Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: asyouwishmilady    03/04/2012    3 recensioni
Ero totalmente innamorata del mio sexy capo omosessuale da ormai 4 anni, ed ero perfettamente consapevole del fatto che lui non avrebbe di certo cambiato orientamento sessuale. Non per me.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic



«Non ti farò del male, ti proteggerò, non lascerò che piova.
Ti sarò sempre accanto
e capirò se, a volte, vorrai solo spalancare le tue ali e volare,
facendo brillare i tuoi colori.
»

 
Non mi sentivo arrabbiata con Alex – era venuto fuori che quello era il vero nome dell’uomo misterioso – per l’occhio nero, anzi gli ero grata per avermi dato un pretesto così comodo per fare la vittima con Nicholas. Del resto, da mondo a mondo, picchiare una donna incinta non è affatto giusto.
Faceva piuttosto male e lo sentivo pulsare sia con l’occhio aperto che con l’occhio chiuso. A Sandy avevo detto che, nell’afferrare uno scatolone un po’ troppo in alto, avevo finito per prenderlo in faccia. Non era difficile da credere, del resto, visti i miei precedenti con la pinzatrice, il taglierino e mille altri articoli da ufficio.
Le gambe ormai mi si muovevano automaticamente: mi sembrava di camminare da una vita ma, quando incespicai con gli occhi su una gigantesca targa dorata sulla quale era inciso il nome della via – Kennedy st. – realizzai di essere arrivata.
Il palazzo era bello, curato nei minimi particolari: rispecchiava in pieno la personalità di Nicholas. Mi avvicinai ai campanelli in cerca del suo nome e lo trovai anche troppo in fretta: ormai i miei occhi ci avevano fatto l’abitudine tra pratiche e fogli intestati.
Arrivata alla sua porta, mi aprì ancora prima che potessi avvicinare la mano al campanello.
«Ciao» la sua voce suonava seria ma incredibilmente affettuosa: una sua caratteristica del tutto a me sconosciuta fino a qualche mese prima.
«Ehi» gli sorrisi, attendendo con impazienza le sue domande sul mio evidente bozzo sul viso. Non disse nulla, ma proseguì a fissarmi, bloccandomi il passaggio per entrare. Non mi allarmai: ormai mi erano del tutto familiari queste sue stranezze.
«Mi fai entrare? Ho freddo» tentai poi, vedendo che non cedeva.
Annuì senza dire una parola e si spostò sul lato della porta per farmi entrare. Il suo appartamento era caldo e ordinato: i mobili erano perfettamente coordinati tra loro e non sembravano essere mai stati utilizzati da tanto erano immacolati.
Probabilmente si accorse che avevo il respiro pesante e che mi reggevo il pancione con le mani, perché mi invitò a sedermi sul divano rosso sangue.
Dopo essersi accomodato a fianco a me, mi prese il volto tra le mani calde e lo scrutò serio, finché non scoppiò in un risolino «Vedo che hai conosciuto Alex»
Gli spinsi via la mano con un gesto stizzoso «Fa così con tutte le persone che incontra per la prima volta?» domandai stranamente divertita.
«Solo con quelle che cercano di rubargli il ragazzo» scosse la testa «Non avrei dovuto parlargliene»
Sobbalzai, rischiando di dargli una testata «Tu glielo hai detto?»
Annuì a malincuore «Speravo avesse potuto aiutare…»
«Ad aiutare a picchiarmi come un sacco da box» bofonchiai. Ora non ero più tanto grata ad Alex per il suo pugno.
«Eh dai» mi accarezzò la guancia con la parte esterna delle dita «Non te la prendere con me: non gli ho detto di andare a picchiarti» avvicinò il suo viso al mio e sentii l’intensità del respiro aumentare «Sai che non l’avrei mai permesso»
No, non lo sapevo. Non ci speravo nemmeno più. Le sue parole mi scaldarono così tanto il cuore che iniziai a sentire freddo in tutto il resto del corpo. La lunga vampata di calore che mi aveva colto a metà strada era finalmente finita.
«Spero tu gli abbia dato una bella lezione» mormorai debolmente, presa alla sprovvista dal freddo e dalla nausea, ma sempre stretta dal rancore verso Alex.
«L’ho lasciato» fece indifferente.
Un sorriso andò a disegnarsi sul mio viso, contro la mia volontà e improvvisamente sentii del calore fastidioso invadermi.
«Sei contenta» non era una domanda «Non dovresti»
Si alzò in piedi ed estrasse da uno scompartimento del divano una coperta di pile marrone terracotta e me la buttò – letteralmente – addosso.
«La prossima volta chiedi» disse brusco, prima di lasciarsi cadere accanto a me.
«Perché?» domandai confusa, mentre mi sistemavo la coperta addosso.
«Perché non sono né un indovino né un supereroe» fece sarcastico.
Scoppiai in una sonora risata e sistemai una parte della gigantesca coperta anche su di lui «Intendo perché non dovrei essere contenta»
Lui annuì e rivolse lo sguardo in un punto vuoto della stanza «Perché io sono gay, lo sai»
Feci per ribattere ma lui mi precedette «E lo sarò sempre, non importa quanto può essere fantastica una donna»
Scossi la testa, con gli occhi affondati, seri, nei suoi «Non ti credo»
Ridacchiò dolcemente «Piccola Celine» mi diede un buffetto sul mento «Non è così facile»
«Volere è potere» ribattei contrariata mentre mi avvicinavo lentamente a lui, bisognosa del suo calore corporeo.
Scosse la testa e cercò, a tentoni, la mia mano nascosta sotto le coperte «Non basta che mi piaccia una donna. Che mi piaccia davvero, intendo»
Abbassai lo sguardo delusa. La fiamma di speranza si faceva sempre più fioca ma non accennava a spegnersi. L’avrei aspettato fino a non avere più nemmeno una dignità.
«Perciò» mi strofinò la mano con il pollice liscio «Mi limiterò a volerti bene» si avvicinò poi lentamente al mio viso «Per ora» mormorò in tono quasi impercettibile, prima di posarmi un leggero bacio sulla guancia.
Sprofondai tra le sue braccia e, prima di poter ragionare sulle sensazioni che provavo, crollai in un sonno tranquillo. C’era lui a vigilare su di me, del resto. 

_____________________________________________________________________________________________________________________
Capitolo cortino, non trovate? Spero vi sia piaciuto comunque... Vi assicuro che il prossimo sarà più lungo (l'ho già scritto) e che lo posterò il prima possibile! Cosa ne pensate dell'insistenza di Celine? E del costante rifiuto di Nicholas? Ditemi tuuuuuutto nelle recensioni :)
bacione.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: asyouwishmilady