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Autore: Armida    03/04/2012    1 recensioni
Come nel migliore degli Happy-Ending, la storia di Harry Potter si conclude con la pace. Ma mantenere la propria felicità nella vita reale, non è sempre facile come sembra. Anche i problemi apparentemente più insignificanti possono causare situazioni inaspettate, situazioni spinose. La vita reale è spinosa senza dubbio. Per questo a volte è bello perdersi in un libro... Guardava fuori la finestra della camera di Ron, alla Tana. Non poteva essere possibile, non poteva essere successo davvero tutto questo...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Appena arrivati davanti la Tana furono accolti da Molly Weasley che corse loro incontro stritolandoli in un abbraccio dei suoi.
"COSA VI E' SALTATO IN MENTE?" strepitò un attimo dopo.
"Non abbiamo combinato niente di male!" Esclamò George sulla difensiva. Eravamo in giro a fare compere.
"Dove sono Draco e Kreacher?" domandò Harry ansioso.
"In salotto caro" il bruno abbandonò i due amici al loro triste destino: doveva approfittare del momento di distrazione della signora Weasley, avrebbe dovuto riferire agli altri cose che lei non avrebbe mai dovuto sapere.
"Kreacher!" Esclamò Harry appena vide l'elfo "Ti ringrazio infinitamente, ci hai tolto da un grande guaio. Ora ti prego torna a Grimmauld ma non rivelare a Hermione e Ginny nulla di ciò che è successo. Neanche una parola. Intesi?"
L'elfo si piegò in un profondo inchino e sparì. Harry si voltò quindi verso Draco che assisteva alla scena svogliato.
"Lasciami andar via, Potter" la guerra, la paura e la sconfitta avevano mitigato il suo animo ma non la sua lingua.
"No, Malfoy, dobbiamo parlare. Alzati."
"Sono debole"
"Muoviti, fino a due secondi fa volevi alzarti."
"Mi sarei smaterializzato."
"Se sei debole non puoi smaterializzarti. In piedi forza!"
Il biondo si mosse con una lentezza estenuante, ma Harry non disse nulla. Aveva bisogno di lui.
Passarono per la cucina dove Ron si stava già ingozzando con alcune delizie preparate dalla madre. George lo costrinse a muoversi per seguire i due e si ritrovarono tutti e quattro nella penombra del giardino.
"Perchè ci seguivi?" domandò Harry.
"Sinceramente? Per noia... avevo capito che stavate tramando qualcosa così nell'ultimo periodo, con un paio di incanti di disillusione sono riuscito a starvi dietro dal pozionista di Diagon Alley o quando vi siete incontrati ad Hogsmeade..."
gli altri tre si fissarono in silenzio. Era una scusa plausibile?
"E come mai hai deciso di aiutarci?"
"Quando ho visto che non uscivate ho pensato che sarebbe stato utile avervi come debitori..."
"Semmai ora siamo pari, Malfoy. Devo ricordarti della battaglia e della guerra?" Harry sogghignò.
"Quisquiglie" biascicò l'altro "L'importante è che ora mi lasciate andare" asserì tentando di allontanarsi.
"Oh, no" ad un cenno di Harry il biondo fu bloccato dai due rossi.
"Stavo pensando, Draco, che ti abbiamo fatto molti favori nell'ultimo periodo. E un buon modo di farti perdonare sarebbe quello di aiutarci, ancora..."
"Aiutarti, Potter?"
"Devo proprio ricordarti..."
"In che modo?"
"Devi preparare una pozione per noi. Sei più portato."
gli occhi di George si illuminarono.
"Che pozione? Quella con la polvere di Mimbulus? Non toccherò sostanze illegali, non mi sporcherò le mani con voi... e poi, proprio tu, san Potter! Salvatore del Mondo Magico! Aspirante Auror! Mi chiedi di preparare una cosa del genere?" Harry rimase in silenzio, non toccava a lui parlare...
"Ascoltami Malfoy" George puntò gli occhi su di lui "Devo fingere di morire, va bene? Come succede nelle fiabe babbane devo fingere di morire e mi sveglierò solo col bacio del vero amore..."
L'ex serpeverde strabuzzò gli occhi: "Cosa??" non riuscì a trattenere un ghigno "Farai la parte della bella principessina che va salvata?"
George mantenne la calma, era passato per lui il tempo delle ripicche fanciullesche e la posta in gioco era molto alta: "Si, Angelina dovrà baciarmi perchè io mi svegli." il ragazzo strinse i pugni, era più dura di quanto credesse, fare l'uomo.
"E tu sei d'accordo?" biascicò Draco voltandosi verso Ron. Ancora una volta fu George a parlare: "Non è lui a dover decidere. È la mia vita. Ho perso già una parte di me stesso, se non mi riprendo almeno Angelina rimango solo e dimezzato."
"Siete proprio folli voi Weasley..." non lo disse con disprezzo, cosa che preoccupò Ron e Harry che lo fissarono come se avesse appena dichiarato eterno amore alla Sprite. George parve tranquillo: "Mi sto fidando di te. Non farmene pentire. Fa la scelta giusta, per una volta..."
il ragazzo non parve gradire l'ultima frase, ma rimase in silenzio.
"Andiamo ai Tiri Vispi, ho già acquistato gli altri ingredienti e la ricetta della pozione è rimasta lì..."
Ron entrò un attimo per avvisare la madre e poi si smaterializzarono sparendo nel buio.
Poche ore dopo una trafelata Ginny Weasley spalancò la porta della cucina
"PAPA'!" urlò. Molly si caracollò al suo fianco: "Che succede cara? Dove eri sparita? Sono le nove!"
"Dov'è papà?!"
"Tuo padre è passato a salutare Bill e Fleur con Charlie..."
"Harry e Ron e George sono spariti! Io e Hermione non riusciamo a contattarli! Hanno avuto una colluttazione vogliamo andare a denunciare la loro scomparsa!"
"COSA?" domandò sconvolta la signora Weasley non potendo credere alle proprie orecchie "Sono venuti qui che saranno state le 17 e 30 al massimo e pareva stessero tutti bene, anche se c'era anche Draco Malfoy con loro e lui non mi sembrava molto in forma..."
COSA??" neanche Ginny si capacitava di quanto la madre le avesse appena rivelato. "Sono venuti qui?"
"Si, e c'era anche Kreacher! In che guai si sono cacciati?!"
"Non ne ho idea... sai dove sono andati?" domandò la rossa lascinadosi cadere su una sedia
"No, non mi hanno detto nulla... solo di non preoccuparmi. Hermione cosa ne..."
"DEVO AVVISARE HERMIONE!" strillò Ginny scattando in piedi. "Torno presto mamma!" e si smaterializzò.
La signora Weasley scosse la testa sconsolata, ma le sorprese non erano ancora finite.

"Darei 1000 galeoni per un bagno caldo..."
"Smettila di lamentarti come una femminuccia, Malfoy, mancano poche ore e sarai libero." sibilò Ron. George sbuffò per l'ennesimo battibecco tra i due, ma doveva ammettere che in fondo Draco non aveva tutti i torti: lui stesso non vedeva l'ora di potersi rilassare un po', liberarsi dalla tensione, dalla paura. Harry si sedette al suo fianco, puntando anche lui lo sguardo fuori la finestra: i primi raggi del sole facevano capolino oltre le nubi, illuminando i tetti vermigli delle case di Diagon Alley.
"Cosa farai appena sarà pronta?"
George buttò la testa indietro per nascondere la propria espressione preoccupata.
"Credo che..." strizzò gli occhi come a volersi concentrare "Mi farò una doccia: puzzo e non voglio morire con delle mosche intorno come un troll." lanciò un'occhiata di sbieco: se era riuscito a far sorridere Harry voleva dire che la tensione non lo stava torturando come credeva o quantomeno sapeva tenerla nascosta.
Il bruno al suo fianco sogghignò appena e George si rilassò un po'.
"Poi... Aprirò il negozio e berrò subito dopo la pozione. Sarà lei la prima a trovarmi così... Deve passare sul presto a ritirare dei prodotti per Alicia che è in vacanza in Messico..."
"E verrà sapendo che sei qui?"
"E' convinta di trovare Verity. Le ho mandato alcuni gufi sotto falso nome..."
"Non ha riconosciuto la tua calligrafia? Dopo tutti i temi che le hai copiato..."
George arricciò le labbra in un accenno di sorriso: "Mi credi davvero così ingenuo? Andiamo... Ho usato delle penne che imitano la grafia: sono la mia ultima invenzione..."
"Andrà tutto bene, no?" Harry si agitò sulla sedia: per qualche motivo tutta la sicurezza che aveva avuto fino a quel momento lo stava abbandonando. Improvvisamente si sentì irrequieto e avvertì una strana morsa alla bocca dello stomaco, come se ci fosse qualcosa che non quadrava.
George gli sorrise incoraggiante: "So quello che faccio..."
"Non ci credo!" L'urlo di Malfoy li riportò alla realtà "Merlino, Weasley! Svegliati e smettila di sbavare sulle mie uova di Ashwinder!" con una pedata non proprio educata il biondo allontanò dal tavolo la sedia su cui stava stravaccato Ron: i gomiti che erano puntati sulla superficie, persero il loro appoggio e il rosso per lo spavento sobbalzò finendo poi rovinosamente a terra.
"Crepa, Malfoy, tu e tutti i tuoi elfi domestici!"
"Se ti sentisse Hermione! Per maledire quelle povere bestioline hai anche usato la parola "CREPA"!" George stava sbellicandosi dalle risate e anche Draco si concesse un sorrisino divertito. Ron borbottò qualcosa di incomprensibile, rabbuiatosi ancora di più appena sentito il nome della ragazza.
Harry lanciò uno sguardo vacuo fuori la finestra.
Qualcosa non andava ma non avrebbe saputo dire cosa. Intanto i raggi tenui di quel sole invernale lasciavano spazio a nuvoloni sempre più grigi.
George seguì lo sguardo dell'amico oltre il vetro "Nevicherà" bisbigliò.
"Probabile..."
 

  
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