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Autore: evenstar    29/10/2006    3 recensioni
La sede dell'Ordine dela Fenice deve essere cambiata, ma se qualcosa nel modo di contattare i membri dell'Ordine andasse storto? E se qualcuno non ricevesse l'indirizzo corretto? Partita come una storia breve su un incidente di percorso questa ff si sta trasformando in qualcosa di molto più complicato in cui i colpi di scena non mancheranno! Tra i protagonisti ci sono anche i membri dell'Ordine della Fenice in generale, ma non sapevo come metterli tra i personaggi non volendo elencarli tutti.
Genere: Romantico, Commedia, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Siamo quasi alla fine di questa storia, e devo ammettere che adesso che siamo alle battute conclusive, mi dispiace davvero che sia finita. Non vi preoccupate, le sorprese sono finite, adesso tiriamo solo le fila del discorso, mettendo un po’ d’ordine in quello che è successo.

Grazie per i commenti che lasciate sempre, senza probabilmente la storia sarebbe ancora al 5 capitolo!

Vi lascio alla lettura, sperando che vi piaccia.

Ciao, Evenstar.

 

CAPITOLO 24

 

- Credo che sia meglio iniziare dall’inizio a questo punto, per spiegarvi tutto, - disse Harry.

- Ma Voi-sapete-chi è … - lo interruppe subito Charlie, attirando su di sé lo sguardo di tutti i presenti. Harry lo fissò, incerto se rispondere o meno.

- Lasciatelo parlare dall’inizio, - per la prima volta anche la voce di Hagrid si fece sentire nella stanza, ammutolendo tutte le altre.

Harry lo guardò con gratitudine e lanciò un sospiro, preparandosi a raccontare tutta la storia. - Al funerale di Silente il Ministro della Magia mi ha chiesto di unirmi a loro, come sorta di mascotte, per far vedere che il Ministero era attivo nella lotta contro Voldemort.

- Dopo quello che aveva detto loro Silente? – ringhiò Moody.

Harry annuì lentamente. – Ho risposto che non avevo alcuna intenzione di fare la marionetta per il Ministro, né per chiunque altro, ma al contempo ho capito che avrei dovuto partire subito alla ricerca degli Horcrux e che non avrei mai avuto possibilità di riuscita, agendo da solo.

- Mi sono perso… di cosa? – chiese Bill, guardando anche gli altri presenti per vedere le loro reazioni, tutti scossero la testa, incerti.

- Gli Horcrux sono, o meglio erano, parti dell’anima di Voldemort. Aveva messo in sei oggetti scelti con cura sei parti della sua anima, la settima l’aveva ancora nel suo corpo. Silente lo aveva scoperto e ne aveva rintracciati alcuni, a Harry toccava rintracciare i rimanenti per renderlo, infine, mortale, - spiegò Hermione, guardando le espressioni sconvolte dei presenti.

- E voi avete nascosto tutto questo all’Ordine della Fenice? Siete partiti da soli, senza dire niente a nessuno? – urlò Molly verso Ron, ma fulminando con sguardi omicidi tutti e tre i ragazzi che si fecero piccoli nelle loro poltrone, sperando di evitare l’ira della signora Weasley.

- Potevate fare un disastro, mandare a monte l’unica possibilità di uccidere Voldemort! – sbottò duramente anche Moody, facendo roteare vertiginosamente l’occhio magico da tutte le parti, come a voler abbracciare con lo sguardo tutti i presenti.

- Silente mi aveva detto di non dirlo a nessuno, tranne Ron e Hermione, e così ho fatto. Con un’eccezione, - gli rispose Harry, fissandolo sicuro negli occhi. Erano ormai passati gli anni in cui Malocchio Moody lo intimoriva e per una volta nella sua vita aveva la certezza di aver agito nel modo giusto.

- Un’eccezione? – chiese la McGranitt guardandolo anch’ella con severità.

- Io, - rispose questa volta Remus.

- Tu? – furono tutti sconvolti da questa improvvisa dichiarazione, tutti tranne Tonks che era rimasta a fissare il marito, sorridendo.

- Dopo aver parlato con Scrimgeour mi sono reso conto di essere pur sempre un ragazzo. Anche con l’aiuto di Hermione e Ron non credevo di avere nessuna possibilità contro Voldemort e tutti i Mangiamorte, così ho deciso di parlarne con Remus.

- Ma poteva essere una spia! – grugnì Moody. – Possibile che tu non abbia ascoltato nulla di quello che ti ho detto. Vigilanza costante!

- Remus una spia? – sbottò questa volta Tonks, notevolmente arrabbiata da quella insinuazione ai danni del marito, mentre il diretto interessato stava sorridendo tranquillamente di quella sua reazione.

- Poteva essere un Mangiamorte sotto l’influsso della Polisucco, - si difese l’ex Auror.

- Non sono uno stupido, ho preso le mie precauzioni al riguardo. Alla fine ho chiesto a Remus di essere il nostro Custode Segreto, e lui ha accettato, - spiegò Harry.

- Tu quindi sapevi! Sapevi dov’erano e cosa stavano facendo! – disse Molly, diretta a Remus, con uno sguardo di improvvisa consapevolezza.

- Sì, lo sapevo. E credo che in fondo anche tutti voi l’aveste capito, - ammiccò Remus con un sorriso sulle labbra. - Per questo ho organizzato la missione, per questo ho cercato di allontanare i Mangiamorte quanto più possibile da Harry. Per questo sono andato via, ieri, - disse infine rivolto a Dora.

- Con l’aiuto di Remus abbiamo organizzato la caccia agli Horcrux, che ci ha tenuti lontano per tutto questo tempo. E li abbiamo trovati, uno dopo l’altro. All’inizio non abbiamo incontrato quasi nessun Mangiamorte ma, con il passare del tempo, è stato sempre più difficile spostarsi da un posto all’altro, seguire le indicazioni che trovavamo nel percorso. L’aiuto di Lupin è stato realmente determinante.

- Non ho fatto granché, alla fine.

- Trovati gli Horcrux li abbiamo distrutti tutti.

- Tutti? – questa volta era stata Tonks ad interrompere, memore della lettera che aveva letto solo due giorni prima. – Ma io credevo che l’ultimo non l’avessi distrutto.

- No, avevamo concordato che li avrebbero distrutti tutti quanti, - le rispose Remus. – Ma che mi avrebbero mandato quella lettera, una volta distrutto l’ultimo.

- Quale lettera? – chiese Charlie.

- Abbiamo mandato un gufo a Remus due giorni fa, per dire che avevamo trovato gli Horcrux e che volevamo trovarci a Laven Lake, per vedere cosa farne, - rispose Ron.

- Ovviamente non era vero, - rincarò Hermione. – Era una trappola per i Mangiamorte.

- Come facevate a sapere che avrebbero intercettato il gufo? – chiese Tonks.

- Eravamo controllati da tempo, non avevamo dubbi sul fatto che avrebbero intercettato il gufo e così abbiamo scritto un messaggio quanto più chiaro possibile, - rispose Harry.

- Anche troppo, forse. Dora credeva che fosse una trappola per incastrarmi, - rise Remus.

- Non mi sembra che faccia ridere, - si imbronciò la giovane.

- Scusa, - le disse Remus, allungandosi verso di lei e cingendole la vita con un braccio.

- Alla fine comunque ci sono cascati in pieno, - disse orgoglioso Ron.

- Li ho raggiunti a Laven Lake e abbiamo aspettato che i Mangiamorte arrivassero, - continuò Remus.

- Quando sono arrivati abbiamo cominciato a Schiantarli, per fortuna speravamo nel loro arrivo e quindi eravamo pronti a combattere. E infine è arrivato anche Voldemort. E l’ho ucciso.

- Cosa? – urlarono tutti insieme, sorpresi da quella dichiarazione così inattesa e insperata. – Voldemort è morto?

- Sì. E’ finita, - disse solo Harry che non aveva nessuna voglia di raccontare quello che era successo, non ancora almeno, lo avrebbe dovuto fare un giorno, ma non in quel momento.

- Non… non ci credo, - mormorò Molly.

- E’ vero, invece. Siamo liberi ormai, - le disse Ron, sorridendo e godendosi per una volta gli sguardi ammirati dei suoi famigliari, tutti rivolti a lui.

- Dobbiamo avvertire il mondo magico, organizzare la ricerca per gli ultimi Mangiamorte ancora in giro, - disse Minerva McGranitt, alzandosi dalla sedia e iniziando a passeggiare avanti e indietro per la stanza, agitata.

- Il suo corpo? – chiese invece Moody.

- Si è… dissolto, - rispose perplessa Hermione.

- Non abbiamo prove per essere certi che sia realmente morto, allora. Potrebbe essere come l’altra volta, - disse Moody.

- No, lo escludo. Voldemort è morto, - rispose Remus.

- Come fai a dirlo con sicurezza? – chiese Fleur, prendendo la parola per a prima volta quel pomeriggio.

- Si è accasciato a terra, poi il suo corpo ha iniziato a … - Harry deglutì. – Andare letteralmente in polvere.

- Adesso basta, - intervenne Molly, vedendo l’espressione di Harry incupirsi. – Voi tre andate al San Mungo, e sarebbe meglio andassi anche tu, Remus.

- Ma stiamo bene, - protestò Ron.

- Forse, ma andrete lo stesso, - rispose la donna decisa, non lasciando spazio ad altre proteste.

- E tu anche, - ribadì Tonks rivolta verso Remus, altrettanto decisa.

Lui vedendo l’espressione della giovane non osò protestare. – Va bene, mamma, - la prese in giro.

- Scemo. Tieni, prendi tuo figlio per un po’, magari così ti passa un po’ di buon senso, - disse passandogli il piccolo fagottino azzurro.

- Va bene, va bene. Adesso andiamo: Harry, Ron, Hermione con me, - disse Arthur Weasley alzandosi in piedi. – Remus, Tonks volete lasciare Elija con Bill e Fleur e venire con noi?

I due si guardarono incerti su cosa fare, alla fine, a malincuore, Remus tese il piccolo a Fleur che lo prese in braccio, sorridendogli e facendo ridere anche il bimbo.

- Hai capito il giovane Lupin, ha gusto! – rise Bill avvicinandosi anche lui. – State tranquilli, starà bene con noi, - rassicurò i genitori.

- Va bene, grazie. Passiamo a prenderlo prima di andare a casa, - rispose Tonks sorridendo ai due giovani e sentendo una strana sensazione di vuoto. Da quando era nato non aveva mai lasciato il piccolo per più di qualche istante, gli era sempre stata affianco.

- Se volete potete lasciarlo con noi questa sera e passare domani mattina. Avete bisogno di farvi una dormita tranquilla, - rispose Bill.

- No, ti ringrazio ma sono stato lontano da lui anche troppo tempo, - rispose Remus subito.

- Ma certo, vi aspetteremo allora, - disse Fleur sorridendo.

Entrarono uno dopo l’altro nel camino della Tana per ricomparire qualche istante dopo nell’atrio del San Mungo, mentre tutti gli altri membri dell’Ordine si dividevano per andare a informare il mondo magico di quella notizia. 

All’ospedale Harry, Hermione, Ron e Remus furono visitati in breve tempo dai Guaritori che medicarono le ferite e diedero loro da bere delle Pozioni ricostituenti; il taglio sulla fronte di Remus si rimarginò, lasciando solo una pallida stria sulla sua fronte, quasi invisibile tra le rughe.

In qualche ora furono dimessi e poterono lasciare l’ospedale.

Appena usciti sulla strada si resero conto che qualche cosa era cambiato nella Londra Babbana: delle strane luci colorate si accendevano ad intervalli irregolari nelle strade e nelle case, ogni tanto un fuoco d’artificio brillava nel cielo che si andava scurendo, segno della sera imminente, e per le vie affollate di Babbani che rientravano dal lavoro si potevano vedere numerosi individui aggirasi felici, sorridendo. Queste persone indossavano mantelli dei colori più improbabili: verdi, arancioni, viola e procedevano tutte con una meta precisa, salutando allegramente chiunque incontrassero e aggregandosi formando dei campanelli diretti a passo rapido verso Paiolo Magico.

Arthur mise una mano sulla spalla di Harry, spingendolo verso una stradina laterale, seguito a breve distanza da Ron e Hermione, che ancora non si fidavano a perderlo di vista, mentre Remus e Tonks procedevano poco distante da loro, mano nella mano.

- Sarà meglio che torniamo a casa in fretta, credo che l’Ordine abbia sparso la notizia di quello che è successo e non credo che tu, Harry, abbia voglia di essere al centro dell’attenzione, per il momento. O sbaglio? – disse il signor Weasley.

- No, non ne ho voglia, quello che vorrei adesso è tornare a casa e riposare, - rispose il ragazzo, rendendosi conto solo in quel momento che la sua unica casa, al momento era l’enorme e vuota Grimmauld Place. – Signor Weasley… - cominciò quindi a dire, parlando a voce bassa.

- Cosa, Harry?

- Posso stare alla Tana per qualche giorno? – chiesa alla fine, sperando in quel modo di avere anche il tempo per parlare con Ginny e cercare di chiarirsi con lei.

- Ma che domande fai, Harry? – rispose Ron, assestandogli una vigorosa pacca sulla spalla. – Certo che  starai alla Tana, almeno per il momento.

- Certo, Harry. Tu ed Hermione siete sempre i benvenuti, lo sapete, - rispose anche Arthur, sorridendo ad entrambi i ragazzi.

- Grazie, signore, - risposero i due ragazzi sorridendo di rimando mentre Hermione lanciava anche uno sguardo verso Ron.

- Bene, allora andiamo. Venite anche voi?

Tonks guardò verso Remus, aspettando che lui dicesse qualcosa ma il mago a sua volta scosse la testa, lasciando a lei la decisione. – Ti andrebbe di fare un giro fino a Diagon Alley, prima di rientrare? Non mi ricordo come fu la volta scorsa, ma ci terrei a vedere i festeggiamenti, almeno in parte.

- Va bene, - rispose Remus.

- Sei sicuro di non essere troppo stanco? – chiese la giovane appoggiandosi a lui e stringendolo.

- No, sto benissimo, andiamo pure a fare un giro.

Salutarono gli altri che si Smaterializzarono poco dopo, tornando alla Tana; Remus prese la mano di Tonks e poi i due tornarono nella strada principale, seguendo un gruppetto di maghi e streghe che camminavano a passo svelto, scherzando e ridendo tra di loro.

 

  
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