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Autore: Pletto_    03/04/2012    0 recensioni
E' una sorta di settima serie, scritta da me, ho cercato di renderla il più verosimile possibil, rispettando i luoghi e i personaggi della storia reale. Narra le vicende di Dawson e degli altri che cercano di costruirsi una nuova vita, dopo la morte di Jen. La storia si svolge in diverse città, tra Boston, New York, L.A. e Capeside.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo Dawson, Pacey e Joey si svegliarono ognuno nelle rispettive stanze, proprio come aveva ordinato la nonna, con l'odore della pancetta scottata sulla padella.

Erano le 9.30 del mattino e la nonna stava coccolando Amy cantandole una canzoncina alquanto strana, parlava di Mosè e delle tavole dei comandamenti, che la bambina sembrava adorare.

"Buongiorno ragazzi ben svegliati!" disse la signora Ryan mettendo per terra Amy che si mise a giocare con i suoi giocattoli.

"Buongiorno signora Ryan, Jack e Doug sono andati a lavoro?" chiese Dawson afferrando un pezzo di pane appena tostato.

"Si, Jack tornerà per l'ora di pranzo e dopo starà tutto il tempo con voi..." rispose la nonna, alzandosi e andando a mettere altre due fette di pane a tostare.

"Che facciamo noi fino all'ora di pranzo?" chiese Joey, versandosi un pò di succo d'arancia nel bicchiere facendone cadere un pò sul tavolo.

"Bravissima Potter, tieni uno straccio..." disse Pacey porgendole uno straccio umido per pulire la chiazza di succo d'arancia che si stava espandendo. "Comunque Audry vive ancora a Boston, vero Joey?"

"Ehm, si... Mi pare di si" confermò Joey asciugando la chiazza arancione e lanciando lo straccio a Pacey, che lo afferrò stando attento a non sporcare.

"Potreste mandare avanti una famiglia numerosissima" disse Dawson sorridendo.

"Non capisco" disse Joey diventata rossa su tutto il viso.

"No dico che c'è molta complicità nei vostri movimenti..." chiarì Dawson

"Ehm si d'accordo... Andiamo a trovare Audry?" chiese sbrigativo Pacey, molto più imbarazzato di Joey.

I tre si vestirono, salutarono la nonna e uscirono... Appena sulle strada Dawson chiese: "Ma sapete dove abita Audry?"

"Si! Sono venuta a trovarla qualche mese fa." rispose Joey

"Quindi lei sa che voi due state insieme?"

"Si, ma come tutti non sa del fidanzamento" disse Joey.

Camminarono verso il centro della città e si fermarono davanti un bar, Joey spiò all'interno e decise di entrare.

"Ehi aspetta un attimo! Ma questo non è il bar dove lavora Ed..."

"Si! E' questo, ma non è colpa mia se Audry lavora qui!" disse Joey interrompendo Pacey mentre parlava.

"D'accordo scusa..." disse lui a bassa voce.
Dawson lì guardava stupito, "chissà cosa ha Joey oggi..." si chiese fra sè e sè.

"Salve stavo cercando Audry Liddell, dovrebbe lavorare qui" chiese Joey al barista di turno.

"Oh si, guarda ho appena attaccato e ancora non l'ho vista, vedi quel ragazzo con i capelli lunghi e mossi, quello che sta pulendo quel tavolo laggiù infondo? Prova a chiedere a lui si chiama Eddie" gli rispose il ragazzo un pò incerto.

"Fantastico!" disse sottovoce Joey.

Pacey le prese la mano, le scansò i capelli dal viso e le disse: "Li dobbiamo tagliare stanno sempre sugli occhi"

Joey abbassò gli occhi, sorrise e disse "Scusa per prima." Così dicendo gli diede un leggero bacio, le loro labbra si sfiorarono appena.

Andarono da Eddie tutti e tre.

"Ciao" disse lei

Lui appena si girò ebbe un sussulto come se avesse visto un fantasma, "Ehi Joey Potter, sei prorpio tu?"

"Si sono io, ti volevo chiedere se avevi visto Audry" chiese freddamente lei.

"Oh ehm, si sta dietro le quinte del palco te la vado a chiamare"
Nel frattempo che Eddie andava a chiamare Audry, i tre si sedettero a un tavolo e ordinarono un succo di frutta e un muffin a testa.

Eddie tornò con Audry che lo seguiva chiedendogli "Cosa vuoi?!" irritata come sempre, quando si accorse che seduti ad un tavolo c'erano tre dei suoi vecchi amici fece un salto che coprì la distanza tra lei e e loro. "Ragazziiiii!!!" strillò abbracciando Joey.

"Ehi Audry datti una calmata prima che rompi qualcosa" le strillò un uomo da dietro il bancone del bar.

"Stai zitto Steve!" urlò con la sua solita grazia "Allora cosa vi porta qui a Boston? Jack come sta? E voi due avete avuto bambini? E Dawson, quanti soldi hai nel portafoglio?" fece domande a raffica, non diede loro neanche il tempo di rispondere, solo Eddie riuscì a farla stare zitta ficcandogli lo straccio in bocca.

"Allora con calma Audry, siamo venuti a trovare Jack qui a Boston, no, io e Pacey non abbiamo avuto figli, però ci sposeremo forse" disse Joey incrociando le dita con un gran sorriso stampato in faccia, "Jack sta bene, e Dawson... Quanti soldi hai nel portafoglio?" disse sorridendo Joey.

"Già Dawson... Rispondi alla domanda più importante quanti soldi hai nel portafoglio?" disse Pacey assecondando le due amiche.

"Eh... Segreto di stato" disse Dawson.

Rimasero fino all'una a chiaccherare del tempo che è passato e dei vecchi tempi, finchè Pacey non guardò distrattamente l'orologio e si accorse che era tardi e che quasi sicuramente a casa li stavano aspettando. Si congedarono da Audry promettendole che prima di andare via sarebbero tornati per salutarla. Tornarono a casa e trovarono Jack intento a far mangiare Amy, che si rifiutava di mangiare continuando a dire "No voglio la cioccolata!" .

"Accidenti Amy! Non puoi mangiare solo cioccolata, sennò diventi un folletto del cioccolato e non diventerai più grande!" disse Jack rimproverando Amy, che essendosi spaventata, prese la forchetta e iniziò a mangiare, peccato che si roveciò tutto addosso, facendo nascere un sorriso sulla bocca dei presenti.

"Dai Jack, vatti a cambiare che sei ancora vestito da Professor McPhee ci pensiamo noi qui." disse Dawson offrendosi volontario.

"Signora Ryan le serve una mano? Anche se sono un cuoco, magari in questa occasione posso tornare a pelare le patate" disse scherzosamente Pacey  aiutando la nonna ogni volta che doveva prendere qualcosa troppo in alto o troppo in basso.

Nel frattempo Joey aiutava Amy a mangiare, che sembrava contentissimi di sporcarsi tutto il bavaglio, e invece, Dawson apparecchiava la tavola.

Quando tutto fu pronto, i ragazzi presero posto a tavola e iniziarono a dire la preghiera. Quando fu finita iniziarono a mangiare il primo a interrompere il rumore delle forchette che sbattono sulle stoviglie fu Jack.

"Allora dove avete intenzione di sposarvi?" chiese.

"Noi pensavamo a Capeside, insomma, Capeside è la nostra città natia... Lì ci sono un sacco di ricordi, e la maggior parte delle persone che vorremo invitare si trova lì" disse Joey.

"E chi volete invitare?" continuò Jack

"Ehm, a questa rispondo io" disse Pacey a Joey "noi pensavamo parenti e amici stretti"

"Quindi, Bessie, Body, Alexander, l'intera famiglia Witter, Dawson, noi, la famiglia di Dawson... E?" chiese Jack impaziente.

"Non saprei, Andie, Audry qualche amico di New York... E basta... Perchè ce lo stai chiedendo ora?" chiese curiosa Joey.

"Così... Potrei aiutarvi a organizzare il matrimonio, sono gay, ho un senso estetico migliore di quello di un uomo" disse Jack sorridendo.
Tutti scoppiarono a ridere quando improvvisamente Pacey si ricordò del tacchino nel forno.

"Signora Ryan vado a controllare il tacchino!" disse Pacey.

"Oh si Pacey, grazie... Me ne ero completamente dimenticata"
Pacey si alzò e andò in cucina.

"Ahi!" si sentì un gemito provenire dalla cucina.

"Tutto bene Pacey?" chiese Dawson, che fino a quel momento aveva solo ascoltato.

"Oh si! Mi ero dimenticato che il forno riscalda" disse Pacey tornando poco dopo nella sala da pranzo con un tacchino enorme e fumante tra le mani.

"Ma non sarà troppo?" chiese Joey preoccupata.

"Oh no va bene anche per sta sera" disse la signora Ryan alzandosi per prendere un coltello.

Finirono di mangiare, si alzarono e andarono in tutti nella stanza di Jack, a parlare e a controllare Amy, lasciando la nonna a guardare la televisione.

"Che bella che è" disse Dawson a un certo punto "Tutta sua madre" aggiunse.

"Si..." disse Jack con le lacrime agli occhi.

"Va bene io ho la pancia piena... Propongo di chiudere un pò gli occhi" disse Pacey.

"Ok... Andate in camera vostra e vi vengo a svegliare fra un'oretta" non fece in tempo a dire queste parole che gli altri si erano già addormentati sul suo letto "Va bene anche così" disse Jack sorridendo e uscendo dalla stanza.
Un'ora dopo Jack tornò in camera sua per controllare Amy e svegliare gli amici, li trovò che chiaccheravano con Amy.
"Quindi tu sei fratello di papà Doug?" chiese Amy incuriosità dalle nuove persone.
"Si e siamo anche molto amici di papà Jack" le rispose Pacey.
"Sapete che questo è il mio orsacchiotto Poochi, me l'ha regalato papà Doug al mio compleanno" disse portandosi l'orsacchiotto al volto e dandogli un bacio.
Jack entrò nella stanza e disse "Allora andiamo a fare un giro in città?"
"Siiii!!" disse Amy "'posso venire anche io?" chiese al papà.
"Certo piccola che puoi venire"
"Andiamo a Worthington?" chiese Joey emozionata.
Uscirono per la città, passando per la costa e da lontano videro Worthington, Joey si emozionò. "La mia università, qui mi sono laureata"
"Si lo sappiamo secchiona" disse Dawson prendendola in giro.
Passarono tutta la giornata in giro per Boston, fino a quando Amy non iniziò a lamentarsi perchè era stanca e voleva tornare a casa. Così l'accontentarono mentre tornavano a casa però si presero un gelato e ne portarono uno anche a Doug e alla nonna.
Quando tornarono a casa tutto era già pronto in tavola, quindi si sedettero a tavola, rimandando la doccia a dopo cena.
Finito di mangiare Dawson si alzò e andò a lavarsi, Pacey si mise a giocare con Amy che sembrava essersi innamorata del nuovo zio, Joey invece aiutò la nonna a sparecchiare.
Passarono la serata a parlare davanti il televisore e quando fu oradi andare a dormire per Amy, l'accompagnarono a letto e andarono a dormire pure loro, stanchi per l'intensa giornata.

  
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