Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: willbeyoungforever    03/04/2012    9 recensioni
Ciao a tutti! Questa è la prima FF che fa parte di un progetto più vasto (che spero tanto di portare a conclusione!). L'obiettivo è quello di rileggere in chiave attuale e il più veritiero possibile le storie delle principesse Disney ma con protagoniste le ship di Glee, in particolare Klaine - Brittana e Faberry! Ecco a voi quindi la prima Fan Fiction che fa parte di questo progetto che ho intitolato Disney!Gay, ispirata alla Bella e la Bestia!
-----------------------------------
Il giovane Kurt Hummel, nel tentativo di aiutare il padre, viene fatto prigioniero dall'inquietante padrone Blaine Anderson e dalla sua assurda servitù nella Villa Dalton.
Tuttavia lo scorrere degli avvenimenti porteranno Kurt ad avvicinarsi sempre più a Blaine...
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti....ecco a voi l'ultimo capitolo della FF....vi lascio alla lettura....


Capitolo 8 - The End
 
Kurt, sconvolto dalla notizia iniziò a correre dietro Rachel. Blaine li seguì immediatamente e quando arrivarono alla porta d’ingresso trovarono tutti gli altri agitati.
“Kurt qui c’è la tua giacca, e qui le chiavi della macchina…devi correre da tuo padre…ha bisogno di te!” gli disse Mercedes tutto d’un fiato
“Ti abbiamo avvisato appena l’abbiamo saputo…” aggiunse Artie in tono triste.
Kurt prese subito le sue cose e uscì veloce dalla villa. Blaine però lo stava seguendo di corsa e gli gridò alle spalle “Kurt…Kurt ti prego fermati un secondo!”
Kurt si girò con il viso arrossato e gli occhioni lucidi. Era visibilmente scosso.
“Kurt…prendi la mia macchina…ti prego!” aggiunse il ragazzo.
“Pe-perché?” chiese l’altro
“Bè ha il navigatore, in caso ti perdessi di nuovo tra la neve e…” prima di concludere la frase si avvicinò a Kurt e gli afferrò la mano “e almeno sarò sicuro di vederti ancora una volta…quando verrai a riprendere la tua…”
Kurt non si aspettava quelle parole, gli sembrava così ovvio che sarebbe tornato in quella villa, da Blaine.
Per Blaine.
Così senza pensarci due volte rispose “Quanto sei sciocco…è logico che torno…non ho mica intenzione di perderti ora che ti ho finalmente trovato...” e dopo aver avvicinato la mano del ragazzo alla sua bocca dandogli un tenero bacio, corse in macchina mettendo in moto.
 

*

 
“Ommioddio Rachel! Ma dove ti eri nascosta? È da 20 minuti che guido e non mi ero accorto che eri in macchina!” Sbraitò Kurt quando vide la testa mora della ragazza spuntare dal sedile posteriore…
“Oh Kurt scusa, ma avevo paura che se mi avessi visto prima mi avresti riportato a casa! Ero così preoccupata per tuo padre che mi sono intrufolata in macchina per venire con te….ero nascosta qui dietro….Quinn non mi avrebbe mai permesso di venire altrimenti!!!”
Kurt sbuffò, ma da un lato era contento di poter parlare con qualcuno durante il viaggio.
Ci impiegò più di un’ora per arrivare a Lima: la neve era ancora alta e doveva guidare piano prestando molta attenzione.
Dopo aver parcheggiato la macchina si precipitò immediatamente nell’ospedale insieme a Rachel. Fermò la prima dottoressa che vide e chiese del signor Hummel. Anche se era notte fonda la ragazza gli permise di far visita a suo padre.
Rachel aspettò fuori mentre Kurt varcava la soglia della stanza d’ospedale
“Papà…Papà, sono Kurt…sono io…” sussurrò all’uomo stringendogli la mano leggermente. Il padre si svegliò e appena vide suo figlio cercò di alzarsi di scatto, ma era troppo debole per poter fare dei movimenti così bruschi.
“Kurt!” disse con voce roca
“Shh va tutto bene papà sono tornato. Sono qui”
“Pensavo che non ti avrei più rivisto!” disse l’uomo tristemente
“Mi sei mancato così tanto…” rispose Kurt iniziando a singhiozzare.
 “Figlio mio…dimmi ti prego cosa ti ha fatto quel balordo di un Anderson? Come hai fatto a scappare?”
“Non sono scappato papà! Blaine mi ha dato la sua macchina per venire da te…ora è cambiato…è diverso…all’inizio pensavo anch’io che fosse un pazzo, invece…”
“Kurt quel ragazzo ti ha tenuto prigioniero nella sua villa per più di due settimane! Mentre io ho ricevuto solo una telefonata che diceva che saresti tornato chissà quando! Stavo dando fuori di testa! Vuoi sapere perché le mie condizioni sono peggiorate? Perché l’altro giorno ho tentato di scappare! Sono uscito nella tormenta per venire a cercarti! Ma non sono certo riuscito ad andare lontano….mi hanno riportato subito qui in questo fottuto ospedale Kurt! E tutto per colpa di quell’Anderson!”
“Papà non ti agitare…ora sono qui, con te. Ti basta sapere questo. E sto bene, papà! Io sto bene, e sono qui! Questo è quello che conta!”
“Ah Kurt, ma quel ragazzo la pagherà! Qualche ora fa ho chiesto a quel tuo compagno di scuola…quel Karofsky di andare a cercarti…gli ho detto che molto probabilmente eri nella villa Anderson. Lui mi ha promesso di riportarti qui sano e salvo! Sarei venuto io, se solo avessi potuto! Lo sai che non mi piace fare affidamento sugli altri, ma ero disperato…però ora non importa più …perché tu sei qui Kurt!” suo padre iniziò a stringere sempre più forte la mano del figlio singhiozzando. Ma Kurt rimase immobile. La parte del discorso su Dave l’aveva destabilizzato. Karofsky stava andando alla villa Dalton per cercarlo. Sicuramente voleva fargliela pagare per quel giorno nella neve.  E Blaine era li da solo ignaro del pericolo che stava correndo. Doveva avvisarlo. Doveva precipitarsi da lui immediatamente! Ma come poteva lasciare suo padre da solo un’altra volta?
“Kurt, perché fai quella faccia?” chiese il padre vedendo il figlio totalmente assorto nei suoi pensieri.
“Papà…scusa ma io devo tornare da Blaine…anche se in buona fede hai fatto un bel casino…Ehi Rachel, vieni qui!”
La ragazza corse dentro la porta e si inchinò goffamente davanti al lettino di Burt.
“Salve signor Hummel, io sono Rachel Berry una ragazza che lavora nella villa Dalton e che si è intrufolata in macchina con suo figlio per venire qui da lei…” disse la ragazza tutto d’un fiato.
“Papà promettimi di stare tranquillo qui con Rachel…lei ti racconterà tutto quello che è successo nei minimi particolari. E allora tu capirai! Appena sistemate le cose tornerò da te…è una promessa! Papà guardami negli occhi…”
Burt Hummel alzò i suoi occhi azzurri in quelli del figlio e fece un cenno con il capo “Figliolo non so cosa sta succedendo ma mi sono sempre fidato di te, ho sempre creduto alle tue parole e lo farò anche questa volta….vai! Il tuo vecchio ti aspetterà qui!”
Kurt abbracciò forte suo padre e dopo aver sorriso a Rachel si precipitò fuori dall’ospedale.

 
*

Blaine chiuse tristemente la porta alle sue spalle.
Kurt se n’era andato.
Era finita.
Blaine se lo sentiva. Nonostante la promessa del ragazzo di tornare presto, sapeva che le cose erano troppo complicate. Prese un respiro profondo, e cercando di ignorare la servitù che lo accerchiava e lo tartassava di domande si diresse nella sua stanza, isolandosi da tutto e tutti.
Prima di abbandonarsi sul suo letto sentì chiaramente Finn chiedere ad Artie “…Perché tanto torna…vero? Non è così?”
 

*

 
“Perché tanto torna….vero? Non è così?” chiese preoccupato Finn
“Dio Finn come facciamo a saperlo? Lui ha detto di si…ma non sappiamo esattamente cos’è successo a suo padre…a volte sei più assillante di Rachel!” lo rimproverò Mercedes.
“Ehi ragazzi….” Iniziò a parlare Santana “non che mi dispiaccia, ma sono dieci minuti che non sento l’assillante vocina di quella nanetta…dov’è finita?”
Tutta la combriccola iniziò a guardarsi attorno….”Già dov’è Rachel?” chiese Tina
“Conoscendola potrebbe anche essersi intrufolata in macchina con Kurt” aggiunse Artie
“…dobbiamo ispezionare la villa per trovarla!” disse Quinn iniziando a correre verso le cucine seguita dagli tutti gli altri, tranne Finn che era rimasto fermo immobile all’ingresso senza capire bene cosa stava succedendo.
“Uhm….dove state andando ragazzi?” domandò
“Giù da basso! Tu inizia a cercarla di sopra!” gli urlò Quinn ormai lontana.
“Ok” Finn si guardò goffamente attorno e poi aprì la porta d’ingresso urlando: “Raaaaachel! Sei qua fuori?....Mmmm no, a quanto pare no…” poi si diresse nelle altre stanze del pianerottolo, dimenticandosi però la porta aperta.
 
Nel frattempo Karofsky era riuscito a raggiungere la Villa Dalton, seguendo le poche indicazioni che gli aveva fornito Burt. Con sua grande sorpresa trovò sia il cancello esterno che la porta d’ingresso aperta. Qualcuno gli stava semplificando fin troppo il lavoro. Parcheggio la macchina, nascose il lungo coltello che si era portato, in caso le cose si fossero messe male, e sgusciò nella casa.
Appena dentro iniziò a guardarsi in giro. Non c’era anima viva. Sorrise compiaciuto e iniziò a salire le scale. Quando sentì una voce alle sue spalle.
“Ehi! Chi sei? Che ci fai qui?”. Era Finn.
Karofsky iniziò a correre su per la scalinata principale e Finn, senza sapere bene perché, decise di seguirlo. Quel ragazzo non gli ispirava molta fiducia. Forse per via del grosso coltello che impugnava.
“Fermati dove stai andando? Se vai da quella parte finisci dritto nella stanza del padrone…non vorrai mica disturbarlo?” gli urlò Hudson.
“Grazie mille idiota! Mi hai dato proprio l’informazione che cercavo!” gli rispose Dave fermandosi sulle scale e aspettandolo.
Non appena Finn gli fu davanti Karofsky lo colpì con una ginocchiata facendolo cadere a terra. E poi riprese a correre verso l’unica porta che vedeva in fondo a quel corridoio.
Con un calcio la aprì trovandovi dentro Blaine, sdraiato sul letto a fissare un punto indistinto del soffitto.
Il ragazzo non appena vide Karofsky, si alzò di scatto mettendosi sull’attenti. Cosa ci faceva quel ragazzo in casa sua? E per di più impugnava anche un coltello! Mentre Blaine era completamente disarmato.
“Che piacere rivederti, Anderson…” disse Dave tra i denti “sono venuto qui per regolare i conti con te e il tuo amichetto…dove si è nascosto Hummel? Avrei piacere di incominciare con lui...”
“Vattene Karofsky!” Gli rispose adirato Blaine correndo verso la porta d’ingresso e schivando un colpo della lama del ragazzo che lo colpì solo di striscio su un fianco, fendendogli la camicia. Il ragazzo riuscì comunque a scappare fuori dalla stanza tenendosi la ferita sanguinante e iniziò a correre. Vide Finn accasciato al suolo e iniziò a preoccuparsi. Quanta gente aveva ferito Karofsky prima di arrivare da lui? Dov’erano tutti gli altri?
Il ragazzo fece l’errore di distrarsi un secondo e Dave gli fu subito addosso. Lo sbattè contro il muro sollevandolo da terra. Blaine iniziò a scalciare per cercare di liberarsi, Ma la presa di Karofsky era salda. Non era molto intenzionato a lasciarlo andare. Prese il coltello e glie lo fece scorrere lentamente su una guancia sogghignando, senza fare molta pressione. Stava solo pregustandosi il momento: gli piaceva vedere l’altro così spaventato. Infine sollevò la lama ma mentre stava per riabbassarla, Blaine riuscì a colpirlo con un calcio diritto in mezzo alle gambe facendo piegare in due dal dolore Dave. Il ragazzo questa volta sgusciò via senza guardarsi alle spalle dirigendosi nella sala della festa. Il suo obiettivo era la terrazza. Aveva un piano, ma per realizzarlo aveva bisogno di qualcosa per creare un lazo. Spense velocemente tutte le candele e prese un lungo drappeggio dorato. Poi si nascose nell’oscurità cercando di riprendere fiato. Una volta, quando era più piccolo, i bulli della sua scuola avevano usato quel trucchetto contro di lui e l’avevano quasi strozzato. Decise così di provarci a sua volta. Legò la stoffa creando un lazo simile  a quello dei cowboy e aspettò nascosto nella semioscurità l’arrivo di Karofsky.
Passarono più di dieci minuti e poi il ragazzo si presentò ansante sulla terrazza. Iniziò a guardarsi attorno alla ricerca di Blaine, che aspettò il momento buono per attaccare.
Quando Karofsky stava per girarsi per cambiare stanza il ragazzo gli gettò la stoffa al collo e iniziò a tirare.
Era in trappola.
Dave si portò immediatamente le mani al collo cercando di liberarsi ma Blaine non era intenzionato a mollare la presa. Lo condusse verso l’estremità della terrazza e lo spinse contro il balcone di pietra.
Blaine era annebbiato dall’odio e dalla paura e non si rendeva minimamente conto di quello che stava facendo. Non era consapevole delle sue azioni. Era devastato dalla rabbia e dalla disperazione per aver perso Kurt e probabilmente, anche qualcuno dei suoi servitori. Continuava a stringere la presa sul collo di Karofsky che stava lentamente sbiancando. Quando sentì una voce chiamarlo preoccupato dal giardino.
Si sporse e lo vide.
Kurt era lì, ansante ma bellissimo, ancora avvolto nella sua camicia d’orata e nel suo completo blu.
“Blaine ti prego! Non farlo! Fermati!” Gli gridò con tutto il fiato che aveva in corpo Kurt. “Se lo uccidi il senso di colpa ti distruggerà…e per di più diventerai un assassino come tuo padre! Il ragazzo che ho conosciuto in questi ultimi giorni non è un assassino! È una persona fantastica!” la voce di Kurt era spezzata dai singhiozzi “…Ti prego…non ridurti come tuo padre! Tu sei migliore di lui!”
Quelle parole colpirono profondamente Blaine facendolo rinsavire. Erano molto simili a quelle che gli aveva gridato Quinn qualche sera prima. Lui non era un assassino, e non voleva diventarlo.
Suo padre era un assassino.
E lui non era suo padre.
Guardò fisso negli occhi Karofsky e gli sussurrò tra i denti “Vattene e non farti mai più vedere, prima che io cambi idea…” e lasciò la presa. Dave corse all’impazzata verso la porta scomparendo.
Blaine sconvolto si accasciò sul pavimento guardandosi i palmi con orrore. Stava per uccidere qualcuno. Affondò il volto nelle mani e iniziò a singhiozzare.
Kurt arrivò di corsa e si inginocchiò di fronte a lui, abbracciandolo e accarezzandogli la schiena dolcemente. Intanto continuava a sussurrargli “Stai tranquillo, non è successo niente…ora sono qui…”
Blaine affondò la testa nel petto del ragazzo continuando a singhiozzare e straparlare. L’altro cercava di consolarlo in tutti i modi possibili, assicurandogli che non era successo niente perché si era fermato in tempo, che gli altri stavano tutti bene, che lui non lo giudicava affatto un pazzo per quello che aveva fatto: era spaventato e si stava difendendo. Karofsky aveva un coltello e lui aveva gestito più che bene la situazione. E cosa più importante di tutte, era vivo.
I due rimasero abbracciati per alcuni minuti fino a quando Blaine non sollevò il suo viso verso quello di Kurt e lo guardò intensamente.
Kurt gli diede un leggero bacio sulla fronte e gli chiese “Te la senti di alzarti e tornare dentro?” Blaine fece un cenno con la testa e cercò di sollevarsi ma si portò immediatamente una mano al fianco mugugnando.
“Blaine ma tu sei ferito! Non me n’ero nemmeno accorto!” disse il ragazzo iniziando a slacciargli velocemente la camicia per capire la gravità del taglio.
Dopo avergli dato un occhiata disse deciso "Riesci ad appoggiarti a me e ad alzarti? dobbiamo andare di corsa in ospedale! è un brutta ferita, te la devi far curare..."
Blaine scosse la testa con decisione. "Che c'è? devo chiamare Finn per aiutarti a sollevarti? ti fa troppo male?" chiese Kurt preoccupato.
“No io non voglio andare in ospedale…” rispose il ragazzo guardando negli occhi Kurt
“Oddio ancora con questa storia! Non puoi fare sempre così lo stoico…qui c’è bisogno di qualcuno che ti visiti e che ti curi…”
Blaine afferrò le mani del ragazzo che si stavano agitando e gli disse “Kurt…io voglio che mi curi tu, come l’altra volta…” Kurt a quelle parole si bloccò per un momento e poi cercò di farfugliare qualcosa “Ma…ma Blaine questa volta non penso di essere in grado di aiutarti…. Anche se il taglio non è molto profondo e il sangue si è fermato devi comunque ripulirlo ed è meglio che lo faccia qua-”
 “Shhh” rispose il ragazzo con dolcezza “Tu non ti rendi conto di quanto mi hai già aiutato…”. Lasciando le mani del ragazzo le avvicinò al suo farfallino dandogli una sistemata e gli rivolse un sorriso dolcissimo. “Non riesci nemmeno immaginarlo, vero?” chiese Blaine, ma non diede il tempo all’altro di rispondere, perché si allungò verso le sue labbra baciandole dolcemente. Kurt rimase un po’ spiazzato, ma dopo qualche istante sentendosi completamente a suo agio, fece scorrere le mani sul petto scoperto di Blaine fino a raggiungere il suo collo, intrecciando le dite dietro la sua nuca e rispondendo al bacio.
Fu Kurt il primo a staccare le labbra da quelle dell’altro tenendo però la nuca appoggiata contro quella di Blaine che aprì gli occhi controvoglia. Quel bacio non l’aveva saziato. Voleva sentire ancora le labbra di Kurt contro le sue, e le loro lingue intrecciate. Per questo si sporse verso la bocca del ragazzo, richiedendone nuovamente il contatto. Kurt spostò leggermente il viso arrossato. Blaine lo guardò interrogativo e anche un po’ offeso. Kurt giocherellando con l’orecchio del ragazzo sussurrò  “Sta sorgendo il sole, Blaine…” “E allora?” domandò l’altro sempre tenendo gli occhi fissi su di lui.  “Allora niente…sono così felice di essere qui con te, che non puoi nemmeno immaginare come mi sento in questo momento….ho dovuto staccarmi un attimo perché avevo paura che il cuore mi scoppiasse nel petto” Blaine sorrise e si morse il labbro inferiore. Kurt era così perfetto, anche quando era imbarazzato. Soprattutto quando era imbarazzato. Per questo il ragazzo pensò di divertirsi stuzzicandolo un po’. “Lo stesso vale per me lo sai?” e impedendogli di rispondere iniziò a baciarlo dolcemente sul collo mentre faceva scorrere le sue mani sotto la sua camicia lungo i suoi  fianchi. A Kurt mancava letteralmente il fiato e per poco, quando sentì le mani di Blaine pericolosamente vicine ai bottoni dei suoi pantaloni, non lo spinse via brutalmente. Ma fu proprio Blaine a fermarsi e a sollevare lo sguardo divertito verso gli occhi azzurri dell’altro. Il ragazzo era visibilmente agitato: Blaine poteva quasi sentire il cuore di Kurt battere all’impazzata. O forse era il suo?
Cercando di non offenderlo troppo disse sorridendo dolcemente “Scusa ma dovevo farlo…sei così adorabile tutto confuso e quando arrossisci poi…mi fai impazzire…”
Kurt mise un piccolo broncio facendo scoppiare a ridere l’altro “da quando sei diventato così allegro e pieno d’iniziativa?” chiese il ragazzo facendo il finto offeso.
“Mmm è tutto merito di un certo Dottor Hummel, ti darei il suo indirizzo, ma mi ha promesso di diventare il mio dottore personale e privato qui nella Villa Dalton” disse l’altro ammiccando.
Kurt arrossì violentemente ma poi pensò attentamente al significato di quelle parole…”Blaine tu stai dicendo che…io posso stare a vivere qui con te?”
“Solo se ti va, e può venire anche tuo padre naturalmente…”
“Dopo che ti sarai scusato con lui!” disse Kurt in tono serio.
“Naturalmente, dopo che mi sarò scusato con lui…” gli fece eco Blaine mentre accarezzava i capelli del ragazzo.
Kurt in uno slancio di gioia si avventò sulle labbra di Blaine che dopo la sorpresa iniziale si lasciò trascinare in quel dolce bacio.
Ma fu ancora Kurt ad allontanarsi troppo presto, facendo sbuffare sonoramente Blaine che domandò “Dimmi, lo fai apposta? È una specie di punizione per come mi sono comportato con te nei primi tempi?” Questa volta fu Kurt a sorridere scuotendo la testa. “Nono, è solo che mi chiedevo…” “pensavo che i miei baci non ti permettessero di ragionare…” disse l’altro tentando nuovamente di avvicinarsi alla bocca di Kurt che lo scansò prontamente. “Mi chiedevo” ripetè il ragazzo calcando quelle parole “per quale motivo avevi bisogno proprio di mio padre qui nella tua villa…”  “credimi non ha importanza…” rispose Blaine sottovoce avvicinandosi nuovamente alle labbra di Kurt. I due questa volta si abbandonarono indisturbati in un lungo bacio, mentre il sole ormai era sorto alto nel cielo.
 

-The End -


ALLORA RAGAZZI....
intanto ho una notizia fresca fresca che mi ha fatto fare i salti di gioia....LA FF VERRA' TRADOTTA IN INGLESE!!!! Una ragazza americana su Tumblr che studia l'italiano si è proposta di tradurla (sia questa che le prossime)....non potete capire quando sono felice!!!! Sto impazzendo di gioia! Tanto che ho postato il capitolo finale con un giorno in anticipo solo per voi!

Detto questo....Spero che il finale vi sia piaciuto....mi scuso ancora per il ruolo di cattivo cattivissimo dato a David, ma già vi ho spiegato il motivo....
Ringrazio con tutto il mio cuore le persone fantastiche che hanno aggiunto la FF tra le seguite, preferite, ricordate....tutte le persone che hanno solo letto la storia (anche quelle che hanno letto solo il primo capitolo e che quindi non arriveranno mai a leggere questo messaggio!) e mando un mega abbraccio virtuale a tutte le persone fantastiche che hanno trovato il tempo per commentare questo lavoro!
Veramente, vi adoro con tutta me stessa! Grazie a voi ho iniziato a scrivere come una macchinetta (anche in università scrivo sui bordi dei quaderni i dialoghi e gli sviluppi per le prossime storie!)

Avviso anche che per uno scarto di pochissimi voti ha vinto la Cover dove c'è solo Blaine (la seconda) quindi ho sistemato il layout del primo capitolo mettendo quella foto...grazie  a tutti quelli che hanno espresso il loro parere!

Ma non vi preoccupate, io non vi lascerò a bocca asciutta, e spero tanto di vedere ancora la maggior parte di voi tra le persone che seguiranno la prossima FF, la seconda che fa parte del progetto Disney!Gay ossia...rullo di tamburi.... LA SIRENETTA!
Esatto, vi rimando al link (Qui - appena sarà attivo) per Disney!Gay Faberry in Little Mermaid!!! (Anche questa volta ho pronte ben 3 cover e le dovrò sottoporre al vostro giudizio....)

Personalmente mi mancheranno tantissimo i miei Kurt e Blaine versione Belle e Bestia....spero che ne sentirete anche voi un pochino la mancanza.
Ringrazio ancora tutti.

a presto
Ottavia
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: willbeyoungforever