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Autore: tonight    03/04/2012    0 recensioni
Salve a tutti! Questa è la prima volta che realizzo una fanfiction e, soprattutto, è la prima volta che rendo pubblico qualcosa che ho scritto io. Sto cercando di fare una storia simpatica e non troppo sdolcinata, con nuovi personaggi oltre a Niall, Harry, Zayn, Louis e Liam. Nel racconto infatti troverete anche delle ragazze, praticamente le protagoniste, che non sono Directioners. Quindi non vi dovrete stupire troppo delle cose, che hanno fatto e che faranno nel corso della storia, che noi fans non approveremmo mai. Spero che la storia vi piaccia...buona lettura!!!
*dal testo*
Eravamo in quelle condizioni già da troppo quando qualcosa, o meglio qualcuno, mi vanne addosso talmente forte da farmi cadere a terra. Sbattei un gomito sull'asfalto e mi caddero anche gli ochiali da sole. Un'automobile, evidentemente non soddisfatta della mia già abbondante sfortuna, ci passò sopra, frantumandoli.
Guardai verso l'alto per capire chi fosse stato a venirmi contro, pronta per dirgliene quattro e vendicare i miei occhiali.
Le parole mi si bloccarono in gola.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heilà bellissime\i !!!! Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, comunque in ogni caso...ecco il secondoooo!! E' interamente dedicato ai 1D, però è un po' cortino... comunque per farmi perdonare vi pubblicherò presto il terzo. Mi farebbe molto piacere sapere le vostre opinioni, quindi..recensiteee!!!

Un bacio,

tonight

 

<< Zaaaaayn!!! >>. Il grido risuonò per tutta la casa. << Dove si è cacciato? Questa volta siamo veramente troppo in ritardo!!! >>
<< Secondo me sta ancora dormendo >>, rispose Niall tranquillo mentre sgranocchiava dei cereali.
Mike si aggirava disperato per le stanze.
Tutti i ragazzi erano già fuori dalla porta, con valigie e borse sul vialetto, pronti a partire.
Sentirono dei passi affrettati provenire dal piano superiore. Con un tonfo la valigia di Zayn si schiantò alla fine della rampa di scale. Allora apparve il ragazzo, stropicciandosi gli occhi, visibilmente scocciato e assonnato.
Mike sbuffando li fece salire sul furgoncino e mise in moto. Nessuno parlava. Erano le sei e mezzo, Londra era semideserta. Le strade, di solito sovraffollate, lasciavano passare il veicolo senza nessun intralcio, senza che nessun rumore coprisse il suo cigolio familiare. Mike premeva sempre di più sull'accelleratore per impedire che i ragazzi perdessero l'aereo, di nuovo.
<< Solo perchè questa volta useremo un aereo privato, non significa che si possa arrivare con più di quaranta minuti di ritardo! >>. I ragazzi annuivano in silenzio, troppo stanchi per protestare. Erano stati informati del fatto che avrebbero dovuto partecipare ad un evento importantissimo in Italia solo diciasette ore prima. Dopo un lunghissimo concerto, avevano dormito circa quattro ore, troppo eccitati all'idea di tornare in quel paese che amavano particolarmente. Inoltre non avavano ancora ben capito quale fosse il loro ruolo nella manifestazione, e la curiosità li divorava.
<< Mike, possibile che tu non possa assolutamente dirci nulla?>>. Liam era l'unico abbastanza sveglio da poter formulare una frase sensata.
L'uomo scosse la testa.
<< Neanche un indizio piccolo, piccolo? >>.
Mike li fissò attraverso lo specchietto retrovisore: << Posso solo dirvi che l'evento inizierà tra tre giorni >>. Liam sbuffò e indossò le cuffie, magari ascoltando un po' di musica la curiosità gli avrebbe dato tregua.
Impiegarone tre quarti d'ora per arrivare alla pista di decollo. Erano le sette e venti. Sarebbero dovuti partire alle sei e quarantacinque.
L'aereo era rosso e blu. Ai suoi piedi due hostess attendevano il loro arrivo, mentre il pilota li fissava nervoso. Mike elaborò una serie infinita di scuse, accennando più volte al concerto e ad una sconosciuta malattia di cui, a suo parere, soffriva Zayn.
Appena entrati lo stupore li fece svegliare di soprassalto. L'interno era decisamente più grande di quanto pensassero. I sedili erano larghi e dall'aspetto incredibilmente invitante, rivestiti di pelle beige. Gli oblò erano molto più grandi del normale, compresi tra due tavolini di legno su cui erano fissati vasi di fiori profumati. L'abitacolo era illuminato da una luce brillante e l'aria era piacevolmente fresca. Sulla parete di fondo c'era un maxischermo. Le hostess li fecero accomodare e gli offrirono appetitosi cornetti, fette di ciambellone, toast e tante altre cose che nessuno di loro ricordò esattamente. Nessuno, eccetto Niall ovviamente.
Il viaggio fu tranquillo e riposante. Le nuvole scorrevano veloci ai lati dell'aereo , sembravano grandi batuffoli di cotone dall'aspetto esageratamente soffice. Tutta quella tranquillità e quel silenzio, non aiutarono però i ragazzi ad assumere degli aspetti più vitali. Sembravano cinque zombie in gita scolastica.
Dormirono per la maggior parte delle tre ore successive.
Tuttavia quando mancavano pochi minuti all'arrivo, l'emozione iniziò a farsi sentire. Erano già stati in Italia, ma mai a Roma. Inoltre l'idea stessa di arrivare in un paese straniero per partecipare ad un evento così importante ( e del tutto sconosciuto) li rendeva talmente spaesati da impedirgli di stare zitti anche solo per un attimo. Così all'interno dell'aereo si passò dalla calma al caos più totale. Zayn e Louis non riuscivano a trovare i loro bagagli e, nella loro disperata ricerca, stavano mettendo a soqquadro l'intero abitacolo. Harry continuava a ripetere: << Ciao Italia! >> con un accento strambo. Mike lo fissava inebetito. Liam canticchiava e Niall passeggiava su e giù calpestando tutto ciò che intralciava la sua strada. Poi tutti furono obbligati a sedersi.
Finalmente Mike annunciò loro che era arrivato il momento di uscire.
Fuori dall'aereo il caldo li investì insieme alla luce accecante del sole estivo. Subito cominciarono a sentire un brusio. Divenne sempre più forte fino a trasformarsi in urla ed esclamazioni. L'unica cosa che riuscivano a capire era il nome della band, ripetuto più e più volte, fino quasi a perdere significato. Attraversarono la folla di fans e salirono sull'auto che li stava aspettando.
I One Direction erano arrivati.

  
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