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Autore: BebaTaylor    17/03/2012    0 recensioni
Calliope, diciassette anni, ultimo anno di liceo. Abile nell’organizzare feste. Un dolore arrivato all’improvviso che le lacera l’anima, ma fa credere a tutti di averlo superato. Un ex ragazzo, troppo stupido per capire il motivo per cui è stato lasciato e una ex migliore amica, che non la racconta giusta. Un rapporto da ricucire con Chris e Travis, che erano i suoi migliori amici, prima che lei voltasse loro le spalle per stare con James e la sua cricca.
Zack, ventun anni, meccanico, tastierista e all’occorrenza cantante nel gruppo formato da lui, Chris, Travis, Antony e Matt. Capace di arrivare alle spalle senza farsi sentire.
Clarissa, capo cheerleader, sceglierà di rinunciare ai suoi “privilegi” per seguire quello che le dice il suo cuore.
Chris, pronto a prendere a pugni chiunque faccia soffrire Calliope, con un segreto che ha paura persino a confessare a se stesso.
E poi c’è Jessica, pronta a portare scompiglio nelle loro vite.
Questa è la loro storia.
STORIA SOSPESA maggiori info alla fine dell'ultimo capitolo
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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All Things Come To
Those Who Wait


Capitolo Otto

«Solo una foto... l'ultima!» esclamò Tracy controllando la macchina fotografica.
«Tracy, basta! Questa sarebbe la quinta!» borbottò Callie guardandosi allo specchio dell'ingresso e lisciandosi alcune pieghe che vedeva solo lei sul vestito blu che indossava.
«Callie, è solo una foto, per me va bene.» disse Chris e sorrise Tracy.
Callie alzò gli occhi al cielo e si mise in posa vicino a Chris.
«L'ultima.» disse. Tracy annuì e scattò la foto ai due ragazzi.
«Bene. Possiamo andare?» domandò Callie.
«Ancora una!» esclamò Tracy, e prima che Chris e Callie potessero fare qualsiasi cosa, scattò un'altra foto.
«Tracy!» sbuffò Callie. La donna piegò la testa di lato e sorrise.
«Lasciali andare.» pronunciò Adrian divertito.
«Ci vediamo.» esclamò Callie sorridendo all'uomo e prese la giacca. «Andiamo Chris.» aggiunse spingendo il ragazzo verso la porta d'ingresso.
«Comportatevi bene!» esclamò Adrian.
«Non preoccuparti!» disse Callie chiudendo la porta dietro di sé.
«Come l'hanno presa?» domandò Chris mentre i due salivano in macchina.
«Cosa?» chiese di rimando Callie.
Chris guardò Callie e accese la macchina. «James.»
«Oh.» Callie alzò le spalle e si girò verso il finestrino. «Niente di particolare. Adrian ha detto che ho fatto bene, che sono troppo giovane per avere un ragazzo, che devo pensare a studiare, ad andare all'università e cose del genere.»
«Quindi di te e Zack non lo sa, vero?» domandò Chris.
Callie rimase in silenzio pe qualche secondo. «No.» rispose guardando il ragazzo. «Mi sembra presto.»
Chris sorrise e scosse leggermente la testa.
Callie arricciò il naso e incrociò le braccia al petto. «Cosa c'é? Perché ridi?» domandò.
Chris svoltò a destra, e rimase qualche secondo in silenzio. «Non stavo ridendo!» esclamò.
Callie lo fissò dubbiosa ma tornò a guardare la strada. «E se a Tracy e Adrian non dovesse piacere?» mormorò.
«Gli piacerà, vedrai. Zack piace a tutti.» rispose Chris.
Callie piegò la testa di lato e lo guardò socchiudendo gli occhi. «E con questo cosa vorresti dire?» domandò fissando il suo amico.
Chris arrossì leggermente e scosse la testa. «Cosa? Niente, non volevo dire assolutamente nulla!» esclamò scuotendo la testa.
«Mmh...» mormorò lei, «Va bene, mi hai convinto.» si appoggiò allo schienale e guardò la scuola che cominciava a intravedersi in lontananza.
Chris posteggiò l'auto nel grande parcheggio del liceo e i due scesero dal mezzo.
«Travis e Clarissa dovrebbero essere già dentro.» mormorò Chris chiudendo l'auto; i due amici varcarono l'ingresso, lasciarono le giacche nei propri armadietti ed entrarono nella grande palestra, dove la musica proveniva, al massimo del volume, dagli auto parlanti. Un grosso pupazzo di neve, circondato da alcune scatole ricoperte da carta da regalo, era ai piedi del palco. Il dj non aveva ancora iniziato a suonare, e nella palestra si udiva il chiacchiericcio degli studenti.
«Mi hai lasciato per questo qui?» domandò James fermandosi davanti a loro. Callie non rispose e sbuffò. «Come sei caduta in basso...» continuò il ragazzo.
«Lasciami in pace.» disse Callie, afferrò Chris per la manica della giacca e lo condusse verso l'angolo dove aveva visto Clarissa e Travis.
«Perché non ti lascia in pace?» domandò Travis.
Callie alzò le spalle. «È un cretino.» rispose appoggiandosi alla parete e sentendo su di sé lo sguardo di Clarissa; sospirò e guardò Chris. «Cosa facciamo?»
Il ragazzo alzò le spalle. «Non lo so.» rispose. «Guardiamo il tuo ex che ci sta fissando come se avessimo quattro teste ciascuno?» propose divertito.
Callie fece un passo avanti, e guardò James, che insieme ad alcuni compagni di squadra che li stavano guardando; scosse la testa, posò una mano sulla spalla di Chris e lo spinse. «Non sei divertente!» esclamò, incrociò le braccia al petto e si appoggiò di nuovo alla parete.
«Andiamocene.» disse Travis cercando di non scoppiare a ridere.
«Ma siamo appena arrivati!» esclamarono all'unisono Clarissa e Callie; le due spostarono lo sguardo da Travis, si guardarono e scoppiarono a ridere.
«Direi che è una buona idea. Non siamo obbligati a rimanere qui.» concordò Chris.
«E dove andiamo?» chiese Clarissa.
«Usciamo di qui e decidiamo.» rispose Chris.
«Io lo so dove potremmo andare...» Clarissa fece un passo avanti, si sfiorò i capelli e sorrise a Callie, che la guardò dubbiosa, inarcando le sopracciglia.
«E dove?» chiese Travis.
Clarissa sbuffò e si voltò verso di lui. «Al Breeze.» rispose.
«Ah.. sì, va bene, andiamo al Breeze.» rispose lui e guardò Chris, il quale annuì con vigore.
Callie alzò le spalle. «Per me va bene.» disse alzando la voce per sovrastare la musica che proveniva dagli altoparlanti, era stata poche volte in quel locale che si trovava sulla spiaggia.
Dopo pochi minuti salirono sulla macchina di Travis, avevano deciso di usare una sola macchina, lasciando quella di Chris nel parcheggio della scuola. Callie, seduta sul sedile posteriore insieme a Clarissa, prese il cellulare dalla borsa e guardò lo schermo. Niente, nessuna chiamata persa o un messaggio da parte di Zack; era anche vero che l'aveva chiamata una decina di minuti prima di uscire da casa, sospirò e mise a posto il cellulare, alzò gli occhi e intercettò lo sguardo di Clarissa.
«Se non ti chiama gli spezzo le gambe.» esclamò Travis, Callie alzò gli occhi al cielo e sorrise. «È la verità, deve chiamarti!»
«Lo ha fatto prima.» disse Callie, guardò Clarissa e vide che si copriva la bocca con la mano cercando di trattenere una risata.
«Ah... bene.» disse Travis svoltando a sinistra. «Ma se non lo fa, gli spezzo le gambe.»
«Grazie.» pronunciò Callie, «Ma non credo si necessario.» aggiunse. Travis alzò le spalle e continuò a guidare.

Venti minuti dopo erano seduti ad uno dei tavolini del Breeze, davanti a loro quattro bicchieri di aranciata; il locale, che si trovava sulla spiaggia, era pieno di avventori; i ragazzi erano riusciti a trovare un tavolo libero per pura fortuna.
Callie aprì la borsa, le era sembrato di sentire il cellulare suonare, e non si stava sbagliando. Si alzò in piedi, si scusò con gli altri e uscì dal locale, allontanandosi dalla confusione.
«Pronto? Chi è?» domandò, non conosceva il numero che era apparso sul display. Sentì un fruscio e dei singhiozzi soffocati. «Pronto?» ripeté e incominciò a spazientirsi.
«Callie... sono James.»
La ragazza aprì la bocca sorpresa e si sedette sul muretto che divideva la spiaggia dal marciapiede, il vento soffiava leggero e cominciò a provare qualche brivido. «Cosa vuoi?» domandò.
«Perdonami.» mormorò James.
Callie sbuffò, osservò il piccolo bonsai che decorava l'aiuola davanti a lei; rimase in silenzio ad ascoltare il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia e sugli scogli.
«Ci sei? Callie?»
«Ci sono. James, non chiamarmi, è finita e lo sai.» rispose Callie, si passò una mano sulle gambe, maledicendo mentalmente le collant che le incominciavano a dare prurito. Sbuffò quando senti un singhiozzo provenire da James.
«Ma io ti amo!» piagnucolò lui.
Callie si alzò in piedi, lasciò che alcune persone le passassero davanti e s'incamminò verso il locale.
«Callie...» mormorò lui, ma lei chiuse la chiamata e mise il telefono in borsa. Si domandò quando il suo ex avesse cambiato numero, ma forse era il cellulare di uno dei ragazzi della squadra di football. Si grattò la coscia destra e imprecò a bassa voce.
«Se ti danno così fastidio, posso aiutarti a toglierle.»
Callie si bloccò e sorrise. Zack. Non aveva ancora capito come facesse ad arrivarle alle spalle in silenzio, avvicinarsi così tanto a lei da sussurrarle all'orecchio; si voltò e lo abbracciò. «Ti piacerebbe!» mormorò.
Zack sorrise, quel sorriso beffardo e strafottente che Callie aveva imparato ad amare, e piegò la testa di lato. «Sì.» ammise divertito.
«Travis, Chris e Clarissa sono dentro.» lo informò Callie, Zack annuì, chinò la testa e la baciò.
«Chi era al telefono?» domandò il ragazzo guardando Callie.
Lei lo fissò sorpresa. «Nessuno d'importante.» rispose. «Entriamo? Incomincio ad avere freddo.» domandò con voce dolce. Zack annuì.
Entrarono nel locale, Zack prese una sedia da un tavolino libero e si sedette fra Chris e Callie.
«E gli altri?» domandò Travis.
«Arrivano fra poco.» rispose Zack. Callie guardò Chris e capì il perché dei messaggi che il ragazzo stava scrivendo mentre erano in macchina.

«Ti accompagno io a casa?» domandò Zack abbracciando Callie.
Lei sorrise e lo baciò sulla guancia. «Non credo sia l'ideale. Adrian sarà sicuramente sveglio.» rispose lei guardandolo.
Zack sbuffò. «E allora?»
«Mi ha visto andare via con Chris, se torno a casa con te inizierebbe a riempirmi di domande.» rispose lei posando la testa sulla spalla del ragazzo e respirò il suo profumo. Rimase in silenzio aspettando una reazione da parte di Zack, reazione che non arrivò. Alzò la testa e lo guardò.
«Non è che non voglio parlargli di te, è solo che vorrei aspettare un pochino...» spiegò.
«Va bene, come vuoi tu.» mormorò lui.
«Ci vediamo domani sera per scambiarci i regali?» domandò Travis, «Visto che poi tu parti...» aggiunse rivolgendosi a Callie.
«Parti? E quando?» domandò Zack.
Callie scrollò le spalle e si mordicchiò le pellicine del pollice. «Andiamo in Florida, dai genitori di Tracy. Partiamo il ventitré e torniamo il ventotto.» rispose evitando di guardare Zack. Non gliela aveva ancora detto perché non sapeva come dirglielo.
«Ah, ok. In ogni caso il regalo per te l'ho già preso.»
Callie aprì la bocca sorpresa. Lei non gli aveva ancora preso nulla e non aveva idea di cosa prendergli. «Grazie.» mormorò non sapendo cosa dire. Aveva solo un pomeriggio per trovare il regalo per Zack, fortunatamente per gli altri era a posto.

***

Callie voleva fuggire da quella che lei chiamava "bolgia infernale". Guardò i nipotini di Tracy correre nel grande salotto, gli adulti che, ubriachi, ricordavano vecchi episodi della loro vita ridendo. Osservò Adrian e capì che anche lui sarebbe voluto scappare.
«Allora, mi dici chi ti ha regalato il braccialetto?» chiese l'uomo indicando il gioiello che la ragazza portava al polso destro.
Callie fissò il bracciale e sorrise, gliela aveva regalato Zack; lei al ragazzo aveva regalato un orologio, e secondo quanto le aveva detto al telefono, gli era piaciuto molto. Callie guardò Adrian non sapendo cosa rispondere. Dire la verità o no? Prese un respiro profondo decidendo cosa fare. «Un amico.» rispose.
Adrian sorrise. «Un amico, eh?»
Callie abbassò il viso sentendosi colpevole. «Sì. un amico.» mormorò.
I bambini corsero accanto a loro urlando e quasi travolsero un tavolino su cui erano posate delle cornici contenenti alcune foto di famiglia.
«Quando ce ne andiamo?» borbottò Adrian passandosi una mano sul volto.
«Domani.» rispose Callie. «Per fortuna.» aggiunse. Non sopportava più di stare lì, in quella casa, dove la gente invece di parlare urlava, dove i bambini facevano quello che volevano senza pensare alle conseguenze, e dove nessuno si faceva gli affari suoi; si alzò e andò nella camera che le avevano dato.
Quando entrò, trovò Emily, nipote di Tracy, di quattordici anni, che seduta sul letto, si metteva lo smalto alle unghie dei piedi.
«Il tuo cellulare a suonato.» biascicò Emily masticando una caramella. «E sono stata brava, non ho guardato chi era.» continuò alzando lo sguardo da quello che stava facendo.
Callie si avvicinò al comodino su cui si era dimenticata il cellulare e controllò chi l'avesse chiamata. James e Zack. Sedendosi sul letto, scrisse un SMS a Zack, dicendogli che lì si annoiava e che voleva tornare a casa.
«Stai scrivendo al tuo ragazzo?» domandò Emily.
Callie sbuffò. Per quello non le piaceva stare lì, un paio di giorni prima si era arrabbiata con Emily perché aveva preso il suo cellulare senza permesso, e non si era neppure scusata, anzi, per lei era una cosa normale curiosare nelle cose degli altri. Si sdraiò sul letto, sollevata dal fatto che presto quella tortura sarebbe finita.

***

Lo Zoe era pieno di gente. Clarissa e Callie erano vicino al palco sul quale si stavano esibendo i Music Love. Era il trentuno Dicembre ed erano le dieci e mezzo di sera.
Clarissa sfiorò il braccio di Callie e le indicò una ragazza. «Continua a guardare Zack!» esclamò alzando la voce per sovrastare la musica.
Callie guardò la ragazza che Clarissa le indicava. Era bassa, con i capelli corti e biondi ed era molto formosa. «Finché si limita a guardarlo...» disse. «Non posso cavare gli occhi a tutte le ragazze che guardano Zack!» continuò ridendo.
Clarissa sorrise e bevve un sorso della sua bibita. «Hai ragione!» rise anche lei.
Poco dopo i ragazzi scesero dal palco, dandosi il cambio con l’uno degli altri gruppi che avrebbe suonato quella sera.
La ragazza che aveva indicato prima Clarissa si avvicinò a loro.
«Zack!» gridò avvicinandosi al tastierista. Zack si voltò sorpreso verso di lei, mentre Callie lanciò un'occhiata di fuoco alla nuova arrivata. «E lei chi è?» domandò abbracciando Zack.
«Lei è Jessica, veniva a scuola con me, anche se ha tre anni in meno.» spiegò lui. Gli altri, intanto, si erano già seduti al tavolino che era stato riservato a loro.
«Ho capito.» esclamò Callie stringendosi più forte a Zack, e guardò Jessica che sorrideva, secondo lei come una scema, a Zack. «Andiamo con gli altri?» sussurrò al ragazzo. Lui annuì e andarono al loro tavolo. Solo quando si furono seduti Callie si accorse che Jessica li aveva seguiti.
«Posso unirmi a voi?» domandò spostando il peso del corpo da un piede all'altro, e prima che qualcuno le rispondesse prese una sedia e si mise fra Zack e Matt.
«Veramente nessuno ti ha detto di sì.» esclamò Callie. Zack si voltò verso di lei. «È la verità! Ha fatto una domanda ma non ha aspettato una risposta!» continuò, guardò Clarissa e capì che era d'accordo con lei; sbuffò e appoggiò la testa sulla spalla di Zack. Promise a se stessa che nessuno le avrebbe rovinato quella serata. Jessica poteva stare lì se lo voleva, lei si fidava di Zack.

Mancavano cinque minuti a mezzanotte, e diverse persone stavano già brindando, adducendo come scusa "Da altre parti è già cominciato l'anno nuovo".
Callie si strinse ancora di più a Zack, guardò Jessica che parlava della sua festa di compleanno avvenuta qualche settimana prima. Era tutta un "Dovevate esserci, non sapevo dove trovarvi!", però, quando lo diceva, guardava Zack.
Callie sbuffò annoiata e irritata. «Baciami.» sussurrò a Zack. Lui sorrise e la baciò sulle labbra mentre iniziava il conto alla rovescia.
Callie lo guardò, decise di infischiarsene di Jessica e di prendere quello che la vita, il fato avevano deciso di darle. Era lì con Zack e con i suoi amici, e quella era la cosa più importante.

Scusatemi per il ritardo!ma l'ispirazione latitava, sono stata via una settimana e sto per traslocare.
Siamo più o meno a metà della prima parte della storia, prima parte che finirà con la fine del liceo.
Grazie a chi legge, mette la storia nelle seguite/preferite/ricordate. Grazie a chi commenta.
A presto!
   
 
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