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Autore: Hiloveyou    02/04/2012    3 recensioni
Avete presente quando siete sul punto di un non continuo? Quando peggio di così non può andare? e poi.. poi arriva qualcosa che ti risolleva, ti porta in alto, in alto fino a non riuscire a respirare, fino a sentire le stelle, poterle toccare e vedere. Ecco quel qualcosa esiste davvero.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Destiny.








P.o.v. Liam
 

Era accaduto tutto così velocemente, dalla sera al locale tutto aveva iniziato a prendere un cammino diverso da quello che gli imponevo io.

“Liam, senti, ti ricordi di Abbie? Quella donna con cui mi sentivo circa cinque anni fa?” annuii sperando che non continuasse dicendo quello che non volevo sentire “Beh, abbiamo ricominciato a frequentarci, da due anni ormai e ora abbiamo deciso di vivere insieme. Staremo da lei”
Ecco, come immaginavo.
“Ma io.. i ragazzi.. perché? Perché papà? Stiamo così bene qui.” Balbettavo cose senza senso, mi aveva totalmente sconvolto, la sua notizia.
Da quel momento non gli rivolsi parola, non volevo vivere nella casa di una donna che non avevo mai visto prima. Per lo più non mi aveva nemmeno preavvisato. Insomma, è un argomento delicato, non poteva così di punto in bianco decidere di andare a vivere a casa sua.
Anche al momento dell’arrivo a casa di Abbie, nonostante fossero passate due settimane, non gli rivolsi parola.
Non mi aveva nemmeno avvisato di una cosa “leggermente” rilevante: Abbie aveva una nipote che viveva con lei e con la quale avrei dovuto condividere la stanza.
Sì, ce l’avevo a morte con lui.


Dopo circa un’ora dal mio arrivo sentii dei passi in corridoio e una voce angelica mi inebriò le orecchie.
“Ciao, tu devi essere Liam, io sono..”
Mi voltai. Eccola, la ragazza che cercavo da ormai due mesi avrebbe dovuto condividere la stanza con me.
No, questo è un sogno.
Eppure lei era proprio di fronte a me, in carne ed ossa.
Strano il destino, a volte, eh?
Era completamente immobile, sembrava paralizzata e tentava invano di concludere la frase che aveva iniziato.
“Sì?” provai. “Oh, ehm April.” Batté due volte le palpebre, come fosse tornata sulla Terra, prima di rispondere.
Era ancora più bella di quanto mi ricordassi.
 
 
Dopo quel breve “primo” incontro, se così vogliamo chiamarlo, sparì al piano di sotto con una scusa.
Già fuggiva da me? Ancora una volta e dopo nemmeno un minuto che ci siamo conosciuti?
Oh no April, non mi scappi questa volta.
 
 

P.o.v. April

Liam in casa mia, ventiquattro ore su ventiquattro. La cosa non andava affatto bene.
Lui era troppo.. tutto per me. Questa cotta doveva passarmi, ma non potevo pensare di farmela passare avendolo intorno ad ogni ora.
La cosa migliore era evitarlo.
Oh andiamo April, cosa avresti concluso con questo? Niente, assolutamente niente. È lui che vuoi, non puoi fare finta che non esista.
Scacciai quella vocina nella mia testa e presi a girare per la casa, cercando qualcosa di interessante da fare.
Poi mi tornò in mente dell’interrogazione di francese che avrei avuto il giorno seguente, quindi avrei dovuto studiare, e per studiare sarei dovuta tornare in camera mia, o meglio, una volta mia.
Alla fine, gira e rigira, venivo sempre riportata da lui. Era destino?


Battei due leggeri colpi alla porta e abbassai la maniglia.
Liam era steso sul suo letto intento a leggere un libro, indossava solo dei pantaloni della tuta, senza maglietta, nonostante fossimo a dicembre inoltrato.
Non potei fare a meno di notare quanto fosse bello. Aveva un espressione accigliata per la concentrazione e faceva scorrere gli occhi attentamente su ogni riga, i suoi addominali erano piuttosto marcati e i bicipiti contratti, siccome teneva il braccio piegato.
Forse restai a fissarlo un po’ troppo, perché lui si girò evidentemente un po’ irritato, ma mi sorrise.
“Ehm.. dovrei studiare per l’interrogazione di domani, ti disturbo se resto qui?” imbarazzata, misi una mano sulla nuca e provai a sorridere, ma quel che mi riuscii alla fine fu una specie di smorfia.
“Figurati, fai pure” rispose tranquillo e tornò a immergersi nella lettura.




“April, Liam! È pronta la cena!” urlò leggermente stridula zia Abbie.
“Sì, arriviamo!” rispondemmo all’unisono, e imbarazzati ci sorridemmo.
Nel frattempo io non avevo imparato assolutamente nulla di quello che avrei dovuto studiare per il giorno seguente, ma chi altro sarebbe riuscito a farlo, avendo nella propria stanza un ragazzo con dei muscoli da paura?
Oh ma che stavo dicendo!? Scossi automaticamente la testa, imbarazzata, per scacciare quel pensiero poco opportuno.
Lui si alzò dal letto e si stiracchiò, emettendo appena un mugugno.
Dio, Payne, tu vuoi farmi morire.
“April, senti, ma noi due saremo nella stessa scuola?”
Ci riflettei un attimo: era possibile, ma Abbie non me ne aveva assolutamente parlato.
“Non so, è probabile.. a che anno sei?” risposi distrattamente.
Cioè chiariamo: Io e Liam nella stessa scuola. Non bastava condividere la stessa stanza e casa, no, anche la scuola ora.
“Quarto”
Non può essere.
“Anche io” e sfoggiai il sorriso più falso del mondo.
Anche lui lasciò scappare un sorriso, piuttosto strano, che non capii cosa significasse.



Mia zia a tavola faceva domande a più non posso e il viso di Liam prendeva sempre di più un colorito bordeaux.
Inaspettatamente fu lui a porre una domanda.
“Abbie, che scuola frequenterò io? E quando inizierò?” era entusiasta e continuavo a non capire.
“Sarai nella stessa scuola di April e frequenterete anche gli stessi corsi, inizierai domani”
Per poco non mi strozzai con l’acqua che stavo bevendo.
Liam si voltò verso di me e sorrise, ricambiai rassegnata.
“Tu ovviamente per i primi tempi gli farai da guida, April”
Annuii col capo a testa bassa, infilzai un’innocua verdura nel mio piatto con tutta la violenza possibile e la ingoiai.


Terminata la cena, aiutai zia a sparecchiare, mentre Liam e suo padre parlavano. Sembrava avessero chiarito qualcosa.
“Non è adorabile Liam?” disse con sguardo ammiccante.
“Molto..” risposi ironicamente io.
“E dai, sforzati di essere un po’ gentile con lui, si è appena trasferito e non ha nessun amico qui.” Mi guardò per un momento negli occhi“Sei l’unica che conosce” e tornò a concentrarsi sui piatti da lavare.
Alzai gli occhi al cielo “E va bene! Ci proverò!” dissi sbuffando.
Ovviamente non avevo la minima intenzione di farlo, era solo per farla smettere.

Erano circa le nove di sera e quella giornata era stata piuttosto snervante, così lasciai Abbie e Simon a guardare la TV. Non potei fare a meno di notare quanto fossero teneri insieme.
Salutai entrambi con una buonanotte e mi dileguai.
Trascinai i piedi, che non volevano alzarsi dal pavimento , fino al letto e mi gettai di peso sul materasso.
Sentii uno sghignazzo provenire da dietro di me e notai che Liam mi aveva seguito per tutto il percorso.
“Hai la grazia di una principessa” disse ironico, trattenendo una risata.
“E tu hai la simpatia di un cocomero.”
“Scusa?”
“Intendevo dire che non sei simpatico”
risposi con ovvietà.
“Oh certo, certo” scoppiò in una risata, “Buonanotte April.”
Era davvero strano, perché rideva? Insomma, era piuttosto scadente come battuta.
La stanchezza, evidentemente, gioca brutti scherzi.
“’Notte Liam.”









_______________________________

I'm here!
Su questo capitolo boh.. non ho niente da dire ahah,
ho scritto in fretta e sicuramente farà schifo.
Chiedo perdono ç.ç
Ma mi rifarò, oh yes.
Comunque, stiamo entrando nel vivo della storia,
presto inizierà a succedere qualcosa fra
Liam e April, non lasciatevi ingannare dall'apparenza (?)
Baaasta, sto dicendo troppo.

Alla prossima, sciao bele <3

 

  
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