Fanfic su artisti musicali > The Wanted
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Autore: Anna6    04/04/2012    2 recensioni
"Jay McGuinness. Vi dice niente questo nome? Bè dovreste conoscerlo. Faceva parte di una boy-band molto famosa chiamata The Wanted..."
"Ilaria. Ilaria veniva dal Texas ma aveva origini italiane, come denota il suo nome. Era poco più giovane di Jay, qualche anno forse... avrà avuto, diciamo 18 o 19 anni."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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yellow diamonds in the light
and we're standing side by side
as your shadow crosses mine 
what it takes to come alive

«come ti chiami?» le chiese il riccio appena furono scesi dal taxi. Jay ebbe il buon senso di pagare lui e così non attirò ulteriori ire da parte della ragazza su di lui. «perchè dovrei dirtelo, scusa?» chiese lei, infilando le mani nulle tasche della felpa e incamminandosi senza fermarsi per vedere se lui stava al suo passo. «così, perchè voglio saperlo» evidentemente il ragazzo, più alto di lei di 10 centimetri buoni, non faceva nessuna fatica a seguirla. «bè, non tutto il mondo ti gira attorno. Io non voglio dirtelo» la ragazza riusciva a esasperare Jay senza neanche provarci. Non lo guardava nemmeno! Com'era possibile?! «bè può darsi che non tutto il mondo mi giri attorno ma sono sicuramente più famoso di te!» rispose offeso. «ti rendi conto di quello che stai dicendo? Lo sai che non ha senso? Che me ne importa a me se sei famoso? Lo sai quante persone “famose” ci sono al mondo? Non sei né il primo né l'ultimo, quindi fattene una ragione!» quel ragazzo era davvero rompiscatole. Che diavolo voleva da lei? Farle perdere la pazienza? Ma a che scopo?

«ma che cavolo! Guardami in faccia almeno!» sbottò Jay, spazientito dall'indifferenza di Ilaria. Lei alzò lentamente la testa, dopo essersi fermata di scatto. «contento ora?» chiese, dopo aver incrociato il suo sguardo per qualche secondo e aver prontamente abbassato gli occhi. Dannazione se era bello! «non riesci a guardarmi negli occhi? Come mai piccolina? Forse ti vergogni? Ti piacerebbe stare con me ma pensi di essere troppo brutta?» ora Jay stava davvero esagerando. E stava cominciando a essere davvero antipatico. «ma come ti permetti?» gli chiese lei indignata, riprendendo a camminare «stai zitto una buona volta. E se vuoi così disperatamente scopare và da una troia, perchè penso che sia evidente che io non ho intenzione di stare al tuo gioco!»

Jay rimase a bocca aperta, a dir poco. Nessuno gli aveva mai parlato così. Nessuna ragazza! Di solito non ci provava nemmeno, cadevano ai suoi piedi come fiorellini appena falciati. Non faceva mai nessuno sforzo, e ora... ora quella là... che non era nemmeno così bella... quella là se ne stava andando via senza voltarsi nemmeno una volta! Non ci riusciva a credere. Tutto questo non faceva che accrescere la sua curiosità nei confronti della misteriosa americana. Quindi corse un po' per riuscire a raggiungerla.

«no! Aspetta, dai!» il ragazzo la rincorse, e quando l'ebbe raggiunta rimase per un po' in silenzio. Si rese conto di non sapere cosa fare. Non sapeva come comportarsi con quella ragazza che sembrava così... così... diversa. «perchè tu non sei come le altre?» chiese molto ingenuamente, con una faccia così stupita e dispiaciuta che la ragazza non poté non fermarsi a guardarlo e rispondergli: «piccino, non siamo tutti uguali, grazie a dio! Anzi, quello che ci rende preziosi è il fatto che siamo diversi!» Jay cominciava a sentire uno strano formicolio che gli pervadeva lo stomaco. Che gli stava succedendo? Non ci capiva più nulla. Sapeva solo che non poteva farsela scappare. Non voleva. Se l'avesse fatto non se lo sarebbe perdonato mai. E forse diventare suo amico sarebbe potuto diventare un vantaggio. Doveva tornare nelle grazie di Jayne e dei ragazzi... e fargli vedere che aveva come amica una ragazza, che non l'aveva sedotta come faceva sempre, che lei era carina e simpatica... woah! Rallenta amico! Come fai a sapere che è simpatica? Non la conosci nemmeno! E poi... non è che era così carina, da quello che si vedeva almeno...

occhei, basta seghe mentali! Si disse fra se e se scuotendo forte la testa come per scrollarsi di dosso i pensieri indesiderati.

Per tutto quel tempo Ilaria rimase ad osservarlo, affascinata. Non sapeva bene cosa fare. La sua testa le diceva di andarsene via senza voltarsi e sperare che lui non la rincorresse un'altra volta... ma lui era così cariiino! E sembrava anche indifeso, mentre pensava sul suo volto passavano tante emozioni, dubbio, paura, risentimento. Il suo cuore non le permetteva di muoversi. E così dopo qualche minuto si ritrovò persa negli occhi azzurro cielo del ragazzo.

Jay si portò una mano alla testa per grattarsela, segno evidente d'imbarazzo. Non sapeva bene neanche lui cosa dire, le parole gli uscirono spontanee dalla bocca: «ti va se rincominciamo daccapo?» 

   
 
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