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Autore: BebaTaylor    01/04/2012    0 recensioni
Calliope, diciassette anni, ultimo anno di liceo. Abile nell’organizzare feste. Un dolore arrivato all’improvviso che le lacera l’anima, ma fa credere a tutti di averlo superato. Un ex ragazzo, troppo stupido per capire il motivo per cui è stato lasciato e una ex migliore amica, che non la racconta giusta. Un rapporto da ricucire con Chris e Travis, che erano i suoi migliori amici, prima che lei voltasse loro le spalle per stare con James e la sua cricca.
Zack, ventun anni, meccanico, tastierista e all’occorrenza cantante nel gruppo formato da lui, Chris, Travis, Antony e Matt. Capace di arrivare alle spalle senza farsi sentire.
Clarissa, capo cheerleader, sceglierà di rinunciare ai suoi “privilegi” per seguire quello che le dice il suo cuore.
Chris, pronto a prendere a pugni chiunque faccia soffrire Calliope, con un segreto che ha paura persino a confessare a se stesso.
E poi c’è Jessica, pronta a portare scompiglio nelle loro vite.
Questa è la loro storia.
STORIA SOSPESA maggiori info alla fine dell'ultimo capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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All Things Come To
Those Who Wait


Capitolo Nove

Calliope spostò il cuscino da sopra la testa, si mise seduta e prese il cellulare dal comodino.
«Pronto?» biascicò ancora assonata.
«Callie, ma stai ancora dormendo?»
«Clarissa... è l'alba.» fece notare Callie sdraiandosi e coprendosi con la coperta.
«Non è l'alba, sono quasi le dieci!» replicò Clarissa. «Ti ho chiamato perché ho bisogno del tuo aiuto.»
«Dimmi.» Callie si passò una mano sul volto e si sdraiò sulla schiena, ormai il sonno le era passato.
«Sai che venerdì è il compleanno di Travis?» mormorò Clarissa.
«Certo che lo so.» rispose l'altra. E pensò che doveva fargli il regalo ma al momento non aveva idee.
«Ecco stavo pensando di organizzargli una festa a sorpresa.» esclamò Clarissa. «E vorrei che tu mi aiutassi a organizzarla.»
«Cosa? Io? E perché?» domandò Callie, si sedette sul letto e posò i piedi sul tappeto verde mela.
«Perché sei brava.» rispose allegramente Clarissa. «E perché consci Travis da più tempo di me.» continuò abbassando la voce.
Callie sospirò. Era vero, conosceva Travis da diversi anni, ma non era sicura di conoscerlo meglio di Clarissa, infondo loro due stavano insieme. E poi lei non aveva parlato con lui per più di un anno... «E va bene, ti aiuterò.» disse infine; e lo voleva davvero.
«Benissimo! Ci vediamo fra un'ora al centro commerciale? Ti offro la colazione!» propose l'altra, e Callie sorrise nel sentire l'eccitazione nella voce dell'amica, perché ormai la considerava un'amica. Anzi, ormai era l'unica amica che le era rimasta.
«Va bene.» disse lei. Salutò Clarissa e posò il cellulare sul letto. infilò le ciabatte e usci dalla camera.
In cucina trovò Travis e Adrian che parlottavano a bassa voce, le teste vicine.
«Buongiorno.» disse, prese un bicchiere dalla credenza e si avvicinò al frigo.
I due tutori la guardarono sorpresi.
«Vi siete spaventati?» domandò prendendo del latte de frigo.
«Non ti abbiamo sentito arrivare.» disse Tracy scendendo dallo sgabello sul quale era seduta.
«Eh, lo immaginavo.» Callie sorseggiò lentamente il latte che aveva versato nel bicchiere «Di cosa stavate parlando?» chiese curiosa.
«Nulla d'importante, stai tranquilla.» rispose Tracy scuotendo la testa. Calliope piegò la testa di lato e la guardò, era sicura che quei due le stessero nascondendo qualcosa. Finì di bere il latte e posò il bicchiere nel lavandino.
«Oh, bene.» la ragazza guardò l'orologio appeso alla parete. «Io devo andare, devo vedermi con Clarissa al centro commerciale.»
«Adesso si chiama Clarissa, eh?» domandò divertito Adrian.
«Certo che si chiama Clarissa. Esco con lei.» rispose Callie incrociando le braccia al petto.
«Divertiti tesoro! Torna per cena.» le disse Tracy sorridendo.
«E il tuo amico come sta?» domandò Adrian.
Callie sorrise. Se Adrian sperava di scucirle qualche informazione su chi le avesse regalato il braccialetto si sbagliava di grosso. «Bene.» rispose uscendo dalla cucina. Sentì Adrian borbottare in cucina e salì le scale. Non voleva parlare di Zack ad Tracy e Adrian, non ancora. Non si sentiva pronta.
Salì le scale di corsa ed entrò in camera; aprì le ante dell'armadio e rimase lì, in piedi, ad osservare i vesti all'interno. Si chinò e prese una maglia che era scivolata dalla gruccia di plastica nera, la guardò e arricciando il naso la lasciò cadere. Spostò gli abiti appesi e prese una camicetta azzurra e un maglioncino bianco di cotone. Prese un paio di pantaloni neri e mise tutto quanto sul letto.
«Allora, chi è? Come si chiama?»
Callie si voltò verso Tracy, non si era accorta che l'aveva seguita ed era entrata in camera con lei.
«Come si chiama chi?» domandò.
Tracy posò le mani sui fianchi e sorrise. «Quello che ti ha regalato il braccialetto.» rispose sedendosi sul letto.
Callie si fermò, guardò il bracciale e sorrise appena. «Non te lo dico.» rispose.
«Dai, su, a me puoi dirlo!» protestò Tracy sedendosi sul letto.
«Vado in bagno.» replicò la ragazza scuotendo la testa e si diresse verso la porta.
«Invitalo a cena uno di questi giorni! Magari domani sera!» sentì dire da Tracy mentre la porta del bagno si chiudeva dietro di lei.

***

«Vogliono invitarlo a cena! Domani sera!» esclamò Callie quando raggiunse Clarissa. La cheerleader era seduta su una delle panchine poste attorno alla fontana rotonda che adornava l'ingresso sud del centro commerciale.
«Chi?» domandò Clarissa.
Callie sbuffò e si sedette accanto a lei. «Zack.» rispose in un soffio. «Tracy e Adrian vogliono invitarlo a cena.»
«E allora?» chiese Clarissa alzandosi in piedi.
«E allora nulla. Solo che... beh... sai...» borbottò Callie guardandosi le mani. Non sapeva neppure lei cosa voleva dire. Si sentiva confusa. Una parte di lei voleva far conoscere Zack a Tracy a Adrian, l'altra aveva paura e non sapeva nemmeno lei per che cosa.
«Tu dillo a Zack, non dirà di no.» disse Clarissa.
Callie rimase in silenzio qualche istante, pensando alle parole dell'amica. «Hai ragione!» esclamò alzandosi in piedi. «Sbaglio o mi vuoi offrire la colazione?» continuò ridendo, aveva deciso di lasciare perdere i pensieri sulla probabile cena con Zack e i suoi tutori.

«Allora, la festa la facciamo da me.» disse Clarissa posando il bicchiere pieno per metà di spremuta d'arancia. Indossava un paio di occhiali con una sottile montatura nera che le davano un'aria da collegiale sexy.
«I tuoi lo sanno?» chiese Callie.
«Uhm, sì. Lo sanno.» rispose l'altra. «E saranno fuori tutto il week end.» aggiunse con un sorrisetto malizioso.
Callie sorrise e aprì il block notes che si era porta dietro. Tolse il cappuccio alla penna, pronta scrivere. «Chi invitiamo?» domandò.
«Gli altri ragazzi del gruppo e mi sembra ovvio.» rispose Clarissa, Callie annuì e scrisse i loro nomi in una colonna ordinata, con la sua calligrafia tonda e un po' infantile.

«Poi direi Jennifer e Alana... » continuò Clarissa, riferendosi alle sue compagne di squadra. Alana era anche sua cugina e sapeva che si era presa una cotta per Antony.
Callie scrisse anche i loro nomi. «Erik?» domandò alzando la testa.
Clarissa annuì, «Certo.» disse. Erik era il fratello maggiore di Travis.

Due ore e tre frullati dopo, le due camminavano per i corridoi del centro commerciale. Avevano deciso chi invitare, come addobbare la casa e cosa mangiare; Calliope avrebbe parlato con Chris e Zack.
«Come fanno a sapere di Zack?» domandò all'improvviso Clarissa, fermandosi davanti ad un negozio di video game.
«Ah... il braccialetto.» rispose Callie. «Adrian l'ha visto e mi ha chiesto che me l'avesse regalato e io ho risposto...» si fermò, guardò Clarissa e sospirò «Un amico.»
Clarissa inarcò un sopracciglio. «Forse è per questo.» commentò scrollando le spalle.
Callie sospirò e riprese a camminare. «Forse hai ragione. Ma più ci penso più vado nel panico.» ammise. «In ogni caso dopo passo da Zack e gli parlo.»
Le due ragazze cambiarono discorso, commentando i vestiti esposti alle vetrine.
«Guarda chi c'è!» mormorò Clarissa afferrando il braccio di Callie costringendola a fermarsi e a voltarsi verso destra.
«Jessica.» mormorò infuriata Callie, ricordano che era rimasta con loro la notte di Capodanno, cercando di attirare l'attenzione di tutti i ragazzi, in particolare quella di Zack. La ragazza era davanti ad un negozio di biancheria intima.
«Andiamocene.» disse Clarissa, anche lei non aveva gradito le attenzioni di Jessica nei confronti di Travis e Zack. Callie si limitò ad annuire. «Ciao! Voi siete le ragazze che l'altra sera erano allo Zoe, vero?»
Troppo tardi, Jessica le aveva viste e raggiunte.
«Ehm... sì.» rispose Clarissa.
«Li conoscete da tanto?» domandò Jessica.
«Conosciamo chi?» chiese di rimando Calliope, il cui unico desiderio era allontanarsi da quella ragazza.
Jessica scoppiò a ridere. «Come chi! Ma parlo dei Music Love, naturalmente.»
«Conosciamo Chris e Travis da circa dieci anni. gli altri da qualche mese.» rispose Calliope incrociando le braccia al petto.
«Oh, sul serio?» domandò Jessica portando dietro l'orecchio una ciocca di capelli. «Io conosco Matt, Antony e naturalmente Zack da otto anni.» rispose quasi gongolando.
Callie si trattenne a stento dal darle un pugno.
«Ma è vero che il sei è il compleanno di Travis?» domandò Jessica, «Perché piace alla mia amica Sam, e vorrebbe fargli un regalino...» continuò senza aspettare risposta.
Callie notò l'occhiata di fuoco che Clarissa lanciò a Jessica. «Travis è impegnato.» rispose Calle capendo cosa voleva dire Jessica con "regalino". «Con lei.» aggiunse indicando Clarissa con un gesto della testa.
«Oh, peccato.» mormorò Jessica. «Ma se fate una festa invitate me e le mie amiche?» domandò.
Callie e Clarissa si guardarono in silenzio. «Ma certo! Però ora scusaci, siamo in ritardo, dobbiamo andare.» disse Clarissa, afferrò la mano di Callie e insieme si allontanarono da Jessica. Era ovvio che non le avrebbero invitate, era come dare libero accesso ai lupi in una stalla, dove, piccole e innocenti, riposavano le pecore.
Passarono in uno negozio che vendeva tutto il necessario per un party, facendo incetta di palloncini, piatti e bicchieri di plastica. Avevano preso anche uno striscione con scritto "Buon Compleanno". L'indomani sarebbero andate ad ordinare la torta nella migliore pasticceria della città, anche se Clarissa aveva proposto d andarla a prendere a Los Angeles, però, aveva cambiato idea quando Callie le aveva fatto notare che ci volevano quasi quaranta minuti per arrivarci, e che la torta si sarebbe rovinata durate il viaggio.

***

Callie fermò l'auto nel parcheggio dell'officina. Lei era ancora in vacanza, ma Zack lavorava. Sospirò, cercando di raccogliere il coraggio di dire al ragazzo che i suoi tutori lo volevano conoscere, anche se, in un certo senso, Adrian lo aveva già visto.
Entrò nell'edificio e si bloccò quando vide Zack, bellissimo nella sua tuta da meccanico, parlare con Jessica.
Calliope respirò a fondo e si avvicinò ai due. «Ciao Zack.» lo salutò con un sorriso. «Jessica.» si avvicinò ancora di più a Zack e gli prese una mano, lui le sorrise e lei si sentì felice, poté quasi ignorare la presenza di Jessica.
«Devo dirti una cosa.» Calliope guardò Zack.
«Dimmi tutto.» disse lui.
Callie aprì la bocca, fissò Jessica per un paio di secondi per poi tornare a guardare Zack. «È preferirei dirtela in privato.» mormorò.
Zack annuì. «Certo, nessuno problema.» disse lui. «Ci vediamo Jessica.»
Jessica fece una smorfia. «Uff... va bene.» mugugnò. «Chiamami!» esclamò uscendo.
«Hai intenzione di chiamarla? O, peggio, di vederla?» Calliope aveva socchiuso gli occhi e guardava Zack.
«Sono quasi una star, tesoro. Mi vogliono tutti!» scherzò, ma gli basto guardare Callie per capire che lei non stava scherzando. «Va bene, non lo farò, tanto lei non m'interessa.» continuò posandole le mani sui fianchi.
Lei sorrise. «Bene, altrimenti ti picchio!» esclamò lei.
«Cosa dovevi dirmi?» domandò lui.
Callie sospirò e si schiarì la voce. «Sì, ecco, sono venuta qui per dirti che...» si bloccò e guardò Zack. «Tracy e Adrian vogliono conoscerti.»
Zack scrollò le spalle. «Certo, va benissimo.»
«Domani sera. A cena.» disse lei in un sussurro.
«Vuoi uscire a cena? Domani? Per me va benissimo. Passo alle sette?» chiese Zack.
Callie si liberò dall'abbraccio del ragazzo e fece un passo indietro. «No, i miei... i miei tutori vogliono che tu venga a cena. Domani sera.» spiegò, guardò Zack sperando che lui non volesse scappare, che la lasciasse o che non inventasse una scusa stupida per declinare l'invito. All'improvviso desiderò che lui venisse a cena da lei, la sera seguente e tutte le volte che lo desiderava.
Zack deglutì e annuì lentamente. «Certo, va benissimo.» disse e sorrise. Callie si sentì sollevata.
«Più tardi ti faccio sapere a che ora devi venire.» disse lei felice.
«Oh, io e Clarissa stiamo organizzando una festa a sorpresa per il compleanno di Travis.» aggiunse avvicinandosi a Zack.
«Bene. E qual è il mio compito?» domandò.
«Nessuno, se non quello di tenere la bocca chiusa con lui e procurare qualche alcolico.» rispose Callie.b Zack piegò la testa di lato e sorrise. «Vedrò quello che posso fare.» mormorò chinando la testa e sfiorando con le proprie labbra quelle di lei. «Bene.» mormorò lei socchiudendo gli occhi. «E non dire nulla a Jessica e alle sue amiche.» continuò.
«Perché?» domandò lui sorpreso e si gratto la testa. Callie sbuffò spazientita. «Perché? E me lo chiedi pure?» Zack annuì.
«Perché la sua amica Sam vuole provarci con Travis.» e perché Jessica vuole provarci con te, pensò, ma non lo disse, non volendo apparire accora più gelosa.
«Ah, ho capito.» disse Zack, anche se la sua faccia diceva tutto il contrario.
«Devo andare, adesso.» Calliope si alzò sulle punte dei piedi, si strinse a Zack e lo baciò sulle labbra. «Ci sentiamo più tardi.»

***

Calliope era nervosa, era seduta sul divano, ogni tanto guardava la porta d'ingresso. Mancavano pochi minuti e poi Zack avrebbe fatto il suo ingresso in quella casa.
Adrian era al piano di sopra, chiuso in camera a finire di vestirsi, Tracy era in cucina, probabilmente stava finendo di decorare la torta che aveva preparato, anche se Callie aveva detto che non era necessario, e lei era seduta lì, nervosa come non lo era mai stata.
«Sei nervosa?»
Callie sobbalzò, non aveva sentito Adrian scendere le scale. «Un pochino.» ammise.
Adrian le sorrise, e anche Callie accennò un sorriso.
Il campanello della porta suonò. Callie sospirò, si alzò e andò ad aprire. «Ciao.» disse quando, una volta aperta la porta, si trovò davanti Zack. Il ragazzo indossava dei jeans neri, e un maglioncino azzurro che si intravedeva da sotto la giacca aperta.
«Ciao.» mormorò lui, chinandosi per baciarla, ma si fermò quando senti su di sé lo sguardo di Adrian.
«Vieni.» disse l'uomo. Callie indicò al ragazzo dove appendere la giacca e poi, insieme andarono in sala da pranzo.
Adrian sparì dietro una porta, scusandosi e dicendo che andava in cucina ad aiutare Tracy.
«Sei nervoso?» domandò Callie.
Zack si sedette di fronte a lei. «No, non molto.» disse. «Tutti mi adorano! Lo faranno anche loro!» scherzò, ma poi tornò serio. «Un pochino.» allungò il braccio sul tavolo e sfiorò la mano di Callie.
«È pronto!» trillò Tracy, entrando con in mano due piatti di lasagne, ignorò le guance rosse dall'imbarazzo dei due ragazzi e mise davanti a loro i piatti, Adrian era dietro di lei, con altri due piatti in mano.
«Allora, Zack, oltre a lavorare nell'officina, cosa fai di bello?» domandò Adrian servendosi un bicchiere di vino.
«Sono il tastierista dei Music Love, e ogni tanto canto.» rispose lui.
«Ah.» disse Adrian, bevve un sorso di vino e guardò Callie. Lei evitò il suo sguardo. «E quanti anni hai?» continuò l'interrogatorio.
«Ventuno.» rispose Zack, incominciando a sentirsi a disagio.
«Ventuno, eh?» Adrian alzò un sopracciglio castano e fissò a lungo Zack, il quale si limitò ad annuire.
Callie improvvisamente sentì che la serata stava incominciando con il piede sbagliato.

«È troppo grande!» sbottò Adrian. Zack era andato via da cinque minuti.
«Sono solo quattro anni!» ribatté Callie.
«È troppo grande.» ripeté Adrian. «Non voglio che lo frequenti.»
Calliope sgranò gli occhi, sentendosi sull'orlo delle lacrime. «Non puoi impedirmelo!»
«Si che posso!» Adrian lo aveva quasi gridato.
«Non sei mio padre!» urlò Callie, la braccia rigide lungo i fianchi, le mani strette a pugno, le lacrime che le scendevano lungo le guance.
«Sei sotto la mia responsabilità, ora.» disse Adrian, «E fai quello che ti dico!»
Callie lo guardò, sentendosi disperata. E sola. «Ti odio.» mormorò guardando Adrian, poi sali velocemente le scale, fece sbattere la porta della sua camera dietro di sé e si getto sul letto, singhiozzando rumorosamente. Non aveva neanche acceso la luce.b Anche da dietro la porta chiusa riuscì a sentire Adrian e Tracy litigare, e ciò la fece piangere ancora più forte.
Sentì il suo cellulare suonare. Era Zack. Fece un respiro profondo, si asciugò gli occhi con la manica della maglietta e rispose.
«Non è andata bene, vero?» domandò Zack.
«No.» rispose lei e si morse il labbro inferiore. «Adrian mia ha detto... mi ha detto... che non devo vederti.»
Zack rimase in silenzio e sospirò.
«Dice che sei troppo grande per me.» continuò Callie. «Cosa facciamo?» domandò, ricominciando a piangere.
Zack sospirò ancora. «Non lo so, piccola, non lo so.» mormorò lui, triste quanto lei. Forse anche di più.
«Però alla festa di Travis io ci vengo, non può impedirmelo. E se lo farà, io uscirò di nascosto.» mormorò Callie.
«Non fare stupidate, prima che ti chiuda in un qualche collegio dall'altra parte del mondo.» il tono di Zack era serio.
Callie si lasciò sfuggire un singhiozzo. «Non voglio perderti.» mormorò.
«Lo so, neppure io.» disse Zack. «Troveremo una soluzione, e sistemeremo tutto. Lo prometto.»
Callie sorrise, un sorriso appena accennato. «Grazie.» mormorò. Sentì dei passi sulle scale. «Io vado a dormire, ho mal di testa.»
«Va bene piccola, ci sentiamo domani. Buona notte.» le augurò Zack.
Anche lei gli augurò la buona notte, e velocemente s'infilò sotto le coperte. Non le importava che avesse ancora i vestiti addosso.
Sentì la porta aprirsi, il respiro, pesante, di Adrian. Callie rimase in silenzio, con la testa sotto le coperte, mordendosi le labbra per impedirsi di urlargli quanto lo odiasse e lo detestasse in quel momento.
La porta si chiuse, e Callie chiuse gli occhi, sperando di svegliarsi e di scoprire che era stato solo un incubo, ma sapeva bene che non lo era.

Salve!
E in questo capitolo vediamo un po' di più Jessica, e la vedremo anche nei prossimi capitoli.
Il finale...vi prego non mi ammazzate, altrimenti non saprete come andrà a finire!
Grazie a chi legge!
P.S: le recensioni sono sempre gradite!
   
 
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