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Autore: MeiyoMakoto    02/04/2012    1 recensioni
IMPORTANTE
la storia inizia dopo la scelta dei Campioni, in Harry Potter e il Calice di Fuoco; è la prima volta in cui Harry e Cedric si trovano faccia a faccia. I due Campioni di Hogwarts, insieme, da soli... Se dovesse succedere qualcosa che cabiasse drasticamente la trama, succederebbe adesso (e non sto parlando di un pairing Harry/Cedric)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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‘Mi chiedevo dove fossi finito!’, continuò allegramente l’insegnante. ‘Hai una straordinaria capacità di cacciarti nei guai, tu.’
Ridacchiò nervosamente, mentre i suoi capelli prendevano tonalità dal rosa chewing-gum al pervinca, per poi passare alle sfumature di verde.
‘Che c’è?’, fece la professoressa. ‘Sono i capelli, vero? Miseriaccia, succede sempre quando sono agitata!’
Harry si rese conto di starle fissando la chioma, che nel frattempo era tornata color gomma da masticare. Borbottò qualche parola di scusa e si affrettò a sedersi accanto a Ron. Alle sue spalle tanto Hermione quanto Meg gli rivolgevano sguardi eloquenti, palesemente sul punto di seppellirlo di domande riguardo al ritardo, ma Ron fu più veloce.
‘Harry! Ma dove sei stato? L’hai vista, eh, Harry? È amica dei miei, sai? È simpaticissima, te lo assicuro, è stata da noi qualche volta.’, esclamò entusiasta. ‘Con lei ci sarà da divertirsi!’
Harry sorrise, interamente d’accordo.
‘Come stavo dicendo,’, continuò la donna, ‘Il mio nome è Ninfadora Tonks, ma per favore, chiamatemi solo Tonks; niente professoressa, sarebbe troppo strano, dato che fino a pochi anni fa c’ero io dietro a quei banchi… Poi sono passata al corso di addestramento per Auror, da cui sono uscita a pieni voti grazie al miglior mentore del mondo: Malocchio Moody. È stato lui a raccomandarmi per questo posto… Immagino abbia avuto le sue ragioni.’
Un’altra risatina nervosa.
‘Ok, ho parlato fin troppo. Voi che mi dite? Vogliamo cominciare con un giro di nomi o fa troppo primo giorno di scuola?’
Stavolta anche alcuni studenti la gratificarono con qualche risata. Tonks sembrò decisamente sollevata.
‘Va bene, per imparare i nomi c’è tempo. Vogliamo passare al programma? Che cosa avete già studiato?’
La mano di Hermione scattò in aria insieme a quella di molti altri.
‘Allora, tu… Sì, tu, coi capelli ricci… Come ti chiami?’
‘Hermione, profes… Tonks. Hermione Granger.’
‘Cominciamo già con i nomi difficili… Allora, Hermione Granger, illuminami.’
Hermione le espose per filo e per segno tutto il programma. Per un po’ l’insegnante la ascoltò annuendo ammirata, ma poi si adombrò.
‘Avete imparato le Maledizioni Senza Perdono?’, la interruppe.
La ragazza annuì.
‘E il professor Moody ha anche usato la Imperius su di noi.’, aggiunse cupa.
‘No, quello non era Malocchio.’, fece Tonks con rabbia. ‘È bene che sappiate che Malocchio Moody non farebbe mai una cosa simile… In ogni caso, con me non ne farete mai uso, poco ma sicuro; ho passato anni a combattere la gente che lo fa. Anzi, sapete che vi dico? Penso proprio di essere stata assunta per insegnarvi a fare lo stesso.’
Un silenzio di tomba accolse quest’affermazione, e Tonks si morse le labbra come per ricacciarci dentro le ultime parole.
‘Niente di particolare, sia chiaro.’, aggiunse. ‘Però le mie competenze sono queste, quindi tanto vale usarle,no?’
Parecchi studenti annuirono eccitati, e Tonks sorrise.
‘Bene. Cominciamo?’
Un braccio scattò in aria. Tonks alzò le sopracciglia.
‘Una domanda, di già? Beh, sentiamo, ragazza con la farfalla sui capelli, ovvero…’
‘Calì, Calì Patil. Senta, come riesce a fare quella cosa coi capelli?’
‘È una Metamorphmagus.’, spiegò subito Ron. ‘Può cambiare a piacimento qualsiasi parte del suo corpo, dal colore dei capelli al numero delle dita.’
‘Esatto.’, confermò Tonks sorridendo.
‘Faccia vedere!’, esclamò Seamus.
Parecchi studenti lo imitarono.
‘Beh…’, fece Tonks. ‘La mia specialità è questa…’
Il suo naso cominciò a deformarsi fino a diventare la copia perfetta del grugno di un maiale. I ragazzi scoppiarono a ridere.
‘Bene, ora che abbiamo rotto il ghiaccio facciamo lezione sul serio.’, disse Tonks, ripristinando il suo solito naso con un’aria molto soddisfatta. ‘Allora, cominciamo con un piccolo test. Chi è mai stato all’isola di Wight?’
Parecchi studenti alzarono la mano.
‘Un posto meraviglioso, no? Infatti è pieno zeppo di turisti Babbani… Il guaio è che è anche infestato di Avvicini, cosa che diventa problematica per i poveri impiegati del Ministero della Magia, che devono impedire che i Babbani si accorgano che il loro delizioso stabilimento balneare è la dimora di piccoli demoni acquatici. Adesso fate un piccolo lavoro d’immaginazione: voi state allegramente facendo il bagno all’isola di Wight; a un certo punto, però, vi accorgete che un Avvicino è si sta accostando pericolosamente a un Babbano. Che incantesimo dovete usare?’
Ancora una volta il braccio di Hermione scattò in aria.
‘Mi sembra di aver capito, Hermione Granger, che tu sei il tipo di studentessa che fa vincere punti al Grifondoro.’, sorrise la ragazza. ‘E la tua compagna di banco? Sembri un po’ timida… Che dici, la sai la risposta?’
Meg inarcò le sopracciglia.
‘Dice a me?’, mormorò con una vocetta insolitamente bassa.
‘Sì, proprio a te. Come ti chiami?’
‘Marg… aret. Mi chiamo Margaret Puckle, ma preferirei che mi chiamasse Meg, se non è un disturbo.’
‘Altro che disturbo, finalmente un nome facile! Beh, che mi dici, Meg?’
‘Che mi sono appena trasferita qui, non ho assistito alle lezioni dell’anno scorso.’
‘Ah, straniera, eh? Effettivamente si sente. Proprio non sai dirmi niente su come comportarsi con gli Avvicini?’
Meg scosse la testa, un po’ mortificata.
‘Non è un problema, anche se mi farei un piccolo ripasso, fossi in te, giusto per metterti al passo col programma. D’accordo, allora; Hermione, tocca a te.’
‘È una domanda trabocchetto.’, disse Hermione. ‘Se sto facendo il bagno è improbabile che abbia la bacchetta con me, quindi non posso fare nessun incantesimo; però posso nuotare più in fretta possibile verso l’Avvicino e, sfruttando l’effetto sorpresa, fare pressione con due dita sul suo orecchio, perché è il suo punto debole. Il tutto, si capisce, con ma massima discrezione possibile, altrimenti sarebbe dura dare spiegazioni al Babbano.’
‘Complimenti, Hermione!’, fece Tonks colpita. ‘Venticinque punti al Grifondoro, era una domanda difficile e mi hai dato una risposta veramente precisa.’
Gli occhi di Hermione si illuminarono.
‘Grande!’, esclamò Ron.
Seamus si sporse dal banco per darle una pacca sulla spalla, e anche Meg le sorrise raggiante. Persino il trillo della campanella sembrava allegro: venticinque punti erano davvero tanti!
‘Oh!’, disse Tonks, delusa. ‘L’ora è già finita? Mi sembra che sia andata bene come prima lezione, comunque, ma la prossima volta andiamo avanti col programma. A presto!’
 
 
I Grifondoro si avviarono a Cura delle Creature Magiche con la netta sensazione che neanche gli Schiopodi sarebbero riusciti a guastare il loro umore: la giornata sembrava partita nel migliore dei modi. I Serpeverde, però, sembravano avere altri piani. Appena arrivarono, Malfoy si precipitò ad accoglierli con un ghigno, e una manica di ragazzi lo seguì, palesemente in attesa di uno spettacolo.
‘Allora, Potter, sei nervoso per sabato prossimo, vero?’, sogghignò Malfoy. ‘Attento a non scoppiare a piangere, però.’
‘Chiudi il becco, Malfoy!’, abbaiò Harry. Poi però ci ripensò.
‘Si può sapere di che stai parlando?!’, aggiunse confuso.
‘Chiacchiere da furetto invidioso.’, fece Meg in tono allarmato. ‘Ignoralo e andiamocene.’
Harry si voltò verso di lei, sospettoso.
‘Tu ne sai qualcosa?’, domandò.
Meg fece per rispondere, ma cambiò idea e si voltò verso Malfoy.
‘Rilassati, furetto, solo perché nessuno ha scritto articoli su di te non significa che devi inacidirti.’, ghignò.
Malfoy arrossì.
‘Com’è che mi hai chiamato?’, sibilò.
Meg fece un mezzo sorriso.
‘E tu da dove sbuchi?’, fece Malfoy, gli occhi come due fessure. ‘Potter ha una nuova amichetta? Certo che te le scegli sempre più brutte... Che cos’è, uno Schiopodo Sparacoda troppo cresciuto? ’
Gli spettatori del Serpeverde scoppiarono a ridere, e la ragazza si irrigidì come se le avesse dato uno schiaffo: era evidente che non aveva previsto una reazione così brusca.
‘Andiamo a lezione.’, fece Hermione in tono stranamente protettivo. ‘Non diamogli la soddisfazione di stare ad ascoltarlo.’
‘Non ci penso neanche!’, sbottò Harry. ‘Prima ci dice che diamine ha da sogghignare!’
‘Ve lo dico io dopo, basta che andiamo a lezione, ok?’, fece Meg debolmente.
Ma Malfoy colse la palla al balzo.
‘Non ce n’è bisogno, può benissimo vederlo lui stesso.’, commentò gettandogli una copia della Gazzetta del Profeta ai piedi. ‘Leggi e poi dimmi che ne pensi, eh, Potter? Vorrei davvero sapere cosa direbbero i tuoi cari genitori se potessero vederti in questo momento. Con te ci vediamo, Schiopodo.’
Non aveva fatto in tempo a fare due passi che Ron agitò la bacchetta, e all’istante nel retro della veste di Malfoy si intravide un rigonfiamento. Il ragazzo si precipitò a controllare il danno; alzò la veste, rendendo visibile a tutti una coda bianca da furetto che gli spuntava dai pantaloni.
‘Sai, Malfoy, le tue chiacchiere da furetto invidioso hanno veramente passato il limite.’, ringhiò Ron.
La mano di Malfoy scattò verso la tasca che conteneva la bacchetta, e sicuramente Ron si sarebbe ritrovato un orecchio in più o qualcosa del genere se non fosse sopraggiunto Hagrid.
‘Che succede qui?’, chiese allarmato.
Malfoy esitò, poi gli mostrò la coda.
‘È stato Weasley.’, disse minaccioso. ‘Non lo lascerà impunito, vero,  professore?’
‘Vattene in infermeria, Malfoy.’, ribatté Hagrid. Poi si voltò verso Ron. ‘È vero che sei stato tu?’
‘Aveva insultato Harry e Meg, Hagrid, e…’, cominciò il ragazzo, ma l’altro lo interruppe con un gesto dell’enorme mano.
‘Sì, me lo immagino. Per questo non toglierò punti al Grifondoro.’
‘Ma che sorpresa…’, commentò Malfoy.
‘Infermeria, Draco, subito!’, continuò Hagrid. ‘E tu, Ron, vai dalla professoressa McGranitt e raccontale quello che è successo.’
Ron sbarrò gli occhi, e Harry sospirò: potevano anche dire addio ai punti guadagnati da Hermione, e anzi, sarebbe stata una fortuna se si fosse limitata a togliergliene solo venticinque… La McGranitt fra tutte le sue qualità non poteva vantare l’indulgenza.
‘Ci vado io, Hagrid.’, intervenne Meg con una vocina piccola piccola, lo sguardo fisso per terra. ‘Sono stata io a iniziare; Ron ha solo difeso me e Harry.’
Hagrid si voltò verso di lei, sorpreso.
‘Tu devi essere Margaret.’, bofonchiò. ‘Mi hanno avvertito della tua condizione.’
Meg non rispose, ma Harry notò che era arrossita e aveva stretto i pugni così forte che si vedeva il segno delle unghie sui palmi. Hagrid sospirò.
‘Lasciate perdere la McGranitt, tutti e due, ok?’, disse. ‘A te ti aspetto dopo pranzo qui, Margaret, le vasche degli Schiopodi ci hanno bisogno di una pulita… A proposito, ragazzi, lo sapete che c’è qualcosa che gli esce dal… ehm… insomma, da qualche parte? È un liquido strano, tutte le vasche ne sono piene…’
I Serpeverde si precipitarono a vedere.
‘Guarda guarda, Margaret, mi sa che ci sarà da divertirsi oggi pomeriggio.’, sghignazzò Blaise Zabini.
‘Penso che ti troverai bene, Schiopodo.’, aggiunse Malfoy. ‘Sembrano impazienti di fare la tua conoscenza.’
Meg strinse i pugni ancora più forte e distolse lo sguardo.
‘Chiacchiere da furetto invidioso.’, le ricordò Hermione con un sorriso stentato.
L’altra annuì gravemente e diede un’occhiata alle vasche.
‘Non sembrano così terribili, dopotutto.’, disse. ‘Ho visto di peggio.’
Ron alzò un sopracciglio, dubbioso, ma scelse di non commentare. E fu un bene, perché era chiaro che Meg non aveva mai visto niente di simile: al termine dell’ora era sulla soglia delle lacrime, piena di scottature, morsi e del liquido strano di cui Hagrid aveva parlato.
‘Noi ormai ci siamo abituati.’, sospirò Hermione pulendole la divisa con la bacchetta. ‘Tieni, porto sempre del dittamo con me a Cura delle Creature Magiche… Per le scottature, sai.’
‘Tempo due anni e la tua scorta di dittamo comincerà a scarseggiare.’, rispose Meg cupa, prendendo l’ampolla che l’altra le tendeva con un cenno di ringraziamento. ‘Nel settimo libro la usi per curare Harry e Ron da ferite molto più gravi di queste.’
Harry e Ron si guardarono allarmati.
‘Ma ci riuscirà, a curarci, vero?’, chiese Harry.
‘Quante volte te lo devo ripetere, Harry?’, sbottò la ragazza massaggiandosi le ferite. ‘Siete i protagonisti, nessuno vi vuole morti. Certo che ci riuscirà, e sopravvivrete tutti abbastanza per un matrimonio felice con tanti bambini dai nomi improbabili. No, Ron, non ti dico con chi, che diamine!’
Ron chiuse la bocca di scatto, arrossendo.
‘Non c’è bisogno offendersi.’, disse sulla difensiva. ‘Comunque mi chiedevo se avessi bisogno di una mano con gli Schiopodi, dato che è anche colpa mia se sei nei guai.’
‘Sei gentile.’, rispose la ragazza rasserenandosi. ‘Ma sono curiosa di fare due chiacchiere con Hagrid a quattr’occhi, e credo che questa sia una buona occasione per farlo.’
‘Come vuoi.’, fece l’altro, visibilmente sollevato.
‘E voi?’, incalzò Meg dopo un po’. ‘Non avete niente da dirmi? Hai l’aria un po’ pallida, Harry, non hai dormito? Forse qualcosa che non  va con la cicatrice?’
Harry la squadrò: se non avesse avuto così poca fiducia nella preveggenza avrebbe quasi dato ragione alla Cooman sul conto di questa ragazza.
‘Come fai a saperlo?’, domandò.
Lei alzò le spalle.
‘Il libro non è interessante senza un cattivo.’, spiegò con naturalezza. ‘È chiaro che Voldemort deve ritentare l’ascesa, altrimenti che gusto c’è a leggere?’
‘Se lo dici tu...’, fece Harry. ‘Comunque è successa una cosa strana ieri notte…’
Le raccontò di quello che era successo.
‘Ah, e Silente ha detto di dirti che se sai qualcosa sul sovrastare la morte, o qualcosa di simile, di dirglielo subito.’, concluse.
‘Certo che ne so qualcosa!’, esclamò lei. ‘Vado subito a parlargli.’
 ‘E il pranzo?’, chiese Ron. ‘Vuoi che ti teniamo qualcosa da mangiare?’
Lei sorrise ironica.
‘Siamo in Inghilterra, Ron. Sarò più che felice di saltare un pasto.’
 
Scusatescusatescusate  sì lo so, sono morta in questo periodo, ma è veramente un momento incasinato, è già un miracolo che sia riuscita a scrivere…. Perciò perdonate l’idiozia del tutto e alla prossima!
Meiyo

  
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