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Autore: jammyjam    04/04/2012    3 recensioni
Tratto dal capitolo 1: "Quella notte Quinn, dormì per la prima volta serena, sapendo che niente e nessuno l’avrebbe trattenuta a Lima dopo il diploma, ignara che di lì a poco, l’amore avrebbe bussato alla sua porta, mettendo in discussione il suo sogno".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutti!!!! Dopo due giorni di bestemmie e nervoso, finalmente sono riuscita a finire questo capitolo... non mi convince al 100%, ma ho fatto del mio meglio... 

Vi avverto che domani non sono sicura di riuscire a pubblicare, causa impegni assolutamente pallosi, ma improrogabili... spero davvero di riuscire a pubblicarne almeno uno, verso quest'ora... 

Ringrazio sempre tutti, specialmente le recensitrici abituali, koa89, Bocciola60 e Fede_96 e ovviamente la mia dolce metà che è in crisi con la matematica, ma continua a seguire questa FF...

Vi lascio alla lettura e ci si vede nei commenti! 

Jam

 

CAPITOLO 7

 

Io non voglio averti tra i ricordi di un'estate, 

io non so sognarti voglio viverti davvero. 

Voglio baciarti davvero, 

parlarci davvero, 

magari fino a odiarti ma davvero. 

Io non voglio averti tra le foto di un'estate, 

non so andare avanti senza crederci davvero. 

Voglio saziarti davvero, 

bastarti davvero, 

magari fino a perderti davvero davvero. 

-Emma Marrone, Davvero-

 

Quello che è successo allo Stand dei Baci ha fatto il giro della città. Tutti ne parlavano.

Quinn Fabray e Rachel Berry erano una coppia ufficiale. 

 

Da quel giorno, la vita delle ragazze cambiò, basta nascondigli, basta scuse assurde per vedersi anche per caso, basta sotterfugi. Tutto questo almeno a scuola, anche se molte persone le avevano prese di mira più del solito con le granite e Finn era l’unico del Glee a non accettare totalmente la loro relazione.

A casa le cose non andavano molto bene; se da una parte i papà di Rachel sapevano e accettavano, a casa di Quinn, la situazione era molto tragica. 

 

Secondo la Signora Fabray, non solo la figlia stava con una ragazza, ma oltretutto non le aveva accennato nulla e ha dovuto scoprirlo dalla parrucchiera.

Aveva smesso di rivolgere parola alla figlia, e Quinn dopo averle chiesto scusa, dopo aver provato a farle capire quanto sia felice, la madre era intenzionata a fare finta che figlia non esistesse.

Quinn, perciò, passava tutta la giornata, tranne la notte, dai Berry, ormai si sentiva come a casa sua. Hiram e Leroy erano fantastici, l’avevano aiutata molto con la madre, anche senza risultati, e Rachel anche se non lo dava a vedere si sentiva terribilmente in colpa. 

 

“Non è colpa tua Rach, se mia madre è così antica” disse Quinn tagliando la verdura in cucina.

 

“Lo so, ma forse non avrei dovuto fare quello che ho fatto. Forse avrei dovuto dare la precedenza alle famiglie, invece di pensare solo a Finn” Rachel intanto era appollaiata sul tavolo.

 

“Senti, io non rimpiango nulla. Se si potesse tornare indietro, vorrei che facessi esattamente quello che hai fatto. Mi hai reso la persona più felice di questo mondo Rachel Berry e quel gesto, anche se molto teatrale, è stata la cosa più bella che una persona abbia mai fatto per me”

 

“Bè sai che sono la Regina del Dramma” si avvicinò alla sua ragazza e iniziò a baciarla dolcemente, portandola in mezzo alle sue gambe. 

Le sue mani cominciarono a scorrere lungo tutto il corpo dell’altra, attenta a non dimenticare neanche un centimetro di quel corpo. 

Quinn aveva le mani sul collo e lo accarezzava delicatamente.

Rachel prese l’iniziativa e portò le mani sotto la maglietta della bionda, lungo la schiena, tracciando linee che andavano dalle scapole al bacino, tirando sempre più su la maglietta.

Quinn, sorpresa da questa azione portò le sue mani sulla pancia della ragazza, tirando e spostando la maglietta.

Si stavano baciando con foga ed era la prima volta che la situazione stava sfuggendo di mano. Quinn prese a baciare il collo di Rachel, mentre la mora le accarezzava i capelli, e la prese per i fianchi per avvicinarla di più a sè. Era la prima volta che la situazione si stava facendo così focosa.

 

“Rach se vuoi che fermo dimmelo subito, non so per quanto ancora potrò controllarmi” le sussurrò nell’orecchio.

 

Rachel tremava; prese il suo viso e lo portò davanti al suo e senza dire nulla, annuì leggermente. Le aveva chiesto il permesso e lei gliel’aveva dato.

 

Quinn tornò a baciarla, questa volta senza fretta, teneramente, e piano piano la fece sdraiare sul tavolo, sedendosi su di lei e baciandola dappertutto.

 

“Tesoro siamo a casa! Non hai idea della coda che abbiamo beccato al supermercato!” i papà di Rachel erano tornati dalla spesa.

 

Le ragazze appena sentirono le voci provenire dal salotto, si ricomposero in fretta, rosse in viso e tornarono, facendo finta di nulla, alle loro faccende. Quando i due uomini entrarono in cucina, notarono subito una strana atmosfera. Le due ragazze erano rossissime, avevano i respiri affannati e Rachel stava tagliando la verdura con il cucchiaio.

 

“Tutto bene ragazze?” chiese Hiram leggermente divertito.

 

“Certo papi, tutto bene, stiamo preparando la cena”

 

“Sì vedo, ma il cucchiaio? Adesso serve quello per tagliare?” Hiram ridacchiò sotto i baffi, non ce la faceva a fare finta di nulla.

 

Rachel non fece in tempo a rispondere perché Leroy, abbastanza teso, disse alle ragazze di andare in macchina a prendere le altre borse e così fecero.

 

“Hiram! Non essere divertito! La situazione è seria, e poi sinceramente in questa casa, quelle cose non le voglio vedere, ne sentire, ne sapere!” 

 

Hiram scoppiò a ridere.

 

“Ma dai, quando eri giovane non le facevi pure tu queste cose?!”

 

“Sì ma è diverso! Lei è nostra figlia, e Quinn è praticamente scappata di casa! Non peggioriamo le cose!”

 

“Leroy ascolta. Quinn ha una situazione delicata a casa, quando sarà il momento affronterà la madre e Rachel, non è più una bambina. Credi che dopo tutto quello che ha passato con Finn, sia ancora la dolce e innocente Rachel che cantava in salotto fingendo di essere ai Tony Awards?”

 

“Canta ancora in salotto!” sbottò Leroy.

 

“Certo, ma non è più una bambina”

 

Leroy fece un gran sospiro e annuì al marito come per far capire che in fondo aveva ragione.

 

-

-

 

“Pensi che si siano accorti Quinn?” chiese Rachel chiudendo il baule.

 

“Bè il commento sul cucchiaio non è stato un caso. Un giorno mi spiegherai come si taglia con un cucchiaio!” Quinn era divertita dalla situazione, imbarazzata, ma divertita.

 

“Oddio, che figura!”

 

“Dai su, mica stavamo uccidendo qualcuno. Vedrai che capiranno”

 

-

-

 

Qualche sera dopo.

 

“Papà io e Quinn andiamo da Santana!” urlò Rachel già sulla porta di casa.

 

“Non fare tardi e state attente!” urlò di rimando Hiram.

 

Quinn si era messa d’accordo con Santana per fare una serata film da lei con le ragazze del Glee. Così ha detto a Rachel, ma non era vero. In realtà aveva organizzato una sorpresa proprio per la sua ragazza.

 

-

-

 

“Ma dovevi girare a sinistra!” urlò Rachel muovendo il braccio sinistro all’impazzata. Quinn sorrise.

 

“Cambio di programma” disse semplicemente.

 

“Cioè? Cosa stai combinando Quinn Fabray” la guardò con sguardo indagatore.

 

“Ho la bocca cucita”

 

A Rachel brillarono gli occhi, quando dopo una curva, si ritrovò in uno spiazzo d’erba, illuminato solo da un lampione solitario.

 

“Ma...” non aveva nemmeno le parole.

 

“Dai vieni con me” scesero dalla macchina, la prese per mano e la portò verso una specie di terrazza. Rachel trattenne il respiro a ciò che le si parava davanti. L’intera Lima si stanziava davanti a lei, luccicante e silenziosa. 

 

“Ho passato molto tempo qui quando ero incinta  di Beth e anche quando l’ho data in adozione” esordì Quinn appoggiandosi alla staccionata di legno, guardando l’orizzonte. “Venivo qui e pensavo, pensavo a come sarebbe stato crescere una bambina, come sarebbe andata la mia vita e quando l’ho data via, tornavo qui a ricordare ciò che non c’era più” aveva le lacrime agli occhi.

 

Rachel la raggiunse e l’abbracciò da dietro, cercando di farle capire il più possibile che era con lei. 

 

“Sai quando ho fatto tutte quelle cose per riavere Beth? Non stavo bene Rachel, avevo paura. Finn mi aveva lasciato di nuovo, ero sola, la Sylvester non mi rivoleva in squadra e pensavo che senza quelle cose non avrei potuto combinare nulla nella vita. Beth è l’unica cosa perfetta che ho fatto nella mia vita e riaverla, voleva dire essere perfetta. Pensavo che averla abbandonata era sbagliato, ma poi tu mi hai fatto capire che non avrei potuto darle ciò che aveva bisogno e l’adozione era la soluzione migliore. Beth però rimarrà sempre mia, in un certo qual modo. Comunque, è la prima volta che porto qualcuno qui” disse appoggiandosi completamente a Rachel.

 

Intanto nella macchina partì una canzone e le ragazze si lasciarono trasportare della musica e dalle parole.

 

Oh, why you look so sad?
Tears are in your eyes
Come on and come to me now
Don't be ashamed to cry
Let me see you through
'cause I've seen the dark side too
When the night falls on you
You don't know what to do
Nothing you confess
Could make me love you less

I'll stand by you
I'll stand by you
Won't let nobody hurt you
I'll stand by you 

 

“Bè direi che la canzone rispecchia esattamente quello che vorrei dirti in questo momento. Voglio starti vicino Quinn, sempre”

 

-

-

 

Erano sulle coperte e tra un bicchiere di vino, una fetta di pizza e una canzone da cantare, non mancarono i baci, le coccole e gli sguardi.

 

Era la prima volta, dopo l’imbarazzo dell’altra sera a casa Berry, che si trovavano completamente da sole e l’atmosfera era perfetta.

 

Da quella sera, Quinn si era ritrovata a pensare molto a quello che sarebbe potuto succedere se i Signori Berry non fossero entrati. Si era ritrovata a volere Rachel, a desiderarla, sentirla dentro di lei più di quanto non lo fosse già. Desiderava stare con lei davvero. 

 

-

-

 

Si stavano baciando e Quinn ricordandosi quei pensieri prese l’iniziativa, voleva osare e la guardò. Uno sguardo forte, malizioso, voglioso. Voleva darle amore, non solo a parole, ma con l’anima, il corpo, il cuore, la testa, tutto. Rachel capì e senza pensarci, si portò sopra la ragazza, con la stessa sua voglia. Voleva finire quello che stava iniziando quella sera a casa sua. Era sicura, voleva, la desiderava. Non le era mai successo prima, neanche con Finn. Sì hanno avuto la loro intimità, ma non così. Non ha mai pensato a Finn in quel senso per giorni. 

Quinn le aveva davvero stravolto la vita.

 

La bionda sorrise soddisfatta e felice e si lasciarono andare, su quel prato che era loro, con la luna che le guardava e le proteggeva, con tutto l’amore del mondo, cullate dalla musica che proveniva dalla macchina, come a voler fare da colonna sonora a quel momento che era loro. Loro e basta.

 

-

-

 

“Ti amo Rachel”

 

“Ti amo anche io, Quinn”

 

E rimasero così, i loro corpi nudi, stretti l’uno all’altro sotto la coperta, davvero felici per la prima volta nella loro vita.

 

Rachel sdraiata vicino a Quinn, iniziò a canticchiare la canzone che la proveniva dalla macchina.

 

Non va più via l'odore del sesso che hai addosso 

si attacca qui all'amore che posso, che io posso 

e ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa 

ed appena finito ognuno ha ripreso le sue.

Non va più via l'odore del sesso che hai addosso 

si attacca qui all'amore che posso, che io posso 

non va più via l'odore del sesso che hai addosso 

si attacca qui all'amore che posso, che io posso 

non va più via, davvero non va più via, nemmeno se... 

non va più via.

 

Sì, le era entrata dentro, in tutti i sensi e non l’avrebbe mai lasciata andare via. Le sentiva proprio le parole di quella canzone, chiuse gli occhi e continuò a canticchiare, accarezzando i capelli di Quinn, sperando che quel momento non finisse mai.

  
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