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Autore: Scar_    02/04/2012    2 recensioni
La carriera di Tom Felton sembra precipitare improvvisamente, quando, nello stesso giorno, riesce a farsi lasciare dalla sua ragazza e beccarsi un'accusa per aggressione. La sua immagine ha subito un duro colpo e, per farsi bello agli occhi dei paparazzi, servirebbe un piano... Ma cosa succederebbe se il bastone fra le ruote di questo ritorno alla popolarità fosse il suo caro amico Matt Lewis?
[...]
- Perché dovrei farlo? -
- perché questo posto cade a pezzi, e io potrei irrobustirne la struttura, comprare qualche nuova attrezzatura… e fare tanta pubblicità -
- Tom! La stai comprando! – non riesco a trattenermi, questa volta ha superato i limiti
- io lo definirei “dare un incentivo” – ribatte, rivolgendosi poi a Scar – a te la scelta, io non ti obbligo -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Felton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Allora... buongiorno a tutte (:
questo è il penultimo, ci siamo quasi
Comunque, conto di postarlo venerdì pomeriggio... ammesso che io sia ancora in grado di intendere e di volere ahahah visto che sarò appena riemersa da una maratona dei film di Harry Potter (ovviamente ahahah) (durano 19 ore e mezzo O.O) che ho in programma con una mia amica xD
Bon, buona lettura, a presto (L)

Capitolo 15


Ed eccomi di nuovo qui.
Tutto è esattamente come l’avevo lasciato, penso attraversando il cortile silenzioso, la facciata a mattoncini rossi, il grande orologio, il campo da basket poco più in là, lo striscione con su scritto “Welcome”. Ho notato, con profondo sollievo, l’assenza dell’auto di Tom, che dovrebbe aver finito le ore ormai da un bel po’. Non sono ancora pronto a rivedere il mio “migliore amico”, il mio zigomo sinistro c’ha messo parecchio a tornare del colore originario.
È passato del tempo, forse una ventina di giorni, e le cose non sono affatto migliorate. Non che mi aspettassi telefonate o altre visite dopo il mio comportamento da perfetto stronzo, né tanto meno che Tom e Scar rinunciassero alla loro, seppur finta, felice vita quasi coniugale. Sembrano una coppia perfettamente normale, il web è tappezzato di foto di loro due che passeggiano, lui con un braccio attorno alla sue spalle, lei con in mano il guinzaglio di Neville. Ricordo di aver pensato, guardando quella foto, che mi mancava persino quella sottospecie di cavallo bavoso.
- chi non muore si rivede – una voce mi sorprende, mi trovo davanti, con un cipiglio decisamente minaccioso, Allyson
- ehm… già, sono vivo -
- è dal giorno del musical che non ti si vede più, è passato oltre un mese – si avvicina piano, a braccia incrociate, si piazza sotto il mio naso – molti speravano che saresti tornato, almeno per una visita… Tom viene quasi tutti i giorni – butta lì con aria indifferente, questa ragazza sa sempre come farti sentire in colpa
- ho avuto molto da fare -
- cazzata. -
- Scar ti ha raccontato tutto – ci sarei potuto arrivare prima…
- era difficile non notare la sua faccia quando è tornata da Leeds -
- le ho comprato una collana -
- Matt, tu la conosci… sei convinto che possa servire a qualcosa? – guarda dubbiosa prima il sacchetto di Tiffany e poi me
- giusto. Tienila tu, è un regalo – glielo porgo
- non posso -
- te la offro in cambio di un’informazione – la costringo a prenderla – dov’è Scar? -
- non lo so – scrolla le spalle, sbirciando nella busta – cinque minuti fa cercava Tony, mi ha detto che dovevano parlare… prova a vedere di sopra -
- grazie – le prendo la testa e le do un bacio sulla fronte
- sai, Megafusto… - la sua voce mi raggiunge mentre mi allontano verso le scale – è un vero peccato che tu sia così innamorato di lei – mi sorride e sparisce in un corridoio, prima che riesca a trovare qualcosa da dirle
Seppur sconvolto dalla confessione, mi avvio verso il piano di sopra… Allyson ha ragione, sono così innamorato di lei. Così tanto da averla cacciata malamente da casa tua, ribatte una vocina dentro la mia testa.
La sua voce mi raggiunge, proviene da un corridoio, è spaventata ed agitata, mi fermo prima dell’angolo, in ascolto
- Tony, dimmi dove hai trovato tutti questi soldi – ordina al ragazzo con cui sta parlando
- della gente me li ha dati per fare delle consegne -
- Jimmy Carter ti ha reclutato come fattorino? – trattengo il fiato. Gli altri mi hanno parlato di questo tipo, nonostante la polizia l’abbia beccato parecchie volte, è ancora a piede libero, ed ha il monopolio dello spaccio di coca in questa zona.
- ma a te che ti frega? -
- mi frega. Pensa a quello che stai facendo, Tony… tua madre ci morirebbe se lo sapesse! -
- è per lei che lo faccio, non capisci? – si lascia andare al panico, la sua voce diventa improvvisamente acuta – non… non può farcela da sola! Si ammazza di lavoro tutto il giorno per uno stipendio da fame! -
- Tony, il fatto che tu voglia aiutarla è davvero ammirevole, ma questa non è la via giusta, tua madre preferirebbe di sicuro un figlio onesto ad un lavoro più leggero – fra i due cala il silenzio, rotto solo dai loro respiri – te lo ricordi cosa diceva Silente a proposito? Te lo ricordi, vero? – gli chiede dolcemente
- che sta a noi scegliere tra la luce e l’oscurità -
- esatto, e… -
- si ma Scar, tu non capisci! È… è finita, tenteranno di toglierci la casa… -
- Ascoltami! – lo interrompe brusca e decisa – una soluzione c’è sempre, qui sono tutti pronti ad aiutarvi, ma prima di tutto devi essere tu ad aiutarti, devi credere in te stesso, Tony! Devi credere di poter fare la scelta giusta, anche quando tutto sembra perduto -
- come Neville? – chiede con una voce quasi infantile, sembra di nuovo un ragazzino di 14 anni… mi torna in mente di quando mi chiedeva come mi ero sentito ad ammazzare il serpente, voglio aiutare lui e sua madre, voglio assicurarmi che abbiano un futuro migliore di quello che li aspetta
- quella era la tua parte preferita, se non ricordo male… quella in cui Neville, nonostante Harry sia morto, si rifiuta di unirsi a Voldemort, rischiando la vita. Perché era la cosa giusta da fare… chiaro? -
- grazie, Scar. Hai ragione… -
- magari faccio un salto da tua madre, ok? Adesso fila -
Il ragazzo percorre a ritroso il corridoio, mi vede ma gli faccio cenno di non dire nulla, mi premo un dito sulle labbra e lui sembra capire al volo. Mi da una pacca leggera sulle spalle e sparisce al di là delle scale. Prendo un bel respiro ed esco dal mio nascondiglio, la trovo appoggiata al davanzale, che fissa lo squallido paesaggio di un sobborgo di Londra, si accorge di me e per qualche secondo mi fissa incredula, si dimentica persino della rabbia
- che ci fai qui? -
- sono tornato -
- cosa ti fa pensare che ti vogliamo ancora?! – mi domanda sarcastica e velenosa, ammetto di essermelo meritato
- ho reagito male, non avrei dovuto dire quelle cose -
- e c’hai messo solo tre settimane a capirlo? Complimenti – batte tre volte le mani – tu sì che sei sveglio -
- ti prego Scar fammi parlare – la blocco, non so per quale grazia ricevuta mi avvicino a lei, e lei non tenta nemmeno di uccidermi – ero furioso, mi sembrava di essere agli arresti domiciliari, non potevo tornare da te e questo mi faceva passare la voglia di fare qualsiasi altra cosa. Però… sapevo che per te era lo stesso, e questo mi faceva sentire un po’ meglio. Poi ti ho visto in giro con Tom, sapevo di non averti risposto e di aver quindi iniziato questa… specie di guerra, ma vedervi assieme nel salotto di casa mia mi… mi ha fatto impazzire, dico sul serio! Ero folle di gelosia, come i primi tempi, quando non ero sicuro di quello che provavi per me -
- non mi hai voluto parlare per due settimane. -
- lo so, e me ne pento! Potessi tornare indietro… sono stato un cazzone avariato! -
- forse non ti rendi conto… puoi immaginare quanto male mi hai fatto col tuo comportamento e le tue parole, quando siamo venuti a trovarti? -
- se può farti stare meglio picchiami, ti prego! – allargo le braccia, come a scoprire ogni mio punto vitale, e chiudo gli occhi, in attesa di una sberla in pieno viso
- non credo servirebbe a qualcosa – li riapro e, guardandola, non mi è mai sembrata così stanca e indifesa
- ho sentito quello che hai detto a Tony… mi dispiace averti detto quelle cose, quel giorno… tu non trascureresti mai i tuoi ragazzi per un anello – so che questo è ciò che più di tutto l’ha ferita, ama il suo lavoro e questo posto, e l’idea che qualcuno possa dubitare delle sue buone intenzioni la uccide
- grazie – mi dice, rivolgendo un sorriso al pavimento
- c’è una cosa che voglio chiederti – ho bisogno di saperlo, sono notti che non ci dormo, lo stomaco attanagliato dall’ansia – tu e Tom state veramente assieme adesso? -
- cosa? – mi guarda incredula e scoppia in una risata, non riesce più a smettere, è piegata in due, appoggiata al muro
- era solo una domanda… -
- no, certo che no! Anzi, mi sa che tra un po’ ci lasceremo anche pubblicamente… stiamo bene da amici, e ci siamo scocciati di dover fare i piccioncini -
- oh. bè, questa è un’ottima notizia – non posso fare a meno di aprirmi in un enorme sorriso, finalmente mi sorride anche lei, sento il cuore battere a mille
- forse dovresti tornare a casa… - s’incammina verso le scale senza aspettarmi, la raggiungo e le passo un braccio attorno alle spalle, ancora incredulo che sia stato così facile – a Tom manchi tanto, anche se non lo ammette -
- posso darti un bacio? – chiedo, senza riuscire a togliermi questo sorriso ebete dalla faccia
- per ora accontentati, capitano, hai già vinto una grande battaglia – mi dice soltanto
- ti amo, lo sai? – glielo dico, non riesco a trattenermi, so che ci vorrà del tempo per far tornare tutto come prima, ma l’idea di essere di nuovo qui con lei… bè, ho una gran voglia di saltare e gridare e ridere
- quanto sei stupido – si ferma sulle scale, si alza in punta di piedi e posa le sue labbra sulle mie, chiudo gli occhi e m’inebrio di quel contatto
- com’è che mi fai lo stesso effetto del whisky? -
- mi ripeto: quanto sei stupido – mi prende per mano e mi porta fuori, dritto a casa – comunque… cos’hai intenzione di fare a proposito della rottura fra me e Tom? -
- finalmente potrò dichiarare a tutti quanti il mio amore – le sorrido dolce – così io e Tom potremo essere una coppia ufficiale e fare outing -
Non resiste e scoppia a ridere, tenta di prendermi a pugni ma proprio non ce la fa – riesci ad essere serio per una sola volta in vita tua? –
- ho grandi piani in mente – non appena arrivati nel portone la stringo a me e la guardo, bellissima
- ovvero? -
- bè, tanto per cominciare… amarti alla follia fino a quando morirò, o impazzirò, o mi ammalerò d’Alzheimer. Che ne dici? -
- mmm… - finge di pensarci su – per ora può andare, poi col tempo vedremo, insomma -
La bacio, perché è l’unica cosa che voglio fare per il resto della mia vita, fin quando non saremo due teneri vecchini decrepiti, incollati davanti ad un quiz televisivo della BBC, mano nella mano, innamorati proprio come lo siamo adesso.

Fine capitolo 15
  
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