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Autore: Sselene    02/04/2012    3 recensioni
E' molto tardi e Bones è solo in infermeria, finché non arriva a fargli compagnia un Chekov completamente ubriaco che, ridendo e balbettando, gli confessa il suo -disperato- amore. E Bones non ha alcuna idea di come reagire.
Attenzione! Reboot!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Leonard H. Bones McCoy, Pavel Chekov
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hikaru si svegliò di soprassalto ai colpi inferti alla porta. Qualcuno stava bussando.
“Chi cazzo è?” Borbottò, stropicciandosi gli occhi assonnati.
Il computer riconobbe la frase come una domanda e rispose. “Ufficiale Medico Dottor Leonard McCoy.”
Dopo qualche istante di silenzio, Pavel si alzò.
“Vado.” Mormorò. “Luci: 30%.”
La stanza si illuminò leggermente, permettendo al giovane di arrivare alla porta senza inciampare. Rimase fero sull’uscio, respirando profondamente, poi la aprì ed uscì, lasciando che la porta si chiudesse dietro di lui.
“Leonard.” Mormorò, osservando il Dottore dinnanzi a sé. “Posso aiutarti?” Domandò.
Bones sbuffò, osservando attentamente il pavimento ai suoi piedi.
“Devo dirti qualcosa.” Ammise dopo un po’ di silenzio.
Il guardiamarina inspirò, poi espirò lentamente.
“Okay…” Disse.
“Io… io…” Leonard sospirò, seccato da sé stesso. “Io non…” Cominciò ancora, solo per fermarsi di nuovo. “Non so come dirlo…” Confessò. “Avevo un discorso perfetto in mente mentre venivo qui, ma ora non ricordo più una sola parola.”
“Non importa.” Chekov s’intromise, con un sorriso timido, avvicinandosi al dottore di un passo. “Non ho bisogno di un discorso perfetto, dimmi soltanto quello che vuoi dirmi. E’ facile.”
“No, non lo è!” Leonard ribatté, infastidito. Poi sospirò. “E’ solo… Guardiamarina, Pavel… io…”
“Tu?” Il Russo ripeté, cercando invano di nascondere la speranza sul viso.
“Io… io non ti amo. Io non sono innamorato di te.”
Pavel batté le palpebre, sorpreso.
“Okay…” Mormorò, confuso.
“Io tengo a te.” Leonard aggiunse subito, vedendo l’espressione sul viso del giovane. “Ti trovo interessante e alquanto… attraente, a modo tuo. Io… mi sento come un ragazzino, ma mi piaci. Solo che non… non so…” Sospirò ancora, ancora più infastidito da sé stesso di prima.
“Mi piaci anche tu.” Il guardiamarina disse, cercando di quietare il dottore, prendendo il suo viso tra le mani.
“Questo non è vero.” Bones ribatté. “Sei stato molto chiaro: tu sei innamorato di me. Ed io no.”
Il Russo batté un paio di volte le palpebre, poi capì.
“Leonard…” Mormorò dolcemente. “Non pretendo che tu provi le stesse emozioni che provo io. Sono già molto felice che io ti piaccia!”
“E se non provassi mai le tue stesse emozioni? E se ti annoi? E se…”
Pavel lo zittì, catturandogli le labbra con un bacio dolce.
“E se ti innamorassi di me? E se non ci stancheremo mai l’uno dell’altro?” Ribatté con un sorriso tenero. “E se?”
“E’ solo che…” Leonard iniziò ancora. “E’ solo che tu sei così giovane ed io… io no. Sono un vecchio scontroso e non so perché dovresti sopportarmi.”
“Perché amo I vecchi scontrosi.” Il Russo rispose con un sorriso persino più luminoso. “E ti amo.” Aggiunse, baciandolo ancora. “E so che mi amerai, perché non c’è niente in me che non si possa amare.” Rise.
Bones rise, alzando gli occhi al cielo.
“Certo…” Mormorò, poi portò di nuovo lo sguardo sul giovane, sorridendo appena. “Voglio provare.”
“Bene. Anch’io voglio provare.” Pavel confermò. “Ora… so che non è il modo migliore per iniziare una relazione, ma… vorresti dormire con me?”
Leonardesitò.
“Quando dici ‘dormire’, intendi…”
“Dormire.” Il Russo ribatté. “Mi piacerebbe molto dormire con te, ma ora sono molto stanco e mezzo addormentato e domain ho il turno Alpha, voglio solo dormire e mi farebbe piacere se tu volessi dormire con me.”
Bones rimase in silenzio per un po’, poi annuì.
“Certo.”
Pavel sorrise, prendendo la mano del suo mano con la propria, entrando di nuovo nella stanza. La luce era più luminosa di quando era uscito.
“Hikaru. Leonard dorme qui con noi.” Il Russo disse. “Non so se ho qualcosa da darti per dormire… Magari Hikaru…”
“Non c’è problema, non mi serve niente, tranquillo.” Leonard lo interruppe, levandosi la maglia.
“Vuoi che me ne vada, Pasha? I tuoi sogni erotici sono alquanto rumorosi, non posso neanche immaginare la realtà.” Hikaru sfotté e Pavel arrossì.
“Zitto, Hikaru.” Mormorò tra i denti stretti, lanciando un’occhiata al Dottore che, rosso sulle guance, faceva el suo meglio per non mostrarsi a disagio.
L’altrorise.
“OH, sei così tenero quando arrossisci, Pashulitchka.” Sfotté ancora.
“Zitto, Hikaru-chan.” Pavel ribatté seccamente, ma con un piccolo sorriso.
“Pash-che?” Leonard chiese, confuso.
“E’ solo un soprannome.” Il Russo spiegò. “Non pensarci troppo. Hikaru lo usa quando mi vuole prendere in giro.”
“Capisco…” Il Dottore mormorò.
“Quindi…” Hikaru iniziò ancora. “Ora sei un vero l’venka, non è vero?”
“Hikaru!”
“Che cos’è l’venka?” Leonard domandò, passando lo sguardo dall’uno all’altro.
“Non è niente.” Pavel rispose rapidamente.
“Vuol dire cucciolo di leone. Perché, sai, tu sei Leonard.. Leone e lui è il tuo cucciolo.” Il luogotenente spiegò con un sorriso divertito.
“Non è vero! Non lo sono!” Il russo esclamò, avvampando furiosamente.
“Mi piace. Quasi.” Il Dottore ammise, sedendosi sul letto di Pavel. “L’venka.”
“Non… non è…” Pavel balbettò, poi sospirò. “Non è l’venka è l’venok…”
“L’venok.” Bones ripeté. “Preferisco L’venka.”
“Ma…” Il guardiamarina iniziò, poi si strinse nelle spalle. “Okay.”
“Ora vieni a dormire.” Leonard aggiunse, battendo una mano sul letto accanto a sé.
“Sissignore.” Il giovane rispose con un sorriso, sedendosi accanto a Leonard e abbracciandolo per stendersi con lui. “Buonanotte.” Mormorò, baciandolo lievemente.
“Buonanotte, Pavel.” Il dottore rispose.
“Buonanotte a entrambi.” Hikaru interruppe dal letto superiore. “Luci spente.”
La stanza si oscurò immediatamente e Pavel sorrise, abbracciando stretto il dottore, felicemente.
   
 
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