella???Cosa ti ha fatto quello stronzo!Ha di nuovo tentato di ucciderti? Maledetto…-

-No Inu-Chan…lui…

 

(*)Youkai=demone

1.

La piccola hanyou(*) aveva preso la palla del fratello e si divertiva a vederla rotolare per terra. Inuyasha ogni tanto le sorrideva, tenendola per mano, e lei rispondeva con quel suo sorriso fresco e innocente, quel suo sorriso da bambina.

La mamma, più in là, stava seduta in silenzio e Inuyasha, quando la guardava, a volte diventava triste, ma Sukoshi Inu gli sorrideva e allora lui l’abbracciava forte e gli diceva che le voleva bene. Poi insieme correvano nell’erba e quando cadevano restavano così, a ridere, come due bambini ‘normali’…

Questi erano stati i due anni della sua infanzia, i soli, poiché era diventata subito adulta…era stata costretta a farlo…

Un giorno, mentre era sola, le si avvicinò un altro ragazzo, un po’ più grande di Inu-Chan, che le sembrava molto bello, anche se aveva un odore che le faceva paura. Lei sorrise e tese la manina per salutarlo, e le sembrò che lui fosse rimasto sorpreso da questo gesto.

-Che non abbia mai avuto qualcuno che gli abbia teso la mano?- si ritrovò più volte a pensare lei dopo quel giorno…

Quel ragazzo strano le sorrise e le disse ‘Ciao sorellina’

Lei allora rise…che bello aveva un altro fratellino…!!!

-Come ti chiami?- chiese al culmine della felicità

-Sesshoumaru…- rispose lui, ancora sorridente. Se Sukoshi Inu fosse stata un po’ più grandicella avrebbe capito che quello non era un sorriso ma un ghigno…ma adesso…come poteva saperlo? Le non conosceva l’odio, perché aveva visto solo l’amore, quello della mamma e quello di Inu Yasha…a volte anche la tristezza, si, ma l’odio…quello mai…

Per questo motivo Sukoshi Inu non riconobbe in Sesshoumaru un suo potenziale assassino e corse verso di lui per abbracciare il nuovo fratellino.

-Ciao Sesshou-chan!- disse felice al nuovo fratello…solo allora udì Inuyasha, che era appena arrivato, urlare ‘NO’

Sesshoumaru aveva cercato di avvelenarla facendole penetrare un’unghia sulla fronte…

-Un mezzo demone…un’hanyou!!!A morte!A morte!- gli gridavano gli uomini che all’inizio erano venuti per soccorrerla. Dopo l’aggressione di Sesshoumaru era scappata via, anche se Inuyasha la chiamava, lei non voleva vedere nessuno perché forse il bambino cattivo voleva solo lei, ma avrebbe ucciso anche Inu-Chan se l’avesse visto…e piangeva, chiedendosi perché suo fratello avesse voluto farle tanto male.

Un uomo la vide, sanguinante, e la prese in braccio.

-Che succede piccola?- le chiese asciugando le sue lacrime. Lei allora, per sentirlo meglio, mosse le sue orecchie piccole da cane e lui, una volta viste quelle, la fece cadere per terra…-

-Un mezzo demone…un’hanyou!!!A morte!A morte!- cominciò a gridare presto seguito da altri…

la bambina allora scappò nella foresta…

Erano passate ormai delle settimane, e il tempo era cambiato. Un forte freddo aveva invaso la foresta, presto seguito da una copiosa nevicata. Sukoshi-Inu si sedette per terra, con la ferita ancora dolorosa e sanguinante, e pianse a lungo, per il dolore fisico, si, ma anche per la violenza mentale subita. La sua ferita, in breve tempo, si fece troppo profonda da sopportare, per lo meno per una bambina di due anni… Il freddo pungente le intorpidiva i muscoli e riusciva a ghiacciare la lacrime che ancora, di tanto in tanto, bagnavano il suo bel viso, stravolto dalla tristezza e dalla paura. Fu allora che le venne sonno…e lasciò che la sua mente si addormentasse.

-per una come me- pensò tristemente prima di chiudere gli occhietti stanchi -è meglio la morte…hanno ragione gli umani- poi, il buio.

Tori scrollò la coda intorpidita, poi sorrise mestamente. Era così disperata da dover cercare cibo anche con quel tempo orribile, pensò, di certo il padre non ne sarebbe stato fiero…e d’altra parte, come biasimarlo? Per uno Youkai volpe questo era inaccettabile…

-papà..- chiamò disperata, ma le rispose il silenzio, avvolgendola assieme all neve, e svuotandole il cuore.

Sapeva che nessuno le avrebbe risposto ‘sono qui’ perché il suo genitore era morto anni prima, per salvare sua sorella…anzi la sua sorellastra, un’hanyou, da un gruppo di umani inferocito.

Tori si chiese perché gli umani odiassero tanto sia gli youkai che gli hanyou…erano anche loro esseri umani e avevano diritto di vivere. E’ vero che alcuni di loro avevano compiuto atti orribili, ma anche degli esseri umani non si erano comportati da meno. E Tori pensava che non si potesse cercare di estinguere una stirpe, una razza, solo per la stoltezza di alcuni suoi componenti. Se fosse stato davvero così, anche gli umani meritavano la morte.

Mentre era preda di questi pensieri udì dei latrati di lupi, e realizzò che quella sera almeno avrebbe cenato. Si avvicinò alla fonte dei rumori e vide un branco accanto a un qualcosa che non seppe definire subito. Solo quando uccise il capobranco e scacciò il resto delle belve notò un braccio che fuoriusciva dalla neve.

-Kami-sama(**)- sussurrò portandosi la mano davanti la bocca, poi corse e scavò fino a quando non riuscì a rinvenire il corpo esanime della bambina.

Era un’hanyou.

‘Uhm…che calduccio confortante…’ pensò…mosse lievemente un dito, non riuscendoci del tutto come avrebbe voluto, e s’accorse che qualcuno le teneva la mano e le sussurrava dolci parole. Allora aprì gli occhi, pensando ‘mamma’ ma non riuscendo ad associare alla parola una determinata immagine, e vide una donna accanto a lei, che sorrideva.

-Chi sei?- mormorò stordita, la donna la guardò dolcemente

-Mi chiamo Tori e sono una youkai volpe- rispose accarezzandole il capo lievemente -tu chi sei?-

-Io…io sono…-…panico…chi era lei? Credeva di saperlo, ne era certa, ma ora che chiedeva alla sua mente una risposta questa non sapeva né poteva dargliela. Si sforzò ancora, per qualche istante, ma era solo il buio.

-Non lo so…- disse, arrendendosi all’evidenza. Non lo sapeva.

Tori sorrise ancora.

-Piccola, è logico, è un anno e mezzo che dormi, sai?-

-UN ANNO E MEZZO?Così tanto?-

-Già, ti ho trovata mezza morta sotto la neve, con un branco di lupi attorno deciso a fare di te del cibo. Avevi una ferita sanguinante in fronte- spiegò toccando la cicatrice rossa -e uno youkai molto saggio mi ha detto che dormivi, e che avrei dovuto aspettare il tuo risveglio. In realtà io non credevo davvero nella tua guarigione ma…eccoti qui adesso.-

La bimba s’intristi

-eccomi qui? Ecco chi? Chi sono? Sono il nulla? Non ho passato, non ho una storia mia, non ho niente. Non ho vita.-

-Oh piccola mia…chi ti ha insegnato questa tristezza? Forse per ora non hai un passato ma presto lo ricorderai, non temere! Per ora, se vuoi, puoi considerarti mia figlia, come ho fatto io in questi mesi, certo non sarò la tua vera mamma ma ti voglio bene lo stesso…credimi…-

La piccola annuì sorseggiando la calda bevanda che la donna le porgeva, poi sorrise

-va bene, mamma Tori…- sussurrò

(*) hanyou: mezzo demone, incrocio fra Youkai e umano

(**) Kami-sama: è una specie di esclamazione (tipo “Oh mio Dio!”)

 

2.

-mamma Tori!!!Mamma!Guarda qui!-

-Cosa?-

-Non trovi che stia crescendo un po’?- chiese speranzosa la bambina, ribattezzata Nyuji(*), indicandosi il seno

-ma certo…ormai sei una signorinella…hai 14 anni, no? Era tempo che cominciasse a crescerre piccola mia!-

-Già!- rispose Nyuji raggiante…ormai era grande! Fra poco si sarebbe dovuta anche trovare un ragazzo! Aveva tanto fantasticato sull’amore…chissà quando sarebbe arrivato!

-wow…- disse con aria sognante, guardando in aria

-mamma, secondo te come sarà il mio ragazzo?- chiese senza distogliere lo sguardo dal soffito, Tori smise di riassettare e la guardò, sorridendo. Ormai era davvero diventata grande…quando l’aveva trovata aveva due anni, quando si era risvegliata tre e mezzo. Molti anni erano passati…e molte cose. Non aveva più detto che non era nessuno e la Youkai volpe, dal canto suo, aveva cercato di riempirle la vita con dei dolcissimi e bellissimi ricordi. A volte, con paura, pensava al momento in cui avrebbe ricordato tutto…e di certo l’avrebbe lasciata.

-mamma?- chiese Nyuji impaziente

-Ah…Mhm…allora…il tuo fidanzato- disse la donna abbracciando la ragazzina - me lo immagino uno youkai potentissimo e bellissimo, che arrivarà in sella a un grande demone alato e ti porterà via con sé, perché ti ama…e tu lascerai la tua mammina…-

-No! Mamma come puoi dire una cosa del genere! Verrò a trovarti con i tuoi nipotini!-

‘E’ già grande davvero…pensa già a dei bambini!’ pensò stupida Tori…era stupefacente come quella regazzina, sua figlia, a volte facesse dei discorsi così profondi, così adulti. Realizzò che doveva averne viste, nel suo passato scomparso, per essere stata resa adulta così all’improvviso. Per fortuna non lo ricordava…

-Beh, adesso vai a raccogliere un po’ di erbe, così t’insegno come cucinarle!Altrimenti chi vuoi che sposi una ragazza che non sa badare a nulla!?-

-Si mamma!- rispose Nyuji, poi corse fuori…Nel vederla di spalle allontanarsi, Tori fu percorsa da uno strano brivido.

 

-…mhm…è qui…sento il suo odore…-

-è sicuro signorino Sesshoumaru?- chiese il rospaccio verde impugnando il bastone, Sesshoumaru annuì sovrappensiero

-è qui…- ripetè -è vicina, la sento…devo trovarla, lei di certo sa dove si trova la tomba di nostro padre…-

-Lì c’è una casa, signorino Sesshoumaru!-

-Bene, entriamo…-

I due passarono per la porta e videro Tori che stava pulendo e preparando per il ritorno della figlia.

-Youkai, cerco una ragazzina- disse Sesshoumaru altezzoso, Tori si voltò e riconobbe subito in lui uno youkai molto potente

-una ragazzina?…- boccheggiò…cercava di certo Nyuji…ma non sembrava per fini lodevoli…e non lo vedeva come un buon fidanzato…le faceva paura

-Si, una ragazzina con un segno sulla fronte…so che è viva e so che è qui…dimmi dove si trova, mi serve!-

-Chi sei tu? Anche se sapessi qualche cosa non ti direi nulla…-

-Non costringermi ad usare le maniere forti, donna, non servirebbe a nulla…ne moriresti-

-Non ti dirò nulla- sibilò Tori guardando in cagnesco colui che aveva difronte. L’altro essere, quello viscido e verde, si aggirava per la casa.

-Signorino Sesshoumaru, guardi!- disse prendendo uno degli abiti di Nyuji -sembra lo stesso odore…-

Sesshoumaru afferrò l’abito e lo annusò

-è lo stesso- disse -bene donna, non mi servi più, muori…-

Un lampo verde squarciò l’aria e Tori si trovò a pensare che era triste andarsene prima di aver visto l’ultima volta sua figlia sorridere. Cercò di scappare ma non vi riuscì, e gli artigli velenosi di Sesshoumaru la ferirono a morte. Prima di chiudere gli occhi per sempre, realizzò che quello era l’assassino che aveva cercato di uccidere Nyuji e cercò di gridare, ma non un suono uscì dalla sua gola.

-MAAAMMAAAA!- urlò stravola Nyuji entrando. Si precipitò accanto alla donna, ormai morta, piangendo

-mamma…- sussurrò ancora, triste, poi si voltò verso l’uomo che non conosceva

-sei stato tu? Oppure quel lurido coso verde? maledetto…ti ucciderò…vi ucciderò entrambi!-

Sesshoumaru guardò la ragazzina e la riconobbe, era lei senza ombra di dubbio, ma sembrava non riconoscerlo, sebbene lui non fosse cambiato di una virgola.

-Non sono stato io- disse -io, anzi, ho cercato di salvarla…ma quel demone che l’ha assalita è scappato prima che potessi fare qualcosa…-

Ecco, aveva tentato l’azzardo. Il fatto che non si ricordasse di lui voleva dire che il suo veleno aveva agito nella sua mente, ma senza ucciderla, e le aveva fatto dimenticare tutto. In quelle condizioni non poteva dirgli nulla, quindi pensò che la cosa migliore fosse portarla con sé e farle ricordare tutto, in seguito ucciderla.

Lui doveva avere Tessaiga.Doveva essere sua.

-Prima di morire- continuò -mi ha chiesto di prendermi cura di te…come ti chiami?-

- Nyuji- rispose la ragazzina. Quell’uomo non le piaceva, aveva un odore disgustoso…ma se la mamma l’aveva affidata a lui vuol dire che poteva e doveva fidarsi.

-e sia…- mormorò poi -se la mamma ha desiderato così, verrò con te-

Jaken guardò interrogativamente il suo signore, ma non disse nulla...se aveva deciso così un motivo c’era di sicuro…

(*) Nyuji: piccola/o

3

 

-Dove stiamo andando?- chiese Nyuji per la sessantesima volta, Jaken sbuffò

-senti mocciosa, non devi dare fastidio al mio signore, capito?-

Nyuji lo guardò torva…ma con che razza di maleducati l’aveva mandata la mamma? Era una settimana che viaggiava con loro e non l’avevano degnata di uno sguardo! Soprattutto quel Jaken, ‘roboverde’ come lo chiamava lei, era odioso. Sesshoumaru, invece, era solo…freddo…di quella freddezza assurda, cattiva, strana…la ragazzina pensva che fosse stato così da sempre, senza un motivo, e un po’ lo odiava per questo. Perché diventare così se la vita non ti ha fatto che doni? Perché disprezzarla se ti aveva avvantaggiato? Neanche lei, che ne aveva passate tante, aveva reagito così!

Poi però si disse che di quel tipo non sapeva nulla…e che era ingiusto pensare tanto male di lui.

-Sesshoumaru- chiamò piano -io sono stanca…possiamo fermarci per favore???-

Sesshoumaru digrignò i denti, ma fu costretto a fermarsi! Doveva trattarla bene, se voleva che le ritornasse la memoria…che spreco di tempo!

In quella settimana però, aveva scoperto che era un esserino molto dolce, anche se davanti a sé trovava solo un muro impenetrabile. Sorrideva sempre, anche se mezza morta dalla stanchezza, e non trattava male nessuno, nemmeno Jaken, che odiava apertamente.

-Sesshoumaru…- lo chiamò ancora lei, toccandogli la spalla -mi dici dove siamo diretti?-

-cerchiamo la tomba di mio padre- disse il ragazzo sovrappensiero

Ecco! Anche lui aveva dei dolori! Suo padre era morto! Nyuji si maledì! Aveva pensato tanto male di lui, ed era stata avventata. Decise che adesso l’avrebbe riempito di attenzioni, per ripagarlo, e constatò che il suo odore non le sembrava nemmeno più tanto disgustoso. Quello di Jaken, ovviamente restava stomachevole…vomitevole…bwah!

Si sedette vicino al ragazzo e lo guardò un poco

-Tuo padre è morto…gli volevi molto bene?- chiese, in un sussurro. Sesshoumaru strabuzzò gli occhi…avrebbe ucciso chiunque per molto meno, ma scopriva che non aveva quella reazione verso la ragazzina non solo perché gli era utile…ma…perché in fondo gli faceva piacere che s’interessasse di lui…

-non l’ho mai conosciuto…-

Nyuji trattenne una lacrima…anche lei non aveva mai conosciuto né il suo vero padre né la sua vera madre…beh avevano qualcosa in comune…

Si alzò e, piano, lo abbracciò

-mi spiace…- mormorò

Sesshoumaru era sorpreso…ma sorrise.

Jaken tossicchiò (Maledetto!Nd?) e Sesshoumaru scostò la ragazza

-andiamo…dobbiamo ancora camminare molto…- disse senza guardarla in viso.

Dopo qualche ora di cammino la notte li avvolse come un manto, e il robo verde propose di accamparsi per la notte, Sesshoumaru annuì e anche Nyuji lo fece. Si stesero tutti e tre a raguardevole distanza l’uno dall’altro, e si addormentarono…

Un bambino…molto bello…come si chiama…perché mi guarda e piange!? Perché sembra che il suo sguardo mi passi, come se sia di vetro, ma è lo stesso rivolto verso di me?

vedo…una bambina molto piccola…ma sono io? Dove sto andando…chi è tutta quella gente?

Sesshou-chan?

‘Ciao…’ mi conosce? E’ lui…io

SESSHOUMARU!

-Sesshoumaru!- urlò svegliandosi di soprassalto. Il ragazzo era già sveglio, seduto accanto a lei, e guardava lontano.

-Cosa c’è?- chiese

-Io…ho fatto un incubo e ti ho sognato…ma eri più…giovane…-

Sesshoumaru rabbrividì, senza saperne il perché…non era quello che lui voleva? Non voleva che lei ricordasse? Un pensiero lo inorridì…e se…lui in realtà non volesse farla tornare com’era? E se…

scacciò quello stupido pensiero con un cenno

-era solo un incubo- sussurrò posandole una mano sul capo. Lei sorrise, stupita da quel gesto, e si avvicinò a lui.

-Dormi bene…- gli disse, poi lo baciò sulla guancia

-…Sesshou-Chan…- quindi si distese accanto a lui e posò il viso sul grembo di lui.

Sesshoumaru aspettò che lei si fosse addormentata e, stupendo anche se stesso, le posò un lieve bacio sulla fronte

-buona notte Sukoshi Inu- mormorò…

Jaken, che fingeva di dormire, corrugò la fronte…

-Sesshou-chan?-

-dimmi…-

-sono 7 mesi che cerchiamo la tomba di tuo padre…-

-si?…-

-MA SAI DOV’E’???-

-…-

-Non lo sai?NON LO SAI?-

-temo di no!-

-Kami-Sama!SesshouChan! è impossibile!-

Sesshoumaru rise…non sapeva davvero l’ubicazione della tomba, e avevano girato in tondo per tutti questi mesi, solo per far sì che Sukoshi Inu ritrovasse la memoria perduta, cosa che ovviamente non era accaduta, ma lui ne era felice. Sapeva che, una volta tornata la memoria, avrebbe dovuto ucciderla, e non voleva. Perché negarlo? Si era affezionato a lei! Ormai la sera, la notte, dormivano vicini, a volte abbracciati, e se lei nel sonno si allontanava lui se ne accorgeva subito, perché sentiva il freddo.

Cominciò a chiedersi che sarebbe stato di lui…senza Sukoshi Inu.

Quella sera faceva particolarmente caldo, così si accamparono vicino ad un fiume, che scorreva nei pressi delle montagne. Era molto tardi e avevano camminato per parecchie ore senza sosta, così il sonno li colse subito, quasi tutti. Dico quasi, poiché Sukoshi Inu, Nyuji, era ancora sveglia, abbracciata a Sesshoumaru, che guardava l’acqua…e il riflesso della luna su di essa…era così bella.

Fece attenzione a muoversi molto piano, si staccò dal ragazzo e cominciò a spogliarsi, in modo da rimanere solo con la benda e nient’altro addosso poi, piano, cominciò ad entrare nell’acqua fresca…si stava così bene…

Come sempre, anche questa volta appena Nyuji si fu allontanata Sesshoumaru aprì gli occhi, ma nell’oscurità la ragazza non se ne accorse. La vide, e per lui fu come un pugno nello stomaco.

Nell’acqua la benda che l’avvolgeva era diventata trasparente, e le si era attaccata addosso come una seconda pelle, disegnando senza margini di errore ogni suo piccolo particolare, ogni sua seducente curva.

Capì che la desiderava, che lui, uno Youkai, desiderava unirsi a quell’hanyou, e non solo per istinto…anche perché infondo le voleva bene.

Si alzò, e solo allora lei si accorse che si era svegliato. Lo guardò negli occhi e scorse quello strano luccichio, quasi animalesco, e poi il desiderio, la passione. Un po’ ne ebbe paura.

Sesshoumaru le sorrise, cominciando ad avvicinarsi.

Lui la voleva.

4.

-Sesshou Chan…mi dispiace di averti svegliato…- sussurrò la ragazza abbassando gli occhi.

Cosa voleva dire quello sguardo? Cosa voleva Sesshoumaru da lei, adesso? Ormai aveva imparato a conoscerlo, capiva quando voleva essere lasciato solo e quando invece, desiderava la sua compagnia e il suo calore, e tutto ciò lei lo deduceva dai suoi occhi…ma questo sguardo non seppe subito interpretarlo…

-Sei…sei…arrabbiato?-

-no-

-mhm…un po’ nervoso?-

-no-

-annoiato?-

-no…niente di tutto ciò…perché non vieni qui, vicino a me, sull’erba?-

Così dicendo si era tolto la maglietta e si era avvicinato a lei, prendendole la mano

-Non vedi? Hai la pelle intorpidita…devi uscire un po’ dall’acqua…-

-ok…-

La ragazza, piano, uscì dal fiume, senza mai distogliere lo sguardo da Sesshoumaru, che gli stava davanti…

Lui, dal canto suo, non le lasciava la mano e ogni tanto si girava, per provare piacere perdendosi negli occhi color ambra di lei…non si era mai accorto che fossero così belli e profondi…

Si sedettero vicini, sull’erba, poi lui la prese in braccio, in modo poter vedere bene il suo viso, i suoi lineamenti. La osservò in silenzio per qualche attimo infinito… ‘le sue labbra sembrano così calde e morbide’ pensò accarezzandole con un dito dolcemente…

Nyuji non sapeva cosa fare…avvertiva una strana elettricità nell’aria, una tensione che correva fra lei e il ragazzo, e che, l’aveva capito questo, non si riconduceva a rabbia. Cos’era? Piano posò la sua mano sul petto nudo di lui…

-Cosa c’è?- chiese a fil di voce

Sesshoumaru fu risvegliato dall’incanto della pelle bianca e soffice di lei da quelle parole, ma non fu sgradevole. La sua voce era meglio di una melodia, per lui, e l’avrebbe sentita parlare ore e ore senza stancarsi…

-Io…non lo so- rispose prendendo quella piccola mano fra le sue e baciandola sul palmo

-non lo so- ripetè.

Perché averla adesso fra le braccia gli provocava queste reazioni strane? Cos’era quel calore che lo attanagliava al basso ventre? Cos’era quella voglia di restare per sempre così?

-Senti…perché non facciamo una passeggiata?- propose, la ragazza annuì e si allontanarono insieme, mano nella mano, nella foresta.

-Nyuji…non ricordi davvero nulla del tuo passato?- chiese il ragazzo quando furono arrivati ad una radura, abbastanza lontano da dove Jaken dormiva

-No…niente…perché ti interessa tanto?-

Sesshoumaru non seppe rispondere…perché gli interessava? Perché voleva che lei ricordasse o meno? Adesso sapeva la verità…lui non voleva assolutamente che lei ricordasse…avrebbe trovato la tomba del padre in un altro modo…ma lui voleva Sukoshi Inu per sé…

-per nessun motivo- mentì quindi, stringendola a sé e baciandole piano i capelli, lei gli posò una mano sulla nuca e cominciò ad accarezzargliela.

-Cos’hai stasera?- gli chiese sorridendo dolcemente, lui la zittì e poi avvicinò le sue labbra a quelle di lei senza toccarle. Poteva sentire il suo respiro, percepire il suo calore…ed era tutto così vero…

Le prese il viso con le mani e l’avvicinò di più.

-Voglio un bacio…- le disse a fior di labbra, poi la baciò con dolcezza…

Era vero? Sesshoumaru la stava baciando?…si…era verissimo…e lei si sentiva così bene…lo strinse più forte a sé e rispose al suo bacio, con passione.

Non era più una bambina…era, o perlomeno voleva essere, per lui, quella notte, una donna.

Poco a poco le carezze di Sesshoumaru si fecero più audaci, le sue mani percorrevano frementi il corpo di lei, sciogliendolo dalle bende e lasciandolo completamente nudo.

-Sei bellissima, amore mio…- le sussurrò prima di stenderla sotto di sé.

‘Kami…la mia prima volta…con Sesshoumaru…’ pensò Nyuji poi sorrise

-ti amo…- sussurrò piano.

Una dolcezza magnifica li accompagnò nell’unirsi, completamente, un sentimento che Sesshoumaru stesso non avrebbe mai pensato di poter provare. Poterla fare sua, senza dover essere violento, poterla baciare, sapere che i suoi sentimenti erano ricambiati…

Lei gemeva, piano, e gli chiedeva di prenderla, così lui l’accontentò.

Al momento culminante dell’amore non potè impedirsi di portare una mano all’altezza della gota destra di lei e, mentre i loro respiri si facevano uno solo, la graffiò piano, lasciandogli il suo simbolo…

Lei lo guardò, interrogativamente, lui disse

-questo segno vuol dire…che sarai per sempre mia…

Ma aveva mal interpretato lo sguardo di lei…

‘Era una bella giornata, quella, e lei (o perlomeno, quella bambina che sembrava essere lei) giocava con una palla rossa, e rideva nel vederla rotolare…di chi era quella palla? Si voltò e accanto a lei c’era un bambino…ma il suo volto non lo poteva vedere, a causa della forte luce…vedeva solo i suoi capelli…e sembravano argentei…

C’era una donna…quella donna con i capelli neri e un bel kimono colorato…e anche se non ne ricordava il viso lei…provava calore al solo pensare a lei…perché?

Poi il bimbo era andato via un attimo e lei era rimasta sola…ricordava l’erba, il suo odore, il rumore dei passi…adesso ricordava davvero tutto…

Poi si era avvicinato quell’altro…ma per lei adesso era solo un’ombra…la sua mente si rifiutava di visualizzarlo…lei gli aveva sorriso…questo lo ricordava…e gli aveva anche teso la mano per salutarlo…

Poi lui aveva sorriso e le aveva detto qualche cosa…ma cosa?

Un momento…quella voce…lei la conosceva…

Il volto dell’altro improvvisamente divenne chiaro…era…era…Sesshoumaru…un po’ più piccolo…ma era lui!

Poi lei si era alzata e…

!NO!!!!

aveva gridato quel bambino con i capelli d’argento.

Perché aveva gridato ‘no’? Chi era?

Sesshoumaru sorrideva…ma il suo sorriso faceva paura…tanta paura…

-sesshou-chan!- aveva gridato correndogli incontro…

-fratello…-

FRATELLO?

era sua fratello dunque? Ma chi era lei…chi era quel bambino che le somigliava tanto?

-hanyou…devi morire…-

così gridavano tutti quegli uomini...e poi...poi c’era l’immagine di quella donna...

*mamma*…pensò *quella è la mia vera mamma*

La mia vera mamma!!!???Adesso ricordava tutto…Sesshoumaru…suo fratellastro…e quel bambino…

quel bambino…

era…

*INUYASHA!*

Svenne.

5.

-Cosa le è successo signorino Sesshoumaru?-

chiese Jaken quando vide il suo signore trasportare Nyuji, svenuta, in braccio.

-è svenuta…-

-cosa le avete fatto signorino…- sogghignò il rospaccio con sguardo complice, Sesshoumaru lo guardò freddo

-niente che lei non volesse- rispose pensieroso.

Le aveva fatto male? Cosa era successo? Perché era svenuta? Quello sguardo…gli era sembrato molto strano…forse non era dovuto ai graffi…ma allora…a cosa???

Un bruttisimo presentimento lo pervase, costringendolo a distogliere lo sguardo da lei.

‘‘si…io mi chiamo Sukoshi Inu…e sono un’hanyou…mio padre era un famoso youkai molto temuto e mia madre una bellissima mortale umana…

Mio fratello…il mio fratellino…è Inuyasha…è quel bambino con i capelli d’argento…con gli occhi come i miei…

Sesshoumaru…anche lui è mio fratello ma…non proprio…è un fratellastro…

e ha tentato di uccidermi…

e allora? Adesso che vuole da me…?

Che creda?…e…se lui pensasse che io conosca l’ubicazione della tomba di nostro padre?

E’ solo per questo che mi ha portato con sé…che mi ha amata? Che mi ha accarezzata?’’

Maledetto…BASTARDO!Lei adesso lo amava…e sapeva che lo avrebbe amato per sempre, anche se sapeva che razza di stronzo era…

Non era tutto abbastanza chiaro? L’aveva usata per i suoi loschi scopi…quel fottutissimo maiale le aveva rubato quello che aveva di più prezioso…l’innocenza…

Adesso era sporca, e lo sarebbe stata per sempre.

E aveva anche disonorato Inuyasha…suo fratello

Di certo lui l’avrebbe odiata…una volta saputa una cosa del genere…

La mattina adesso, con il suo splendore, aveva risvegliato tutti i piccoli e grandi animali della foresta e gli uccelli facevano sentire la loro gioia cantando verso il sole.

Alcuni raggi caldi andarono illuminarono il viso di Sukoshi Inu, che ancora dormiva, provocandone il risveglio.

Era ancora intontita, un po’ per quello che era successo la sera prima con Sesshoumaru, un po’ per tutto il flusso di ricordi che l’aveva investita.

Jaken e Sesshoumaru erano tutti presi in un discorso che lei non riusciva a sentire, perciò non si accorsero che si era ripresa, e questo le dette il tempo di pensare al da farsi.

Lei amava Sesshoumaru, con tutta se stessa…ma lui odiava Inuyasha, e questo Sukoshi Inu non poteva sopportarlo…

Ma la voglia di restare con lui era tanta, troppa…

-Ma signorino…portarla con noi ormai è pericoloso!-

udì dire a Jaken, e, in silenzio senza farsi notare, cominciò a captare il discorso

-potrebbe ricordare tutto…- disse ancora il rospaccio

-non importa…deve restare…devo sapere dov’è la tomba di nostro padre…-

Ecco, era vero…lui non l’amava…maledetto…come aveva fatto ad innamorarsi di uno così?

La voce di lui la richiamò prima che si perdesse nei suoi pensieri…stava dicendo

-credi davvero che avrei ucciso quella youkai volpe per nulla?-

era troppo…lui…lui aveva ucciso Tori? La mamma Tori?

Non meritava di vivere…non importava se lei l’amasse…NON MERITAVA DI VIVERE…

Sukoshi Inu scattò in piedi

-Nyuji! Sei sveglia!- la salutò Sesshoumaru sorridendo, lei lo guardò torva

-Perché mi chiami così, feccia? Sai bene che il mio nome e un altro…è Sukoshi Inu…lo avevi forse scordato?-

Sesshoumaru sobbalzò…aveva ricordato il suo nome e…gli sembrava ostile…questo voleva dire che aveva richiamato alla sua memoria anche il…tentato omicidio…il significato della cicatrice sulla sua fronte.

Un brivido freddo lo colse…che avesse udito anche il discorso di poco prima?

-Tu, maledetto lurido bastardo…hai ucciso mamma Tori…e mi hai sporcata…-

Sporcata? Questo era stato per lei l’avvenimento della notte prima…?

Sesshoumaru si sentì morire, dapprima, poi la rabbia cominciò a coglierlo…un furore cieco, animale…

-Tu mi odi, e odi mio fratello…e mi hai uccisa…non hai solo tentato di farlo…tu…tu l’HAI FATTO!-

urlò Sukoshi Inu, mentre le lacrime cominciavano a rigare il suo viso.

Sesshoumaru allora capì quanto le costassero quelle parole, capì che in fondo provava qualcosa per lui…

-Io…-

-TACI! TU NON MERITI DI VIVERE…feccia…-

-bene allora uccidimi, avanti, io non mi difenderò…-

Sukoshi Inu sfoderò le unghie e si avvicinò al ragazzo…era davvero intenzionata ad ucciderlo…

Aveva visto di sfuggita Jaken occupato a fare qualcosa di strano quindi aveva dato le spalle ad un parete rocciosa in modo da non poter essere colpita a tradimento.

Adesso Sesshoumaru le stava davanti, fermo, e la guardava negli occhi.

-Uccidimi, forza…-

Sukoshi Inu chiuse gli occhi, per prendere coraggio, e allora udì il sibilo, quando li riaprì vide la lancia venire verso di lei, e il braccio di Sesshoumaru alzato.

-tu…mi hai ingannata…- disse prima di essere colpita…

La lancia le trapassò la spalla e si andò a conficcare alla parete dietro di lei.

Sukoshi Inu chiuse gli occhi, l’ultima immagine impressa nella memoria era Sesshoumaru che la guardava…chissà perché, le sembrava triste…che stupida…lui era solo arrabbiato perché non aveva saputo nulla da lei…in ogni caso aveva deluso sia lui che Inuyasha…

-Jaken…come hai osato?-

-ma mio signore…voleva uccidervi!-

-Non l’avrebbe fatto mai! Fammi un favore, non intrometterti mai più nei miei affari, ok?E adesso và avanti, prima che mi venga voglia di ucciderti…-

Jaken eseguì l’ordine e s’incamminò scontento, Sesshoumaru restò solo davanti a Sukoshi Inu e la guardò. Sembrava così indifesa adesso…si era addormentata così, senza salutarlo, con odio profondo nel suo cuore, tutto verso di lui…lui che l’amava.

Si avvicinò alla ragazza e le prese il viso fra le mani, accarezzando con un dito i tre segni che le aveva lasciato la notte prima sulla guancia.

‘sarai sempre mia…sempre, qualsiasi cosa accada…’ pensò avvicinando le labbra a quelle di lei

-amore mio…svegliati presto- mormorò, prima di baciarla delicatamente.

-Svegliati presto e…torna da me…ti prego…-

era la prima volta che pregava qualcuno…e a pensarci bene era la prima volta che amava qualcuno…

‘Bene…alla fine l’ho messa KO quella stronzetta…’ pensò Jaken camminando sul sentiero ‘è stata una fortuna essersi accorto che si era svegliata…con lei fuori dai piedi il signorino tornerà come prima…’

6.

-Ecco…è andata così…- terminò la ragazza, evitando però di alzare gli occhi verso il fratello. Anche così avvertiva la sua tristezza, la sua delusione…e lei ne era la causa…

Tutta colpa di Sesshoumaru.

Se non l’avesse mai presa…lei non si sarebbe mai innamorata così tanto di lui…

Si guardò bene dal dire anche questo, poiché già sentiva di essersi comportata troppo male.

Inuyasha, dopo qualche attimo di silenzio, si alzò e uscì.

Sukoshi Inu lo seguì con lo sguardo, tristemente, poi riabbassò il capo.

Kagome le si avvicinò e le disse, piano

-non biasimarti…non potevi sapere nulla…nn eri in te…-

poi anche lei uscì, per seguire Inuyasha.

Sukoshi Inu questa volta non si mosse

‘Allora forse non sapevo…ed ero giustificata…ma ora…ora io so…perché però lo amo ancora?’ pensò, prima che una lacrima solcasse il suo viso e s’infrangesse sui tre graffi che aveva sulla guancia…

-Inuyasha…- lo chiamò Kagome, lui non diede cenno ad intendere che avesse percepito la sua presenza.

In realtà il suo odore inconfondibile l’aveva già inebriato, ma voleva restare solo ora, per pensare, e sapeva che con Kagome vicino non sarebbe stato possibile…

Lei continuò

-non puoi arrabbiarti con lei…non sapeva quello che faceva…-

-credi? Forse si…ma ora…io credo che lo ami ancora…-

Kagome tacque. Anche lei aveva capito che la sorella di Inuyasha provava dei forti sentimenti verso Sesshoumaru, era evidente, bastava vedere come le luccicassero gli occhi mentre ne parlava.

Era forse questo che turbava tanto il suo mezzo-demone? Il fatto che qualcuno, nella sua famiglia, potesse anche solo non odiare Sesshoumaru?

-Inuyasha…- ripetè Kagome abbracciandolo, lui non disse nulla ma si lasciò abbracciare…

Kaede si avvicino all’hanyou guardandola con evidente curiosità

-Cosa vuoi vecchia signora?- le chiese Sukoshi Inu (PS: è un po’ più educata di Inuyasha!^^)

Kaede scosse il capo

-sembri più ragionevole di tuo fratello, credo di poter parlare con te…dimmi un po’…mi è sembrato di capire che tieni ancora molto a Sesshoumaru-

L’hanyou strabuzzò gli occhi…era così evidente?

-Si- ammise in un soffio -ma so che è sbagliatissimo, lui mi odia, mi ha sempre odiato…e sfruttato-

Kaede non rispose ma sorrise

-sicura? Anche io pensavo che Inuyasha non fosse capace di provare sentimenti e fosse uno stupido ma vedo che si sta aprendo con Kagome…chissà magari anche Sess…-

-NO! Sesshoumaru non è come Inuyasha!- esclamò con rabbia Sukoshi Inu

-Non scladarti!-

-Jaken, l’hai vista?-

-Si mio signore-

-Era lei vero?-

-Sembrava proprio di si mio signore…-

Sesshoumaru guardò in cielo. E così Sukoshi Inu si era svegliata e, come lui immaginava, lo odiava a morte. Erano questi i momenti in cui avrebbe fatto a pezzettini Jaken.

-Sentimi bene- disse a quest’ultimo

-Io mi riprenderò quella ragazza perché mi serve, e tu non farai nulla se ci tieni alla tua vita!-

Jaken mormorò un ‘certo mio signore’ fra i denti.

Ma perché il signor Sesshoumaru ci teneva tanto a quella insulsa Hanyou?

-Jaken domani sera, al calar del sole, andremo al tempio a riprendere Sukoshi Inu-

Jaken annuì contrariato

‘Devo fare qualcosa’ pensò

-Inuyasha non credi sia ora di tornare dentro?- chiese Kagome, che ancora abbracciava il mezzo demone, Inuyasa non si mosse

-fammi restare qui ancora un po’, non voglio rivederla ora…-

La ragazza sorrise, non aveva mai visto quel lato di Inuyasha e non le dispiaceva per niente.

Tuttavia lo sentì irrigidirsi

-che succede?- chiese

-sento l’odore di Jaken…-

-???-

-Cosa vuoi maledetto essere stomachevole?- stava urlando Sukoshi Inu a Jaken, che le era comparso davanti all’improvviso qualche istante prima.

-Io non sono venuto qui per attaccarvi- cercò di difendersi quello, ma la ragazza lo aggredì ancora

-se sei venuto da parte del tuo padrone puoi dirgli di andare a farsi…-

-no! Il signor Sesshoumaru non deve sapere che sono qui, altrimenti morirei-

In quel momento Inuyasha e Kagome si avvicinarono di corsa.

-C-cosa vuoi!?- chiese Kagome, Jaken la guardò e poi rifissò il suo sguardo su Sukoshi Inu

-Domani sera Sesshoumaru verrà qui a riprenderti, e sta certa che se viene qui non tornerà mai senza di te. Ma io non ti voglio, perciò scappa e non farti trovare…-

Inuyasha ringhiò

-Chi mi dice che non ci stai tendendo una trappola? Sesshoumaru potrebbe essere anche qui..-

-Non credo fratello…Jaken mi ha sempre odiata perciò adesso sta dicendo la verità-

Jaken annuì, poi scomparve

-Domani al calar del sole…- furono le sue ultime parole

-Che si fa?- chiese Kagome ad Inuyasha, lui guardava la sorella senza parlare

-Non possiamo permettere a quel bastardo di prenderla ma combattere contro di lui è fuori luogo, perderemmo…quindi…-

-Quindi?-

-Quindi Kagome- continuò Inuyasha rivolgendosi alla ragazza

-domani porterai con te mia sorella nel tuo mondo e dopo tornerai da me…da sola…-

-COOSA?- mormorò sbigottita Sukoshi Inu. Da una parte era felice che il fratello si preoccupasse per lei, ma non voleva…non voleva perdere per sempre Sesshoumaru.

Inuyasha lesse nei suoi pensieri e la guardò torvo

-dimenticati quel bastardo, capito sorella? Ha tentato di ucciderti e ti ha ingannato! Non ti merita…-

Sukoshi Inu annuì dolorosamente…era vero, era tutto vero.

-Andrò con Kagome- disse con voce fievole.

Qualche ora dopo si trovava in una stanza strana, arredata in modo strano, in una città strana con della gente strana…(ho reso l’idea?NdC)

Kagome, prima di ripartire, le aveva lasciato degli abiti umani, nel caso volesse uscire per strada, ma lei non li aveva indossati…che senso aveva uscire? Se qualcuno si fosse accorto delle sue orecchie che sarebbe accaduto? Avrebbero cercato di ucciderla, come gli umani della Sengoku Jidai?

La mamma di Kagome e il fratellino erano molto simpatici e cercavano in tutti i modi di farla sentire a casa sua, mentre il nonno era un tipo molto strano…(Just for change!^^’’)

Appena era arrivata, infatti, aveva detto a Sota-chan, il fratellino di Kagome,

-Guarda quella ragazzina…in primo luogo devi sapere che proviene dalla Sengoku Jidai…(*)- ma il piccolo era scomparso prima di poter sentire il resto…

Poi il nonno le aveva fatto fare il giro del tempio, ma ogni due passi si fermava per farle vedere questa o quest’altra cosa, ripetendo

-In primo luogo devi sapere che…-

Era questo il modo di parlare dell’epoca?

Annoiata da tutte quelle chiacchiere andò nella stanza di Kagome e si cambiò, indossando una gonna corta e una magliettina pseudo aderente violetto, quindi uscì, accompagnata da Sota.

(*) Sengoku Jidai: epoca Sengoku (epoca feudale giapponese)

7.

Tacquero per qualche metro, poi si avvicinò loro una ragazzina che guardava con aria sognante le orecchie di Sukoshi Inu.

-Che kawaaaaiiiiiii(*)!- urlò estasiata -me le fai toccare?-

???Cosa doveva rispondere? Mhm…allora…ah si!

-In primo luogo devi sapere…- cominciò, ma le cristalline risate di Sota la fermarono.

-Guarda che così ssi esprime solo il nonno!- ridacchiò quello, così la ragazza, intimidita, annuì e si chinò per permettere un più facile accesso alla bambina che, felicissima, cominciò ad accrezzargli le orecchie.

-WOW! Somigliano a quelle di quel tizio del manga…come si chiama…(Mah! Boh!^^)- disse la ragazzina

-le hai comprate apposta?-

-Mhm…già…-

-Uh! Guarda quell’altra signorina le ha uguali! E anche quell’altra…e quella pure!- disse la ragazzina indicando altre giovani che passavano di lì, tutte dotate di un paio di orecchie simili.

-Sono Hanyou?- chiese sottovoce Sukoshi Inu a Sota, lui rise ancora

-No! Sono solo ammiratrici di non so quale manga e cercano di imitare…beh almeno il problema delle orecchie è risolto!^^-

Sukoshi Inu annuì sorridendo e i due ripresero a camminare…

La sera ormai stava arrivando, lenta ma inesorabile, Inuyasha, teso, scrutava l’orizzonte.

-Dovrebbe essere qui a momenti…- disse Kagome

-E’ già qui- mormorò sovrappensiero Inuyasha -ma si sta nascondendo per aspettare il momento giusto per attaccare…o probabilmente aspetta che Sukoshi Inu venga fuori…-

Stettero in silenzio ancora per qualche istante, poi Inuyasha all’improvviso urlò

-Vieni fuori bastardo, scordi che sono un mezzo demone? Sento il tuo putrido odore…-

Sesshoumaru, con la sua solita, irritantissima, calma, avanzò lentamente verso di lui

-Ah bene, ti sottovalutavo fratello. Adesso rendimi ciò che è mio…-

-Se vuoi un bel calcio nel sedere ti accontento subito…-

-Voglio la tomba…e Sukoshi Inu-

-Spiacente, la tomba non so dove sia e la sorellina è scappata stamattina e non si trova più!-

-MALEDETTO! Dove hai nascosto la mia Sukoshi Inu!?-

-Ma cosa stai farneticando? Ti dà di volta il cervello forse?-

-bene, se non vuoi dirmelo dovrò costringerti…ti ricordi di lei Inuyasha? E’ tua madre…-

Da una rupe vicina si alzò in volo un demone alato che stringeva fra le grinfie una donna che gemeva.

-Mamma…- disse Inuyasha, poi si fermò

-Non m’incanti! Lei è morta tanto tempo fa…è un trucco!-

Jaken intervenne

-Stolto! Come osi offendere così il mio signore!? Per lui riportare in vita i morti è cosa da poco! Certo che per una madre appena tornata in vita deve essere brutto venire ripudiata dal figlio!-

La donna, che fino ad ora aveva taciuto, mormorò sofferente

-Non preoccuparti per me, Inuyasha…-

-mamma…- disse l’hanyou socchiudendo gli occhi…

(questo è ovviamente il pezzo del manga/anime così com’è!^^ Non è plagio!^^ Non lo spaccio per mio!T.T NdA)

-Mhm buono!- esclamò Sukoshi Inu findendo di divorare il suo ramen(**) poi si alzò e prese i piatti, sotto lo sguardo benevolo della mamma di Kagome

-Dove posso lasciarli?- chiese, poi le fu indicato il lavabo e cercò di posarceli dentro tutti integri (^^).

Poi si fermò a pensare…erano quasi sei giorni che Kagome era via, da quando era tornata l’ultima volta.

Le aveva raccontato che Sesshoumaru aveva preso un demone che ingannasse Inuyasha assumendo le fattezze della madre, per poter così trovare la tomba del padre, ma che alla fine la spada tessaiga era stata presa da lei e adesso la usava Inyasha.

Sukoshi Inu si chiese cosa potesse rendere così cattivo Sesshoumaru…perché sfruttare il ricordo della mamma? Non sapeva di aver ferito anche lei, così facendo?

Scosse il capo tristemente…era forse impazzita? A lui non importava di niente e nessuno…men che meno di lei…

Poi aveva saputo che avevano conociuto un deliziosissimo piccolo demone volpe e che avevano combattuto contro i fratelli bestie del fulmine…quante cose divertenti si stava perdendo! In quella epoca la cosa più bella che potesse succedere era uscire e fermare qualche borseggiatore…ormai era diventata un asso in questo…con i suoi sensi sviluppati e la sua velocità nessuno aveva mai resistito più di un metro!

Poi Kagome era andata via ancora, e non tornava.

-Mi sto annoiando!- annunciò Sukoshi Inu tornando verso il tavolo

-Cosa potrei fare di bello?-

Il nonno fece spallucce

-potresti andare un po’ in centro a fare spese. In primo luogo devi sapere che ci sono dei negozi…-

-Ok ok!- lo fermò Sukoshi Inu -ci vado! Che vi serve?Vieni con me Sota? Ci andiamo domani okay?-

Il piccolo annuì e sorrise.

-bene adesso tutti a nanna!- annunciò la mamma.

-Sgrunf!- fecero in coro Sota e Sukoshi Inu…

Sesshoumaru le sorrise e l’abbracciò…poi la volse verso di sé e le dette un lungo bacio…

‘sei tornata amore mio’ mormorò…

Si alzò di scatto, in un bagno di sudore…che era successo? Cos’era quel sogno su Sesshoumaru? Doveva assolutamente dimenticarlo! Eppure non lo vedeva da tanto…!!!

Si alzò e andò in bagno…di solito quando la notte si svegliava sentiva il respiro regolare degli altri e ne era rasserenata, ma quella notte non udiva nulla.

-Che succede?- si chiese recandosi verso la camera di Sota, e con gioia constatà che lui era nel letto che dormiva

-Feh!- sentenziò -sarà stata una piccola defaiance!-

Poi si guardò allo specchio e passò oltre…

Un momento

Lo specchio fu dinuovo riempito dalla sua figura.

DOV’ERANO LE SUE ORECCHIE?

Fuori dalla finestra la luna nuova con i suoi raggi illuminava la città…

Non c’era alcun dubbio…ERA UMANA!!!???

Com’era potuto accadere? Dapprima pensava che i suoi sensi fossero stati intontiti dal brusco risveglio, ma adesso, dopo due caffè, era certa di essere completamente *operativa* (come dicono i miei mitici compagni di classe NdKagome!) e si sentiva…meno potente.

Era umana, adesso aveva orecchie normali, sensi normali…

Bah!

Uscì dal tempio e si diresse verso il pozzo, spinta da una strana forza.

Malgrado fosse umana percepì l’odore del fratello e quello di kagome, che tante volte erano passati di lì.

Poi ebbe un flash e vide due Kagome.

-Due Kagome?- mormorò prima di cadere nel pozzo.

Per un attimo non seppe dire dov’era, poi riconobbe la notte della sua Sengoku Jidai

-yeeeees!!!- mormorò uscendo dal pozzo.

Adesso era umana e non emanava il suo odore caratteristico, quindi sarebbe potuta andare in giro tranquillamente senza essere percepita da nessuno. Però doveva tornare in fretta a casa, perché se al suo ritorno Kagome si fosse accorta della sua sscomparsa…sarebbero stati guai.

Cominciò a trotterellare nel bosco e s’imbattè in un grosso buco che sembrava una bara scoperchiata.

-???Cosa succede?- si chiese continuando a camminare

Dopotutto kagome aveva detto che sarebbe tornata fra una settimana…quindi aveva un paio di giorni di tempo.

Di certo la mamma e il nonno non avrebbero spifferato nulla…e non si sarebbero accorti di nulla visto che lei spesso usciva e tornava tardissimo.

Salì su un carro di passaggio e si coprì con un mantello trovato lì accanto…

-In gita!- disse alzando il pugno in alto.

(^^’’ sigh!NdA)

(*) kawaii: carino (cicci pucci!^^)

(**) ramen: ok nn lo spiegerò bene, credo. Sono spaghetti cinesi serviti con brodo di maiale o gallina (^^)

8.

Scese poco dopo, per evitare di allontanarsi troppo, e mentre camminava per la strada un monaco le si gettò ai piedi

-Mi aiuti!- la implorò -quel…quella cosa ha ucciso l’altro monaco!!-

-Quella cosa…cosa?-

-Quella donna…quel fantasma?!-

Sukoshi Inu aggrottò le sopracciglia ma disse che non poteva aiutarlo…lo scortò per un pezzo della strada e non appena udì delle altre voci scomparve.

In quelle condizioni non poteva essere d’aiuto a nessuno.

Aveva fatto bene a scomparire poiché le voci che aveva sentito erano di Inuyasha, Kagome, e altra gente che lei non conosceva.

Il prete li fermò per parlargli di quello che aveva visto e lei udì Inuyasha nominare una certa Kikyo

-che brutto nome!- fu la prima cosa che pensò (yeeeeesssssss Abbasso kikyo!Nd??), poi vide il fratello prendere una direzione diversa da quella degli altri.

-Ma che fa?- di chiese, tuttavia decise di seguire gli altri poiché Inuyasha era in grado di cavarsela da solo…e poi non sembrava nemmeno preoccupato…

Invece kagome era triste, lo si poteva percepire tranquillamente, e ciò la impensieriva.

Ad un tratto una donna comparve davanti al gruppo

-Kami somiglia a Kagome!- realizzò Sukoshi Inu, poi questa donna, che avevano chiamato Kikyo, rapì Kagome

-BAKA! Kagome!- urlò Sukoshi Inu seguendole di corsa…o per lo meno con massima velocità che quelle gambe umane le consentivano…

Cosa doveva fare adesso? Era fuori logo uscire e combattere, era troppo debole e Kagome l’avrebbe di certo uccisa se fosse sopravvissuta a quella strana tipa chiamata Kikyo…

Indecisa sul da farsi continuò a seguire le due fino a quando un passo familiare non si fece udire fra i caspugli.

-DADAHHH! ARRIVANO I NOSTRI!- pensò

Era Inuyasha

-Kikyo…- disse solo

-Ma come!- si meravigliò la mezza demone -non corre a salvare kagome, la sua donna?-

Sembrava quasi non averla vista.

Quella donnaccia (Kikyo le sta sul ca**o…chissà perché^^) si avvicinò a suo fratello e…e…e…

-Kami lo ha baciato!!!- disse sconvolta Sukoshi Inu…perché quell’idiota non si accorgeva di kagome, che pure continuava a chiamarlo?

-Cretino!- urlò -non la vedi Kagome?-

Inuyasha si voltò ma non vide nessuno, poi percepì la voce di Kagome…

-Auff…puff- annaspò mentre correva.

Essere umana era uno schifo! Ormai doveva tornare a casa, era da due giorni che era via…poco a poco il suo passo si fece più veloce, molto più veloce, e i suoi sensi divennero dinuovo acuti come prima. Si fermò e si tastò la testa

-Le mie orecchie!!!- esclamò felice…era tornata lei!

Adesso però doveva sbrigarsi davvero oppure l’avrebbero scoperta.

Tornò al pozzo e vi si gettò all’interno…

(Ps: siccome è femmina Sukoshi Inu resta trasformata per circa due giorni! [sta cosa me la sono inventata io! Non è detto che la Divina nsd nsd la pensi così!]Fine PsNdA)

Kagome si era addormentata, finalmente calma, appoggiata alla sua schiena, ma Inuyasha era inquieto. Chi gli aveva uralto che c’era lei? Perché aveva percepito, in lontananza, l’odore di sua sorella?

-Kami Sama Sukoshi-chan, ti ho cercato ovunque!- eslamò Sota quando la vide spuntare dal pozzo

-anche il nonno e la mamma erano in pensiero-

-Scusatemi!- mormorò lei

-Sota-chan…devo chiederti un favore…-

-Dimmi-

-Non dire a nessuno che mi hai vista tornare dalla Sengoku Jidai, ok?-

-Ok…perchè-

-tua sorella e mio fratello mi ucciderebbero, credo-

Sota sorrise

-credo anch’io!- convenne.

Dopo qualche giorno Kagome tornò a casa accompagnata da Inuyasha, che si fiondò all’interno del tempio per vedere dove fosse la sorella.

La trovò seduta davanti alla TV, che guardava uno strano programma in cui dei tizi cercavano di farsi male per guadagnare dei soldi.

-bah…- la si sentiva dire ogni tanto.

-Ciao sorella…- la salutò, lei non spostò lo sguardo dall’apparecchio

-con te non parlo!- disse

-Ma che hai? Sei arrabbiata perché ti ho allontanato da Sesshoumaru? Sappi che lo rifarei mille volte!-

Intanto kagome si stava avvicinando alla stanza, quando udì la voce alterata di Inuyasha si fermò

-Non è per quello- replicò lei -tu sei un fedifrago e fai soffrire sempre Kagome-Chan e lei non lo merita!-

-Ma sei impazzita per caso?-

Kagome rise silenziosa

-…Fammi un favore- replicò Sukoshi Inu -la prossima volta che ti salta in mente di incontrarti con delle donne dai nomi strani non farlo davanti a Kagome-Chan, anzi non farlo proprio o sarai affettato-

-SORELLA MA COSA TI HANNO FATTO FUMARE!?-

Kagome guardò la ragazza…perché si comportava così? Che avesse capito…che sapesse tutto?

-Kikyo…- disse Sukoshi Inu mentre si alzava e si allontanava -…non mi piace…- (nemmeno a me NDA!)

poi scomparve dietro la porta, lasciando Inuyasha attonito seduto.

In Tv un tizio aveva vinto dieci milioni di yen.

-Sapevo che ci stavi ascoltando Kagome-

disse Sukoshi Inu una volta faccia a faccia con la ragazza, che arrossì

-Tu…cosa ne sai di Kikyo?-

-ehm…aspetta- replicò Sukoshi Inu trascinando lontano Kagome. Quando furono a raguardevole distanza dalle superorecchie di Inuyasha sussurrò

-ero lì…io…sono venuta qualche giorno fa nella Sengoku Jidai e ho visto tutto…non uccidermi!^^-

Kagome sorrise dolcemente

-Non ti uccido…grazie per avermi difesa…-

-e di che…quella Kikyo mi sta antipatica! Va a ca**re Kikyo!^^Ah!!!- e mentre diceva questo Sukoshi Inu si portò una mano al cuore, i suoi occhi scintillavano di determinazione e prese le mani di Kagome fra le sue (Feeehhhhhhhh! Mi sembra super pippo!!!^^)

-^^’’’-

-ami Inuyasha, vero kagome…?-

L’interpellata tacque un po’, poi annuì timidamente

-Bene sorellina, faremo di tutto per mettere quella Kikyo dove merita, ok?-

-Dove?-

-Nei calzini di ieri di Inuyasha!!!-

-ma Inuyasha non usa calzini Sukoshi-Chan-

-Mhm..se li usasse non li userebbe comunque…-

-^^’’’ Bis! Questa mi sfugge…(NdA: anche a me!!!)-

Le due si abbracciarono e si allontanarono assieme verso il giardino.

Inuyasha era ancora fermo nella stanza dove quel tizio, dopo aver vinto tutti quei soldi, si era rotto una gamba.

-feh! Quanto sono stupidi gli umani!- sentenziò il mezzo demone alzandosi.

I giorni passavano tutti uguali, Sukoshi Inu era ormai al limite della sopportazione. Dopo quella breve parentesi Kagome e Inuyasha erano tornati nella Sengoku Jiidai tramite il pozzo, lasciandola sola.

Stava pensando a come ovviare alla noia quando bussarono alla porta di casa.

-Si?- chiese alla ragazza che le stava davanti

-ehm…volevo parlare con Kagome…per favore…-

-Mhm…Kagome-chan è malata, ha la diarrea, dì pure a me…-

-Beh volevo invitarla alla festa di domani sera per la luna nuova…è anche il mio compleanno e così ho deciso di dare una festa a tema…-

-Mhm gliene parlo io ma non credo potrà venire…-

La ragazza tacque squadrando Sukoshi con sospetto

-scusa…ma tu chi sei?- esordì dopo qualche attimo di smarrimento.

A questa domanda Sukoshi Inu sapeva bene come rispondere: lei era la cugina di Kagome e abitava molto lontano, si chiamava Kotori…

Rispose e la ragazza le sorrise

-è un bel nome Kotori, vuol dire uccellino…beh perché non vieni anche tu alla festa?-

-Mhm…non so…poi vedo ok? Se verrò…beh mi vedrai no?-

La ragazza annuì e dopo aver dato a Sukoshi il suo indirizzo corse via agitando la mano

-che orecchie kawaaaaaiiiiiii- urlò prima di sparire dietro la curva.

9.

Non fu difficile farsi dare il permesso dal nonno e dalla mamma di Kagome, in fondo non chiedeva loro niente di straordinario.

Era quindi deciso che sarebbe andata a quella festa, la sera dopo, e cominciò a chiedersi come sarebbe stato stare con degli umani.

Per fortuna la sua condizione umana non l’avrebbe resa diversa dagli altri, tuttavia titubava ancora indecisa se andare a riferire o meno a Kagome dell’invito.

Poco dopo la decisione era presa e l’ hanyou volò giù dal pozzo.

Kagome e Inuyasha non si trovavano da nessuna parte, eppure era quasi un’ora che correva da una parte all’altra.

Visto che era ancora una mezza youkai doveva tornare a casa immediatamente, oppure Sesshoumaru l’avrebbe facilmente avvertita e catturata.

Si lasciò trasportare dai suoi pensieri e cercò di immaginare come sarebbe stato rivederlo, poterlo toccare, poterlo…baciare. Perché cercare di mentire a se stessa? Lo amava ancora, l’avrebbe sempre amato. Ma doveva smetterla, o doveva imporsi di farlo, poiché Inuyasha non avrebbe mai capito e, di conseguenza, accettato la loro relazione. E poi sapeva che lui si era interessato a lei solo per la tomba e adesso, probabilmente, l’avrebbe uccisa una volta trovata.

Accarezzò le cicatrici sulla sua guancia e ripensò a quella notte…una lacrima le rigò il viso.

Sentiva il suo odore, le sue parole, la sua dolcezza…

Un momento…il suo odore lo sentiva davvero…

Si bloccò impaurita e lo vide steso sull’erba che parlava con una ragazzina.

Sembravano divertirsi e…lui non la stava maltrattando…era già stata rimpiazzata? Per di più da una mocciosa...

Sesshoumaru si voltò all’improvviso e la vide

-SUKOSHI INU!- urlò, con sguardo quasi inebetito.

Doveva correre, doveva scappare.

Jaken tentò di fermare il suo padrone e questo le fece guadagnare minuti preziosi. In un batter d’occhio arrivò al pozzo e vi si lanciò dentro credendo di essere al sicuro…

Il terrore che provò non l’abbandonò nemmeno la sera dopo, quando vestita abbastanza elegantemente (i vestiti erano di kagome e le erano stati prestati dalla madre di questa) si recò alla famosa festa.

All’inizio la vergogna fu tanta poiché, vuoi per il volto nuovo vuoi per l’aderentissimo abito, tutti gli sguardi la seguivano in ogni suo piccolo movimento.

Dopo un po’ però, accanto a lei si era formato un gruppetto di ragazzi con cui parlava e si sentiva a suo agio, non rendendosi conto che in realtà erano tutti lì per provarci con lei.

Si avvicinò furtivo a quella strana casa senza però entrarvi. Si chiedeva come mai lei non avesse percepito il suo odore e come avesse fatto a nascondere le sue deliziose orecchie, ma più di tutto si chiedeva perché era andata in quella casa da sola.

Aveva portato con sé Rin e la mandò all’interno

-Se vedi quella ragazza di ieri, chiamami o portala qui con una scusa…- le disse.

La piccola annuì e si di corsa entrò nella casa, mentre Sesshoumaru, avvistato un ragazzo umano che si stava avvicinando, lo aggredì per rubargli l’abito.

Un ragazzo le sfiorò con dolcezza la guancia, guardandola negli occhi

-Non ti avevo mai notato Kotori…- le disse -ed è stato un grave danno…sai che sei bellissima?-

Sukoshi inu guardò per terra, timidamente. Rialzando lo sguardo incontrò gli occhi verdi del suo interlocutore, che la guardavano insistentemente.

-mi concede l’onore di questo ballo?- le chiese lui prendendole la mano, la ragazza annuì.

Il lento che seguì era uno di quei balli fatti apposta per le coppie, il ragazzo con cui ballava dolcemente le cinse le spalle con un braccio e cominciò a baciarle il collo.

Non sapeva perché ma lei si sentiva tremendamente a disagio.

Sukoshi Inu respirò a fondo cercando di lasciarsi andare quando aprì gli occhi e la vide.

Era la mocciosa che si trovava con Sesshoumaru e la stava guardando.

Quando Rin si accorse di essere stata notata corse fuori a chiamare Sesshouchan che nel frattempo si era cambiato. Stava discretamente con addosso un paio di pantaloni eleganti e una t-shirt grigia di Armani (WOW ma chi aveva derubato???NdA). Rin gli indicò Sukoshi Inu fra la folla, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno. Il suo primo pensiero nel vederla, fu che era bellissima, quasi soprannaturale.

Poi si accorse che uno stupido umano la stava baciando e che lei si era accorta di lui e lo stava guardando.

C’era terrore in quello sguardo, terrore cieco ma anche, scavando più a fondo, felicità.

Sesshoumaru le sorrise e si avvicinò

-mi scusi- disse al cavaliere di lei -ma credo sia il mio turno-

Quello sbuffò ma alla fine si decise a mollare la presa, permettendo finalmente allo youkai di riprendere fra le braccia la sua amata hanyou.

-Ciao tesoro…- le mormorò accarezzandole la schiena

-mi sei mancata…-

-Tu no, maledetto…cosa ci fai qui? Cosa vuoi da me?-

-Credevo lo sapessi…-

-??? Sai bene che la tomba di nostro padre è stata ritrovata, non vedo cosa altro possa volere da me…-

-Credi davvero che ti abbia usata?-

-certo che si, fino a quando ti ha fatto comodo. Mi hai addirittura sigillata quando ho ricordato tutto. Sei un essere ignobile. Hai utilizzato la mamma per ingannare Inuyasha, ma non ti sei preoccupato minimamente che questo potesse ferire anche me…-

-Mi odi?-

-Vorrei, ma non posso. Tu sei stato, e sei ancora, il mio primo amore. Ma adesso che non vuoi più nulla da me ti prego di lasciarmi in pace. Vuoi torturarmi? A cosa servirebbe? So che odi Inuyasha ma ti chiedo, ti supplico di lasciarci vivere in pace…-

-Io non posso Sukoshi-chan, perché ti amo…-

-Per favore…queste cose raccontale a qualcun’altra, qualcuna che ancora non ti conosce. Io so come sei fatto, so che sfrutti solo la gente. Perché adesso sei qui?-

-Te lo direi ma non mi crederesti, amore mio, per cui mi costringi ad essere violento..-

-Sessh…-

-Se non vieni subito con me ucciderò tutte le persone che si trovano qui e poi andrò al tempio e distruggerò la famiglia di Kagome…-

-Sei un bastardo…-

-mhm…parli proprio come tuo fratello…- sussurrò Sesshoumaru sorridendo. Poi alzò con due dita il viso di lei e la baciò, ma era un bacio offensivo.

-ti odio…- sibilò lei seguendolo fuori.

Prima di tornare nella Sengoku Jidai Sesshouaru le permise di andare ad avvertire Sota.

Il piccolo pianse dapprima, poi coraggiosamente si fece avanti, desideroso di combattere Sesshoumaru per salvare quella che ormai considerava una sorella.

L’ hanyou sorrise

-No piccolo Sota, moriresti ed è proprio per salvare voi che io torno con quel…bastardo. Dì a tua madre che è stata gentilissima con me, come anche tuo nonno. Dì loro che gli voglio bene…e dì a Kagome, se la vedrai prima di me, come credo, che voglio bene anche a lei. Credo che Sesshoumaru mi ucciderà, perché non ha bisogno di me…è una certezza…Addio fratellino…-

Sota e Sukoshi Inu si abbracciarono per qualche istante, poi lei seguì Rin e Sesshoumaru e fece ritorno nella Sengoku Jidai.

Camminavano in fila indiana, con lo youkai davanti, lei in mezzo e alla fine la piccola Rin. Jaken era rimasto a casa, perché non approvava la scelta del suo signore.

Sukoshi Inu era ancora un essere umano e questo dava a Sesshoumaru un discreto margine di vantaggio, poiché Inuyasha non poteva avvertire il suo odore da umana. E fino a quando fosse tornata mezza youkai quel bastardo l’avrebbe condotta così lontano da non far avvertire il suo odore al fratello.

‘Meglio così ’ si disse l’ hanyou sorridendo mestamente ‘almeno Kagome e Inuyasha non saranno in pericolo…’

Poi però credette di capire

-Tu…tu mi hai rapita per scambiarmi con Tessaiga, maledetto?-

Sesshoumaru si voltò verso di lei, sembrava furente

-Finiscila di dire stupidaggini, ho già una mia spada e quindi tessaiga è l’ultimo dei miei pensieri. Io voglio te, piccola, e ti avrò, a costo di usare la violenza…-

-Sei solo un maledetto bastardo…- gli disse lei di rimando.

Rin li guardava tristemente…

10.

-COSA?- urlò Inuyasha a Sota, che lo guardava spaventato

Il piccolo annuì tristemente

-Sesshoumaru ha ritrovato Sukoshi Chan e l’ha rapita, dicendole che se non l’avesse seguito lui avrebbe ucciso tutti noi…-

Kagome guardò il nonno e la mamma…la sorella di Inuyasha si era sacrificata solo per salvare la sua famiglia…

-Dove potrà essere adesso? Maledizione…come ha fatto a trovarla…COME!!!???-

Sesshoumaru si fermò all’improvviso e sedette all’ombra di un albero, pensieroso.

Rin e Sukoshi Inu lo imitarono, anche se l’ hanyou avrebbe desiderato fuggire…ovunque purché lontano da Sesshoumaru…dall’uomo che amava.

Perché lo amava? Sapeva bene che lui era un essere privo di sentimenti…sapeva anche che voleva solo sfruttarla…e sapeva che fra loro non ci sarebbe masi stato amore. Tuttavia lo amava, lo amava con un’intensità che la spaventava.

La piccola Rin le si avvicinò

-Non essere arrabbiata, SesshouChan in fondo è buono…-

-Ma cosa puoi saperne tu, stupida mocciosa!- replicò Sukoshi Inu, Sesshoumaru la guardò con rabbia

-Lascia fuori Rin da questa storia e non permetterti di torcerle un capello…-

Rin? Rin era il nome di quella bambina? Cosa voleva Sesshoumaru da lei?

-Di un po’ maledetto…a cosa ti serve questa bambina? Su, dimmelo. Suo padre aveva una qualche arma che ti interessa? O vuoi solo scopartela?-

Sesshoumaru schiaffeggiò l’ hanyou, che si portò una mano alla guancia mentre lo osservava stupita.

-Io le voglio bene…e le devo la vita- mormorò lo youkai.

Ma Sukoshi Inu non lo ascoltava più. Ci teneva così tanto a quella bambina? La amava a tal punto? Non aveva mai schiaffeggiato nessuno per lei…nemmeno Jaken…questo pensiero la convinse ancora di più che quello che per lei provava quel demone altro non era che odio…e questo la ferì molto.

La cruda verità si era impossessata di lei con violenza, lasciandola intontita.

Si lasciò cadere, con la mano ancora poggiata sul viso, a terra.

Non era più nulla per Sesshoumaru, non era mai stata nulla per Sesshoumaru.

Questo le era stato insegnato da una mocciosa…

-Kagome non sono mai stato così preoccupato…-

-ti capisco Inuyasha ma…non so davvero come aiutarti…-

Kagome e Inuyasha sedevano accanto al tempio, l’uno vicino all’altra, e guardavano verso l’orizzonte con sguardo perso.

Kagome osservò a lungo il profilo di Inuyasha, perdendosi nei suoi lunghi capelli d’argento.

Lo amava in modo tale da provarne dolore…perché? Sapeva bene che lui non poteva far altro che pensare a Kikyo e che Kikyo voleva ucciderlo anche per poterlo avere sempre con sé…ma lei lo amava.

Lo amava di un amore forte, potente, che le torturava l’animo ogni giorno. Potergli stare vicino, poterlo toccare…era per lei una dolce tortura, ma pur sempre una tortura.

Inuyasha si voltò e la guardò negli occhi

- Cos’ hai Kagome?- le chiese dolcemente

Era troppo…quando lui era così dolce a Kagome veniva da piangere per la gioia…perché non sarebbe mai potuto essere suo????Perché si era innamorata di lui pur sapendo che il suo era un sentimento destinato in partenza a portarla al dolore?

Il mezzo demone fece passare un braccio intorno alle spalle di lei e l’attrasse a sé.

Nello stesso istante Kikyo si era imbattuta nella compagnia di Sesshoumaru. Sukoshi Inu l’aveva subito riconosciuta e le si era quasi avventata addosso ma Rin l’aveva trattenuta.

-Tu sei…la sorella di Inuyasha?- le chiese Kikyo con dolcezza, al suo annuire la guardò profondamente

-ho…bisogno di te…-

-Di me?-

-per…riavere Inuyasha…-

-Scordatelo!!! Inuyasha non sarà mai più tuo! Tu vuoi ucciderlo…-

-Ma io lo amo…dovresti capirmi…-

Durante il fugace scambio di battute tra le due Sesshoumaru aveva osservato Kikyo ed ora, con terrore, stava cercando di trascinare via Rin e Sukoshi Inu ma questa si liberò dalla sua stretta con stizza.

-NON TOCCARMi!- urlò proprio mentre Kikyo alzava un braccio e assieme scomparivano in un bagliore.

-Su..Sukoshi Inu…- balbettò Sesshoumaru. Rin cominciò a correre.

-I-Inuyasha…- mormorò Kagome, mentre il mezzo demone la stringeva un po’ più forte.

-Io non voglio che tu soffra Kagome…- le disse alzando il suo viso con le dita

-ma sai che…non posso fare a meno di pensare a Kikyo…-

Ma se non l’amava perché la illudeva così? Non riusciva a capire che per lei era solo dolore?

-Lasciamo per favore…- disse, Inuyasha la guardò interrogativamente

-Io…non posso sopportare di averti così vicino e di sapere che non potrò mai averti…-

-Kagome io…-

Kagome posò l’indice sulle labbra di Inuyasha

-Sh…per favore…continuando a parlare…mi fai solo del male lo capisci?-

Inuyasha fece per ribattere ma si fermò.

Una bambina dai capelli neri era lì, davanti a loro, ansimante

-Chi sei?- chiese Inuyasha accarezzando Tessaiga, pronto ad estrarla.

La bambina sorrise

-Mi chiamo Rin. Tu devi essere Inuyasha. Tua sorella è stata rapita…-

-Da quel bastardo di Sesshoumaru…lo so! Parla mocciosa…tu sai dove si trova?-

-No…non è stato SesshouChan…cioè…adesso non è più con lui…è stata rapita da…-

La bambina si bloccò, in preda al terrore

-Parla!- disse Inuyasha, poi seguì con lo sguardo gli occhi di lei e si voltò.

Kikyo e Kagome, l’una davanti all’altra, si guardavano

-KAGOME!- disse Inuyasha prima che la ragazza scomparisse…

-Ecco…Sukoshi Inu è stata rapita da quella donna…- mormorò Rin.

Poco dopo arrivò anche Sesshoumaru

-Inuyasha- esordì con voce ferma

-voglio ritrovare Sukoshi Inu e, visto che quello spirito ha rapito anche la tua donna, credo sia meglio cercarle insieme. Sempre se non ti senti a disagio a stare con uno youkai superiore come me…-

Inuyasha ringhiò, tuttavia acconsentì.

Non era bello doverlo ammettere ma Sesshoumaru era forte e in questo caso avrebbe di certo avuto bisogno del suo aiuto…

-Ok…- sibilò arrendendosi

11.

Kikyo, immersa nell’acqua fino al polpaccio, guardava un albero che lentamente ondeggiava al vento con sguardo perso.

Poco dietro di lei Kagome, quasi crocefissa ad una sequoia altissima, piangeva disperata mentre Sukoshi Inu, svenuta, era legata per terra.

Kikyo assaporò quella pace, interrotta solo dai singhiozzi della sua rivale, che la guardava angosciata

-cosa vuoi da noi?- le chiese infine, cercando invano di dare un contegno alla sua voce

-mhm…io voglio Inuyasha…- disse Kikyo, la sua voce fu così naturale che Kagome fu colpita dalla sua espressione, sembrava che avesse detto una cosa così normale…

-Tu sei morta e lui è vivo Kikyo! Come puoi desiderare una cosa del genere?- le rispose acida

-Mhm non posso trovare pace senza di lui e poi…io lo amo…-

-e cosa ti fa credere che lui venga con te? Se non sbaglio già una volta hai tentato di portarlo all’inferno invano!-

-Ma questa volta ho sua sorella…-

Fu solo allora che Sukoshi Inu riaprì gli occhi…

Jaken, molto scontento della situazione, seguiva Inuyasha e Sesshoumaru che parlottavano fra loro, Rin invece trotterellava avanti al gruppo con aria mesta

-Da dove pensi di cominciare?- chiese Inuyasha al fratello, questi fece spallucce

-Non so, potrebbe averle portate ovunque…è uno spettro, non dimenticarlo…il fatto che non avvertiamo il loro odore potrebbe voler significare che sono state relegate nella dimensione fra vita reale e inferi…-

-Mhm…già ma in questo caso noi cosa possiamo fare?-

-Inuyasha- spiegò Sesshoumaru impaziente -con i miei poteri è una passeggiata per me poter entrare e uscire da quelle dimensioni, ma sono infinite e non sappiamo dove si trovi quella Kikyo esattamente…-

Jaken interruppe i due

-Signor Sesshoumaru, credo che sarà lei a cercarci…se ha rapito Kagome e Sukoshi Inu- il secondo nome fu sibilato con rabbia -avrà uno scopo, e credo che ci sarà chiaro fra poco…-

-Jaken è la cosa più sensata che tu abbia detto in vita tua, sai?-

Inuyasha sorrise, beh almeno su un punto lui e il fratello concordavano…quel Jaken era un vero idiota…

-Naraku, dammi quei frammenti…-

-cosa vuoi farne Kikyo?-

Kikyo fece una smorfia

-secondo te? Ne ho bisogno…per poter attuare il mio piano-

Naraku annuì, poi guardò Sukoshi Inu

-Sei sicura che funzionerà? Mi sembra abbastanza forte…-

-Già ma il suo cuore è pieno di tristezza, come quello di Kagome. Entrambe dubitano, e questo le porta anche a odiare…ci basterà sfruttare il loro odio, fidati…-

Le schegge passarono dalle mani di Naraku a quelle di Kikyo, che le sollevò verso l’alto chiudendo gli occhi.

-Inuyasha…cosa stai facendo?- mormorò Kagome osservando stranita il mezzo demone, che rideva accanto a lei.Sembrava la stesse…accarezzando.

-Non lo vedi?-

-No…non l’avevi mai fatto…-

-ma io ho bisogno di te Kagome…-

-bisogno…di me?-

Le carezze di Inuyasha si fecero più audaci, mentre Kagome si perdeva nei suoi pensieri. Quella situazione la metteva a disagio, non che le dispiacesse, ma c’era qualcosa di strano…

-Inuyasha…mi stai facendo male…- singhiozzò

-Ma sta zitta!-

-Inuyasha!?-

Allora capì…il bisogno che lui sentiva era puramente fisico. Le venne da piangere…

-Piangi? L’ hai capito solo ora?Ma Kagome, pensavo lo sapessi che quello che mi spinge a starti accanto è la sfera! Non sapevi che non ti amo?-

-Smettila!Io…-

-Non sapevi che amo solo Kikyo?-

Kagome si alzò di scatto. La prima cosa che fece fu portarsi le mani ai polsi, erano liberi.

Analizzò razionalmente questo suo gesto…perché l’aveva fatto? Era forse stata prigioniera?

Spostò i capelli, che le cadevano sulle spalle, e li raccolse in una lunga coda, poi sorrise.

-mhm mhm mhm…Inuyasha…- mormorò accarezzando il frammento di sfera sulla sua testa

-come sarà il tuo sangue? Dolce?-

Rise malignamente, accompagnata da Sukoshi Inu

-Kagome finalmente ti sei svegliata!- le disse quest’ultima

-Eh senti! Avevo bisogno di energia!-

-Non ti basta quella del frammento?-

-sai bene che Inuyasha e Sesshoumaru non sono avversari così deboli!-

-Sarà…dimentico che tu sei un umana…-

-Ero un umana…e tu eri un’ hanyou…-

-Questa nuova nostra condizione è fantastica…mi sento così bene…-

-già adesso siamo due demoni a tutti gli effetti…-

-basta Sesshou Chan! Inu Chan non ce la faccio più a camminare!-

Il gruppetto si arrestò dopo l’esclamazione di Rin. Effettivamente non era facile per lei tenere il passo, quindi era giusto fermarsi a riposare.

Inuyasha e il fratellastro sedettero all’ombra di un albero

-Niente! Ancora niente!-

-Inuyasha non essere precipitoso…il tuo grosso difetto è proprio questo…non pensi mai!-

-Cosa c’è fratellino, vorresti darmi qualche consiglio?-

Sesshoumaru lanciò un’occhiataccia a Inuyasha e si allontanò, il suo posto fu preso da Rin

-Inu Chan, non devi biasimare Sesshoumaru…lui è così solo..-

-ma è anche cattivo-

-Non è vero…mi ha salvato la vita già una volta…-

-adesso magari mi dirai che basta saperlo prendere per il verso giusto!!!-

-Basta solo saper capire Inuyasha…-

-Rin io…- l’ hanyou non finì la frase, poiché una spada, proveniente dall’alto, s’intromise fra i due

-CHI E’!- urlò Sesshoumaru avvicinandosi

Una figura nera balzò e riprese la spada

-Salve!- disse aggiustando alla meglio il suo mantello, poco più in là atterrava una seconda persona, irriconoscibile come la prima

-Da quanto tempo!- rise, prima di estrarre un pugnale

12.

Inuyasha, rabbioso, interrogò i due nuovi arrivati sulla loro identità, senza ovviamente ottenere risposta.

Sesshoumaru, che proteggeva Rin con il suo corpo, silenzioso cercava di avvertire qualche caratteristica che gli rendesse noti i due aggressori, invano.

-Cosa volete dal signor Sesshoumaru?- chiese Jaken altezzoso

-La tua voce…- disse spettralmente colui che per primo aveva attaccato

-mi è insopportabile…-

Poi, veloce come il vento, si avventò sul roboverde, tagliandolo di netto in due.

-Ja-Jaken!- disse Sesshoumaru, più che dispiaciuto per la morte del suo servo sorpreso per la velocità dell’attacco. Era stato così rapido che non aveva potuto seguirlo con lo sguardo.

Chi erano quei due?

-Naraku come vedi tutto funziona a dovere…-

-Già…le schegge devono aver assorbito tutto il loro odio e la loro paura…non mi aspettavo una riuscita del genere…sta andando tutto oltre ogni aspettativa…-

-Preparati, adesso tocca a te…-

-Mhm, già. Devo convincerli a darci tutti i frammenti…-

-Dì quello che ti ho detto io e sarà facilissimo, vedrai-

-si lasceranno imbrogliare così facilmente?-

-Sono in uno stato di confusione…-

Da qualche minuto Sesshoumaru, immobile davanti al cadavere di Jaken, lo osservava senza mostrare alcun sentimento. Inuyasha, poco più lontano, sedeva accanto a Rin. Le due persone che poco prima li avevano attaccati erano scomparse nel nulla, lasciandoli in quello spiazzo deserto pieni di domande.

-Cosa stai facendo fratello?-

nessuna risposta, lo youkai brandiva la sua spada senza muoversi, senza parlare.

-ci vorrà ancora molto per resuscitarlo con quella spada?-

Silenzio

-INSOMMA SESSHOUMARU!-

-Non funziona…-

Gelo. Inuyasha tacque, sorpreso e angosciato, nell’attesa di avere ulteriori informazioni

-NON FUNZIONA!- ripetè Sesshomaru, più rivolto a se stesso che agli altri due

-No…non funziona? Che vuol dire…?-

-Vuol dire che…maledizione Inuyasha! Vuol dire che non posso resuscitarlo!-

Rin s’intromise nella discussione, parlando a bassa voce

-Ma ha funzionato anche con me…è stato così facile…come mai adesso…tutto a un tratto…non funziona più?-

-Forse posso resuscitare una stessa persona solo una volta…- mormorò Sesshoumaru contemplando la spada. Era un bel problema quello…non per la morte di Jaken…quello era l’ultimo problema. Adesso bisognava stare attenti…se davvero quella spada poteva resuscitare una stessa persona solo per una volta…eppure non gli era stato detto…era impossibile…

Rin si alzò e si avvicinò a Sesshoumaru, prendendogli la mano

-adesso cosa dobbiamo fare?-

Sesshoumaru, per la prima volta nella sua vita, si sentì impotente.

Non poteva resuscitare Jaken, non poteva ritrovare Kagome e Sukoshi Inu, non poteva più nemmeno salvare la vita di Rin, nel caso fosse morta ancora…questa sensazione lo rese rabbioso, furente

-Cosa vuoi che ne sappia…- rispose, pentendosi subito della sua durezza

-Non lo so Rin…- ripeté dolcemente

Rin annuì seria, troppo seria per essere una bambina, e interrogò Inuyasha con lo sguardo.

Urgeva una decisione, e anche abbastanza in fretta. Ogni minuto perso era un pericolo in più e una speranza di ritrovare le due vive in meno…

Presi da questi tetri pensieri i nostri non si accorsero subito che era sopraggiunto qualcuno e che li stava guardando, solo quando questi tossì rumorosamente riuscì ad attirare l’attenzione degli altri.

Era un vecchio monaco, abbastanza decrepito (^^) che si reggeva a stento su un bastone malconcio.

Rin, una volta vistolo, si precipitò a sostenerlo

-Signore ha bisogno d’aiuto?- chiese preoccupata, il vecchio sorrise

-no, piccola mia. Invece mi sembra che voi abbiate qualche problema…-

Sesshoumaru annuì con aria indifferente, imitato da Inuyasha. Non era certo il caso di parlare dei loro problemi a un vecchio umano, non poteva essere loro di alcun aiuto.

Il vecchio dovette capire i loro pensieri e, sorridendo, tossì ancora, poi parlò con voce chiara

-conosco il vostro problema, ho assistito a tutta la scena dal principio, nascosto dietro quei cespugli. Avevo già sentito che la sfera degli shikon era stata distrutta e che in molti la cercavano… Io sono solo un vecchio, ma conosco molto del mondo e in questo caso la mia esperienza potrà esservi utile…-

Il vecchio si avvicinò al cadavere di Jaken e si fermò a guardare la spada di Sesshoumaru, poi alzò lo sguardo verso Inuyasha

-La spada non può resuscitarlo!- disse

-Grazie vecchio! Questo lo sapevamo anche da soli!- mugugnò l’hanyou, il monaco non si curò della sua scortesia e continuò a parlare

-…perché è stato ucciso dalle schegge contaminate. Quando le schegge della Shikon no Tama vengono contaminate dall’odio e dalla paura diventano più forti del normale e non si può nulla per riparare ai danni che provocano-

-Vuoi dire che Jaken non può essere salvato?-

-per adesso no…-

-Per adesso?-

-L’unico modo per poter salvare questo essere e tutti coloro che hanno subito dei danni dalle schegge contaminate è purificare le schegge-

-in che modo…?-

-Eliminando la fonte che le ha contaminate…-

-? La fonte?…-

-I sentimenti negativi che hanno contaminato le schegge devono sparire, in questo modo i frammenti torneranno normali e con loro anche gli effetti delle azioni compiute da queste sotto l’influenza negativa.

Questo vuol dire che questo essere potrà resuscitare solo quando i frammenti verranno purificati…-

-come si può eliminare la fonte del contagio?-

-uccidendo chi porta i frammenti contaminati, poiché proprio nel dolore del portatore la scheggia ha trovato il contagio…-

-noi quindi dovremmo uccidere quei due tizi di poco fa?-

chiese poco convinto Sesshoumaru, il monaco annuì

-Solo in questo modo potrete salvare costui e i frammenti. Una volta ricomposta la sfera, inoltre, per premiare colui che l’ ha purificata, assume il potere di spostare le anime e le persone. Può resuscitare le anime nei corpi oppure ritrovare la gente scomparsa…-

Se Inuyasha e Sesshoumaru avessero avuto qualche dubbio circa l’impresa che si prospettava loro dopo quest’ultima frase la decisione era presa: una volta riformata la Shikon no Tama avrebbero riportato indietro Kagome e Sukoshi Inu.

Rin ringraziò il vecchio monaco che le sorrise allontanandosi, poi si voltò e cominciò a trotterellare dietro Inuyasha e Sesshoumaru, che avevano deciso di comune accordo di cercare tutti gli altri frammenti della sfera, anche per attirare in trappola i due individui con i frammenti contagiati.

13.

Sango guardò Miroku con occhio sorpreso, l’uomo le sorrise fascinoso credendo di essere l’oggetto della curiosità della ragazza.

-Cosa ci fanno Inuyasha e Sesshoumaru assieme???- chiese Sango, Miroku cadde a terra, un pesante gocciolone gli penzolava sulla testa…

-Cosa vuoi che ne sappia!- mormorò

Inuyasha avvicinò i due e disse loro con voce ferma

-recuperate Shippo, dobbiamo ritrovare tutti i frammenti della sfera…-

-Inuyasha…- sussurrò Miroku all’ hanyou avvicinandosi a lui con fare cospiratore -non ti allarmare…guarda che c’è Sesshoumaru dietro di te…-

Inuyasha scosse il capo rassegnato…

-La prima parte del piano ha funzionato, Naraku…-

-Già…ci sono cascati…-

-Adesso speriamo che riescano a trovare tutti i frammenti anche senza Kagome…-

-Ci riusciranno…vedrai…e quando avranno tutti i frammenti…-

-Noi glieli porteremo via…-

Kagome sorrise con fare tetro, poi si voltò verso Sukoshi Inu

-Intendono forse fotterci sorella?-

-Mhm…credo di si…lo dicevo io che non c’era da fidarsi di quella Kikyo…-

-beh non so tu ma io non mi sono mai fidata di lei…-

Sukoshi Inu rise piano

-Sorellina cara, se mi fossi fidata di lei credi che adesso starei progettando un piano per eliminarla per sempre?-

-Dobbiamo stare attente…potrebbe scoprire tutto…-

-Allora la distruggeremmo un po’ prima di quanto programmato…-

-E Naraku?-

-Naraku è il nostro ultimo problema…il brutto sarà eliminare quello sporco Youkai e quell’insulso hanyou…cercheranno di metterci i bastoni fra le ruote…-

-…-

-Sorella, perché non rispondi? Quell’ hanyou, quel bastardo, non terrai ancora a lui spero. Deve morire, sorella, deve morire con suo fratello. Io devo bagnarmi del loro sangue, per ottenere tutti i poteri di youkai di livello massimo…-

-Io…-

-Bada, Kagome, che non esiterò a uccidere anche te, se ti metterai sulla mia strada…-

-No, non lo farò…-

-Bene…andiamo allora. Stanno già radunando i frammenti…-

-Sono stati veloci…-

-Qualcuno potrebbe chiamarla la…forza dell’amore…?!-

-Dici? A me sembra solo la forza dell’idiozia…-

Le due scomparvero nel buio.

Shippo si accovacciò ai piedi di Inuyasha e alzò lo sguardo verso la sfera, ormai quasi completa, che questi stringeva fra le dita.

-Inuyasha, è quasi completa…!- esclamò eccitato

-manca un solo frammento, oltre i due che hanno quei due tipi di cui mi hai parlato!-

-Già…un solo frammento…- ripetè Inuyasha…un solo frammento e poi si sarebbero dovuti preparare alla battaglia…sarebbe stata dura, molto dura.

Ma per Kagome nulla era abbastanza.

Inuyasha sorrise. Si era accorto di tante cose adesso che lei non c’era. Si era accorto di come gli fosse indispensabile l’odore delicato di lei, di come sentisse la mancanza del suo calore, del suo sorriso.

Era bella, bellissima.

Guardò Sesshoumaru…era questo quello che lui provava per Sukoshi Inu?…Sesshoumaru amava Sukoshi Inu quanto…quanto Inuyasha amava Kagome?

Sukoshi Inu si allontanò da Kagome, che riposava all’ombra di un albero.

Maledizione, si stava lasciando andare…quella stupida ex umana si stava lasciando andare ai suoi vecchi sentimenti per Inuyasha! possibile che non si rendesse conto di quanto fosse inutile amare? Di quanto fosse stupido cercare di donarsi a un’altra persona per puro piacere? Da questo punto di vista ammirava Sesshoumaru, lui non aveva di questi problemi. Era freddo, solo, indipendente. Per questo anche lei voleva diventare uno youkai di classe massima, per non dover dipendere da nessuno. E adesso Kagome era d’intralcio…

Doveva escogitare qualcosa, e anche in fretta, qualcosa che le permettesse di disfarsi di Kagome e di ottenere il sangue dei due fratelli…

Il suo viso teso, che sembrava quasi essere diventato più scuro, scrutava nell’oscurità, poi all’improvviso fu illuminato da un sinistro sorriso…

-ma certo!…- mormorò

-ECCO L’ULTIMO!!!- disse Miroku pendendo fra le dita l’ultimo frammento della sfera, che avevano recuperato poco prima. Sango sorrise, felice al pensiero che fra poco avrebbero rivisto Kagome.

Inuyasha ultimamente pareva un’anima in pena, una farfalla che ha perso la sua fonte di luce, la sua fonte di vita. Certe volte riusciva addirittura patetico, ridicolo…

Si era dunque finalmente accorto di amare la ragazza? A questo punto Kikyo era da ringraziare!

Kikyo…strano, non si era fatta viva. Eppure doveva avere un piano, un motivo per rapire Kagome e la sorella di Inuyasha…perché non si era mostrata? Perché ancora stava nell’ombra?

Quale poteva essere il suo piano? Un piano così complicato da prevedere tanto tempo nella sua preparazione…ad un certo punto si chiese come sarebbe cominciato tutto. Più richiedevano i preparativi e più distruttiva sarebbe stata la realizzazione. A quando? Quando avrebbero finalmente scoperto tutto?

Di scatto mosse la mano, senza volere, quando si rese conto della verità: Kikyo stava già facendo qualcosa, senza che loro se ne fossero accorti…

Corse verso Inuyasha per comunicargli la sua scoperta ma qualcosa la bloccò, più precisamente un pugnale. Più precisamente ancora, che gli aveva trafitto la gola…

Miroku, sentendo un tonfo provenire dalle sue spalle, si voltò di scatto, in tempo per vedere gli occhi di Sango spegnersi per sempre. Un lampo di dolore lo trafisse quando scorse la luce della ragazza che si spegneva. Sango era morta.

Cacciò un urlo, che richiamò anche il resto della compagnia.

14.

Inuyasha corse verso Miroku, che aveva urlato, seguito da Sesshoumaru e Rin.

-Cosa succede Miroku? Che hai da gridare?-

-Sango…Sango è morta…- mormorò Miroku boccheggiando…incredibile, Sango era volata via così…davanti a lui…che non aveva potuto fare nulla…

-Morta?- disse Sesshoumaru, poi all’improvviso si ricordò di Rin e le si parò davanti, giusto un minuto prima che un secondo pugnale, lanciato dall’alto, sfrecciasse verso la bambina con una velocità impressionante.

Sesshoumaru lo bloccò con le mani, poi spinse via Rin

-Scappa via!- le disse -scappa, credo siano loro, non voglio che tu muoia Rin!-

La bambina sorrise, poi seguì il consiglio che le era stato dato e scappò via.

Solo allora, finalmente (e relativamente) tranquillo, Sesshoumaru si voltò con sguardo fiero verso il punto dal quale il coltello era stato lanciato.

-siete voi vero? venite fuori!- urlò furente.

Inuyasha si avvicinò al fratello piano, guardandosi attorno.

Shippo, che aveva con sé la sfera, si era nascosto e Miroku seguiva Inuyasha, portando con sé l’ultimo frammento.

-Buongiorno!- disse una voce, poi uno degli assalitori portatore della scheggia contagiata atterrò con grazia, dopo essere saltato da un albero molto alto.

-Sono venuto qui a proporvi uno scambio!-

-->qualche ora prima

-Andiamo Sukoshi Inu?-

-Certo certo…senti Kagome…tu non ci tieni a diventare uno youkai molto potente vero?-

-No, mi basta la mia potenza attuale…certo, se ne avessi l’occasione non direi di no…-

-Mhm…-

-Ma che domande fai?-

-Oh Kagome, non avermene a male…-

-Cosa stai dicend…-

Kagome cadde a terra, in seguito al forte colpo che Sukoshi Inu gli aveva inferto

-Oh Kagome- disse questa prendendo fra le braccia il corpo inerme della ragazza -devo usarti, altrimenti non mi daranno mai la sfera…su…morirai per mano del tuo amato Inuyasha, dovresti essermi grata…-

-uno scambio?- chiese Inuyasha guardingo

-che genere di scambio?-

-Vi darò una delle ragazze che cercate…- disse il figuro -in cambio di tutti i frammenti…-

Così dicendo si avvicinò ad un cespuglio e ne tirò fuori Kagome, ancora svenuta, senza però mostrate per intero il suo viso a Inuyasha

-Kagome!- disse questi, che sentiva il suo cuore battere a velocità tripla. Kagome era lì, apparentemente viva…per salvarla doveva solo…consegnare la sfera. Ma…Sukoshi Inu? Sua sorella? Che fine aveva fatto?

-Non penserai di accettare vero?- chiese Sesshoumaru squadrando il fratello -Non sappiamo dove si trova Sukoshi Inu…-

-Mhm…non dovreste preoccuparvi di lei…- disse il tipo che teneva in braccio Kagome.

-Facciamo così- continuò -intanto mi prendo l’altro frammento…-

Un colpo velocissimo vibrò nell’aria e si arrestò solo dopo aver trafitto Miroku.

La mano del figuro si era allungata e, nel ritrarsi, attirò il cadavere a sé.

-Ecco fatto…-

-MIROKU!-

-Mhm…non è una perdita trascurabile, Inuyasha?-

-Nessuna perdita è trascurabile!-

-Bando alle ciance, per favore, non ho tempo da perdere!-

Kagome fu posata a terra, anzi fu gettata a terra come se fosse un sacco di patate

-dimmi dove sono tutti gli altri frammenti se non vuoi vederla morire davanti a te…-

Inuyasha realizzò che quel tipo non doveva aver visto Shippo e quindi non poteva sapere che tutti i frammenti li aveva lui.

Sesshoumaru gli toccò la spalla e capì cosa voleva dirgli: non potevano cedere, ma bisognava lottare per salvare Kagome. Inuyasha si voltò

-La salviamo non ti preoccupare fratello…- gli sussurrò Sesshoumaru, l’ hanyou annuì.

Kagome aprì piano gli occhi e vide Sukoshi Inu davanti a sé

-Maledetta- pensò -mi ha tradita per diventare più forte…-

Si avvide poi che Inuyasha e Sesshoumaru erano davanti a lei e la stavano osservando. Vedere Inuyasha fu un brutto colpo, poiché pur odiandolo con tutta se stessa il suo cuore, adesso, aveva mancato un battito.

-Kagome!- urlò Inuyasha vedendola aprire gli occhi, la ragazza si agitò…Sukoshi Inu l’avrebbe di nuovo tramortita, per non lasciarle svelare la sua identità…doveva trovare in fretta un modo di renderle pan per focaccia.

Si stava girando…cosa fare? Con la forza della disperazione Kagome scattò in piedi e si appese al mantello di Sukoshi Inu, tirandolo via, prima di venire colpita con forza e fatta volare verso Inuyasha.

-Su…Sukoshi Chan…- mormorò Sesshoumaru, la ragazza di vide scoperta e dovette cambiare tutti i suoi piani.

Si avventò contro Sesshoumaru e Inuyasha che, presi di sorpresa, furono feriti gravemente.

Sukoshi Inu bagnò le sue mani con il sangue dei fratelli e se le portò al viso, spalmando il plasma sulle sue gote.

-Io devo diventare la più forte- ripeteva dentro di sé…

Inuyasha si era accasciato per terra, accanto a Kagome, e osservandola per la prima volta in viso scorse il frammento della sfera incastonato sulla sua fronte.

-Kagome…- mormorò fissandola con sguardo triste

-allora anche tu?-

Kagome non rispondeva, Inuyasha lentamente andava perdendo le energie e la forza vitale

-Io…Kagome…perdonami…se sei arrivata a questo punto è stato sicuramente per colpa mia ma…sappi che…io…io ti amo Kagome…ti amo con tutto me stesso e…sono felice di morire se nel farlo potrò salvare la tua vita…-

Inuyasha svenne.

15.

Kagome, con gli occhi sbarrati, osservava Inuyasha, incosciente, steso accanto a lei.

-Mi ama…- ripetè sconvolta, mentre la scheggia sulla sua fronte cominciava a lampeggiare…

-Lui mi ama?- disse una seconda volta, posando la mano sul capo dell’ hanyou.

Una fortissima luce bianca la avvolse, provocandole un lancinante dolore. Urlò.

Sentiva tante voci nella sua testa, che le dicevano mille cose, tutte diverse eppure tutte uguali, e sentiva la voce di Inuyasha… ‘Io ti amo Kagome’ aveva detto…

Tutto l’odio che prima aveva provato adesso sembrava la stesse lasciando, stesse defluendo velocemente da lei.

Adesso c’era angoscia, paura, ma anche amore.

Il suo amore per Inuyasha.

-INUYASHA amore mio!- urlò gettandosi sul corpo di lui -ti prego rispondimi…anche io ti amo Inuyasha, ti prego non lasciami sola!-

Un tintinnio lieve segnò la caduta del frammento dalla sua fronte.

Adesso era completamente bianco.

-Cosa ti è successo?- chiese Sesshoumaru, che sofferente guardava la ragazza davanti a lui senza riconoscerla.

Sukoshi Inu non gli badava, stava in silenzio seduta per terra, con gli occhi fissi nel vuoto.

Poi, all’improvviso scattò in piedi e cominciò a urlare dal dolore, prendendosi il viso fra le mani come se scottasse, come se fosse diventato troppo pesante.

Le sue urla strazianti durarono qualche istante, tuttavia allo youkai era sembrata un’eternità, poi tutto ridivenne improvvisamente calmo.

La calma prima della tempesta…

Shippo balzò fuori dal suo nascondiglio afferrando la scheggia caduta a Kagome…adesso ne mancava solo una.

Kagome piangeva sul corpo di Inuyasha, disperata

-Sono stata io…è stata tutta colpa mia Inuyasha, perdonami! Perdonami io…oh santo cielo Inuyasha io ti amo, non lasciarmi sola adesso…ti prego…-

Kagome sentì una mano che delicatamente le accarezzava la gota

-Kagome…non piangere per me…non lo sai che sono duro a morire?- mormorò Inuyasha sorridendo alla ragazza che amava.

Lei, dal canto suo, pianse ancora più forte, ma di gioia, e lentamente baciò Inuyasha sulle labbra. L’ hanyou posò la mano sul capo di lei e rispose al suo bacio con amore, poi l’abbracciò

-stammi vicino Kagome…- le sussurrò stringendola -ho bisogno di te…ho tanto bisogno di te…-

Sukoshi Inu, lentamente, camminava verso Inuyasha, Kagome e Shippo, noncurante di Sesshoumaru che la chiamava alle sue spalle.

Era diversa.

La sua pelle si era fatta più scura, i suoi capelli neri si erano allungati fino ai piedi e i suoi occhi erano rossi, iniettati di sangue. Sorrideva avanzando nella polvere

-Dammi la sfera, volpe- disse a Shippo. Anche la sua voce era diversa, più gutturale, più adulta

-Mai-

-Dammi la sfera se non vuoi morire…-

-Sorella che ti succede?- chiese Inuyasha, alzandosi a sedere

-Sorella? SORELLA? Come osi parlarmi così? Insolente! Tua sorella non esiste più, quella misera hanyou bastarda. Hai davanti a te uno youkai di massimo livello, dunque porta rispetto…-

Kagome sospirò…dunque ci era riuscita…adesso era un demone potentissimo, come aveva sempre desiderato.

Sukoshi Inu si avvicinò a Shippo e lo afferrò, alzandolo per aria

-Dammi la sfera, misera volpe!- ripetè cominciando a frugare nelle tasche del piccolo, dalle quali dopo pochi istanti estrasse la sfera

-Eccola…- disse mentre se la rigirava fra le dita, lasciando cadere a terra Shippo con noncuranza.

-bene adesso posso andare via. Vi ucciderei tutti ma…non ne ho voglia…Addio, grazie per il vostro aiuto…-

disse prima di scomparire nel nulla…

-Naraku…cosa abbiamo fatto…?-

-Adesso non puoi più tirati indietro! Tutto è compiuto…-

-Abbiamo ucciso…-

-Non siamo stati noi è stata…-

-è stata Sukoshi Inu? Ma per favore…siamo stati noi…solo noi…-

-E allora? Cosa vorresti fare adesso Kikyo? Sei sempre stata una debole, non ho più bisogno di te, puoi andare via!-

-E’ quello che intendo fare…-

-Conosci la strada…-

Kikyo si allontanò, mentre Naraku, rimasto solo, sorrideva

-Adesso la sfera sarà mia…solo mia…-

Kagome e Inuyasha, abbracciati, camminavano verso Sesshoumaru, la cui testa era sorretta da una piangente Rin

-Sesshou Chan come stai?- singhiozzò la ragazzina accarezzando il viso dello youkai, che sorrise

-sto bene piccola Rin, non preoccuparti…- biascicò

-Inuyasha, hai riavuto Kagome…sono…sono felice per te…- continuò poi, rivolto al fratello.

Kagome sorrise, questa brutta avventura almeno era servita a riavvicinare Inuyasha e Sesshoumaru…se solo Sukoshi Inu fosse tornata come prima…!!!

-Grazie Sesshoumaru…adesso però dobbiamo ritrovare..Sukoshi Inu…e tu devi farla tornare normale…-

-Io? Io non posso più nulla…è un demone ora…e ci odia, ci odia tutti, soprattutto me. Dove ho sbagliato? Mi è dunque negato di amare?-

-Non abbatterti! Non è da te! La ritroveremo, tornerà normale e…potrai dimostrarle che l’ami davvero…-

Inuyasha si sorprese delle sue parole…com’era possibile? Adesso si fidava di suo fratello?

Lo osservò a lungo…era diverso, più ‘umano’, più sofferente, più normale.

Era suo fratello…

16.

-Ecco la sfera…adesso è completa…-

Sukoshi Inu sfilò l’ultimo frammento dalla propria fronte, dato che ormai non le serviva più, e la sfera s’inondò di luce, tornando al suo stato originale.

Naraku rise

-Finalmente è mia…- sibilò prendendola fra le mani

-E’ mia!-

Sukoshi Inu lo guardava con aria di sufficienza

-Tua? E per cosa vorresti usarla, di grazia?-

Naraku non rispose, alzò la sfera verso l’alto

-Lasciami solo!- disse alla youkai, che rise e si allontanò, mormorando senza farsi udire

-beh, questo è l’ultimo desiderio del condannato…-

Rise.

Kikyo avanzò mestamente verso Sukoshi Inu, evitando accuratamente di guardarla negli occhi.

-Cosa vuoi?- le chiese questa con voce metallica e impersonale, squadrandola freddamente

-Devi cambiare! Devi tornare ad essere quella di prima! Ti prego…è già abbastanza difficile per me, dopo quello che ho fatto…sopportare tutto questo…io non…non…-

-Taci, spettro. Questa mia nuova condizione è quasi paradisiaca! Perché tornare ad essere una bastarda? Perché essere mediocre, ora che ho scoperto cosa vuol dire essere davvero forte?-

-Forza? Ti rendi conto di quello che sei div…di quello che ti ho fatto diventare? Non sei più tu…-

-Dipende dai punti di vista…potrei dirti che, invece, adesso sono veramente io…-

-E il tuo amore per Sesshoumaru allora? Tu lo ami! Non ricordi più? E anche lui ti ama…-

Sukoshi Inu s’innervosì e spintonò violentemente Kikyo

-STA’ ZITTA maledetta! Io non so cosa sia l’amore! Non posso conoscere un sentimento tanto inutile, proprio come Sesshoumaru, che lo sfrutta per raggiungere i suoi fini! E’ molto intelligente, potrei servirmene per procreare una stirpe di demoni superiori ma…niente di più!-

-Credi? Io invece…-

-Và via adesso, prima che perda la pazienza e decida di farti fuori…di nuovo!-

La sfera brillava sul palmo della sua mano, quasi come se volesse intimarlo a sbrigarsi, ad usarla subito.

Naraku la guardava estasiato…aveva atteso così tanto e adesso il giorno tanto agoniato era arrivato…la sfera era nelle sue mani…quasi sentiva tutto il suo potere, come un alone che infondeva calore…

Piano chiuse gli occhi, la sfera brillò di più, mentre le labbra di lui s’incurvavano in un sorriso.

I suoi occhi erano completamente chiusi, adesso, le mani protese verso l’alto, la sfera in sospensione fra esse.

-Io…- iniziò Naraku, la Shikon No Tama divenne improvvisamente nera, ma lui non poté accorgersene, e cominciò a scendere piano, a planare fino a fermarsi completamente in corrispondenza della fronte di lui.

Cominciò a ruotare su se stessa mentre il buio che aveva iniziato a circondarla sembrava espandersi, ed emanò per un istante un forte calore.

Si fermò di scatto e, veloce come un fulmine, lo assorbì, senza dargli nemmeno il tempo di gridare.

Sukoshi Inu avanzò nella stanza buia e, adesso, completamente vuota e la sfera ricadde nelle sue mani.

Era diventata di un colore violaceo, tetro.

-Buon lavoro piccolina…- mormorò la youkai, chiudendo la mano.

Aveva sentito tutto o, per meglio dire, aveva percepito tutto.

Naraku non c’era più, era stato assorbito dalla sfera. La sacerdotessa sedette su un masso e socchiuse gli occhi, cominciando a piangere disperatamente.

Non c’erano scuse per come si era comportata, non era più degna del titolo di sacerdotessa…o di essere umano…

Una vile…era stata una sporca vigliacca. Per un suo egoistico desiderio aveva provocato la morte di persone innocenti e aveva rovinato per sempre la vita della sorella del suo amato Inuyasha.

Inuyasha…lui adesso amava Kagome…beh avrebbe dovuto essere contenta di ciò…in fondo Kagome era lei! E cmq doveva rispettare la sua scelta…se davvero lo amava doveva augurargli ogni bene e cercare di aiutarlo non…non attentare alla sua vita!

Lei era ormai morta…era uno spettro! Lui invece era ancora vivo…

Kikyo scosse la testa, singhiozzando.

Adesso Sukoshi Inu era completamente contagiata.

Lei credeva di essere più forte, di essere una youkai di livello massimo ma in realtà la Shikon no Tama aveva assunto il pieno controllo della sua mente!

Se il processo di contagio non fosse stato subito fermato…in qualsiasi modo…la sfera avrebbe completamente consumato Sukoshi Inu…

Sesshoumaru osservò a lungo Rin, che giocava accanto la riva del fiume, con un cagnolino randagio.

Sorrise, poi abbassò lo sguardo verso l’acqua che scorreva accanto a lui.

Si sentiva, per la prima volta nella sua vita, inutile se non dannoso. Amava Sukoshi Inu e proprio per l’amore di lui la ragazza adesso si trovava nei guai e rischiava la vita. Perché? Perché non poteva amarla liberamente? Perché il destino si era accanito contro la loro storia?

Ripensò a quando Jaken l’aveva sigillata. Sembrava dormire…era rimasta così per circa cinquant’anni, sospesa fra la vita e la morte, come ibernata, e lui non aveva mai smesso di pensare a lei, di amarla.

Aveva pensato che, una volta sveglia, il loro amore sarebbe potuto tornare quello di una volta.

L’odio c’era, vero, ma non era un problema…lui l’amava davvero…spiegarle tutto non doveva essere un grosso ostacolo…perché era sincero.

E invece lei lo odiava con tutta se stessa…e quel sentimento così brutto l’aveva trasformata in un demone…tutto questo…tutto questo per colpa sua, di Sesshomaru…

Si sentiva cambiato ultimamente. In meglio.

Aveva ormai anche fatto pace con Inuyasha, cosa che solo qualche settimana prima gli sarebbe sembrata assurda e impossibile.

Si sentiva quasi…più buono!

Che fosse la cosiddetta ‘forza dell’amore’?

Rise.

 

  
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