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Autore: Out_Ofocus    02/04/2012    7 recensioni
- Ho una novità! – disse guardandolo.
- Dica! -
- Ho … ho trovato delle cose in soffitta! -
- Cosa ci facevi in soffitta? – chiese stupito.
- Cercavo dei vecchi quaderni con degli appunti di Luke! – disse tranquilla lei.
- E non è quello che hai trovato? -
- No, non so dove mio fratello abbia messo i suoi vecchi quaderni! -
- Non sei venuta qua per dirmi dei quaderni di tuo fratello vero? – chiese guardandola.
- No … - disse alzandosi e andando a recuperare la borsa. – Ho trovato queste! – disse tirando fuori le lettere legate insieme da un elastico rosso.
- Cosa … cosa sono? – chiese Nate guardandola.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day Two


 

- Oh cazzo! – disse svegliandosi sul pavimento di camera sua. Si tirò a sedere e rimase qualche secondo ferma, cercando di rimettere insieme i pezzetti della serata prima che le frullavano in testa. Come ci era finita per terra? Si guardò di nuovo in torno e scoprì perché si era ritrovata sul pavimento. Il suo letto era al completo. Si alzò, portandosi automaticamente una mano alla testa, sembrava che qualcuno stesse dando una festa nella sua testa, tanto le martellava. Guardò di nuovo il letto e si chiese per quale strano motivo i suoi fratelli preferissero dormire lì che nei loro, e come se non bastassero due bambini pestiferi che la mattina alle prime luci del giorno si infilassero nel tuo letto, Tommy si portava sempre dietro anche il cane, Bob.
- Dio, la mia testa! – disse arrancando nel buio verso la porta del bagno.
- Te li sei ritrovati di nuovo nel letto? – chiese il fratello guardandola riflessa nello specchio del bagno.
- Si! – disse lei guardandolo. –Comunque vado nel bagno di mamma e papà! – disse facendo per uscire.
- A me non dai noia! – disse Luke continuando a farsi la barba.
- D’ora in poi dormirò a porta chiusa a chiave! – disse avviandosi verso il lavandino. – Perché vengono sempre nel mio letto e mai nel tuo? – chiese aprendo il rubinetto dell’acqua.
- Perché … Tommy una volta ci ha provato a venire da me e io … molto gentilmente l’ho scaraventato di sotto dal letto! – disse sorridendo. – Tu li lasci stare, fai come se non ti desse fastidio e invece di cacciare loro permetti che siano loro a cacciare te! – disse guardandola.
- Ma … non mi accorgo quando mi entrano nel letto! -
- Ieri sera non ti saresti accorta nemmeno se fosse scoppiata la terza guerra mondiale!
– disse ridendo.
- Abbassa la voce, ho come un martello in testa, che aumenta intensità se urli! – disse guardandolo male.
- Che diavolo hai combinato ieri sera?! -
- Non lo so, c’era da bere … tanto … e ho esagerato un po’ … credo … non lo so, non ricordo niente! –
disse prendendo lo spazzolino e mettendoci sopra il dentifricio, doveva levarsi quel saporaccio dalla bocca. – Non ricordo nemmeno come sono arrivata in camera! -
- Ti ci ho portata io! –
disse Luke sorridendo.
- Spiegato perché ho una tua maglietta addosso! – disse sorridendo.
- E’ la prima cosa che ho trovato, ti ho sfilato il vestitino, o meglio quella specie di maglietta un po’ più lunga del dovuto, e ti ho infilato la mia maglietta! – disse mettendo via il rasoio.
- Spero fosse pulita almeno! – disse guardandolo.
- Vado a preparare un po’ di caffè! – disse guardandola.
- Ma che ore sono? -
- Le nove e mezza! -
- Grazie, cinque minuti e scendo!
– disse sorridendo e guardandolo uscire dal bagno.
 
- Buongiorno tesoro! -
- Giorno mamma!
– disse sorridendole senza però fermarsi per le scale. Aveva bisogno di un caffè prima di poter affrontare qualsiasi conversazione.
- Il tuo telefono ha appena squillato! – disse Luke non appena entrò in cucina.
- Prima caffè poi guardo! – disse mettendosi a sedere su uno degli sgabelli.
- Eccolo qua! – disse passandole la sua tazza, piena di caffè fumante.
- Grazie! – disse guardando il cellulare, c’era un nuovo messaggio, Nate.
“Probabilmente starai ancora dormendo, ma comunque beh Buongiorno! Stamattina intervista e servizio fotografico, oggi pomeriggio incontro con le fan, ci vediamo stasera a cena? xx”
- Appena sveglio già scrive dei poemi!
– disse bevendo un sorso di caffè.
- Com’è andata ieri sera? – chiese la madre entrando in cucina, con un cesto di panni da lavare sotto braccio.
- Tutto bene! – dissero in coro, non si sbottonavano mai di quello che  facevano la sera.
- Buongiorno! – disse il padre entrando in cucina.
- Papà, che ci fai ancora a casa? – chiese Luke stupito.
- Saluta tuo padre! – disse la madre dandogli una scappellotto e sparendo in lavanderia.
- Giorno papà! – disse il ragazzo sorridendo.
- Giorno scricciolo! – disse dando un bacio sulla fronte ad Amanda.
- Giorno papà! – disse sorridendo.
- Ti aspetto in studio alle tre? – chiese guardandola.
- Va bene! – disse bevendo un sorso di caffè. – Non importa che mi aspetti, basta che lasci detto a Alexandra che sono in uno degli studi a lavorare! -
- Allora passo durante il pomeriggio ok? -
- No problem!
– disse prendendo il cellulare e cominciando a scrivere la risposta per Nate.
“Indovina sono sveglia, e se ci pensi bene puoi indovinare anche il perché! Io vado in studio da papà alle tre, non hai pausa pranzo oggi? Avrei voglia di uno di quei panini del chioschetto dove andiamo sempre! Comunque se non puoi mi accontento di una cena a casa The Wanted!”
- Vado a lavoro, ci vediamo dopo!
– disse il padre prendendo la sua valigetta e uscendo dalla porta sul retro.
- Vado a lavoro anche io! – disse il fratello.
- Ma tu lavori in camera tua! – disse lei guardandolo.
- Lo so, ma devo comunque andare a lavorare, gli articoli non si scrivono da soli! – disse alzandosi e sparendo per le scale.
- Rimasta sola! – disse la madre rientrando in cucina.
- Mamma, devi dire a Tommy e Mollie e pure a Bob, di smetterla di venire a dormire nel mio letto! – disse guardandola.
- Di nuovo? -
- Si, mi sono ritrovata sul pavimento!
– disse guardandola.
- Ci parlo non appena si svegliano! -
- Io ora ho bisogno di camera mia, quindi si svegliano ora!
– disse alzandosi.
- Lasciali dormire! -
- Mamma … -
- Va bene, vengo a svegliarli io! -
- Grazie! -
“Ti sono di nuovo piombati nel letto le due piccole pesti? Comunque per pranzo ce la faccio, se vuoi passo a prenderti e andiamo a prenderci uno di quei panini. Oppure ci troviamo direttamente lì, dimmi te come preferisci! xx”

Amanda, seguì la madre su per le scale e una volta in camera sua si appoggiò allo stipite della porta e aspettò che la donna svegliasse i fratelli, rispondendo intanto al messaggio di Nate.
“Indovinato, mi sono svegliata spiaccicata sul pavimento, comunque facciamo alle 13 lì?”
- Camera tutta tua!
– disse la madre sorridendo mentre tirava le tende per far entrare un po’ di luce, mentre i fratelli uscivano ancora mezzi addormentati. – E metti un po’ apposto! – disse poi uscendo anche lei.
“Perfetto, signorina King, la aspetto lì!”
- Mamma! -
- Si? -
- Per pranzo non ci sono! –
disse sorridendo.
- Nate? -
- Si! -
- Non avevo dubbi! –

 
- Scusa scusa, sono in ritardo lo so!– disse scendendo dalla macchina, alzando le mani in segno di arresa.
- Buongiorno! – disse lei chiudendo il quaderno su cui stava scrivendo e scoccandogli un bacio su una guancia.
- Oh non sei arrabbiata? – chiese sorridendo.
- No, sei in ritardo di cinque minuti mica di due ore! – disse guardandolo. – Com’è andato l’intervista? –
- Ordiniamo e poi ti racconto? –
chiese indicando il chiosco alle sue spalle.
- Io tengo il tavolo, prendo il solito! – disse cominciando a cercare il portafogli in borsa, ma quando alzò gli occhi Nate era già andato ad ordinare. Sorrise e riaprì il quaderno, rileggendo quelle poche parole che aveva scritto, canticchiandole nella sua mente.
- Nuova canzone? – chiese lui mettendosi a sedere davanti a lei e appoggiando il vassoio sul tavolo.
- Si, ma non la leggerai, è per la concorrenza! – disse sorridendo, chiudendo il quaderno.
- One direction? -
- No
! – disse lei sorridendo, era impressionante come tutti i cinque The Wanted collegassero la parola concorrenza ai One Direction.
- Chi? – chiese curioso.
- Credo che il nuovo gruppo, di cui parlava mio padre ieri sera a cena fossero i Big Time Rush! – disse prendendo una patatina.
- Non sono tanto nuovo come gruppo! – disse lui sorridendo.
- Per la casa discografica di mio padre si! – disse guardandolo. – Saranno a Londra per un po’, non chiedermi il perché e mio padre vuole che si trovino bene e quindi … -
- Ha scatenato la sua scrittrice di canzoni migliori!
– disse sorridendo.
- Non è vero … non sono assolutamente la migliore! – disse arrossendo.
- Vuoi scherzare, Glad You Came, ha fatto il boom qui e in America, dovresti esserne fiera! -
- Non l’ho scritta da sola
! – disse guardandolo. Avevano lavorato a quella canzone due giorni di fila e quando l’avevano finita erano talmente entusiasti della loro creazione che l’avevano fatto sentire subito ai ragazzi. Quando la canzone si era rivelata un successo, non solo nel Regno Unito ma anche in America, tutti e cinque avevano insistito perché lei componesse per loro molto più spesso.
- Lo sai che poi non lo faccio come lavoro! – disse sorridendo.
- Lo so, ed è questo che ti esce sempre dei capolavori! – disse addentando il panino.
- L’intervista com’è andata? -
- Non sono mancate le risate, come sempre! – disse sorridendo. – Stasera vieni da me? -
- Va bene!
– disse addentando il suo panino. – Programmi particolari? -
- Credo che Tom e Max non ci siano, dovremmo sorbirci Siva e Jay
! – disse sorridendo.
- Pizza e film? -
- Credo di si!
– disse bevendo un sorso di coca. – Rimani a dormire? -
- Va bene! –
disse sorridendogli.
 
Amanda parcheggiò la macchina vicino all’entrata della casa discografica, non le andava di camminare, prese la borsa appoggiata sul sedile del passeggero, il bicchiere di caffè, preso da starbucks pochi minuti prima, dal porta bicchiere e poi scese. L’aspetta un pomeriggio chiusa in una stanza con le sue idee e un foglio bianco da riempire, aveva già qualche idea ma non sapeva esattamente che genere di canzone avrebbe dovuto comporre.
- Buongiorno! – disse entrando e dirigendosi verso il bancone della reception.
- Ehi buongiorno Amanda! – disse la ragazza sorridendole. – Puntale come un orologio svizzero! -
- Questo è per te! –
disse porgendole il caffè.
- Non dovevi disturbarti! – disse guardandola.
- Nessun disturbo! – disse sorridendo.– In che studio sono? -
- Numero sette, è aperto e tutto tuo!
– disse guardandola.
- Grazie! – disse sparendo verso il corridoio.
Doveva sapere che il padre le avrebbe lasciato il sette, ormai tutte le volte che andava lì per scrivere lasciava libero quello, era lì che aveva composto la sua prima canzone.
- Ehi! -
- Ciao papà! -
- Allora, hai carta bianca, puoi scrivere quello che vuoi, i ragazzi saranno qua intorno alle 15,30 e lavorerete un po’ insieme, tu hai degli orari da rispettare? -
- Alle otto più o meno devo essere da Nate!
– disse sorridendo.
- Quando devi andare via … vai pure via! – disse guardandola. – Hai già qualcosa? – chiese guardando il quaderno nelle mani della figlia.
- Qualcosina, ma sono poche righe! – disse mettendosi a sedere al pianoforte.
- Posso? -
- Lo sai che le faccio sentire solo a lavoro finito! –
disse sorridendo.
- Giusto, hai avvertito tua madre che non torni a cena? -
- No, dopo la chiamo! –
disse sorridendo.
-Signor King? -
- Si Alexandra? -
- Sono arrivati! –
disse sorridendo.
- Oh si falli passare, lavoreranno qua con Mandy! – disse sorridendo.
- Perfetto! -
- Non mi avevi detto che ci sarebbero stati oggi pomeriggio! –
disse guardandolo. – Credevo di dover lavorare da sola oggi! -

- Nate, arrivo per le otto, o è tardi? -
- Sei ancora in studio?
– chiese lui guardando l’orologio al polso che segnava le sette e mezza.
- Si, siamo a buon punto, anzi quasi a fine, dieci minuti e vengo via, intanto se volete cenate! -
- No scema ti aspettiamo!
Comunque siamo? -
- Dopo ti racconto tutto! – disse guardando i quattro ragazzi, seduti chi sul pavimento, chi sul pianoforte, chi al pianoforte e chi comodamente sul divano.
- Va bene, a dopo! -
- A dopo! –
disse riattaccando.
- Il tuo ragazzo? – chiese uno dei quattro guardandola.
- Fatti i fatti tuoi! – disse un altro tirandogli uno scappellotto.
- Come se tu non ti fossi informato sulla sua vita privata! – disse guardandolo male.
- Cosa sapete? -
- Che esci con uno dei cinque componenti di una delle band inglese più in voga in questo momento! -
- The Wanted!
– disse l’amico guardandolo.
- Siamo amici … non stiamo insieme!– disse sorridendo. – Siamo fissi insieme, nel senso che alle feste ci andiamo insieme e i paparazzi fraintendono come sempre! – disse cominciando a rimettere la roba nella borsa.
- Beh quindi sei single! -
- Si ma non disponibile!
– disse sorridendo. – Ragazzi, ci rivediamo domani … mattina giusto? -
- Esatto! -
- Perfetto, buona serata! –
disse sorridendo avviandosi verso la porta.
- Buona serata a te! – dissero in coro.
 
- Mio dio sono stanchissima! – disse buttandosi a peso morto sul divano di casa The Wanted.
- Pizza? – chiese Jay guardandola.
- Si ti prego, ho anche fame! – disse sorridendo.
- Com’è andata la scrittura della canzone? – chiese Nate guardandola.
- Bene, ci manca poco a finirla, ma non avevamo idee ed eravamo stanchi! – disse guardandolo.
- Con chi eri? – chiese sorridendo.
- Ecco qua!
– disse Jay passandole il piatto con una fetta di pizza.
- Grazie! – disse prendendolo. – Oh ero con i Big Time Rush, non avevo capito che ci sarebbero stati anche loro, sono simpatici e credo che se non ci fossero stati loro molto probabilmente avrei finito la canzone nel giro di due ore … il testo è semplice … ma beh è come lavorare con voi, le cazzate distraggono! -
- Oh Amanda, non ti avevo sentito arrivare! – disse Siva entrando in salotto.
- Ciao Siv! – disse sorridendo lei.
- Che film ci guardiamo? – chiese Nate alzandosi e andando verso la tv.
- A me va bene tutto, tranne l’horror! – disse Amanda sorridendo.

- Se stanotte occupi tutto il letto ti butto di sotto sappilo! – disse Nate sorridendo sistemando a letto accanto all’amica.
- No ti prego, già stamattina mi sono svegliata sul pavimento, qua non ci sono i miei fratelli che mi sgattaiolano nel letto, quindi ti prego, fammi dormire su un materasso! – disse guardandolo con la faccia da cucciolo.
- Va bene, non ti butterò si sotto! – disse sorridendo e spegnendo la luce.
- Domani lavori? -
- Domani mattina no, domani pomeriggio siamo in studio tu? -
- Tutto il giorno!
– disse avvicinandosi a lui, doveva sentire un contatto con la persona che dormiva con lei, bastava poco, anche due dita che si sfioravano erano sufficienti. – Nel senso che domani mattina sono in studio e domani pomeriggio mamma ha da fare e io devo fare da baby sitter a Mollie! – sorridendo sentendo Nate che le cingeva le spalle con un braccio, decise così di appoggiarsi al suo petto.
- Domani … sera hai impegni? –
- No domani no! -
- Se … se andassimo nel nostro posto … e leggessimo le lettere? -
- Sei sicura di volerlo fare? -
- Si! -
- Allora non ci sono problemi prendiamo una confezione di ciambelle, due caffè e andiamo al nostro parco a leggere le lettere! –
disse stringendola se.
- Buona notte Nate! – disse sorridendo.
- Notte Mandy! – disse lasciandole un leggero bacio sulla fronte. 





*Space*
So, ecco qua un altro capitolo! 
Allora che dire, spero vi piaccia, e mi farebbe piacere sapere che ne pensate magari con una recensioncina, breve o lunga che sia! 
Grazie a chi ha letto il primo capitolo e a chi ha recensito! 

Ne approfitto per lasciarvi il link della FF che scrivo con un'altra ragazza (Fleur Rebelle) si intitola I Feel Like I'm On Top Of The World With Ur Love ed è con i One Direction! 


Paece and Love Ele 

   
 
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